12.06 " Andiamo avanti! "
di Alessandro Riccardi, Pubblicato il 06-05-2014
In nessun luogo
L'istinto lo mise in allarme. Mc Cain percepiva qualcosa attorno a lui,
portò i suoi sensi in massima allerta ma non sapeva se i suoi sensi
esistevano ancora. L'esperienza gli urlava di mettersi al riparo e
cercare qualcosa per difendersi ma in quella realtà fatta solo di
oscurità gli era impossibile.
Un dardo invisibile gli passò accanto o almeno così parve a Mc Cain, in
ogni caso bastò a mettere l'umano ulteriormente in agitazione.
Una mano invisibile lo afferrò, spire invisibili e mortali si gli
avvinghiarono penetrandogli sia la carne sia l'anima. Sentendo che
quella cosa stava violando la sua mente, Mc Cain provò a respingere
l'attacco ma fu tutto invano.
Poi una voce fragorosa e potente risuonò nel nulla. "LASCIATELO STARE."
L'attacco cessò subito dopo, lascando Mc Cain stordito, spaventato ma salvo.
"Sei salvo ora."
"Che... che cos'era?" Chiese Mc Cain.
"Loro sono... non hanno nome o, meglio, un nome come lo intendete voi.
Sono esseri antichi e potenti." Spiego la voce con tono calmo e
rassicurante.
"Ma cosa vogliono?"
"Generare il caos."
Campo base della squadra scientifica, ore 19:18
"Abbiamo trovato le loro tracce." Disse un ufficiale della Flotta Stellare.
"Dove?" chiese rapidamente Riccardi.
"vicino a quella pietra."Rispose l'ufficiale delle squadre da sbarco.
I due raggiunsero un gruppo di soldati intenti ad analizzare delle impronte.
"Abbiamo trovato delle tracce di stivali che putano verso le montagne."
Spiegò un membro della squadra di sbarco mentre rilevava le impronte
nella sabbia con una specie tricoder.
Un membro della squadra Klingon, un veterano di mille battaglie,
aggiunse dopo aver terminato delle analisi con uno strumento
tubiforme:"Signore, ho rilevato delle tracce di dna denobulano e, più
lievi, di un andoriano, di un cardassiano e una forma di vita umanoide
non identificata. Tutti questi segnali puntano verso le montagne."
"Grazie signor Krinmar." Rispose Riccardi soddisfatto, poi verso a tutti
i membri della squadra disse:"Gruppo 1, voi rimarrete all'accampamento
fortificando la zone. Voglio che cerchiate delle prove o tutto cosa può
esserci utile per capire cosa sta succedendo in questo posto. Gruppo 1 e
2, voi con me andremo sulle montagne a liberare i nostri compagni.
Partenza tra 2 minuti."
Grotta sconosciuta, ore 19:23
Il dottore fece alcuni passi nella grotta. Si muoveva lentamente
cercando di fare il minor rumore possibile, ma i cocci e le pietre
rumoreggiavano a ogni suo passo. Schivò una piccola formazione di
stalattiti e stalagmiti, fece alcuni passi e si trovò davanti ad un bivio.
Il denobulano guardò le tre possibili scelte tornare indietro non aveva
senso, almeno uno degli scienziati era in uno di quei cunicoli ed era
molto probabile che in quel posto fossero tenuti prigionieri anche il
comandante Shivhek e il comandante Aulon. Il problema era scegliere in
quale cunicolo andare: erano identici e non c'erano tracce evidenti nei
rispettivi ingressi.
Poi il dottore si ricordò delle strane piante cristalline che circondano
il campo base. Dal-amar sapeva che queste piante avevano un particolare
polline che, se illuminato con una particolare lunghezza d'onda,
generavano un effetto simile alla fosforescenza. Dato che quei fiori
fiorivano una volta al giorno era probabile che gli scienziati ne
fossero impregnati ed era possibile che ci fossero delle tracce di quel
polline nella grotta in cui andavano più spesso.
Non avendo altre alternative, il dottore prese il tricoder medico e gli
fece emettere la particolare radiazione luminosa. Sulla parete e sul
pavimento del cunicolo di sinistra provenivano deboli tracce mentre da
quello di destra la luce era molto intensa.
Dal-amar spense il tricoder e entrò nel cunicolo di destra soddisfatto
per aver scoperto la strada giusta e, dato che c'era una forte
luminescenza, aveva le prove che in quel luogo i tre scienziati andavano
spesso.
Portale 2C-nello stesso momento
In caso di rapimento il primo dovere di un ufficiale è fuggire ma la
logica suggeriva a Shivhek che l'approccio migliore era continuare a
lavorare. Più aiutava gli scienziati più avrebbe scoperto informazioni
sui loro piani e più lavorava sul macchinario più facilmente avrebbe
potuto prenderne il controllo o disabilitarlo. Purtroppo non era
riuscito a scoprire molto dagli scienziati a ogni domanda loro
rispondevano in maniera vaga e accompagnavano sempre le loro risposte
con una scarica dal collare.
Anche il macchinario era un mistero, era certamente una tecnologia molto
avanzata composta da tantissimi componenti interconnessi. A preoccupare
di più l'ingegnere era l'elevatissimo livello di energia che scorreva
nei collegamenti: secondo le letture c'era sufficiente energia per
vaporizzare il continente.
"Ha terminato?" Chiese improvvisamente uno degli scienziati.
Shivhek mosse lentamente la testa, vide un umanoide incappucciato e,
ipotizzando che il nuovo arrivato fosse uno dei suoi rapitori,
rispose:"Devo solo modulare il controllore al sistema secondario."
"Bene." Rispose rapidamente lo scienziato, poi, con la tipica voce di
chi ama torturare le persone, aggiunse:"Faccia in fretta. Sa che posso
aiutarla ad accelerare i tempi."
Cercando di non dare un motivo al suo carnefice di folgorarlo
ulteriormente, il vulcaniano rispose:"Si, certo. Ho quasi finito."
E fu vero, pochi secondi dopo la parete si accese con un rumore cupo e
strani lampi azzurri scaturirono da una specie di emettitore.
L'umanoide si avvicinò al vulcaniano e, sussurrandogli all'orecchio,
disse:"Si avvicini all'emettitore."
"Quello non è un emettitore." Rispose il vulcaniano.
"Lo so." Disse lo scienziato, poi, con aria divertita, aggiunse:"Sai che
cos'è?"
"Si."
"Dillo."
"E' un terminale secondario multispettral..." Una scarica elettrica bloccò
la frese del vulcaniano.
"No, no, no. Non è cosi che si chiama. Dillo in un altro modo."
"E' l'uscita di un portale multidimensionale."
Lo scienziato sorrise, anche se nessuno poteva vedere il suo ghigno
sotto il cappuccio, si avvicinò ulteriormente al vulcaniano e
aggiunse:"Allunghi la mano verso il raggio azzurro."
Shivhek rimase immobile.
"ALLUNGHI LA MANO."
Lentamente il vulcaniano avvicinò la mano destra al raggio e per qualche
secondo non capitò nulla. Poi una specie di tentacolo uscì dal raggio
azzurro e con uno scatto avvolse la mano.
A Shivhek sembrò che gli avessero versato dell'acido sulla mano, un
dolore fortissimo risalì l'arto e avvolse il corpo dell'ingegnere. Il
controllo delle sue emozioni collassò poco dopo e il vulcaniano generò
un urlo di dolore, paura e disperazione.
Lo scienziato scoppiò a ridere soddisfatto, spense temporaneamente il
collegamento e disse ad un comunicatore:"Portatemi la Klingon."
Poi fece alcuni passi verso Shivhek e con aria sempre più divertita
aggiunse:"Quello che hai appena visto e provato è relativo ad un piccolo
portale laterale, pensa a cosa succederà quando apriremo il portale
principale."
Detto ciò fece alcuni passi,posò la mano sul macchinario,
dicendo:"Quando avremo dai suoi colleghi i gel pack bioneurali, potremmo
finalmente aprire il portale principale e... SARA' UNA NUOVA ERA!"
Sentiero sulle montagne-19:25
Tre scout aprivano la strada muovendosi nella sterpaglia in modo da dare
copertura al gruppo principale che procedeva sul sentiero. I soldati si
muovevano cauti stando attenti a non farsi vedere da eventuali
sentinelle e con i tricoder tattici e sistemi di jamming si tenevano
pronti a bloccare eventuali sistemi di rilevamento automatici. La
squadra si muoveva rapidamente e in poco tempo raggiunsero la parte
rocciosa.
Con un gesto secco Riccardi ordinò alla squadra di appiattirsi contro la
parete. Rapidamente i soldati eseguirono l'ordine poi metà di loro
estrasse sistemi di rilevamento tattici e l'altra si appostò in modo da
coprire i primi con i phaser.
"Devo chiederle un cosa."Chiese Krinmar secco.
"Mi dica." Rispose secco l'ufficiale tattico.
"Siamo in venti per combattere tre soli scienziati, perché un simile
dispiegamento di forze."
"Non mi piace questa situazione, i tre scienziati sapevano che a seguito
di un rapimento avremmo risposto con la forza e malgrado ciò hanno
agito. Questo significa una cosa sola:hanno un piano e ciò non mi
piace." Rispose Riccardi a bassa voce.
Il Klingon sorrise e, dopo aver sistemato l'armatura, aggiunse:"E' la
stessa conclusione al quale sono arrivato anche io."
Un sottufficiale si avvicinò strisciando contro la parete e, mostrando
un dpadd ai due ufficiali, spiegò:"Signori, ho rilevato una caverna
occultata a 50 metri da noi."
Riccardi e Krinmar annuirono e si scambiarono un'occhiata d'intesa.
USS Faerless ore 19:25
"Allora?" Chiese Xar ruotando la sedia verso la consolle scientifica.
"Non saprei... è durato un istante. Pochi minuti fa ho rilevato un picco
di radiazioni multi spettrali nelle montagne, ma ora è sparito." Rispose
confuso l'ufficiale scientifico.
Xar rivolse la sedia verso lo schermo principale e si mise a ragionare
ad alta voce:"Doveva essere un segnale molto potente per superare il
campo di mascheramento presente sul pianeta." Poi verso l'ufficiale alle
comunicazioni aggiunse:"I Klingon cosa dicono?"
Prontamente il giovane addetto alle comunicazioni rispose:"Ne sanno
quanto noi. Anche se sono in posizione ottimale per un rilevamento, non
riescono ad oltrepassare il capo di mascheramento con i sensori. In ogni
caso continueranno a provare e se ci sono novità ci manderanno le loro
analisi."
Passarono alcuni interminabili secondi di silenzio, poi l'ufficiale
scientifico disse:"Forse possiamo lanciare una microsonda tipo 3 sulla
superficie. A quota zero il campo di mascheramento è praticamente
nullo, ciò ci permetterà di realizzare rilevamenti di precisione."
"Eh, una sonda che atterrà sulla superficie potrebbe essere rilevata con
facilità." Protestò il tenente Fish.
"La microsonda tipo 3 è progettata per essere difficilmente rilevabile,
considerando che sul pianeta è presente un campo di disturbo, i sensori
nemici non potranno rilevarla." Rispose secca Xar per zittire il
timoniere, poi si rivolse verso l'ufficiale scientifico e aggiunse:"Vada
a preparare la sonda e si faccia aiutare anche dall'OPS."
I due ufficiali annuirono, si alzarono rapidamente e raggiunsero il
turbo ascensore ma, prima che le porte si aprissero, Xar
aggiunse:"Installate anche degli amplificatori del teletrasporto nella
sonda."
L'ops annuì e rispose:"Vuole creare un'uscita secondaria per le squadre
sul pianeta."
"Esatto."
L'ufficiale scientifico si portò la mano sinistra al mento, rimase
qualche istante a ragionare e rispose:"Sarà difficile superare il campo
di mascheramento, anche con degli amplificatori potenti...ma faremo del
nostro meglio."
"Non mi aspetto di meno." Xar rimase sorpresa dalle sue parole, era
come se in lei si fosse acceso l'istinto del comando. Decisa a
continuare su questa strada, aggiunse:"Signor Fish, cerchi nel database
di navigazione e cerchi un asteroide di piccole dimensioni."
Il navigatore annuì e, digitando rapidamente dei comandi sulla consolle,
disse:"Di che dimensioni?"
"Più o meno quelle della sonda." Rispose il comandante della nave, poi,
per aggiornare gli occupanti della plancia delle sue intenzioni,
aggiunse:"La sonda potrebbe essere rilevata durante la discesa in
atmosfera. Perciò se un piccolo asteroide l'accompagna possiamo
mascherare questa fase."
In nessun luogo
"Voce, sono pronto." Disse Mc Cain con voce carica d'ansia.
"Vorrei che ci fosse un'scelta, mi spiace." A Mc Cain sembro che il tono
della voce fosse rassegnato e impaurito, da quando era in quell'universo
sconosciuto, non aveva mai sentito quell'entità parlargli con un simile
tono.
"Lo so." Una certa inquietudine si generò nell'animo dell'ufficiale.
"Iniziamo allora."