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USS SEATIGER - MISSIONE 01 RSS USS SEATIGER - Missione 01

01.04 "La nave fantasma"

di Tkar , Pubblicato il 11-03-2015

Nave stellare Arcadia, Plancia
24/11/2394 Ore 10:30 - D.S. 71897.09


"Non intendo arrendermi." - Khayr interruppe il Capitano Federale in tono brusco, alzando il braccio, preparandosi ad impartire un ordine silenzioso "e non intendo rispondere ad alcuna domanda ... arrivederci, Capitano Kenar ...""

Così dicendo, abbassò velocemente il braccio, dando ordine al timoniere di attivare i motori a curvatura. Le gondole gemelle della nera nave stellare si illuminarono della classica luce blu che anticipava il balzo a curvatura e, mentre lo spazio-tempo le si distorceva attorno, l'intera figura del vascello pirata parve allungarsi lungo il suo diametro maggiore.

Nella Plancia del vascello si udirono un paio di sospiri di sollievo quando la nave entrò in curvatura. Dopo aver fissato sullo schermo visore l'immagine della Seatiger che rimpiccioliva fino a scomparire, Khayr si voltò per tornare alla sua poltrona e disse "Attivate l'occultamento prima che si lancino all'inseguimento, quindi scendete ad impulso e dirigete fino alla Nube Rossa."

Detto ciò rimase immobile un paio di minuti, scrutando l'attività di Plancia con fare soddisfatto. Infine, quando tutto sembrava essere a posto, fece per sedersi sulla poltrona centrale in uno svolazzare di mantello, ma dovette invece aggrapparvisi con forza, in quanto la nave venne scossa da un fremito violento. Tutte le luci si spensero per un istante e, contemporaneamente, sullo schermo visore le stelle smisero di sembrare scie di luce e riassunsero il loro aspetto.

"Cosa é successo?" domandò in tono gelido il Capitano, mentre il resto dell'equipaggio di Plancia cercava di riprendere il controllo sulla nave, apparentemente alla deriva.

"Siamo usciti dalla Curvatura e abbiamo perso l'energia principale..." affermò Yuki, dalla consolle scientifica principale "Sto innestando l'energia secondaria...ma la curvatura é off-line..."

"Occultiamoci..." ordinò Khayr, senza la minima esitazione, prima di pigiare un pulsante sul bracciolo della propria poltrona, per mettersi in contatto con la Sala Macchine "Tochiro che succede?"

Gli uomini si guardarono smarriti per un istante, mentre tutte le luci - eccetto quelle di emergenza - si spegnevano per ridurre al minimo i consumi dei sistemi non essenziali, visto che quasi tutta l'energia disponibile era ora diretta al dispositivo d'occultamento.

"Non lo so, Capitano..." rispose dal soffitto la voce del Capo Ingegnere, mentre in sottofondo si sentiva il vociare agitato del personale di macchina, che cercava evidentemente di trovare il guasto e porvi rimedio "il Nucleo di Curvatura si é spento di botto, come se qualcuno avesse semplicemente girato un interruttore."

"Questo non é possibile..." intervenne Yuki "il comando di spegnimento del Nucleo può essere inviato solo dalla Plancia o dalla Sala Macchine. Da qualsiasi altra postazione partisse, farebbe scattare decine di allarmi..."

"Infatti..." convenne Tochiro, la cui voce allarmata e confusa tradiva il fatto che in Sala Macchine non tutto stava andando per il verso giusto "eppure il computer ha accettato il comando senza esitazione. Inoltre tutte le bottiglie magnetiche sono state isolate ed il materiale di reazione neutralizzato. Chiunque lo abbia fatto ha fatto una azione pulita, prevenendo qualsiasi rischio di esplosione incontrollata ma bloccandoci ad impulso per almeno 6 ore...sempre se riusciamo a decodificare questi dannati blocchi che stanno comparendo in ogni sottosistema dell'apparato Curvatura!"

"Potrebbe essere stato fatto dal Ponte di Battaglia?" domandò Khayr, colto da una folgorazione, facendo riferimento alla Plancia secondaria, installata nella parte centrale del tozzo collo che collegava la Sezione a Disco a quella Motori. Una replica compatta e perfettamente funzionante della Plancia, dotata dei medesimi sistemi e totalmente sguarnita, visto che non c'era stato neppure il tempo di dare l'Allarme.

Cogliendo immediatamente il sottinteso della domanda, Daiba si alzò dalla postazione tattica e, estratta una pistola dalla lunga canna dal fodero alla cintura, si mosse verso il Turboascensore affermando "Prendo un paio di uomini e vado a controllare!"

"Vengo anch'io..." affermò Yuki, alzandosi a sua volta, mentre su tutta la nave veniva attivato l'allarme antintrusione "forse da lì potrò capire meglio cosa hanno combinato quei maledetti Federali!"


U.S.S. Seatiger, Plancia
Contemporaneamente


"La nave nemica si allontana a curvatura 8..." riferì Anari, mentre le mani danzavano sulla consolle scientifica alla ricerca delle tracce di vernice che li aveva portati lì e che - si sperava - avrebbe permesso loro di tracciare i pirati di Khayr nonostante le pesanti distorsioni gravitazionali causate dal buco nero.

"Stiamole dietro..." ordinò il Capitano Kenar poi, mentre l'agile vascello di Classe Nova entrava a sua volta in Curvatura, aggiunse rivolto a Finn "il pacco è stato recapitato, Comandante?"

Ma il Primo Ufficiale, troppo preso ad osservare l'evolversi della situazione, non parve sentire le parole del Trill che, dopo aver contato mentalmente fino a dieci, si sforzò di essere gentile nel ripetere "Comandante Finn..."...quindi, quando ebbe l'attenzione dello stupito Umano, aggiunse "il pacco è stato recapitato?"

"Il...pacco?" rispose, colto in contropiede il Primo Ufficiale. Quindi, capendo a cosa alludesse il suo Capitano, si affrettò a digitare qualcosa sul terminale della sua poltrona e quindi, dopo un paio di tentativi, rispose "Sì Signore...il teletrasporto è andato a buon fine, la squadra di sbarco è arrivata a destinazione."

"Ottimo, allora non ci resta che aspettare che Droxine e Tkar facciano il loro lavoro...""commentò Kenar, sistemandosi meglio sulla poltrona centrale e riflettendo. Quello era stato un piano un po' raffazzonato, ma il Capitano Drey gli aveva insegnato che - quando si comandava una nave in situazioni di emergenza - spesso era necessario affidarsi all'istinto e alla preparazione dei propri subordinati.

Per quello stesso motivo, purtroppo, non aveva potuto mandare il suo Primo Ufficiale a guidare quella delicata missione...non ancora, almeno!

Il flusso dei suoi pensieri fu comunque interrotto da Anari che, dopo appena una manciata di minuti, affermò "Sono usciti dalla Curvatura! Energia principale disattivata!...Un momento, si stanno occultando comunque!"

"Con la sola energia secondaria?" Domandò Tholos, stupito. I dispositivi di occultamento erano estremamente dispendiosi in termini di consumo energetico ed era piuttosto improbabile che una nave potesse tenerne attivo uno per molto tempo senza poter contare su di un reattore a Curvatura ad alimentarla.

"Allora dovremo fare affidamento sulla squadra di sbarco e sui suoi trucchi, Comandante Anari...abbiamo ancora la traccia?" chiese il Trill, fissando lo sguardo sullo schermo visore che - ora - mostrava solo lo spazio vuoto dove per un attimo era comparsa la nave nera."

"Sì signore...""rispose la Denobulana, ora troppo concentrata perfino per ricordarsi di fare una delle sue battute "ad impulso la sublimazione è minore perché non vi è l'effetto dispersivo del campo di Curvatura, ma dovremmo essere in grado di individuare con approssimazione la zona in cui si nascondono."

Nave Stellare Arcadia, Ponte di Battaglia
Alcuni minuti prima


Il Teletrasporto materializzò le sei figure nell'angusto spazio del Ponte di Battaglia e, neppure un istante dopo, quattro di loro erano già scattate verso le pareti della stanza, da dove avrebbero potuto coprire l'intero spazio con i loro fucili Phaser Tipo III.

Mentre i quattro membri della Sicurezza si muovevano, Tkar estrasse con la sinistra il Tricoder tattico, eseguendo una serie di rapide analisi e poi impostandolo per emettere un segnale di disturbo. Nel frattempo, sempre tenendo d'occhio le letture che riceveva, disse "Apparentemente il Teletrasporto è riuscito senza attivare gli allarmi di bordo. Comandante Carelli, proceda.""

"Sì, sì...sto già facendo il più in fretta che posso!" protestò Droxine che, china sotto la consolle ingegneristica del Ponte di Battaglia, aveva smontato un pannello e vi aveva collegato alcune apparecchiature prelevate dal proprio Kit prima di immergervisi con tutto il busto "Vorrei proprio sapere di chi è stata la brillante idea di spedirci a bordo di una nave pirata per cercare di hackerare il loro sistema di propulsione ed impedirgli di fuggire, contando sul fatto che non abbiano modificato eccessivamente le procedure di sicurezza di bordo!"

"Sua, Comandante." rispose semplicemente Tkar, avvicinandosi ad una delle consolle secondarie ed avviandola in modalità di osservazione tattica, così da poter verificare il flusso informativo che giungeva alla consolle tattica principale in Plancia. Le informazioni, però, dovettero incuriosirlo perché - subito dopo aver dato una scorsa allo schermo - lanciò una nuova scansione col Tricoder.

"Curioso..."...affermò il Vulcaniano, prima di spegnere l'apparecchio e farsi consegnare il Tricoder di uno dei suoi sottoposti. Avutolo in mano, eseguì una rapida scansione prima di renderlo al legittimo proprietario e tornare alla consolle accesa, questa volta scuro in volto "molto curioso. Per non dire seccante.""

"Seccante?" domandò stupita Droxine, affacciandosi perplessa dalla consolle nella quale era penetrata con l'intero busto "Cosa c'è di seccante, Tkar?""

"Ho effettuato un'analisi della consistenza dell'equipaggio nemico con il Tricoder - sia con il mio che con quello del Guardiamarina Terk -, ma questi mi ha dato nuovamente come risultato due sole forme di vita: una Umana e una sconosciuta. Stando alle letture dei sistemi di sicurezza interni, però, l'equipaggio consta di 471 forme di vita."

"Forse dispongono di un sistema di schermatura personale, tipo quello dei Jem'Hadar..." suggerì l'ingegnere, senza però preoccuparsi più di tanto della cosa. Aveva già abbastanza complicazioni senza occuparsi anche di quello e - tenuto conto che era in squadra con il Capo della Sicurezza - probabilmente poteva lasciare che lui si occupasse della cosa.

"E' quanto ho ipotizzato. Ora sto trasferendo gli algoritmi utilizzati da computer per la ricerca, al fine di applicarli ai nostri Tricoder....Ecco, ora tutti i nostri apparati di rilevazione portatili sono configurati per leggere i segni vitali dell'equipaggio dell'Arcadia.""le rispose il Vulcaniano, prima di aggiungere "La sua azione come sta procedendo?"

"Più complicata del previsto..." rispose l'Umana, che all'interno della consolle stava sudando corposamente mentre tentava di venire a capo del nuovo mistero che il Tricoder le aveva rivelato "hanno effettuato grosse modifiche ai motori. Il Nucleo di Curvatura non è alimentato ad antimateria, ma da qualcos'altro e - a giudicare dai sistemi di sicurezza ulteriori installati - deve essere qualcosa di pericoloso. Se sbaglio nell'eseguire la procedura rischio di far saltare tutta la nave, anziché inabilitarla."...

"Ma le procedure di emergenza che intende avviare sono ancora attive, o i relativi algoritmi sono stati modificati?" insistette Tkar, tenendo al contempo d'occhio i movimenti dei segni vitali che - solo ora - i Tricoder riuscivano a rilevare. Il piano generale era piuttosto semplice: dovevano sfruttare la Consolle Ingegneristica del Ponte di Battaglia per avviare nel computer della Sala Macchine un programma di addestramento che avrebbe simulato una serie di avarie dei sistemi, iniziando con uno squilibrio nei sistemi di alimentazione del Motore a Curvatura. Se la nave montava ancora i sistemi di sicurezza originali previsti per la Classe Excelsior, il Computer di bordo avrebbe provveduto autonomamente a mettere in blocco di sicurezza tutto l'apparato motore, tagliando l'energia principale e la propulsione a Curvatura. Se - però - il sistema fosse stato modificato in maniera troppo pesante, la cosa sarebbe stata inutile e la squadra avrebbe dovuto tentare di prendere il controllo della Sala Macchine con la forza.

"Sì, sì...ho quasi finito..." brontolò Carelli, che ovviamente aveva smesso di ascoltarlo in quanto troppo concentrata sul suo lavoro. Dopo qualche altro minuto, la donna uscì da sotto la consolle e, con perizia, rimise in posizione la copertura che aveva precedentemente rimosso per rendere più complicato il lavoro a chi avrebbe dovuto sistemare il pasticcio che stava per scatenare. Quando ebbe finito, fece un gran sorriso all'Ufficiale Vulcaniano e, premuto un comando sul Tricoder, disse semplicemente "Fatto!""

Il vascello di Classe Excelsior vibrò profondamente sotto i loro piedi e, quando le luci si affievolirono, Tkar si mosse verso le porte che davano sull'esterno dicendo ai suoi uomini "Formazione tattica di copertura attorno al Comandante Carelli....Sbrigatevi, abbiamo tre minuti e quindici secondi per raggiungere l'Hangar di lancio secondario."...

Nave Stellare Arcadia, Corridoi del Ponte 10 - Intersezione 16
Contemporaneamente


Daiba si muoveva rapido, con in mano la propria pistola Phaser ed un paio di robusti uomini dell'equipaggio armati fino ai denti a coprirgli le spalle. Dietro di lui - ad una distanza di sicurezza di appena cinque metri - li seguiva anche Yuki, che doveva raggiungere il Ponte di Battaglia per cercare di ripristinare l'energia principale.

Il ragazzo non era per nulla lieto di far correre quel pericolo all'amica, ma non avevano molte alternative. L'Arcadia non avrebbe potuto mantenere in eterno l'occultamento con i soli Reattori ad Impulso e Yuki era una delle più abili in questo tipo di riparazioni.

"E poi, se questi Ufficiali della Flotta Stellare sono abili la metà di quanto ritiene il Capitano, probabilmente sono già diretti al Ponte 13 per rubare una navetta e tentare la fuga" si disse, svoltando l'angolo.

Ovviamente aveva previsto quell'eventualità, distaccando un contingente di dieci uomini a protezione dell'hangar dei caccia, ma ciò non significava che fosse realmente così. Stando a quanto raccontatogli da Khayr, gli Ufficiali della Flotta erano gente sveglia e su una nave grande come l'Arcadia c'erano una decina di modi per tentare la fuga o per nascondersi.

Daiba stava giusto pensando questo, quando voltò l'angolo del corridoio che collegava il Ponte di Battaglia all'Hangar Manutenzione e quasi venne colpito da una scarica di proiettili di energia. Quando percepì con la coda dell'occhio gli'impulsi di fase, il giovane tattico temette di essere morto, ma miracolosamente il colpo dei federali dovette mancarlo, perché un istante dopo percepì l'impatto degli stessi contro la paratia alle sue spalle.

Agendo per puro istinto, il giovane si gettò a terra evitando un secondo colpo che lo avrebbe di certo preso in pieno petto e, facendo esplodere un colpo alla cieca, rotolò fino alla porta di un magazzino, il cui arco di ingresso gli offrì una buona copertura.

"Al riparo, sono qui!" gridò, mentre si spostava e riuscì a vedere che Thornos e Mayui si bloccavano all'intersezione per non esporsi al fuoco. Quando tentò di affacciarsi per capire quanti nemici aveva di fronte, però, dovette ritrarsi rapidamente per evitare il fuoco di sbarramento di almeno quattro armi ad energia.

"Dannazione!" ringhiò, spostando solo il braccio destro oltre l'orlo e cominciando a sua volta a sparare, subito imitato dai due compagni.

Nave Stellare Arcadia, Corridoi del Ponte 10, Intersezione 17
Contemporaneamente


Non appena vide un membro dell'equipaggio dell'Arcadia svoltare l'angolo del corridoio che li separava dalla loro destinazione, Tkar mirò il centro del bersaglio e rilasciò una scarica di tre proiettili di energia stordente.

Il Vulcaniano era praticamente certo che il bersaglio sarebbe caduto a terra stordito, quindi rimase estremamente sorpreso quando lo vide in piedi e notò i colpi impattare sulla parete dietro di lui, come se lo avessero...attraversato. Ma lo stupore è un lusso che gli Ufficiali della Sicurezza non possono permettersi, quindi Tkar si affrettò a sparare una seconda raffica e, notando che l'avversario si preparava a rispondere al fuoco, gridò "Posizione difensiva!" prima di gettarsi su Carelli, trascinandola a terra col proprio peso e sottraendola alla linea di tiro.

Le sensibili orecchie del Vulcaniano udirono il tonfo sordo del corpo dell'Umana che toccava duramente terra, ma non era il tempo di preoccuparsene. Quando la situazione divenne uno stallo, il Vulcaniano si affrettò ad aiutare i subordinati a generare un fuoco di sbarramento e - al contempo - richiamò alla memoria la planimetria della nave per individuare un altro passaggio.

Al contempo, però, parte della sua mente rifletteva su quanto appena successo. Era certo di non avere sbagliato mira, quindi la sola spiegazione logica era che il suo bersaglio si fosse spostato prima dell'impatto. Ma quante possibilità aveva un umanoide impreparato di evitare ben tre proiettili di energia a bassa velocità? Circa il 2,573%.

"Inoltre i colpi hanno impattato esattamente dietro di lui, come se lo avessero...attraversato!" si disse il Vulcan, mentre il fuoco di risposta si intensificava a causa dell'entrata in mischia di altri due avversari.

"Possibile?" si domandò Tkar, smettendo di sparare. Di certo non poteva trattarsi di fantasmi...e non erano neppure creature incorporee, o avrebbero aggirato le paratie per coglierli di sorpresa alle spalle. Restava pertanto una sola spiegazione ed il Vulcan decise di tentare il tutto per tutto e chiese "Comandante...se dovesse mettere fuori servizio un sistema di oloproiezione senza conoscerne la tecnologia, che tipo di impulso EM userebbe?"

Colta di sorpresa dalla domanda e ancora dolorante alle costole per il contraccolpo, Droxine impiegò un paio di secondi prima di rispondere "Direi...un impulso tra i 0.5 ed i 0.05 Mhz...perché?"

Ma il Vulcaniano non rispose e, poggiato a terra il Fucile Phaser, estrasse un'arma manuale Tipo I, sulla quale iniziò a trafficare. Quando fu soddisfatto del risultato, ordinò "Settate i Phaser a massima dispersione su frequenze variabili tra 0.5 e 0.05 Mhz."

infine, quando i suoi subordinati ebbero dato conferma di aver effettuato la modifica richiesta, Tkar ordinò "Fuoco di copertura...ora!" e, mentre i Tattici eseguivano, lanciò la piccola arma in un punto equidistante tra Daiba e gli altri due pirati.

Nave Stellare Arcadia, Corridoi del Ponte 10 - Intersezione 16
Contemporaneamente


Quando Daiba gli aveva urlato di stare indietro, Yuki si era infilata nella prima porta disponibile e si era preoccupata di chiamare la Plancia per chiedere di mandare altri rinforzi e poi si era affacciata periodicamente per capire come stesse andando lo scontro a fuoco.

Quando il Phaser modificato di Tkar era esploso nel corridoio, lei non era affacciata e ciò le impedì di essere colpita come i tre compagni pirati che, un attimo dopo, erano a terra immobili.

'Daiba!' pensò terrorizzata la ragazza, vedendo l'amico riverso a terra ed immobile. Le armi federali potevano stordire anche quando esplodevano?

Se così non era...

In un momento razionale, probabilmente Yuki se ne sarebbe rimasta nascosta attendendo che i federali si allontanassero o che i rinforzi richiesti da Daiba arrivassero, ma quello non era per nulla un momento razionale. Per questo motivo, quando notò il gruppo federale procedere oltre l'intersezione, si lanciò come un gatto verso il corpo di Thornos e - recuperato il suo fucile - fece fuoco all'impazzata.


Nave Stellare Arcadia, Corridoi del Ponte 10 - Intersezione 16
Contemporaneamente


Una volta messi fuori combattimento i Pirati, Tkar guidò i suoi compagni verso l'Hangar Ausiliario, che ospitava i mezzi per la manutenzione esterna.

Erano giunti a meno di dieci metri dalla porta dell'hangar quando un rumore secco attirò la sua attenzione, spingendolo a voltarsi appena in tempo per federe una femmina - probabilmente una Leijiana, a giudicare dalla figura esile ed aggraziata - lanciarsi nel corridoio aprendo il fuoco senza criterio.

Nuovamente il Vulcaniano si preoccupò in prima istanza di mettere al riparo il Comandante Carelli poi, insieme ad altri due Ufficiali della Sicurezza, aprì il fuoco verso Yuki. I fucili, impostati a massima dispersione, spararono ventagli di energia a bassa intensità in luogo dei soliti proiettili stratificati e - tutti - colpirono l'esile figura della Leijana, attraversandola.

Dopo essere stata colpita, la figura di Yuki tremolò per qualche secondo, quindi si dissolse lasciando al suo posto dei vestiti vuoti.

"Affascinante..." commentò Tkar, andando a recuperare quegli abiti ed i relativi accessori, mentre gli altri si rialzavano.

"Ma, signore, sono...ologrammi!" affermò stupito uno degli uomini della Sicurezza, la cui divisa era stata annerita su di una spalla da un colpo che lo aveva mancato di pochi millimetri più per fortuna che per suo merito "come faceva a saperlo, Comandante?"

"Semplice deduzione logica, Capo..." rispose Tkar, ricominciando a muoversi non appena recuperato il proprio bottino "ed ora facciamo in fretta. I sensori interni avranno certo rilevato lo scontro a fuoco..."

Su questa nota allegra, il gruppo penetrò nell'hangar dei mezzi di servizio. Normalmente ci sarebbero dovute essere quattro navette Tipo I ed altrettanti Workbee, ma ne trovarono meno della metà, mentre il resto dello spazio era occupato da casse di materiale.

Tkar e Carelli furono lesti ad attivare uno dei Workbee, mentre il resto della squadra si accostò al portellone d'accesso, estraendo alcuni oggetti neri cilindrici ed agganciandoli magneticamente al metallo della paratia mobile, prima di correre dentro la navetta da manutenzione.

Una volta chiuso il portello stagno, il gruppo era piuttosto stretto ma il Vulcaniano, che aveva preso i comandi, non parve farci caso. Per prima cosa sganciò il veicolo dal ponte poi, dopo aver attivato al massimo il deflettore di navigazione, digitò una sequenza sul proprio tricoder.

Nave Stellare Arcadia, Plancia
Contemporaneamente


"La squadra di sicurezza é arrivata?" domandò Khayr, che da diversi minuti - per la precisione da quando aveva perso il contatto con la squadra di Daiba e Yuki - si aggirava avanti e indietro per la Plancia dell'Arcadia come un leone in gabbia.

"É uscita adesso dal turboascensore..." rispose Yattarn, ma la sua risposta venne interrotta da Maji che, dalla postazione ingegneristica di Plancia, disse "Qualcuno ha superato i codici di sicurezza dell'Hangar mezzi di supporto ed avviato un Workbee!"

Il Capitano dell'Arcadia parve preso in contropiede da quella affermazione. Che senso poteva avere rubare un mezzo da manutenzione? Certo, nessuno si era preoccupato di proteggere l'hangar secondario con le stesse risorse impiegate per difendere quello principale, ma dove sarebbero potuti andare con un veicolo dotato solo di propulsione ad impulso? Ad ogni modo ordinò "Sigillate l'Hangar!"

Prima che qualcuno potesse obbedire, però, la nave fu scossa da una violenta vibrazione e le luci lampeggiarono per alcuni secondi prima che il sostituto di Yuki annunciasse "Breccia nel ponte 10, hangar mezzi ausiliari. I campi di forze hanno isolato la zona!"

"Hanno fatto saltare i portelloni con una carica direzionata verso l'esterno..." affermò con sicurezza Maji, mentre le mani volavano sul controllo danni "nessun danno strutturale, ma l'esplosione e la fuoriuscita di detriti ha perturbato il campo di occultamento."

"Dov'è il Workbee che stavano rubando?" domandò Khayr quindi, quando gli fu risposto che si stava allontanando a pieno impulso, aggiunse "Lanciate i caccia!"

"Squadriglia Omega pronta al decollo!" annunciò poco dopo l'Ufficiale alle comunicazioni, ma le procedure di lancio erano appena state avviate che l'addetto ai sensori annunciò "Signore, la nave Federale é uscita dalla Curvatura!"

"Impossibile!" affermò Yattarn, poggiando la mano sullo schienale della poltrona del ragazzo che sostituiva Yuki, quasi si aspettasse un errore nelle rilevazioni da lui fatte "non potevano essere così vicini!"

"Evidentemente sono in grado di tracciarci anche in occultamento..." affermò Khayr freddamente. Quindi aggiunse "annullare l'ordine di lancio dei caccia, ritiriamoci verso l'ammasso stellare Bortos, completeremo lì le riparazioni ai motori..."

E, senza aggiungere altro, uscì dalla Plancia scuro in volto.

U.S.S. Seatiger, Hangar Navette
24/11/2394 Ore 10:45 - D.S. 71897.12


"Ebbene, come é andata?" domandò Kenar, non appena Tkar ebbe messo piede fuori dal Workbee dell'Arcadia. Il Vulcaniano era sceso per ultimo, lasciando uscire prima il Comandante Carelli non tanto per galanteria, quanto per la necessità di permetterle di raggiungere l'infermeria per farsi controllare le costole, messe a dura prova dalla missione appena completata.

"Tutto secondo i parametri, signore." rispose il Vulcaniano "Abbiamo avviato il programma di simulazione Avaria Totale di Sistema...i sistemi principali dell'Arcadia subiranno collassi a cascata fintanto che non riusciranno ad isolarlo e disinstallarlo. Abbiamo scoperto però alcune...anomalie..."

"Anomalie?" domandò il Trill, la cui espressione compiaciuta per il successo della missione della squadra di sbarco era già svanito "che tipo di anomalie?"

"Analizzando i motori dell'Arcadia, il Comandante Carelli ha scoperto che sono stati pesantemente modificati. Il Capo Ingegnere potrà certo essere più esauriente in materia dopo aver esaminato i dati raccolti." riferì il Capo della Sicurezza "Inoltre, credo di aver scoperto il motivo per il quale i sensori rilevavano solo due segni vitali a bordo della nave pirata."

Mentre parlava, il Vulcaniano armeggiò con gli abiti di Yuki che aveva raccolto, finché non trovò un sottile braccialetto adornato con una riproduzione - grande come una moneta - del simbolo pirata del Teschio e delle Tibie incrociate "Il resto dell'equipaggio é composto da ologrammi. Generati da emettitori portatili come questo."

Nave Stellare Arcadia, Alloggi del Capitano
24/11/2394 Ore 12:45 - D.S. 71897.34


Il bicchiere, colmo di liquore ambrato, volò attraverso tutta la stanza andando ad infrangersi con violenza contro la paratia di fondo.

Immobile e - francamente - terrorizzato da quello scatto d'ira decisamente atipico, Daiba chiuse gli occhi, deciso quantomeno a trattenere le lacrime che rischiavano di bagnargli il giovane volto.

Per un po' il suono di arpa fu l'unico rumore udibile nella penombra della stanza poi Khayr, con un evidente sforzo per controllarsi, disse "Perdonami Daiba...non avrei dovuto reagire così..."

Il ragazzo si morse il labbro, come se stesse tentando di riscuotersi dal proprio stato di shock. Quando fu certo che la voce non lo avrebbe tradito, disse "No Capitano, hai ragione a prendertela con me. Avrei dovuto difenderla, mentre invece mi sono fatto sconfiggere come uno sciocco...e l'hanno catturata..."

A quelle parole Khayr guardò verso il basso e l'unico occhio sano si fissò sul braccio del suo giovane addetto agli armamenti, che tremava visibilmente con la mano stretta a pugno.
Il Capitano dell'Arcadia mise la propria mano su quella dell'altro e disse "Bon avresti potuto impedirlo...la colpa é stata mia che non ho previsto potessero aver scelto come via di fuga l'hangar secondario. Ma ci riprenderemo Yuki, te lo prometto. Ora va a riposare..."

"Sì, Capitano..." rispose il Leijiano, appena un po' rincuorato, prima di uscire dall'alloggio.

Quando le porte si furono chiuse, il Capitano si voltò verso colei che stava suonando l'arpa. Si trattava di una aliena di una razza sconosciuta alla Federazione e - più in generale - alle genti del Quadrante Alpha. Alta ed esile ancor più di una Leijiana, la donna aveva lunghi capelli blu, una pigmentazione della pelle tendente al giallo e grandi occhi del medesimo colore, ma ciò che più colpiva di lei era l'assenza della bocca, al posto della quale aveva una membrana sufficientemente permeabile da permetterle di sorbire bevande.

"Possiamo recuperarla, Meeme?" domandò il Capitano, riferendosi ovviamente a Yuki.

La donna suonò alcune note malinconiche, prima di rispondere con una voce che suonava curiosamente eterea a causa del suo particolare apparato vocale "Perché mi fai domande di cui già sai la risposta, Khayr?"

"Perché non sopporto l'idea di perdere neppure un solo membro del mio equipaggio...non di nuovo!" affermò stancamente l'Umano, abbandonando la postura rigida e controllata che era solito mostrare all'equipaggio e buttandosi scompostamente sul divano, l'occhio puntato sullo spazio fuori dalla finestra, anche se non c'era nulla da vedere, dato che erano tutt'ora in occultamento.

L'aliena fece un cenno del capo e, con voce dolce, gli disse "Come ben sai, gli emettitori autonomi sono...autonomi, in tutto e per tutto. Essi gestiscono la matrice olografica e ospitano l'intera digitalizzazione della memoria dei soggetti. Il solo modo per recuperare Yuki é recuperare il suo emettitore..."

"Ma il tuo computer..." tentò di obiettare Khayr, ma sapeva trattarsi di una obiezione inutile, quindi la lasciò cadere.

"Il mio computer ha permesso la digitalizzazione delle menti dell'intero equipaggio ed il loro trasferimento negli emettitori, ma non ha trattenuto che un eco di loro. Come ben sai, la mente di un essere senziente é estremamente complessa...uno dei computer di questa nave basterebbe a contenerne appena una decina. Potrei forse tentare un nuovo trasferimento dell'eco di Yuki...ma cosa verrebbe fuori? Probabilmente un essere che le somiglia e che si muove come lei. Ma, per quel che riguarda il resto...ricordi, emozioni...non sarebbe la stessa persona."

Meeme suonò un'altra melodia, anch'essa triste e molto adatta al tono del discorso, prima di aggiungere "E poi sarebbe difficile spiegarlo all'Equipaggio. Forse il Dottor Zero e Tochiro, che sanno di essere ologrammi, potrebbero aiutarci ad inventare una storia plausibile, ma il resto dell'equipaggio farebbe fatica ad accettarlo..."

"E Yuki sarebbe ancora prigioniera dei Federali..." rifletté il Capitano con un cenno del capo, che spostò i ribelli capelli castani a coprire la benda "No, non c'è soluzione...dovremo farlo alla vecchia maniera..."