Sygma Draconis, Lantaris - Palazzo del Governo
05/09/2398, ore 19:00- D.S. 35678.84
La violenza può calcolare il pericolo e la resistenza da superare, la furia cieca non può che precipitarsi sul nemico senza tenere conto dell'eventuale superiorità e ritorcersi contro sé stessa tale era quella del "Generalissimo".
Nella testa di Harlet si affollavano sovrapponendosi vorticosamente vivide immagini di tortura e dolore da poter infliggere a Kiron oscurando totalmente ciò che rimaneva della sua lucidità che si sarebbe del tutto dissipata un attimo dopo, trovando il luogo preposto alla detenzione del capitano vuoto.
Cos'altro poteva essere sfuggito? Quale altra falla aveva avuto il suo piano? Dopo le indicibili sofferenze subite a causa di quell'uomo come poteva essere possibile che il suo sacrosanto "riscatto" potesse sfuggirgli così dalle mani?
Doveva immediatamente ritrovare la calma, aveva bisogno della disponibilità assoluta del suo manipolo di uomini e fare in modo che i suoi ordini fossero eseguiti velocemente con scrupolo senza la paura di essere polverizzati.
L'imperativo era recuperare un lucido ragionamento: sicuramente Kiron era ancora nei paraggi, la sua navetta non si era ancora mossa ne era sicuro e doveva assicurarsi che non succedesse.
Col tono più calmo che riuscisse a modulare si rivolse ai suoi due uomini rimasti a due metri da lui come a coprirgli le spalle ma più plausibilmente per non essere troppo vicino all'uomo nella speranza di avere più spazio per schivare la sua rabbia:
"Immediatamente all'hangar... Quel cane non deve muoversi di qui!"
I due uomini si mossero immediatamente, ma Harlet non aveva ancora terminato di impartire l'ordine e alzando il tono di voce continuò:
"Dividetevi... Uno verso il corridoio della sezione B e l'altro al corridoio opposto, andrete da soli, non voglio che sia fatto troppo rumore, fate fuoco su qualsiasi ombra sulla vostra strada e se possibile evitate di ucciderli, soprattutto Kiron... Ora andate"
Dopo un impercettibile segno di assenso i due lasciarono solo Hurlet che malgrado i suoi propositi ancora ribolliva.
"Non ce la farai maledetto! Giuro sulla mia vita che non ce la farai"
promise finalmente gettando un disinteressato sguardo ai corpi malconcio che giacevano in terra.
Verso la navetta
Contemporaneamente
"Ci siamo!" disse con tono sollevato Kiron pochi metri li separavano dalla navetta che rappresentava soprattutto la probabilità che i loro segnali venissero agganciati.
Non c'erano molte speranze che si potesse aprire un'altra finestra per essere teletrasportati fuori di lì se non a scapito di ogni risorsa energetica della Wayfarer, ne era sicuro fino al punto di augurarsi che i suoi compagni neanche tentassero, se l'impresa di fuggire questo incubo fosse riuscita ogni stilla doveva essere usata per raggiungere la curvatura massima che permettesse di allontanarsi. Sicuramente i danni esterni ed interni della sua nave erano troppo ingenti per sperare di potersi proteggere con del fuoco e purtroppo sapeva di aver sacrificato anche gli ultimi armamenti della sua navetta.
Wu si posizionò con i suoi uomini a guardia dell'entrata a copertura del Capitano che aveva nel frattempo avviato l'apertura del portellone, senza troppe difficoltà grazie alla cabina di controllo rimasta incustodita.
"Aspettate il mio segnale per salire a bordo! È più prudente che completi la procedura di accensione"
ordinò guadagnando faticosamente l'entrata senza avere purtroppo il tempo di aggiungere altro improvvisamente gli arrivò all'orecchio il distinto sibilo di armi che facevano fuoco, con la coda dell'occhio riuscì a vedere due soli uomini ma ai lati completamente opposti dell'hangar.
"Ma come diavolo?"
L'effetto sorpresa purtroppo produsse il ferimento di uno degli uomini di Wu che comunque con prontezza riuscì a rendere inoffensivi gli intrusi con precisione chirurgica.
"Capitano... sicuramente verremo raggiunti presto da molte più unità, la sua assenza è stata già notata... "
Kiron aveva ricevuto forte e chiaro il tono di urgenza dell'ufficiale, purtroppo però I comandi della plancia del suo yatch rimanevano morti, neanche una miserabile lucina accesa, nessun comando produceva il minimo segnale.
La frustrazione che provava era più forte dei dolori che gli percorrevano tutto il corpo e si abbandonò con sconforto a battere entrambe i pugni sulla consolle che continuò a rimanere silenziosa.
Wayfarer
contemporaneamente
Pochi minuti per tirare il fiato erano stati rinfrancanti per Rumar, ma la preoccupazione era subito tornata, qualcosa stava andando storto: avrebbero già dovuto poter individuare i loro compagni la fuori eppure ancora nessuna rilevazione, impossibile ormai che si trattasse solo di interferenze di lettura, la navetta non c'era.
Aspettare ancora esponeva tutto l'equipaggio a ripercussioni pesantissime, la portata delle quali difficile da stimare.
"Perché non siete ancora fuori... Perché"
Incrociando gli sguardi degli altri in plancia non si rassicurò, era più che evidente che non sarebbero arrivate apprezzabili notizie.
In un situazione potenzialmente mortale per tutti questa stasi era inconcepibile.
=^= Cooper a Rumar =^=
" aah... Sapeva di poterci contare"
=^= Qui Rumar, la ascolto =^=
=^= Ehm potrei avere delle novità importanti, vi sto raggiungendo =^=
Un insolito tono concitato per Cooper più spesso risoluto al limite dell'arroganza...
=^= Vaitor a plancia =^=
Di nuovo Rumar confermò la ricezione.
=^= Non riuscirei a spiegare al momento le dinamiche ma forse riuscirò a breve a convogliare dell'energia supplementare =^=
=^= Mi faccia capire da dove? La tira fuori dal cilindro? =^=
Prima che potesse ascoltare una risposta Cooper entrò in plancia quasi sventolando il suo D-padd e tagliando davvero corto...
"Qualcuno o qualcosa ha scaricato queste informazioni nei miei appunti".
Che diavolo stava accadendo ancora?