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ISS THUNDER - MISSIONE 04 RSS ISS THUNDER - Missione 04

04.00 "Imbarco Jones"

di David Jones , Pubblicato il 13-11-2014

ISS Tunder
Alloggio di Jones
Data astrale:15/01/2384- ore: 22.45

David,seduto sul piano della doccia, lasciava che l'acqua calda gli
scorresse addosso, nella speranza che gli alleviasse il dolore martellante
alla testa causatogli dall'aver dovuto fissare per quasi tutto il suo turno
un inutile esperimento su uno stupido micro batterio che lui aveva
dichiarato di nessuna utilità al primo esame. Ma il suo superiore gli aveva
ordinato comunque di farlo e aveva preteso che lo eseguisse personalmente,
invece d'affidarlo ad un qualsiasi tecnico di laboratorio.
E adesso era lì con la testa che gli scoppiava mentre la nave era in allerta
massima: avrebbe dovuto decidersi ad usare un antidolorifico, ma la cosa non
lo entusiasmava affatto.
Dopo essere uscito dalla dipendenza da droghe ed alcool non voleva cadere in
un'altra e temeva che se avesse cominciato ad usare medicinali per i suoi
mal di testa, avrebbe finito per abusarne e ricominciare il circolo.
Purtroppo negli ultimi due mesi questi dolori s'erano presentati molto
spesso, fatto che prima accadeva raramente e della cosa doveva ringraziare
solo una persona: Bellatrix Laris.
La donna non lo sopportava e approfittava del suo stato d'ufficiale
superiore per rendergli il lavoro insopportabile e affidandogli compiti in
cui doveva fissare per ore qualsiasi cosa le passasse per la testa, come se
sapesse benissimo che la cosa gli dava problemi a causa del suo incidente
all'occhio sinistro.
Tornò con la mente a quando aveva conosciuto Bellatrix il giorno in cui era
salito a bordo della Thunder: una bella donna e aveva pensato anche di
portarsela a letto, ma non appena aveva aperto bocca ogni velleità era
svanita. La trovava boriosa e piena di sé e con un livello intellettivo e
di conoscenze scientifiche assolutamente inadeguati al ruolo che ricopriva e
la cosa era reciproca. Per di più la donna non sopportava il fatto che Jones
fosse riuscito ad instaurare col Capitano un buon rapporto nei pochi mesi
che era bordo, cosa che a lei non era riuscita in tutto l'arco della sua
permanenza sulla Thunder.
Già Seldon, il Capitano. Gli piaceva davvero quel uomo, sotto diversi
aspetti, compresa la sua amante King, e complice anche la passione comune
per il gioco degli scacchi ed un'affinità mentale su vari aspetti, era
riuscito ad entrare nel ristretto novero dei fedelissimi di Seldon in così
poco tempo, che la cosa aveva suscitato notevoli gelosie ed invidie.
Ovviamente ricordava alla perfezione il giorno del suo imbarco e il
colloquio di presentazione con Seldon nel suo ufficio: alla fine, mentre
stava uscendo, aveva visto la scacchiera con una partita iniziata. Diede una
rapida occhiata e disse candidamente " Il bianco farà matto in 3 mosse".
Seldon s'avvicinò alla scacchiera, la studiò interessato e gli chiese " Sta
scherzando?" considerando che lui aveva i bianchi, ma che ancora non aveva
trovato la via migliore per la vittoria.
"Capitano, ci sono poche cose su cui non scherzo mai ed una di queste sono
gli scacchi."gli rispose sinceramente e i loro occhi s'incrociarono per un
lungo istante e alla fine sui volti dei due uomini scaturì spontaneo un
leggero sorriso che poteva voler significare diverse cose, ma che David
interpretò come un segno positivo per la sua nuova avventura. Da quel
momento, quando i rispettivi impegni lo permettevano, si sfidavano a scacchi
regolarmente e lui aveva perso solo due volte, la prima volta apposta per
timore di scatenare l'ira del Capitano, se avesse continuato a vincere, ma
Seldon se n'era accorto ed era andato su tutte le furie e gli aveva ordinato
d'impegnarsi sempre al massimo, perché quando l'avrebbe battuto, ed era
sicuro che sarebbe accaduto presto, la soddisfazione sarebbe stata maggiore.
Jones sorrise a quel ricordo e ripensò alla seconda sconfitta: questa era
stata premeditata e aveva recitato alla perfezione la parte. Per tutta la
durata della partita a Seldon sembrava che il suo avversario non fosse
concentrato e con la testa da un'altra parte.
"David dov'è con la mente? Non s'è nemmeno accorto che le ho fatto scacco!"
"Mi scusi, sa che non mi piace trovare scuse e non mi piace lamentarmi, ma
sono talmente messo sotto da Laris che non riesco a portare a termine
nessuno dei miei progetti durante il turno e così mi ritrovo a pensarci nel
tempo libero, come adesso."
"Qualcosa d'interessante?" gli chiese Seldon .
"Sì, una nuova neuro-tossina, molto promettente sulla carta, ma senza la
necessaria sperimentazione, non posso sbilanciarmi troppo."
"Tranquillo, parlerò a Laris: ha a disposizione uno dei migliori scienziati
dell'Impero e non lo sfrutta per quello che vale. Insensato."
"Grazie Capitano, gliene sarei veramente grato." Gli rispose e pensava già
alla faccia di Bellatrix dopo il colloquio con Seldon. E come aveva previsto
il giorno dopo la betazoide l'aspettava al varco, il suo autocontrollo
riusciva a stento a trattenere la rabbia per la ramanzina ricevuta da Seldon
e con malcelata compostezza lo insultò e lo minacciò dicendogli che il
capitano non ci sarebbe stato sempre a proteggerlo e come programmato da
Jones il tutto davanti a testimoni: il primo tassello della trappola era
stato messo a segno.
Il dolore sembrava essere diminuito e decise quindi di chiudere l'acqua.
Uscì dalla doccia si cinse i fianchi con una salvietta ed ancora bagnato
entrò in camera, dove rannicchiata nel letto che dormiva c'era il suo scudo
contro gli attacchi degli invidiosi. Il corpo nero e muscoloso di Grace
Mullen, braccio destro del Capo della Sicurezza giaceva in posizione fetale
sul suo letto. Grace non si poteva definire bella: alta 1 metro e 80, il
corpo scolpito da anni di esercizi atti a sviluppare la forza e i muscoli e
i capelli rasati, la facevano sembrare quasi un maschio. David l'aveva
notata un paio di mesi dopo il suo imbarco: aveva capito che sotto la sua
dura scorza, si nascondeva una femmina passionale, bisognava solo
risvegliarla. Ci si mise d'impegno e in breve, grazie alla sua notevole
esperienza, ottenne risultati anche superiori a quello che aveva pensato,
rendendola quindi totalmente dipendente da lui fisicamente ed emotivamente e
riuscendo così a manovrarla come voleva. Cominciò allora a lamentarsi del
suo superiore Laris, di come sfruttasse le sue capacità a suo favore e di
come lo trattasse male ( molte delle cose erano inventate di sana pianta ) e
ultimamente la trascurava e scusandosi con Grace dava ovviamente la colpa a
Laris. David aveva visto l'odio crescere negli occhi della sua amante giorno
dopo giorno: non sapeva Grace d'essere il secondo tassello!
David andò a sdraiarsi accanto alla donna: gli piaceva il contrasto di
colore che formavano i loro corpi vicini, ma stanotte non aveva la forza per
fare sesso (come lo facevano loro richiedeva in effetti molta energia) e poi
doveva concentrasi su una cosa molto più importante.
Aveva deciso che il tempo di Laris sulla Thunder era ormai scaduto: non le
avrebbe più permesso di trattarlo come uno studentello alle prime armi, non
sapeva quella giovane e stupida femmina contro che si era messa!