Crovis III
L'isola 14/03/2398, ore 11:26 - S.D. 75198.56
"Forse ho un'idea ... disabilitate tutti il traduttore universale..." e dopo aver atteso da ognuno dei suoi uomini un cenno che confermasse l'avvenuta esecuzione dell'ordine, continuò "Come è evidente a tutti, non possiamo ingaggiare uno scontro con i rettiliani, la loro forza d'attacco è ben superiore alla nostra... senza contare che hanno un intero impero alle loro spalle..."
"Senza considerare la Prima Direttiva..." aggiunse Calvi.
"Di questo ultimo aspetto me ne preoccuperei il giusto. Sempre ammesso di riuscire a tornare in qualche modo nel nostro universo e nel nostro tempo - cosa di cui dubito ogni giorno di più - come potrebbe la Flotta Stellare sapere che abbiamo violato la Prima Direttiva?! Direi ... lontani dagli occhi, lontani dal cuore!"
"Ha ragione Bruce!" Esordì il consigliere spiazzando lo stesso ufficiale medico capo che era solito compiacersi del fatto di essere la voce fuori dal coro ad ogni occasione di confronto con i suoi compagni. "E' vero, troppo spesso posso sembrare tanto sopra le righe quanto allergico ai regolamenti, ma la verità è che non disdegno le regole ... anzi le reputo necessarie, anche solo per contravvenirle." Puntualizzò Anena sorridendo maliziosamente ai presenti "Diverso è invece se parliamo di princìpi..."
Il Consigliere fece una breve pausa assumendo un'espressione estremamente seria, segno che il tema era da lui particolarmente sentito "e devo onestamente confessarvi che l'idea di lasciare soccombere un popolo solo perché deve essere in grado di 'svilupparsi per proprio conto', è stato, è e sempre sarà per me la dimostrazione di un ottuso senso di superiorità da parte della Federazione!"
"Ma quali princìpi!" Bofonchiò Bruce, "Qui si tratta di intestardirsi a seguire un regolamento che non può applicarsi né a questo spazio né a questo tempo. Perseverare potrebbe portarci al suicidio ... e io sinceramente ci tengo alla mia pellaccia! "
"Sebbene vi sia una certa logica nel suo ragionamento e che in un certo qual modo sia d'accordo con il suo pragmatismo," commentò TKar "trovo illogico pensare di poterci sottrarre ai princìpi della Flotta Stellare solo perché è rimasta al di là della singolarità che ci ha proiettato in questo mondo e non può punirci ... perché riducendo tutto a questo, rinnegheremmo i valori stessi in cui crediamo e che abbiamo giurato di difendere a costo della nostra stessa vita. Così facendo tradiremmo noi stessi. Trovo più rispettabile e condivisibile la posizione del Consigliere, sebbene non la condivida affatto."
"Signori, ora basta!"
Il brusio che si stava via via levando tra gli abitanti che li vedevano discutere animatamente ma senza riuscire a comprendere ciò che stessero dicendo cessò immediatamente all'alzata di voce di Kenar.
"E' vero, le stelle attraverso le quali tracciamo oggi la nostra rotta ci sono sconosciute e tutto intorno non sembrano che esserci nemici ... molti mesi sono passati senza aver scorto la via del ritorno, quindi non possiamo certo biasimarci se un certo senso di frustrazione e di pessimismo hanno cominciato a farsi strada nei nostri cuori annebbiando il nostro giudizio, ma non possiamo e non dobbiamo farci sopraffare da queste difficoltà. Come ufficiali superiori abbiamo il dovere di essere d'esempio per tutto l'equipaggio e fare di tutto ciò che è in nostro potere per riportare tutti a casa sani e salvi. Ce la possiamo fare, ma dobbiamo unire le nostre forze e farci guidare da quelle stelle inamovibili che sono quei princìpi che ci hanno portato diventare le donne e gli uomini che siamo ... ufficiali della Flotta Stellare!"
Kernar attese che le sue parole facessero presa nei loro animi stanchi per poi riprendere "Riflettendo, la situazione è tale per cui credo che - a dire il vero - un nostro intervento non sarebbe poi così in contrasto con la Prima Direttiva, anzi... Signor Tkar?"
"L'Ordine Generale Uno o Prima direttiva precisa: Il personale della Flotta Stellare non potrà violare la Prima Direttiva neppure per salvare la propria vite e/o il proprio vascello o installazione, a meno che essi stessi non agiscono a risoluzione di una violazione precedente o una contaminazione accidentale di detta coltura. In questo caso è evidente che ci troviamo di fronte ad una violazione da parte dell'Impero, quindi non stiamo violando la direttiva ma altresì ci impone l'obbligo morale di intervenire a difesa di un popolo in pericolo."
Il brusio degli abitanti tornò a crescere appena il vulcaniano pronunciò quelle ultime parole con quel suo tono freddo e distaccato. A quel punto la Calvi prese l'iniziativa per riportare l'ordine redarguendo i presenti nella loro lingua: "Hait! Lao Mar drüsel ve ischit!"
Anna riportò tra lo stupore generale il silenzio all'interno del tempio.
"Riesce a parlare la loro lingua!?"
"Sì Capitano. Non so neanche io come sia possibile, ma sì."
"E cosa gli ha detto di così convincente?" Sghignazzò Bruce.
"Che gli strapperò i cuori e li divorerò." E dopo una breve pausa, sorrise "E no, gli ho semplicemente chiesto di fare silenzio che la Tigre Rossa e i suoi compagni stanno studiando come proteggerli."
"Bene, potrebbe farci comodo questa sua nuova abilità ... come le altre che ancora non conosce e che spero possano tornarci utili ... " Commentò Kenar, quindi riprese "Certo, la situazione tattica in cui ci troviamo è a dir poco complessa: la Seatiger non è operativa e seppure riuscissimo ad avere la meglio sulle navi dei rettiloidi sfruttando il fattore sorpresa, ben presto potrebbero chiedere rinforzi e vanificare i nostri sforzi, senza contare poi che potremmo inimicarceli e averli alle calcagna anche dopo aver lasciato Crovis ... ma non possiamo girarci dall'altra parte ..." E pensieroso commentò tra sè e sè "... ci servirebbe un asso nella manica ...."
"Ma ce l'abbiamo un asso nella manica: abbiamo Anna, aka la Tigre Rossa!"
"Consigliere, non possiamo far affidamento sulla Tigre Rossa perché non conosce le sue potenzialità e con una buona probabilità i suoi poteri potrebbero diminuire fino a sparire quando ci saremo allontanati dal pianeta. Quindi l'idea, di cui vi accennavo, potrebbe essere rendere inospitale Crovis III... Se ad esempio facessimo eruttare alcuni dei principali vulcani del pianeta, nell'atmosfera si spargerebbero ingenti quantitativi di cenere che la renderebbero irrespirabile facendo inoltre piombare il pianeta in una sorta di era glaciale. Se riuscissimo a farlo, i rettililoidi, considerandolo instabile e inadeguato alle loro esigenze vitali, perderebbero interesse nel pianeta e lo abbandonerebbero senza spargimenti di sangue.
"Capitano, ma renderlo inospitale per i rettiloidi significherebbe renderlo anche inospitale per gli stessi crovisiani, e non avendo un altro pianeta dove trasferirli, li condanneremmo comunque a morte certa." Rispose il Capo della Sicurezza.
"L'idea non è di renderlo inabitabile in modo definitivo," Specificò Kenar "ma solo temporaneamente, quel tanto che induca i rettiloidi a abbandonare le loro mire espansionistiche in questo sistema. Per quanto riguarda i crovisiani, potrebbero essere ospitati nel mondo sotterraneo da Fertus ... anche se non ne sappiamo la reale estensione nel sottosuolo. Nel caso questa soluzione fosse percorribile, ci sarebbe un altro effetto positivo: oltre a preservare il pianeta e i suoi abitanti, questo piano potrebbe dare l'occasione per accelerare il processo di integrazione tra gli indigeni del pianeta e il popolo di Fertus che è diventato endemico all'insaputa dei primi."
"In alternativa potremmo ... come dire ... indurre i rettiloidi a credere che il pianeta stia diventando inabitabile."
"E come, Consigliere?! Non abbiamo una tecnologia in grado di produrre un'allucinazione di massa..."
"No, la nostra tecnologia non ci consente di simulare un Crovis III inospitale ... ma magari la Tigre Rossa con i suoi i 'super-poteri' potrebbe indurli a crederlo ..."
"Crede di poterlo fare, Calvi?"
"Non lo so Capitano, non so neanche se questi poteri possano consentirmi di fare una proiezione mentale come quella che sta suggerendo Anena..."
"Forse potrebbe bastarle solo volerlo," suggerì TKar "così come è successo prima quando li ha affrontati ..."
"Posso provarci, ma non ci metterei la mano sul fuoco. E se non funzionasse?"
"Allora non resterebbe che cercare di renderlo inospitale almeno per qualche anno ..." Rispose Kenar amareggiato "Purtroppo non abbiamo molte alternative. Speriamo che Fertus abbia la possibilità di accogliere i crovisiani nel loro mondo sotterraneo.
"Non ho capito!" Obiettò l'ufficiale medico capo un po' disorientato "Quindi alla fine violeremo o non violeremo la Prima Direttiva?!"
"Faremo semplicemente ciò che gli Ufficiali della Flotta Stellare fanno sempre ..." Ribattè Kenar.
"Ovvero!?"
"Faremo la differenza, Dottore!" Rispose il Trill sorridendo "Ed ora mettiamoci al lavoro!"