Home Home
 
 
 
 
 
 
ISS THUNDER - MISSIONE 04 RSS ISS THUNDER - Missione 04

04.03 "Amici e nemici di letto"

di Alejana King, Pubblicato il 13-11-2014

ISS Thunder - Infermeria
Data: sconosciuta - Ora: sconosciuta

"Perché?"
"Perché cosa Dottore?"

Il volto dell'Ufficiale Scientifico era impenetrabile... Luther però sapeva che anche lui poteva essere altrettanto impenetrabile per lei. Uno dei pochi su quella nave, un altro motivo per cui ringraziare il suo coinquilino.

"Lo sa benissimo Bellatrix... che senso ha questo 'regalo'?"
"Non vedo perché io non possa fare un regalo al nostro Ufficiale Medico Capo... su Ptholemeus ho avuto modo di trovare quegli oggetti. Non sono di mio interesse, quindi perché non darli a lei."

Luther fece scorrere lo sguardo sul metallo lucido davanti ai suoi occhi.
Lame.
Forbici.
Pinze di varia dimensione... ma quello che lo aveva attratto fin da subito era stato uno scalpello di forma particolare. Più che uno scalpello sembrava un punzone.
Quello non era uno strumento medico.
Era strano che la donna glielo avesse portato, era troppo avveduta per ignorare che quello non era un giocattolo da infermeria. Eppure il suo sguardo continuava ad essere attratto da quel punzone.

* E tu lo sai dannazione! Tu sai che mi sarebbe interessato! *

Il suo coinquilino sembrava molto curioso all'idea di provare quel punzone su qualche cranio, e lui stava facendo molta fatica a tenerlo a bada.


Pianeta Han II
Luogo e data imprecisati

* Sei davvero interessante Dottore. Ho trovato in fretta la chiave per portare il tuo coinquilino alla luce. Ora potrò usare questa chiave per gestire lui... ma dovrò trovarne una per tenerlo a bada e richiamare la tua parte controllata. *

Coral si allontanò lasciando Luther al suo lento risveglio, voleva che si ridestasse perché aveva bisogno di averlo lucido e si spostò verso la gabbia della vulcaniana.
Lei era altrettanto interessante, molto più di tutti quelli della sua razza con cui aveva avuto a che fare in quegli anni. Stava ancora indagando nella sua mente, aveva molti ricordi interessanti.
Molti anni prima che arrivassero gli imperiali quelli come lui si dilettavano nella ricerca di emozioni vivide che potessero essere vissute a livello puramente cerebrale, ora paradossalmente ne avevano pure troppe da vivere, ma T'Val riusciva a fargli tornare il desiderio di esplorare l'emotività che pensava di aver dimenticato.

* Siete così diversi... eppure non vedo l'ora di averti sotto il mio totale controllo Dottore. Attendo con ansia di potervi mettere nella stessa gabbia. *


ISS Thunder - Alloggio del Comandante King
Data: 07/02/2284 - Ore: 23:45

Forse quella era una delle rare volte in cui usufruiva del suo alloggio.
Di solito erano concomitanti con le giornate nelle quali Ricardo aveva l'emicrania, e quelle rare volte ne approfittava per divertirsi e vagare liberamente.

^!^ tbrlip ^!^

"Avanti."

La giovane donna che entrò nella stanza piaceva molto ad Alejana.
Mancava di alcune caratteristiche indubbiamente interessanti che Ricardo e gli altri ufficiali di sesso maschile della nave avevano, ma a volte poteva essere interessante spaziare. Soprattutto se questo le permetteva di tenere d'occhio alcuni movimenti a bordo.

* Tu sei Capitano amore mio, ma io sono il tuo 'uomo di fiducia'... *

Si alzò avvicinandosi alla donna, sospingendola verso il letto. Quando le fu impossibile indietreggiare oltre Lena Herndarez fece resistenza.
Alejana la spinse con più forza facendola cadere sul letto e dopo essersi seduta a cavalcioni del sottile corpo della Dottoressa le alzò il corpetto per liberare il seno abbondante.
Nel silenzio della stanza i pensieri dell'orioniana continuavano a dividersi tra la donna ed il suo amante.

* Chissà se ti interessa anche perché ha queste tette così grosse rispetto alle mie. *

Adesso aveva di meglio da fare, e dopo ci sarebbe stato da parlare con la Dottoressa. Scosse la testa, come per liberarla dai pensieri e si abbassò verso quel seno florido con le labbra già socchiuse.
Lena Hernandez alzò le braccia sopra la testa godendosi quell'assalto così diverso e così simile a quello del 'suo' Capitano.


Qualche tempo dopo

"E se ci scoprisse?"
"Dipende Lena."

La donna era stesa sulla pancia, con il volto girato verso il Primo Ufficiale.

"Da cosa?"
"Se entrasse ora, con tutti i feromoni che ci sono in giro, sicuramente non si lascerebbe scappare l'occasione."

Una risatina leggera provenne dal corpo ancora caldo della Dottoressa.

"Come si sta senza la 'statua'?"
"Quasi rilassante. Se non fosse per il Capitano che fa strane richieste."
"Hai fatto quello che ti ha chiesto Ricardo?"
"Ovviamente sì... - un sospiro convinto - ...chi può dirgli di no?"

Alejana sorrise tra sé, come dare torto a quella donna. Ricardo aveva un indubbio fascino, anche per lei che poteva controbattere le sue armi quasi alla pari, poteva solo immaginare quale potere avesse in mano nei confronti di razze sessualmente inferiori, ma non avrebbe mai potuto provarlo essendone anche lei dotata.
Una mano verde si posò sulle natiche ambrate della terrestre, Lena sospirò di nuovo.

"Vuoi forse dire che a me riesci a dire di no?"

Alejana si era voltata verso di lei, e stava dando fondo a tutte le sue capacità. Gli occhi di Lena si legarono ai suoi, le pupille dilatate come sotto l'effetto di potenti droghe.

"N...no..."
"Brava Lena, allora sai cosa facciamo? Tu continua a fare tutto quello che Ricardo ti chiede... e se lo fai io continuerò a giocare con te. Va bene?"
"S...sì..."
"Vuoi giocare ancora Lena?"
"S...sì... ti prego..."
"Brava Lena, sei davvero indispensabile. Allarga le gambe..." la mano dalla pelle verde scivolò tra le cosce della terrestre.


ISS Thunder - Alloggio del Comandante Bellatrix
Data: 08/02/2284 - Ore: 02:15

Laris era irritata.
Da quando era arrivato a bordo quell'uomo faceva sempre più fatica a controllarsi... aveva gettato le basi per guadagnarsi un favore da parte della 'statua', ma anche quel cretino l'aveva delusa sparendo su quel dannatissimo pianeta che stava sotto di loro.
Si stava rigirando nel letto nel disperato tentativo di cercare una soluzione.
Quell'uomo la stava mettendo con le spalle al muro e questo la irritava molto, con T'Val fuori gioco c'erano pochi ufficiali a bordo in grado di tenere sotto controllo Seldon.
La sua amante ovviamente tramava come sempre a suo favore... almeno così faceva credere.
Ad aggravare il tutto quell'accidente di Jones sembrava essersi innamorato perdutamente del cervello di Seldon... o forse era il Capitano ad aver perso la testa per Jones!

"Basta!!!!"

Buttò le gambe giù dal letto, infilò l'uniforme e si apprestò ad uscire. Meglio andare in laboratorio che non perdere la nottata a rimuginare a vuoto.
Sicuramente la distrazione del lavoro le avrebbe ripulito il cervello permettendole di trovare anche una soluzione ai suoi problemi.
Uscì dal suo alloggio, nonostante la situazione durante il turno di notte regnava quasi il silenzio. In realtà sapeva per certo che Seldon quella notte avrebbe dormito poco, la situazione esigeva una sua presenza quasi costante. C'erano decisioni che non poteva demandare a King.
Svoltò seguendo la curva naturale del corridoio e si fermò di colpo, tornando rapidamente indietro.
Poi sbirciò oltre la curva.
Dall'alloggio del Comandante King stava uscendo la Dottoressa Hernandez.

* E brava la nostra King... così quando il tuo adorato amante non c'è, giochi su altri fronti... e se le voci della sezione scientifica sono vere, quel fronte è in comune proprio con il nostro geniale Capitano Seldon. A volte la notte porta davvero consiglio! *

Improvvisamente più serena, Laris fece dietro front tornando verso il suo alloggio. Ora sì che sarebbe riuscita a dormire tranquilla.


Pianeta Han II - Posizione sconosciuta
Data: 08/02/2284 - Ore: 05:30

Le palpebre si alzarono di scatto a scoprire due iridi azzurre, uno sguardo gelido che dopo aver osservato brevemente il soffitto di pietra iniziò a spostarsi metodico attorno.

* Perché mi hai messo a tacere? *
* Perché ci penserà quell'essere a dare il controllo a te. *
* La cosa ti infastidisce? Lasciami divertire... *
* Non ora... ora dobbiamo capire... *

Il corpo era nudo.
Non percependo alcuna sensazione fastidiosa Luther alzò le mani per osservare le unghie. Sarebbe stato meglio osservare le labbra... ma anche il colore delle unghie andava bene.
Non faceva freddo.
Iniziò a camminare... le gambe rispondevano male. Doveva essere rimasto bloccato per parecchio tempo, quindi si limitò a camminare su e giù usando la pietra che serviva da letto. Quando i piedi iniziarono a posarsi dove voleva lui iniziò a spingersi più lontano.

Quello spazio da una parte lo attraeva, ma aveva imparato a non fidarsi negli anni. Si avvicinò lentamente, osservando la peluria sulle mani e sugli avambracci, fino a che non li vide muoversi leggermente come spostati da un vento che non poteva essere percepito.

* C'era da aspettarselo no? *
* Sta zitto e lasciami pensare. *
* Non fare il saccente... non ti sei nemmeno accorto di chi sta di la? *

Luther si diede mentalmente dell'idiota. Così concentrato a tracciare il perimetro della sua gabbia non si era minimamente degnato di spostare al di là di quello lo sguardo.

"Colonnello."

Non osò alzare il tono di voce, ma l'andoriano era un soldato addestrato, anche nel sonno i suoi sensi stavano in guardia. Evidentemente aveva deciso che era meglio riposare, per conservare o recuperare le forze, ma una parte di lui era rimasta vigile vista la rapidità con cui si mise in piedi avvicinandosi al campo di forza che li divideva. L'occhio clinico del medico esperto si avvide subito della sofferenza dell'andoriano.
Era affannato... pareva l'equivalente in pelle blu di un terrestre preda del caldo.

"Ben svegliato Dottore..." il tono grondava ironia.
"Lasci stare... credo di essere stato imbottito di roba chimica di cui nemmeno conoscevo l'esistenza... - perché si stava giustificando poi non se lo spiegava - ...come mai lei è sveglio? Si sente bene?"

L'interesse non era per niente personale, ma era completamente rivolto alla possibilità di fuga rappresentata da Miral, meglio dire da un Miral in piena forma.

"Per qualche oscuro mistero suscito interesse nel nostro carceriere... e comunque non si preoccupi Dottore, sopravvivrò... e quando uscirò da qui 'parleremo' molto a lungo." ora il tono era passato alla rabbia pura.

Luther percepì chiaramente che c'era del 'non detto', ma non capiva assolutamente a cosa si riferisse il MACO davanti a lui. Ci mise un attimo a decidere se scoprirsi, dimostrando la sua vulnerabilità di quel frangente, o se far finta di nulla.
Se avesse potuto contare su quel campo di forza tra loro in eterno non ci sarebbero stati problemi. Ma c'era il rischio che quella rabbia, che aveva percepito, si potesse sfogare mentre lui dormiva.

"A cosa si riferisce Colonnello? Lei è rabbioso, ma a parte i miei giochini con i triboli e su Ptholemeus non vedo motivo alcuno."
"Non vede motivo ALCUNO?"

Una parte di Luther avrebbe volentieri fatto un passo indietro, ma non poteva cedere davanti all'uomo, soprattutto per l'eventuale futuro del loro rapporto 'personale'.

"No... Colonnello. Non ho memoria di alcuna cosa che possa scatenare questa rabbia in lei."

Le antenne di Miral sembravano quasi sobbalzare, scosse violentemente dalla stessa rabbia che agitava l'animo del MACO.

"COME È POSSIBILE CHE NON SI RICORDI DI AVER VIOLENTATO ALMENO TRE VOLTE LA MIA AMANTE?"

Luther lo fissò genuinamente stupito.

"Il Maggiore Miller? Non saprei nemmeno come è fatta sotto quello scafandro che chiamate uniforme!"
"NON MI PRENDA PER I FONDELLI! È NELLA GABBIA SULL'ALTRO LATO!!"

Luther si voltò di scatto e vide il corpo della donna. Giaceva su una pietra simile a quella dove stava lui fino a poco prima. Osservò quel corpo senza bramosia alcuna, anzi quasi con precisione medica, cercando di ricordare osservando segni naturali o frutto di un accoppiamento che potessero portargli alla memoria quello di cui Miral lo accusava.

"No... non ricordo Miral. Non so come far sì che lei mi creda, ma non ho ricordo alcuno. Forse quello che mi ha reso incosciente..."
*...o forse tu ricordi bastardo? *
* No bello mio. Stavolta non puoi dare la colpa a me... non ricordo niente e solo il pensiero di essere sprofondato in quel corpo e non ricordare mi fa andare in bestia! *


ISS Thunder - Alloggio del Tenente Jones
Data: 08/02/2284 - Ore: 09:30

Quella donna era insopportabile.
Non solo lo distruggeva imponendogli turni massacranti, per lui, davanti ai monitor. Come se ciò non bastasse ora era riuscita a metterlo all'angolo, cosa non facile, anzi a detta di molti dannatamente difficile.
Quando ad un'ora imprecisata della notte trascorsa lo aveva chiamato a rapporto, semplicemente lo aveva cercato nel suo alloggio, dove lui ovviamente non c'era... ed ovviamente non c'era perché stava conducendo dei test per suo conto nel laboratorio principale, senza averlo comunicato a 'lei'... la 'dea della scienza'...

"Dannazione..."

Gli occhi erano arrossati, come lei aveva preteso... l'aveva messo alle strette, minacciando punizioni inimmaginabili e poi chiedendo un semplice favore, che non aveva potuto negarle a quel punto. Solo che tra il negarglielo spudoratamente in faccia, e fare in modo di non portare esattamente a termine il compito assegnato... di mezzo c'era un mare di possibilità.

"Non rovinerò il rapporto che sto instaurando con Seldon per te... te lo scordi puttanella..."

Dopo aver sfogato ad alta voce la sua ira, pentendosi immediatamente di quello sfogo irresponsabile, uscì dal suo alloggio diretto in infermeria.
Anche se non voleva fare quanto richiesto da Laris, sicuramente doveva andare a farsi dare qualcosa per gli occhi dalla Dottoressa Hernandez.