Crovis III- L'Isola
14/03/2398, ore 11:35 - D.S. 75198.58
"Come vogliamo procedere Capitano?" Chiese T'kar, dopo il breve scambio d'idee tra di loro.
"Innanzitutto cerchiamo di capire cosa può realmente fare la nostra Tigre Rossa: T'Kar, Queen aiutatela a sviluppare i doni che Crovis le ha dato. Io vorrei parlare con Fertus, ma sinceramente non so come fare!"
"Forse basta pensare a lui, e sarà Fertus stesso a riportarla alla grotta. In fondo è stato lui a dire che qui tutto è collegato e che sa cosa succede su tutto pianeta." rispose il Consigliere "E vorrei venire con lei."
"Niente in contrario, ma non dipende da me, già non so se Fertus ascolterà la mia voce. Un'ultima cosa Comandante" è si rivolse a T'Kar "il resto dell'equipaggio?"
"È al sicuro Capitano al centro dell'isola con acqua e viveri a sufficienza. E poi non credo che Crovis lascerà che corrano dei pericoli."
"Se vuole l'aiuto della Tigre Rossa, specialmente!" Disse Calvi convinta.
Kenar e gli altri guardarono quella giovane donna con occhi nuovi, conoscevano già il suo coraggio e ora vedevano anche la sua determinazione.
"Ovviamente Tenente. Fuori di qua adesso e cercate di far uscire tutte queste persone, è già sufficiente che abbiano visto i sacerdoti il nostro magico arrivo."
"Capitano, credo che ci considerino già dei semidei, visto che siamo compagni di Anna." Ribatté Anena.
"Può darsi, ma vorrei limitare i danni o almeno pensare di averlo fatto." Disse Kenar.
Anna si girò allora verso gli abitanti del villaggio, che continuavano a guardarla con adorazione, e parlandogli nel loro idioma, li convinse ad uscire dal tempio. Insieme a T'Kar, Queen e al Dottore li seguì quindi all'esterno, richiudendo la porta di pietra alle sue spalle. Una volta usciti, Kenar si concentrò, cercando di pensare con intensità all'essere che li aveva accolti poco tempo prima: alcuni istanti dopo una luce azzurrina avvolse lui e il Consigliere e si ritrovarono nelle grotte, davanti ad un sorridente Fertus.
Pianeta Crovis III- L'isola- Spiaggia del villaggio
14/03/2398, ore 11:50 - D.S. 75198.61
T'Kar e gli altri avevano optato per la spiaggia per provare le capacità di Calvi: non sapendo cosa aspettarsi, avevano scelto uno spazio ampio lontano dalle abitazioni, onde evitare di fare danni.
"Da cosa cominciamo?" Chiese la donna.
"Direi da quello che sappiamo già che può fare, cercando di capire quale sia il massimo della sua forza e della velocità. Poi passeremo a vedere se ha delle capacità telepatiche: lei non ha nessun tipo di addestramento al riguardo, giusto?" Chiese il Tattico.
"No. Perché?"
"Ci sarebbe stato d'aiuto nel controllare i suoi poteri." Continuò il vulcaniano, scambiando un cenno d'intesa con Jason.
"Ma io non ho mai manifestato alcuna forma di doti particolari!"
"Probabilmente perché nessuno le ha mai insegnato a usare la sua mente, ma il suo è DNA vulcan/betazoide, quindi ha sicuramente delle doti telepatiche." Rispose Symon che si era seduto su una piccola imbarcazione.
"Giusto Dottore. Ma ora non abbiamo il tempo per insegnarle il controllo della mente." Disse Queen.
"Cerchiamo di non confonderla ulteriormente " disse Bruce" Anna che ne dici di provare a sollevare qualcosa di pesante? Quel masso, per esempio!" E indicò un'enorme pietra alle spalle della donna.
Anna si diresse al masso: lo guardò con attenzione, cercando un'appiglio per afferrarlo. Queen, che non aveva assistito alla nascita della Tigre Rossa, la guardava con curiosità mentre studiava la roccia, rimanendo basito quando pochi attimi dopo, la vide sollevare il masso con facilità, come se fosse fatto di plastica.
Anna non sembrava faticare mentre portava la pietra sopra la testa per poi lanciarla a diversi metri di distanza sulla spiaggia, tra gli applausi dei nativi.
"Direi che la forza non ti manca " disse un divertito Dottore.
Pianeta Crovis III- Grotte di Cobalto
14/03/2398, ore 12:00 - D.S. 75198.63
Kenar e Anena si erano rimaterializzati nel punto esatto dove erano nel momento in cui erano stati trasportati sull'isola, ritrovandosi di fronte a Fertus, che quasi gongolava.
"Ero certo che ci avrebbero aiutato!" Disse ad Arcus, come sempre alle sue spalle, in una posizione di protezione.
"Fertus direi che Crovis non ci ha lasciato margine decisionale."
"Come avete pensato di procedere?" Chiese l'alto alieno.
"Abbiamo qualche idea ma dobbiamo avere delle informazioni prima di decidere."
Il Capitano della Seatiger mise al corrente Fertus riguardo al piano di rendere inabitabile il pianeta agli occhi dei rettiloidi, ma venne fermato quasi subito.
"Mi spiace Capitano, ma le nostre grotte non sono in grado di ospitare tutto il popolo di Crovis, è anche per questo che teniamo in sospensione i nostri figli!"
"Lo temevo. Non ci resta che sperare nei poteri di Calvi. Volevo anche chiedervi cosa avete mantenuto funzionante della vostra tecnologia?"
"Perché lo vuole sapere?"
"Vorrei comunicare con la mia nave, ma senza usare la nostra, perché l'impero rettiloide già la conosce e potrebbe intercettare le nostre comunicazioni."
"Non so se è possibile, ma solo perché sono secoli che non la usiamo" disse un contrito Fertus "Arcus vi accompagnerà in sala comando e vi sarà di supporto."
"Se non le spiace Capitano, io rimarrei con Fertus: ho bisogno di alcune cose per trasformare Anna in una vera supereroina."
Pianeta Crovis III - L'isola- Spiaggia del villaggio
14/03/2398, ore 12:50 - D.S. 75198.72
Il Capitano della Seatiger e il suo Consigliere ricomparvero all'interno del tempio sull'isola, trovandolo fortunatamente deserto: Anena aveva le braccia colme di abiti, nastri e accessori vari e uno starno lampo divertito gli illuminava il volto.
Kenar al contrario era più cupo, perché, anche se le parole del suo Numero Uno lo avevano rassicurato sul fatto che la nave era operativa e al momento al riparo, quello che gli aveva involontariamente suggerito gli destavano qualche pensiero.
Uscirono dal tempio e dovettero correre a ripararsi sotto una tettoia di una capanna del villaggio, perché una pioggia torrenziale stava abbattendosi sul posto.
"Speriamo non duri a lungo!" disse il Trill guardando le nubi scure in cielo "chissà dove avranno trovato riparo T'Kar e gli altri?"
"Che strano, guardi, sono laggiù sulla spiaggia: sembrano molto tranquilli, nonostante l'acqua!"
"Raggiungiamoli!" disse Kenar ed uscì dal riparo usando il coperchio di un cesto come riparo di fortuna. Anena lasciò il suo prezioso carico sotto la tettoia ed uscì lasciando che la pioggia, quasi tiepida, gli lavasse via la tensione che aveva accumulato in quelle ore.
Vedendoli arrivare il Dottore smise di monitorare Anna e si diresse tranquillo verso di loro.
"Capitano avete fatto presto: tutto a posto?"
A Kenar sembrava strano che Bruce non fosse infastidito dall'acqua che gli scorreva sul volto e che gli aveva praticamente inzuppato gli abiti.
"In parte: sono riuscito a parlare con la Seatiger su un canale sicuro e stanno bene e la nave è pronta per ingaggiare battaglia. Per quel che riguarda il nostro piano, dovremo contare sui poteri della Tigre Rossa, ma... mi tolga un dubbio: Perché ve ne state qua sotto la pioggia? Non potevate aspettare che smettesse per continuare l'allenamento con Anna?"
Symon si girò verso il gruppetto formato da Calvi, T'Kar e Queen inginocchiati a formare un triangolo, gli occhi chiusi e una grande concentrazione sui volti, urlando:
"Funziona anche con loro!"
A quelle parole i due vulcaniani aprirono gli occhi e T'Kar, con voce ferma e rassicurante, disse ad Anna:
"Anna puoi fermarti."
La donna ebbe quasi un sussulto, come se facesse fatica a svegliarsi da un sogno, ma quando alla fine anche lei riaprì gli occhi, la pioggia cessò all'istante.
"Ehi, allora controlla anche il meteo?" disse uno sbalordito Kenar.
"Certamente, ma qua siamo oltre. Si guardi i vestiti Capitano." Rispose Bruce.
Il Trill e il Consigliere si guardarono l'un l'altro e come per miracolo videro che erano completamente asciutti, e capirono di essere stati vittime di una potente allucinazione.
"Allora siamo pronti, il nostro piano può cominciare! " e s'avvicinò a passo svelto verso la probabile salvatrice del pianeta sotto attacco.
"Capitano, ha visto? Posso farcela!" disse Anna entusiasta.
"Bravissima Tenente! Però prima deve dare dimostrazione ai rettili della sua forza!"
"Cosa intende Capitano?" chiese Queen.
"Che perché il nostro bluff regga, l'Impero deve vedere di cosa è effettivamente capace la Tigre Rossa, Cosa propone Capitano" rispose il Tattico che aveva intuito il pensiero del superiore.
"Beh..c'è una città sotto assedio nella piana davanti alle Grotte di Cobalto. Potrebbe fermare l'esercito dell'Impero tanto per cominciare."
"Solo questo? E che ci vuole!" rispose Anna con una nuova coscienza di sé e dei poteri che le derivavano da Crovis.
"Sì però non puoi farlo coperta di stracci bruciacchiati. I nostri amici rettili ti temeranno ancora di più se si troveranno davanti una dea terribile e bellissima! Seguimi!" disse Anena prendendo la sua amica per mano e portandola alla capanna dove aveva lasciato il suo bottino. Tre quarti d'ora dopo, durante il quale gli altri membri della squadra avevano approfittato del cibo messo loro a disposizione degli abitanti del villaggio per rifocillarsi, Anna uscì dalla capanna completamente trasformata nella Tigre Rossa. Il corpo avvolto da una tuta iridescente che mandava bagliori di fuoco ad ogni movimento, sulle spalle un mantello color del rubino e la maschera che aveva usato per celare la sua identità, arricchita di particolari che la facevano sembrare ancora più ferina.
"Adesso è pronta!" disse con orgoglio Lawoetin.
Orbita bassa di Crovis - Navetta Impero Rettiliano
14/03/2398, ore 14:30 - D.S. 75198.91
Angor e i suoi uomini erano tornati alla navetta il più velocemente possibile, e, scossi da quello che avevano visto, avevano preso il volo per tornare alla nave madre.
Ancora non si spiegava quanto era successo in quel villaggio e, cosa che lo preoccupava ulteriormente, non sapeva come spiegare l'accaduto ai suoi superiori, ed era per questo che aveva ordinato al suo pilota di non aver fretta.
Purtroppo per lui una chiamata in arrivo dalla Guellars lo riportò ai suoi obblighi.
=^=Angor, hai scovato gli alieni?=^= disse il volto supponente del suo superiore Huwer.
"No Signore, tracce di un campo abbandonato in fretta, ma nessun alieno."
=^=E perché stai facendo ritorno? La ricerca non è terminata!=^=
"Non ho trovato gli alieni, ma forse qualcosa di peggio! Questo posto non è così indifeso come pensavamo: devo fare rapporto al Comandante!"
Huwer li guardò come se stesse trovando l'ennesima scusa per non fare il suo dovere e gli rispose
=^= Decido io se quello che hai da dire sia da riferire al Comandante! Racconta cosa hai visto =^=
Angor raccontò di come i suoi uomini erano stati sopraffatti in pochi istanti e di come lui aveva rischiato di morire per mano, e non era una metafora, di quella strana figura mascherata, che aveva resistito ai colpi delle loro armi. E anche di come, dopo il primo colpo che l'aveva perforata da parte a parte, un momento dopo era come se nemmeno fosse stata colpita, ma gli abiti bruciacchiato testimoniavano che l'arma non aveva fatto cilecca. Alla fine del racconto il mammifero guardò il suo giovane superiore conscio che non sarebbe stato creduto, del resto lui stesso non avrebbe dato retta ad un racconto simile!
=^=Angor sei ubriaco o cerchi solo un modo per evitare i tuoi compiti?=?= il disprezzo nella voce di Huwer fece ribollire il sangue di Angor, che stava per ribattere quando vide strani movimenti in plancia, alle spalle di Huwer.
"Signore, le nostre truppe di terra sono sotto attacco!" disse un rettile da una consolle tattica.
"Impossibile, la civiltà di questo pianeta è troppo arretrata per poterci impensierire! In quanti sono gli attaccanti?"
Il tattico sembrava non credere alle immagini che gli arrivavano dalla città di Crackvir e quasi balbettò
"Signore il nemico è formato da un solo essere!"
"Cosa stai dicendo?" Huwer lasciò la sua postazione per andare a controllare di persona e lasciando così modo ad Angor di vedere il caos che si stava creando sulla plancia della Guellars: aveva ragione quell'anfibio era troppo giovane e con poca esperienza per dominare una nave come quella.
Huwer guardò il monitor e subito non riusciva a capire cosa fosse quel lampo rosso che passava tra le file del suo esercito e di quello degli alleati crovisiani, facendoli volare come se fossero fuscelli e che distruggeva le loro potenti armi con la sola forza delle mani. Poi l'essere fiammeggiante, con un balzo di oltre trenta metri, si posò leggero sul tetto del palazzo più alto di Crakvir, allargò le braccia come a volersi caricare di energia, quindi con un gesto teatrale, unì la braccia davanti a lui e un vento impetuoso scaturì da quel gesto, facendo disperdere quello che restava dell'esercito d'attacco.