Home Home
 
 
 
 
 
 
USS SEATIGER - MISSIONE 08 RSS USS SEATIGER - Missione 08

08.01 " La dottrina di contatto imperiale "

di Tholos del Clan Rashan , Pubblicato il 20-03-2021


USS Seatiger, Plancia
13/03/2398, ore 17.44 - D.S. 75196.54


Finn aveva praticamente le lacrime agli occhi.

Non ne poteva più: aveva passato le ultime due settimane sulla Seatiger durante gli interventi manutentivi.
Tutto quel tempo con Tholos e Carelli e i loro rispettivi ingegneri a vedere ogni pezzo, ogni cavo, ogni sistema, ogni impianto, ogni attuatore, ogni computer venir smontato, revisionato e assemblato. Non credeva che la Seatiger fosse composta da così tanti pezzi: doveva ammettere che durante quel tempo aveva imparato molto sul funzionamento della nave, ma dopo un po' la confusione aveva avvolto la sua mente e aveva presto iniziato a confondere computer con sistemi energetici o simili. Infine era arrivata la noia.
Ormai da qualche giorno sedeva sulla poltrona del capitano stravaccato a canticchiare qualche motivo e, assalito dalla apatia totale, si era anche lui messo a fare qualcosa di creativo iniziando a comporre canzoni. Ma sembrava che ogni ingegnere ci mettesse del suo per far rumore nel momento giusto, aveva appena creato un riff quando una flangia metallica cadde dalla mano di Rashan facendo un fortissimo rumore nell'impatto contro il pavimento.

"Ehm scusi signore." Si scusò l'OPS.

Finn posò la chitarra e sospirò dicendo: "Non ti preoccupare succede..." Scosse la testa sconsolato pensando al riff ormai perduto e non vide Carelli accanto a Rashan rimproverare il collega con un sorriso.

"Avete finito con quel cavo di dati?" Chiese Finn provando per l'ennesima volta ad interessarsi all'attività in corso.

Carelli mostrò il cavo dati dicendo: "Dobbiamo ancora fare lo sviluppo in serie di Fourier per verificare..."

"La banda passante del segnale." Concluse la frase Finn e accorgendosi di avere lo stupore di tutti i presenti aggiunse: "Sono un musicista, la scomposizione di un segnale in una serie di onde sinusoidali è il minimo."

Gli ingegneri presenti in plancia furono rapidamente zittiti e si rimisero al lavoro.
Poi Finn notò sullo schermo della poltrona un segnale rosso accendersi ed emettere dei bip.

"C'è allarme di prossimità radiale." Identificò il primo ufficiale.

Rashan puntò le antenne verso il primo ufficiale: "Ma siamo atterrati in un cratere lunare, come può attivarsi l'allarme radiale?"

"E' la sonda." Spiegò il Primo Ufficiale.

Crovis III collina vicino alla città di Crackvir,
Contemporaneamente



Il capitano Kenar era sdraiato in cima alla collinetta.
L'aria tiepida, calda ma al contempo fresca, avvolgeva il suo corpo gonfiando la larga tunica in fibra vegetale e massaggiando il suo corpo fino a sciogliere ogni remoto accumulo di stress.
Era totalmente in pace con sé stesso e sarebbe rimasto lì per sempre, fino alla fine dei
suoi giorni. Poi pensò al povero primo ufficiale che aveva relegato sulla Seatiger a seguire gli interventi manutentivi, mentre lui era lì a godersi quel pianeta alieno pre-curvatura dell'età del bronzo. Un sorriso apparve sul suo volto e il capitano tentò di nascondere la risata, ma prontamente Anena, da bravo consigliere, identificò l'emozione.

"Capitano cosa c'è di divertente?"

"Ehm, nulla stavo solo godendomi la situazione." Provò a giustificarsi.

Anena non gli credette e si alzò in piedi. Il capitano poté ammirare il fine abito che il consigliere si era preparato. Era di un colore blu intenso che le ricerche condotte avevano identificato derivare da un fiore fluviale. Come il capitano, era vestito con pantaloni di fibra vegetale e una larga casacca dello stesso materiale chiusa attorno alla vita da una fine armatura di cuoio riccamente decorata con motivi geometrici. Completavano il vestiario dei gambali in bronzo molto grezzi, ma comodi, e un elmo ottenuto con le zanne di un animale autoctono. Rispetto al capitano, che sembrava un semplice contadino, il consigliere
assomigliava ad un nobile guerriero di alta casta.

Kenar scosse la testa:" Si abbassi, potrebbero vederla."

Anena scollò le spalle e, indicando le piccole modifiche che il dottor Bruce aveva fatto loro, aggiunse: "Con queste modifiche e il vestiario molto accuratamente riprodotto possiamo passare per degli autoctoni."

Era vero: avevano passato due settimane ad analizzare il modo di fare, la cultura, l'aspetto fisico e il vestiario dei Crovisiani e avrebbero potuto perfettamente passare per dei locali, il loro mimetismo era perfetto. Tuttavia a preoccupare il capitano era un altro motivo: "Sì, ma si ricordi che gli abitanti di questo pianeta sono in guerra."

Il capitano indicò la città dell'età del bronzo posta a poche miglia da loro. Malgrado i danni inflitti dall'assedio e i fumi dei fuochi rimaneva bellissima: con alte mura in pietra protette da diverse torri. Gli edifici interni, per la stragrande maggioranza piccole e semplici capanne, non erano visibili, ma si poteva vedere al centro un dettaglio del palazzo del re-sacerdote con le colonne in rosso acceso.

"Si tratta di una piccola guerra tra due nazioni locali." Aggiunse il consigliere.

"Non sottovaluti queste cose la guerra è sempre la guerra: una inutile attività in cui si sprecano delle vite." Sentenziò il capitano.

Anena annuì: "Comprendo signore, meglio la via della prudenza." Poi per sdrammatizzare aggiunse: "Ma se qualcuno vuole farle del male, io e la mia spada la difenderemo."

Dicendo ciò il consigliere estrasse una spada di lunghezza 30-40 centimetri a doppio filo in bronzo, ma affilatissima, e iniziò a vorticarla goffamente in aria.

Il capitano sorrise.
La brezza del pomeriggio gli ristorava il buonumore, e, indicando l'arma, aggiunse: "Si rende conto che normalmente lei va in giro con un phaser che è infinitamente più potente di quel 'taglierino'?"

Il consigliere annuì, fermò la sua danza e, guardando la spada, disse: "E' strano, ma mi dà più sicurezza quest'arma che un phaser. Hai mai provato a camminare appoggiando la mano destra sul pomo? Ti fa sentire potente."

"No, mai provato." Rispose il capitano ridendo all'idea.

I due risero per alcuni istanti quando furono interrotti dall'arrivo di una terza persona vestita con un lungo abito di fibra vegetale adornato con alcuni gioielli e fibbie poste sulle maniche.

Prontamente il capitano e il consigliere riconobbero l'ufficiale scientifico.

Crovis III isola del Mare Egerdus a 500km da Crackvir
Conemporaneamente


Il grosso del primo turno di franchigia della Seatiger era sbarcato su Crovis. Avevano scelto per sicurezza un'isola che non fosse raggiungibile dai Crovisiani, ma sufficientemente vicina alla squadra infiltrata in modo da poter dare rapidamente supporto con una navetta o col teletrasporto.

Poco distante dalla spiaggia, dove alcuni membri dell'equipaggio si stavano godendo un buon bagno, l'equipaggio aveva eretto un piccolo campo con una serie di tende attorno a quello che era stato definito come tendone di comando. Era costituito da una struttura rigida nel quale avevano inserito alcune attrezzature di monitoraggio e di analisi dei Crovisiani.

"Non ne posso più." Tuonò Bruce spostando di lato e con un gesto di stizza il microscopio che stava usando.

"Su che cosa?" Chiese noncurante TKar mentre continuava a leggere alcuni report sul suo D-Padd.

"Dei globuli bianchi dei Crovisiani." Stufo, Bruce si alzò e fece per andarsene.

"Allora non doveva studiare medicina." La logica risposta del vulcaniano lasciò interdetto il medico che sbollì all'istante, ma aggiunse: "Infatti devo curare le persone, non scoprire come una società dell'età del bronzo cura i mali della propria gente utilizzando riti vudu."

"Non credo che abbiano il vudu."

"Era un modo di dire." Bruce fece per uscire quando giunse Calvi dicendo: "Non avete idea di che acqua fantastica ci sia... dovreste venire anche a voi."

"Non abbiamo tempo." Rispose TKar.

"Io vado ora." Bruce fece per uscire, ma un sottoufficiale ai sensori esclamò: "Signore rilevo una nave in orbita... non è la Seatiger."

Incrociatore Guellars Impero rettiliano in orbita attorno Crovis III,
Contemporaneamente


Il comandante Huwer apparteneva alla razza degli anfibi. Era un abile ufficiale che avrebbe fatto qualsiasi cosa per raggiungere il suo obbiettivo. Uno spietato e efficiente arrivista che avrebbe sacrificato chiunque per i suoi scopi.

Purtroppo per lui aveva ricevuto un pessimo incarico: stabilire un primo contatto con gli abitanti di Crovis e farli evolvere secondo la dottrina di contatto imperiale e annetterli all'impero rettiliano.

Come se non bastasse, aveva avuto alcuni problemi logistici e la sua missione partì con notevole ritardo. Per salvare la situazione aveva mandato avanti una navetta con alcuni ufficiali incaricati di iniziare i primi contatti e il trasferimento di tecnologie.

Ora, finalmente, era giunto in orbita attorno al pianeta ed era impaziente di avere novità dai suoi uomini.

"Allora?" Chiese Huwer all'ufficiale scientifico.

L'addetto armeggiò alcuni istanti coi controlli quindi rispose: "I nostri hanno stabilito un contatto con un monarca locale: a breve faranno una dimostrazione per espugnare una città."

"Bene." Sentenziò il comandante. Forse stava riuscendo a recuperare il ritardo.

D'improvviso l'ufficiale tattico annunciò: "Comandante ho rilevato degli alieni con della tecnologia avanzata."

"Cosa?" L'anfibio si alzò dalla poltrona e raggiunse l'ufficiale tattico, un fidato soldato appartenente alla specie dei mammiferi per vedere meglio: "Ha ragione... ."

Il comandante rimase alcuni istanti pensieroso, poi chiese: "Rileva la loro nave appoggio?"

Prontamente l'ufficiale scosse la testa e rispose: "No signore."

L'anfibio sorrise soddisfatto e, come un cacciatore che pregusta la preda, disse: "Bene preparate le truppe di terra e catturateli... li voglio vivi e, soprattutto, voglio che non intralcino i nostri piani e la dottrina di contatto imperiale.

Crovis III collina vicino alla città di Crackvir
13/03/2398, ore 17.47 - D.S. 75196.55



"Ben arrivato signor Queen." Esordì Kenar.

Queen non vedeva l'ora di mettere al corrente i colleghi della sua scoperta ed esordì: "Grazie al mio travestimento da novizio ho scoperto che è come Troia."

Kenar rimase di sasso e fece la faccia che di solito assumeva quando Finn diceva o faceva una sciocchezza.

"Come prego?" Chiese il capitano.

Queen, accortosi dell'equivoco si affrettò a correggere: "Intendo la città... quella dell'Iliade, così come la mitica Ilio, detta anche Troia, anche la città di Crackvir è sotto assedio da almeno sette anni."

"Affascinante." Commentò il consigliere.

Queen annuì e aggiunse: "Pare che però questa volta saranno gli
assedianti a perdere... da quello che ho scoperto gli attaccanti sono
disperati e allo stremo a breve abbandoneranno l'assedio."

"Particolare, è una vera fortuna che siamo arrivati nel momento giusto
per assistere a questo evento." Commentò il capitano.

L'ufficiale scientifico si scurì in volto e aggiunse: "La cosa strana è che prima che lasciassi il campo degli attaccanti ho visto delle persone molto strane avvicinarsi al re: in quel momento il tricorder ha rilevato un picco di raggi gamma. Non ho potuto fare delle scansioni complete per non essere scoperto, ma la cosa mi è sembrata molto strana."

Kenar annuì: "Grazie del rapporto, ha fatto bene a tenere un basso profilo."

"Potrebbe essere solo un malfunzionamento dei sensori." Propose Anena.

"Sì, concordo." Aggiunse Kenar.

Queen si guardò intorno come per assicurarsi che non ci fosse nessuno oltre loro e disse: "Ma potremmo fare un secondo controllo... per sicurezza."

Kenar si sedette al suolo e disse: "Va bene, ma con discrezione."

Queen si sedette affianco al capitano con le gambe incrociate, quindi con molta attenzione estrasse il tricoder e iniziò la scansione.

Al contrario Anena rimase in piedi e prese una specie di binocolo.

Kenar si volse verso l'ufficiale scientifico e vide Queen strabuzzare gli occhi e dire: "Capitano rilevo un impulso ad altissima frequenza e non è un problema del sensore."

Nemmeno il tempo di metabolizzare la notizia e Anena aggiunse: "E ho chiaramente visto una sezione del muro di Crackvir esplodere."

USS Seatiger plancia, 13/03/2401 ore 17.47


"Confermo." Tholos abbassò le antenne e aggiunse: "E' un incrociatore leggero rettiliano."

Finn si alzò dalla poltrona e raggiunse la consolle operazioni: "Ci...ci ... hanno visto?"

L'andoriano scosse la testa: "Non credo... sto triangolando le scansioni tramite la sonda."

"E... che cosa stanno facendo?" chiese Finn con una strana preoccupazione sul volto: "Spero che non si ricordino di quella volta che ho drogato la loro classe dirigente."

Carelli scoppiò a ridere dicendo: "Ah, era stato bellissimo!"

"Stanno inviando delle navi sulla superficie." Rispose Rashan.

Una seconda paura avvolse il volto del primo ufficiale: "Le nostre squadre di sbarco... dobbiamo aiutarli!"

Carelli scosse la testa: "E come? La nave è nel bel mezzo di pesanti interventi di riparazione e con un equipaggio insufficiente... Non possiamo nemmeno pensare di poter affrontare un incrociatore leggero imperiale."