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USS WAYFARER - MISSIONE 17 RSS USS WAYFARER - Missione 17

17.03 " La responsabilità del comando "

di Michael Lucius Kiron, Pubblicato il 06-10-2019


USS Wayfarer, Plancia
05/09/2398 - ore 08.45 - D.S. 75677.71


Sebbene riconoscesse il torto che era stato fatto a Hurlet e sebbene in un certo qual modo ne empatizzasse anche il risentimento e il desiderio di vendetta nei confronti della Federazione, Kiron non poteva e non voleva assolutamente permettere che il suo equipaggio pagasse per questo. Se Jeremy Hurlet voleva un capro espiatorio che pagasse per quel processo iniquo che aveva subito, quello sarebbe stato certamente lui e nessun altro.

"Numero Uno, Consigliere ..." Esordì Kiron nel bel mezzo della Plancia, mentre gli uomini di Ristea lavoravano alacremente sulle console per ripristinare i sistemi "con me nel mio ufficio."

"Sì, Capitano" risposero i due ufficiali quasi all'unisono.

Non appena le porte si chiusero dietro di loro, Kiron si voltò verso di loro.

Rimase un attimo in solenne silenzio rivolgendo uno sguardo veloce a ciascuno dei due che, con crescente apprensione, attendevano di scoprire il motivo per cui erano stati convocati in disparte.

"Noi non ci arrenderemo a questo psicopatico." Esordì secco Kiron.

I due notarono che lo sguardo del loro ufficiale di comando si era fatto estremamente gelido e risoluto.

"Certamente, Capitano ..." Esordì Rumar, un po' come a volerlo rassicurare che qualsiasi cosa avesse deciso lui era pronto a seguirlo, e un po' come se volesse invitarlo a proseguire senza indugi nell'illustrazione del piano che aveva elaborato.

"Numero Uno, voglio che si tenga a stretto contatto con il Comandante Wu e che insieme organizziate la resistenza a bordo . In attesa di ricevere assistenza dalla Flotta, faccia quanto in suo potere per difendere l'equipaggio ..."

"Michael! Non puoi considerarti responsabile per quanto successo ad Hurlet..." Lo interruppe il Consigliere Kublik avendo intuito che Kiron stava lasciando la responsabilità della Wayfarer e dell'organizzazione della resistenza a Rumar o perché stava meditando di consegnarsi ad Hurlet, o comunque perché stava elaborando un qualche piano suicida per permettere loro di prendere tempo e di salvarsi.

"Erjn, non mi sento responsabile per quanto accaduto a Jeremy" Le rispose con voce rassicurante Kiron "ma della vita del mio equipaggio sì ... devo fare tutto il possibile per tirarci fuori da quest'impasse..."

"Con tutto il rispetto, qualunque cosa ti sia balenato per la mente non lo farai da solo..." Intervenne anche Rumar.

Il suo tono passò da tranquillizzante a perentorio.

"Numero Uno, non vi sto chiedendo un'opinione" ribatté duramente Kiron fissando il Trill dritto negli occhi "State certi del fatto che non ho intenzione di consegnarmi a Hurlet, non se posso evitarlo. Questo è il mio lavoro ... e voi avete il vostro! Krell, Erjn ... avete la responsabilità di mantenere incolume l'equipaggio ... è un ordine!"

"Cosa intende fare?!"

"Ve lo spiego subito." E sfiorando il suo comunicatore "Kiron a Ristea."

=^=Qui Ristea. Capitano, capisco che lei voglia al più presto buone notizie, ma non ho aggiornamenti rispetto al rapporto che le ho rappresentato qualche minuto fa... =^=

"Comandante, non la chiamavo per questo..."

=^= Mi, mi ... mi scusi allora. Dica pure."

"So che le sembrerà una richiesta bizzarra," sorrise Kiron anche se Ristea non poteva vederlo "ma avrei voglia di fare un giro con il mio yacht... ritiene sia praticabile?"

Ristea inizialmente rimase in silenzio, un po' perché in quei momenti così concitati la richiesta estemporanea del suo capitano gli parve effettivamente alquanto bizzarra, poi, credendo di aver intuito cosa stesse frullando per la testa a Kiron, si precipitò su una delle consolle per cercare delle conferme e quindi rispose.

=^= Da qui non riesco ad accedere ai sistemi del suo yacht, ma non mi risultano danni sul ponte quattordici quindi le direi che dovrebbe poter essere pienamente operativa. Se sta pensando però di provare a strapparci alla gravità di quel mostro gassoso, penso che non sia fattibile ... come le dicevo, a malapena basterebbe una galaxy a tirarci fuori da qui ... e purtroppo non possiamo neanche chiedere aiuti ... =^=

"Dalla Wayfarer no, ma sullo yacht i sistemi di comunicazione subspaziali dovrebbero essere funzionanti, come anche i sistemi di armamento che ultimamente ha implementato ... potrei inviare una richiesta di soccorso e quindi provare a disintegrare quel manufatto per liberare la Wayfarer."

=^= La disintegrazione del manufatto richiederebbe un intervento di tipo chirurgico, spero che lei abbia una mano ferma, Capitano ..."

"Lo spero anche io, Ristea."

"Intanto provvedo ad isolare i ponti interessati e a far rinforzare i campi di forza ... E' un'operazione molto rischiosa, ma si potrebbe tentare ... =^=

"Bene! Mi faccia sapere quando siamo pronti. Intanto mi dirigo verso l'hangar di lancio dello yacht."

=^= Ok, Capitano. Ristea, chiudo."

"Per quanto ne sappiamo, là fuori potrebbero esserci altri manufatti che non riusciamo a captare pronti a speronarti ..."

"E' vero Consigliere, ma quale altra alternativa abbiamo?"

"Capitano, non sappiamo neanche di quale forza disponga Hurlet ... cerchi di non fare sciocchezze ... "

"Starò attento, Numero Uno. Voi preparatevi nel caso in cui qualcosa vada storto ... io cercherò comunque di mettere in atto un diversivo per darvi un po' di tempo in più per organizzarvi e mettervi in salvo."

Rumar annuì abbastanza preoccupato, così come Kublik.

"Io intanto salgo a bordo dello yacht e cerco di inviare una richiesta di soccorso alla Flotta Stellare ... se siamo fortunati, qualche nave potrebbe essere nei paraggi e darci assistenza. Venderemo cara la pelle!"

"Capitano, lasci che le mandi due uomini a supporto... potrebbero esserle utili per la riuscita del piano ..."

"No Numero Uno, non voglio rischiare altre vite inutilmente. E poi non pensavo che avesse così poca fiducia nelle abilità del suo Capitano ..." Ironizzò per sdrammatizzare.

"Là fuori c'è qualcuno che la sta aspettando ... se permette, la cosa mi preoccupa al quanto!"

"Ha ragione Krell ... Michael, fatti accompagnare. Da solo non puoi farcela ..."