12.03 " Reprise "
di Khish Chelak, Pubblicato il 06-05-2014
USS Fearless - Plancia - Ore 14:30-
Shanja sedeva sulla poltroncina del capitano, senza proferire parola,
considerando il laconico messaggio del dottore. I display sul
bracciolo le ripetevano gli altri elementi essenziali: nessuna
risposta dal campo base della spedizione archeologica, nessuna
risposta dai membri della squadra di sbarco, e tanto per completare il
quadro nessuna triangolazione utile sul segnale della supposta boa di
salvataggio.
*Dovrebbero esserci Riccardi o Khish, qui* pensò. *Alessandro saprebbe
come organizzare la ricerca e salvataggio della squadra, e Khish
saprebbe trovare un modo per contattarli.*
Fish si appoggiò all'indietro sullo schienale della poltroncina,
lasciando uscire un profondo sospiro. Poi si girò con aria a metà tra
il rassegnato e il frustrato.
?Niente altro, Tenente. A parte la portante principale, e il debole
segnale sul canale fisiologico del dotor Sonx, niente. Statica e
soltanto statica.?
Pausa.
?Cosa facciamo, signore??
Prima che il silenzio si facesse imbarazzante, Shanja prese la sua decisione.
?Rotta su DS16, Fish. Rientriamo alla base.?
Deep Space 16 gamma ? Sala ologrammi ? Ore 15:00
Il velivolo diede una sgroppata, tuffandosi per l'ennesima volta in
una nuvola densa e appiccicosa.
?Stiamo avvicinandoci ai primi contrafforti. Salgo a 2500.?
Alle parole dell'andoriano, Riccardi si fregò le mani, fece crocchiare
le nocche, poi impugnò risolutamente il volantino. ?È ora di spegnere
il radar e il transponder.?
Khish premette due pulsanti illuminati al centro del pannello
controlli. Il quadrante color ambra che avevano usato per
l'avvicinamento si spense, lasciando per qualche istante un punto
luminoso centrale. Il ronzio elettronico forte e costante che li aveva
accompagnati dal momento del decollo lasciò il posto al rombo sommesso
dei motori.
?Questo catenaccio fa tanto rumore che ci sentiranno da terra...?
borbottò l'ufficiale scientifico, senza distrarre gli occhi dal
parabrezza.
?...specialmente se sbagliamo rotta!? ribattè il capo della sicurezza.
Khish non raccolse. Riccardi proseguì: ?Accendo le telecamere esterne
e i sensori passivi all'infrarosso.?
?Non servirà a gran che. Non si vede proprio niente.?
?Io intanto le accendo.?
?E io mi preparo alla mosca cieca.? Con queste parole, l'andoriano
afferrò una valigetta da sotto il sedile e ne tirò fuori un primitivo
calcolatore portatile, grande quanto una mezza dozzina di PADD.
Dopo mezzo minuto, Riccardi chiese: ?...manca molto??
?Sta avviandosi.?
?Ma come diavolo funziona? ...a vapore????
Khish sospirò. ?Aspetta che lanci i programmi di cartografia... allora
sì che ci divertiremo!?
Una musichetta incongrua segnalò la fine dell'attesa.
Riccardi alzò gli occhi al tettuccio, ma immediatamente riprese a
scrutare l'interno della nuvola.
Teretus IV - Località imprecisata - Ore 15:20
La consolle da campo alla quale sedeva Shivhek era una versione in
scala ridotta delle potenti postazioni di lavoro alle quali era
abituato alla base, e persino di quelle, necessariamente più spartane,
con le quali lavorava a bordo della nave appoggio.
Il vulcaniano era ben consapevole delle limitazioni di una simile
apparecchiatura, che si poteva considerare come poco più di un
tricorder con maggiore potenza di elaborazione.
Tuttavia era ben contento di disporne oltre a dargli modo di
esaminare meglio quella strana forma di vita biocibernetica, poteva
forse anche offrirgli una via di fuga, o quantomeno di contatto.
?Ho completato un ciclo di analisi primaria? disse senza voltarsi.
Yelath gli fu subito accanto. ?Risultati??
?Ho identificato alcune interfacce. La cosa interessante è che
anch'esse sono biocibernetiche: la connessione è a umido, parallela e
massicciamente ridondante, ma con un feedback di natura positronica
per la correzione degli errori e la gestione del flusso dati.?
L'andoriano si leccò leggermente le labbra. ?Possiamo... possiamo collegarci??
Shivhek, imperturbabile, giocò la sua carta.
?No. Non ho con me gli strumenti adatti.?
Una lama d'acciaio gli si posò a lato del collo. ?È un vecchio trucco,
orecchie-a-punta... non ci casca più nessuno.?
Senza spostarsi di un millimetro, Shivhek sospirò. ?Perché non chiede
al dottor Resath, se non mi crede? L'unica tecnologia vagamente simile
disponibile nel nostro quadrante è quella dei pacchetti di gel
bioneurale, e non mi consta che voi signori abbiate un'astronave dalla
quale prelevarne un paio.?
Yelath non ripose l'arma, ma il braccio che la reggeva si rilassò appena.
Poi commentò: ?Noi no... ma voi sì.?
Shivhek non era tipo da esultare, nemmeno se la situazione lo avesse
consentito. Si limitò ad annuire.
Deep Space 16 gamma ? ore 16:10 ? Ponte di passeggiata
Il colloquio con la Spini non era stato facile per Shanja. Il lato
vulcaniano del capitano aveva capito benissimo la situazione:
l'assenza di ufficiali superiori con qualifiche tecniche adeguate, la
carenza di personale a bordo, la vicinanza alla base... nemmeno per un
momento /T'Jael/ aveva sollevato obiezioni.
/Sherja/, però, si era fatta sentire, e come! Le guance del
consigliere erano ancora imporporate dal cazziatone subito per aver
?abbandonato tre colleghi in pericolo?, e sentiva l'impellente
necessità di calmarsi e ritrovare l'equilibrio interiore. Quasi senza
rendersene conto, i suoi passi la portarono sul ponte 4, di fronte a
una doppia porta con la scritta ?SERRA?.
Seduta in una delle numerose nicchie nelle pareti, era intenta ad
ascoltare il lieve mormorio dell'acqua nei moduli idroponici,
assaporando ad occhi chiusi l'odore umidiccio rilasciato dai muschi e
quello, più pungente, delle erbe aromatiche prima che il
condizionamento ambientale riuscisse a dissiparli, quando percepì di
non essere più sola. Stette ancora immobile per qualche attimo, ma già
sapeva di chi si trattava.
Un fruscio, e davanti a lei c'era Khish, accosciatosi per guardarla
negli occhi, con un mezzo sorriso in faccia e le antenne protese in
avanti. Indossava un'incongrua uniforme, ma Shanja non ci badò.
?Tutto a posto?? le chiese. ?Quando ho saputo che la Fearless era
tornata così presto, ho immaginato che dovesse essere successo
qualcosa.?
Sospiro. ?Hanno mandato una ragazzina a fare il lavoro di un adulto.?
L'andoriano alzò le sopracciglia e le antenne. ?Come, scusa??
Shanja fece una falsa partenza, con la voce che le s'incrinò.
?...voglio dire che avresti dovuto esserci tu, o magari Riccardi. Io
non sono fatta per comandare un'astronave! Io sono...?
?Tu sei? la interruppe Khish ?un ufficiale della Flotta Stellare,
altamente addestrata per svolgere una specifica mansione, né più né
meno di me o Riccardi o Shivhek. E una donna intelligente.?
?A volte me lo chiedo.?
Il sorriso era scomparso dal volto di Khish. ?Consigliere, tu hai
bisogno di un Consigliere. Davvero basta una girata della Spini a
ridurti uno straccio??
?Abbracciami, ti dispiace? Solo un momento, poi mi passa.?
Khish le si sedette accanto e le passò un braccio dietro la schiena,
dandole un'affettuosa strizzata. Shanja poggiò la testa sulla spalla
di lui, e due gocce gemelle andarono a cadere sul pettorale
dell'uniforme dell'ufficiale scientifico.
L'andoriano tacque.
Xaraan Chu ? Fuori dal tempo
?FERMALI!? aveva gridato, e il silenzio era stata l'unica risposta.
Questo era successo tempo fa. Quanto? Shade sbuffò. Un minuto, forse
forse un decennio. La mancanza di qualsiasi riferimento, sia esterno
sia interno, rendeva assurdo cercare di misurare il tempo.
L'eterno presente ovattato in cui si trovava non cambiava
l'impressione era che non potesse cambiare.
Però, ormai da un po', McCain sentiva come una tensione, quasi
impercettibile, che rompeva l'uniformità. Sì, l'ovatta aveva ora un
verso. L'ufficiale si incamminò 'in direzione' della tensione. Tanto,
non aveva nulla di meglio da fare.
?Mi stupisce che tu riesca a percepire il flusso.?
?Voce??
?I tuoi organi di senso non sembrano in grado...?
?Dimmi cos'è successo alla base!?
?Non è semplice per me esprimermi coi tuoi termini. I Portatori di
Caos e Morte hanno percepito la fine del contatto.?
?Sì, ma perché è finito il contatto? Hanno distrutto la base??
?Il contatto è finito perché io l'ho interrotto, come volevi. Altro non so.?
La frustrazione di McCain era quasi palpabile.
?I tuoi organi di senso non sembrano in grado di captare il flusso.?
?Non so cosa sia questo 'flusso' di cui parli, ma non so neanch'io
cosa sento. Mi sembra di procedere in discesa, solo che il mio senso
dell'equili brio mi dice che sono diritto e cammino in piano...?
?Sei sicuro di non essere un iconiano? Dai prova di essere
notevolmente sintonizzato sui loro apparecchi.?
McCain si fermò di colpo.
?Un altro reperto iconiano??
?Questo ha una matrice completamente diversa.?
*Questo non russa* pensò McCain.