USS Wayfarer, Plancia, 5 minuti dopo
"Comandante, la seconda navetta degli incursori è in via di ritorno!" disse Ichigawa.
Rumar, di nuovo in Plancia, maledisse silenziosamente l'avaria dello schermo, anch'esso vittima del catastrofico impatto di alcune ore prima.
"Speriamo che il Capitano sia riuscito nel suo intento... qualunque esso fosse", disse.
Non poteva concepire l'ipotesi che la navetta nemica avesse distrutto lo Yacht del Capitano.
"Posizione della prima?"
"Stabile. Un attimo..." disse la giovane ufficiale. "Entrambe hanno iniziato una rotta di avvicinamento! Arrivano!"
"Tenente Vaitor, Consigliere, la vostra opinione?"
"Si sono stancati di aspettare. Direi che è la resa dei conti", disse Mehon.
"Concordo", disse Erjn. "È in accordo con il carattere di Jeremy...almeno per quello che ricordo e che ha dimostrato di essere finora."
"Vent'anni di lavori forzati possono cambiare la gente", borbottò Rumar. "Comandante Wu", disse dopo aver sfiorato il commbadge.
=^= La sento, Comandante. =^=
"Prepari tutto il personale di sicurezza ad un abbordaggio pirata imminente. Invii protezione ai ponti attualmente ancora in uso", fece dirigendosi verso la consolle di Ichigawa. "Distanza?"
"A questa velocità, dovrebbero essere a portata di abbordaggio tra circa dieci minuti. Si devono avvicinare lentamente, quindi abbiamo un pò di margine."
"Teletrasporto ancora bloccato in ambo i sensi", disse Vaitor.
"Dovranno passare attraverso le brecce di contatto con la roccia, oppure forzare i portelli delle passerelle o gli hangar delle navette. Consiglierei di posizionare le nostre difese lì."
Rumar annuì. "Rumar a Wu, ha ricevuto?"
=^= Già fatto, Comandante. La passerella principale e i 7 hangar ancora in funzione sono coperti, ma per le brecce strutturali non posso fare molto =^=, disse la voce di Sheewal Wu. =^= Abbiamo tolto ogni apparato di sopravvivenza ai ponti danneggiati, quindi chiunque si avventuri dovrebbe avere apparati respiratori ausiliari come minimo, ma i punti di possibile entrata di contatto con la roccia sono troppi per coprirli tutti. E se ci metto un uomo solo su ciascuno sarebbe praticamente inutile. =^=
"Capisco", disse Rumar. "Faccia il possibile e mi tenga informato. Possibile attacco entro dieci minuti circa."
=^= Ricevuto, Comandante. =^=
"Capo, mi sente?"
=^= Qui Ristea. Dica, Comandante. =^=
"Possibilità di generare più energia per prolungare il blocco del teletrasporto?"
USS Wayfarer, Sala Macchine, nello stesso istante
"La stessa di vincere la lotteria Galactic Powerball di Risa", disse Dorian senza staccare gli occhi dalla consolle, le sue mani veloci come quelle di un pianista. "Ma faremo il possibile..."
=^= Ok Capo. Mi aggiorni fra 5 minuti. =^=
"...se non saltiamo in aria prima", borbottò, passando un d-padd al volo a Sandra Al-Fayed, una dei suoi aiutanti.
La sua vice Tania Berger, nel frattempo, armeggiava dall'altra parte della sala dentro una delle enormi paratie, danneggiate dall'incidente con la roccia. Scintille e sfrigolii che echeggiavano ovunque, ma nel caos ordinato della Sala Macchine ognuno sapeva cosa fare.
"Tenente Moreno, situazione", chiese Dorian.
Carlos Moreno scosse la testa. "Funzionalità delle matrici di contenimento della reazione di dilitio scesa al 30%", disse, cercando di non mostrare la preoccupazione nel suo tono di voce.
"Tania, cosa mi dice?"
La parte superiore della Berger spuntò dalla paratia, un pugno di cavi in mano.
"Ci sto provando, Capo. Ripristinare manualmente i circuiti di sicurezza è più complicato del previsto, visti i danni", disse, rituffandosi dietro il muro di processori e cavi. "Sono a 1 su 4", disse. "Dovrei metterci un'altra ora circa."
Improvvisamente, le luci in Sala Macchine si offuscarono e virarono al rosso, accompagnate da una sirena che Ristea aveva ascoltato ormai troppe volte.
Dorian scosse la testa e azionò il commbadge. "Perfetto, ci voleva solo un bel Allarme Rosso. Plancia, che succede?"
=^= Qui Ichigawa. Possibile abbordaggio nemico in cinque minuti, Capo. Tenetevi pronti. =^=
"Benvenuti alla festa, una vera bomba", sogghignò la voce attutita di Tania. "Capo, gli diciamo del reattore?"
"A che pro?", disse Dorian. "Hanno già abbastanza preoccupazioni. Cerchiamo di rimettere sù i circuiti di sicurezza, il Comandante Wu farà del suo meglio. E se non funziona...", sbuffò azionando un'altra matrice.
"...saremo comunque molecole nello spazio", completò Tania Berger.
USS Wayfarer, Infermeria, nello stesso istante
L'accensione dell'Allarme Rosso provocò non poca apprensione in una infermeria piena fino all'orlo del collasso, e irritazione in una già stanchissima Julia Squiretaker.
"Niente di cui preoccuparsi, continuate!", gridò in generale.
Scostò dal corridoio un infermiere dal viso preoccupato e imbambolato sulla luce rossa.
"Forza, non siamo qui per giocare alle belle statuine!"
Dette un tricorder ad una aiutante e prese un D-padd.
Quasi tutti i pazienti erano in condizioni stabili, ma le scorte di attrezzatura e medicinali si stavano depletando rapidamente.
"Dannazione!"
Uno dei pazienti su una branda la prese per il braccio. "Stiamo per morire?" chiese con voce flebile.
Julia lo guardò. Era un giovane guardiamarina dal viso imberbe e spaventato.
"No", disse, cercando dentro di sé le ultime riserve di gentilezza ed empatia sepolte sotto uno strato enorme di fatica e sfinimento.
"È tutto sotto controllo", sorrise. "Il Capitano e gli altri ufficiali sanno cosa fare in queste situazioni. Ci siamo passati tante volte."
"Non voglio morire", disse il ragazzo, con le lacrime agli occhi. Le strinse il braccio ancora più forte. Julia mise una mano sulla sua.
"Non morirai", disse.
"Me lo promette?" Julia annuì. "Prometto", disse. Non ti farò morire..." e tra sé e sé aggiunse
"... fosse l'ultima cosa che faccio da viva "
E sperò che sua nonna stesse bene, dovunque fosse.