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DS16GAMMA - MISSIONE 12 RSS DS16GAMMA - Missione 12

12.11 " Destini! "

di Shanja Xar, Pubblicato il 06-05-2014

Superficie di Terethus IV, portale secondario - 6 marzo 2391, ore 00:40

Riccardi fu il primo a riaversi dalla sorpresa: "Comandante McCain... E' lei?"
Gli sembrava impossibile, ma era lì ed era reale, in quanto si rendeva conto che non era l'unico a vederlo. Pensò addirittura ad un'allucinazione di massa, per quello fece la domanda, che risuonò
strana ai suoi orecchi.
"Sì sono io, ma non avvicinatevi, ho un compito da portare a termine e non so se ci riuscirò. Allontanatevi, tutti, per favore."
la voce di McCain era pacata ma decisa, così obbedirono.

Kinmar si diresse verso Auloh e la prese per un braccio esortandola ad
allontanarsi.
La Klingon lo fissò accigliata per un attimo, poi però
obbedì e seguì il suo comandante.
"Cosa deve fare comandante?
Possiamo... aiutarla?" domandò Riccardi ancora incredulo.
"Temo di no,
ma potete ritirarvi e magari risalire tutti a bordo delle vostre navi,
qui ci penso io."
disse loro senza smettere di guardare la creatura
che si era ritirata in un angolo: non gemeva più, sembrava pronta a
scattare per accanirsi contro di loro, ma rimaneva ferma come se
qualcosa la constringesse all'immobilità. Emetteva un sordo ringhio in
segno di protesta per quella ma non poteva fare
nient'altro.
Riccardi annuì, poi espresse un suo pensiero: "Dobbiamo
ritrovare Shivhek!"
McCain lo fissò solo un momento per poi riportare
lo sguardo sull'essere: "Dietro quella parete!" disse indicando la
parete dietro di lui.
I federali e i Klingon si guardarono perplessi
poi riportarono lo sguardo su McCain che sospirò lieve e fece un gesto
con la mano: la parete sembrò dissolversi, anche se i contorini
indicavano che era ancora lì.
Tutti videro gli scienziati, qualche
mercenario e Shivhek che attendevano qualcosa. Evidentemente non
potevano muoversi da quella specie di stanza, lo si capiva dai
tentativi di Merth di tastare la parete in cerca di un meccanismo che
sembrava non fuonzionare.
Riccardi parlò al comunicatore:=/\=Capitano
Xar, riuscite a captare con i sensori il nostro gruppo?=/\=
La
trasmissione era ancora disturbata, ma la risposta arrivò forte e
chiara:=/\= Si comandante, siete tutti agganciati tramite i
comunicatori.=/\=
=/\=Bene Shivhek si trova a circa una decina di metri
da noi alla nostra destra, ma in un altra stanza, sembra avere un
collare... elettronico. Probabilmente emette degli impulsi particolari,
li rilevate?=/\=
Shanja guardò il suo ufficiale scientifico che con la
fronte aggrottata continuava a manovrare sulla sua consolle di
comando.
Lo sguardo dell'uomo si rischiarò un'istante e con un mezzo
sorriso soddisfatto annuì verso di lei.
=/\=Sì Riccardi, lo abbiamo.
=/\=
=/\=Bene, portate a bordo lui per primo, vicino a lui ci sono i
nostri nemici...=/\=
=/\="Faremo quello che possiamo, ma ci vorrà del
tempo.=/\=
=/\=Capitano, il comandante McCain dice di fare in fretta:
non sa quanto tempo ha ancora a disposizione.=/\=
=/\=McCain? McCain è
lì con voi?"=/\=
=/\=Sembra di sì, ma per poco a quanto pare.=/\=

Shanja rimase basita per un attimo, poi scosse la testa scacciando la
sorpresa mista allo smarrimento che l'aveva presa: =/\=Me lo saluti,
comandante, noi qui iniziamo a teletrasportarvi. Xar Chiudo.=/\=

"Tenente, mi chiami il capitano Spini, devo aggiornarla sulla
situazione." disse poi Shanja con un sorriso soffisfatto.

Uss Fearless
sala teletrasporto - ore 00:55


Il personale medico era pronto così
come le guardie di sicurezza.
Il primo ad arrivare a bordo fu il
comandante Shivhek che venne portato subito in infermeria per un
controllo e per vedere se potevano togliere quel collare.

Poi i tre
scienziati, che, senza capire come mai tutto fosse andato storto, si
trovarono circondati da soldati federali che li presero in consegna e
li portarono nelle celle di contenimento, non senza prima averli
perquisiti e privati di qualsiasi cosa che non fosse il mimimo
indispensabile per rimanere decentemente vestiti.
Poi a fasi alterne
federali e mercenari, rimasero sul pianeta solo Riccardi e Kinmar oltre
a McCain naturalmente e al mostro che ringhiava sempre più forte.


Superficie di Terethus IV, portale secondario - 6 marzo 2391,
ore 01.05



"Ora dovete andarvene anche voi." Disse McCain senza
distogliere lo
sguardo dalla bestia.
"Signore non potete proprio venire
con noii?"
domandò Riccardi.
"No comandante, per quanto mi farebbe
piacere. Devo
chiudere il portale definitivamente e posso farlo solo
io."
"Ma...
perché? E dove siete stato tutto questo tempo, cosa..."

Kinmar mise la
mano sul braccio di Riccardi: "Credo che questa cosa non
la possa
spiegare comandante. Ha un compito da svolgere, dobbiamo
lasciarglielo
fare: è il suo destino."
Riccardi guardò il Klingon poi
McCain che era
concentrato sull'essere, capì che, in qualche modo, era
lui che teneva
sotto controllo sia il mostro sia la situazione, ma dai
tentativi di
muoversi della creatura sempre più ampi, e dai ruggiti
sempre più forti
che provenivano dalla stessa, capì anche che la forza
di McCain stava
venendo meno.
Annuì stringendo le labbra, poi fece un
cenno in
direzione del federale: "Grazie signore, è stato un onore
rivederla."

Poi chiamò la Fearless:=/\=Riccardi a Fearless: due da
portare su.=/\=

McCain sorrise all'indirizzo dei due uomini, e lasciò la
presa sulla
creatura solo quando li vide scomparire, questa si lanciò
verso di lui,
e in un lampo accecante scomparvero entrambi.

Il movimento energetico
che causò la scossa sismica sul pianeta, venne
avvertito anche dalla
Fearless rendendo perplessi tutti gli ufficiali
scientifici per
l'impatto sui sensori.
I computer registrarono dati al
di fuori di
tutte le scale conosciute.
Poi però, in pochi secondi,
tornò la calma.


Xaran Chu - Un altro luogo, un altro tempo...

Era tornato nel nulla...
sapeva che aveva contribuito a fermare qualcosa di devastante e se ne
sentiva fiero, ma aveva sperato di non tornare in quel posto.
Sospirò
sconfortato.
"Abbi fede amico mio, sei qui solo per un semplice saluto
e un ringraziamento per tutto quello che hai fatto. Ora hai adempiuto
al tuo destino, e ora è il momento che tu vada, addio, e grazie."

McCain non fece in tempo a dire nulla, ci fu un fremito e lentamente
sentì la pace dentro di sè... l'unico suono fu il suo sospiro di
sollievo.