Home Home
 
 
 
 
 
 
ISS THUNDER - MISSIONE 04 RSS ISS THUNDER - Missione 04

04.02 "Tradimenti"

di Ricardo Seldon, Pubblicato il 13-11-2014

Pianeta Han II -- luogo e data imprecisati.

Per quanto Miral urlasse, realizzò che quella cella era insonorizzata. Cercò di battere il pugno contro il limite della cella per richiamare l'attenzione di T'Val, ma avvertì solo una dolorosa fitta, come se mille aghi gli si conficcassero nella carne. Si concesse solo una smorfia di dolore. Immaginava che Coral fosse poco distante da lì per gustarsi la scena e non voleva dargli altre soddisfazioni.
T'Val nel frattempo era montata a cavalcioni su Polly, distesa in uno dei letti nell'ambiente di fronte a sé la terrestre si dimenava senza poter riuscire a divincolarsi dalla presa dell'ufficiale politico che presumibilmente stava praticando sul maggiore la stretta vulcaniana.

I movimenti scomposti di Polly fecero capire all'andoriano che la sua commilitone stava avendo la peggio.

"T'VAAAAL... MILLEEER"....urlò ancora Miral.
Gli occhi rossi di Coral, nascosto nella penombra ebbero un guizzo ed il sorriso dai denti aguzzi fece capolino dall'oscurità . Stava forse scoprendo un punto debole dell'andoriano attraverso i suoi amici e senza leggere nella sua mente.


ISS Thunder -- 07/02/2284 ore 18,30 - Studio del capitano.

I momenti in cui Seldon provava furia e rabbia erano veramente rari e l'emicrania che stava per impossessarsi di lui ne era il prevedibile corollario. Aveva mangiato controvoglia una piccola parte della sua cena, mettendo il vassoio in disparte e tenendo sul tavolo una tazza di caffè ancora fumante.
Aveva convocato il colonnello Farrel proprio durante la sua cena orinandogli di salire a bordo della Thunder.
Sebbene Farrel non avesse fatto mistero del suo disappunto nell'essere convocato proprio in quel momento, Seldon insistì.
Era un segnale, l'inizio di una vendetta che da lì a poco non avrebbe tardato ad arrivare.
Quando Farrel entrò, trovò Seldon, King e Laris sedute che parlavano con il capitano.
"Colonnello -- Disse Seldon - venga pure avanti"
Farrel si guardò intorno ma non vide poltrone.
"Oh... sì... la inviterei a sedersi ma come vede non ci sono poltrone."
"Capitano, cosa ci sarebbe di così vitale che non poteva essere discusso tra mezz'ora?"
Seldon si alzò dalla sua poltrona, seguito dallo sguardo dei suoi ufficiali : " Un ufficiale dell'Impero deve essere sempre pronto, colonnello. Non esiste sonno, cibo o svaghi di nessuna natura che debbano distoglierci dal nostro dovere verso l'impero. Se le chiedo di venire a bordo IMMEDIATAMENTE , pretendo che i miei ordini siano eseguiti alla lettera."
"Lei è un mio pari grado, Seldon. Io sono il reggente militare di Han II e lei è solo un ospite...."
Seldon scoppiò in una fragorosa risata."Io OSPITE? "
Fece il giro del tavolo e si piazzò a pochi centimetri dal viso del colonnello "Ora qui comando io,colonnello. Lo stato maggiore dell'Impero le ha tolto il comando delle operazioni su Han II e le ha date a me". Seldon gli diede un padd con il dispaccio dello stato maggiore.
Nel leggerlo Farrel impallidì.
" N...non capisco " balbettò Farrel.
"E' semplice colonnello. Lei non riesce a garantire la sicurezza di una postazione dell'Impero, permettendo a dei ribelli di andare dove meglio credono e di fare ciò che vogliono. Grazie alla sua incompetenza non ho più notizie del mio ufficiale politico, del colonnello Miral e del maggiore Miller, nonché dei tre quinti dei MACO della mia unità". La riscossione dei tributi dello scorso anno non è stata completata."
Lo sguardo di Seldon incrociava quello di Farrel. Ricardo percepì nuovamente quell'odore di sudore misto a paura che il suo dirimpettaio emanava
"Se i MACO non danno notizie, non è mica colpa mia, Seldon, semmai della loro incapacità."
"Apra bene le orecchie, Farrel. I MACO sono andati in una zona operativa su sua indicazione. Non è da loro non dare notizie. Io non capisco perché non mi abbiano dato ordine di giustiziarla, ma eseguirò gli ordini dello stato maggiore. Lei resta come osservatore ed eventualmente come collaboratore in questa operazione. Devo aggiungere altro?"
Lampi di odio balenarono negli occhi di Farrel che fece dietro front ed uscì dalla sala.

Poco dopo

"Perché non l'ha ucciso, capitano?- chiese Laris -- avrebbe potuto dire che Farrel si era ribellato all'ordine e che l'aveva aggredito. Nella colluttazione poi lei aveva avuto la meglio..."
"E noi avremmo testimoniato che le cose siano andate proprio così, capitano" aggiunse Alejana, scambiando uno sguardo d'intesa con l'ufficiale scientifico.
Ricardo sorseggiò il suo caffè. Le tempie gli pulsavano ancora.
"Farrel ha sempre degli agganci al Quartier Generale e se qualcuno ha deciso di mantenerlo ancora in vita ci sarà un motivo. - Ricardo guarò le due donne mentre si sedeva pesantemente sulla sua poltorna. - E poi per ora serve vivo anche a me."
* Un capro espiatorio se le cose andranno male, potrà sempre tornare comodo.*
^!^ Infermeria a capitano Seldon ^!^
^!^ Qui Seldon ^!^
^!^ Capitano, siamo pronti. Attendiamo il suo ok ^!^
^!^ Portate il carico in sala teletrasporto 2. Vi raggiungerò lì. Seldon chiudo.^!^
"Signor King con me, Signor Laris può andare."


Turboascensore 1

"Cosa hai in mente, Ricardo? Credi che quell'impertinente di Laris si lasci scappare quest'occasione per metterti in cattiva luce e magari farti fuori?"
"No, affatto. Ho un piano. Ora vedrai la mia prima mossa."
Entrando in sala teletrasporto Alejana ebbe un attimo di sbigottimento ma si riprese subito. Riconobbe il capitano Sensini, braccio destro di Farrel appoggiato sulla consolle dei comandi del teletrasporto, mentre tre uomini della sicurezza controllavano una sua perfetta copia legata come un salame.
Il capitano fece un cenno all'uomo appoggiato al teletrasporto. Questi prese un phaser e sparò all'uomo legato che morì sul colpo. L'acre odore di ozono e di carne bruciata pervase la piccola sala.
"Va bene Rizzo, proceda pure. Voglio dei rapporti ogni 12 ore. Devo sapere cosa faccia quell'incapace di Farrel e soprattutto faccia attenzione al dottor Nolan. Dietro ad un aspetto sciatto e dimesso secondo me quel figlio di puttana nasconde qualcosa."
"Ricevuto capitano"
Le volute azzurrine del teletrasporto circondarono il finto capitano Sensini che sparì in un attimo.

Corridoio 4

"Hai mandato Rizzo, l'uomo più fidato che hai in pasto ai leoni? Secondo me era più utile qui."
"Sei tu l'uomo più fidato che ho, mia cara"
Alejana rimase ancora perplessa , non sapeva se prendere quell'affermazione come un complimento o meno. "In ogni caso credi che per Rizzo con la plastica facciale basti stare alla larga da Nolan? "
"Rizzo è un uomo dalle mille risorse"
"E che non è immune dal tradimento.." ribattè Alejana
"E tu credi che io sia diventato capitano per caso? Ho una contromossa anche per un suo ipotetico voltafaccia. A questo proposito vai in plancia a sostituirmi ti raggiungerò tra una mezz'ora"
"Cosa devi fare?
"Attivare la mia contromossa, mia cara"


Infermeria, 10 minuti dopo


L'infermeria era stranamente vuota, eccezion fatta per due sagome umanoidi ansimanti nella penombra.
Un gridolino soffocato di un timbro femminile uscì da dietro una tenda divisoria.
Gemiti.
Sospiri.
Un altro suono roco e rantolii soffocati.
Un ritmico pulsare meccanico, associato ad un cigolio del letto dietro alla tenda fece da cornice ad un grido finale e liberatorio della donna.
I corpi si separarono dal precedente abbraccio.
Lei ansimava ancora, gli occhi socchiusi ed il volto rilassato.
Lui si alzò e si rivestì.
"Vai via così presto, tesoro?"
"Ho dei doveri su questa nave"
"E non pensi alla tua Lena?"
"Certo, dottoressa Hernandez. Questo è il modo per ricompensare la tua collaborazione, sia per l'intervento chirurgico, sia per l'inserimento di quella capsula nel corpo del nostro amico"
"Quando ci vedremo, tesoro?"
" Appena possibile, Lena. Prometto." Si aggiustò la divisa allo specchio.
* Per fortuna che i graffi alla schiena potevano essere scambiati per altri già ricevuti stanotte *
"Ciao Lena....e ricordati di aerare i locali"
"Ciao mio maschione. A presto"
Il capitano guadagnò l'uscita per raggiungere la plancia prese tra le mani un piccolo dispositivo radio con un pulsante bloccato ad una sicura.
Lo rigirò tra le dita, .
* Questo sarà utile nel caso tu voglia fottermi, Rizzo*
Ripose il dispositivo in una tasca della sua casacca e si concesse un mezzo sorriso: l'emicrania stava passando.


Pianeta Han II - luogo ed ora sconosciuti.

Coral stava iniziando ad avvertire stanchezza. Controllare la mente della vulcaniana era cosa abbastanza difficile.Le menti disciplinate ed organizzate lo impegnavano molto. Ovviamente l'arma della persuasione era sicuramente più potente di qualsiasi controllo mentale o di immagini e pensieri indotti, ma mentre per i vulcaniani trapiantati su Han II aveva avuto tutto il tempo di usare la persuasione e la logica, con T'Val non poteva permettersi quel lusso che si chiamava tempo.
Quella donna lo impegnava abbastanza.
Anche l'andoriano sembrava avere qualche forma di condizionamento che gli permetteva di resistere ad alcuni dei suoi tentativi di plagiarlo.
Doveva assolutamente trovare un punto debole, trovare cosa facesse veramente paura a quel curioso bipede con le antenne da lumaca.
Per il momento avrebbe fiaccato la sua resistenza fisica aumentando a poco a poco la temperatura della sua cella... Il disagio fisico era un buon metodo per allentare le resistenze mentali.
Il medico invece non aveva destato particolari problemi per lui, almeno per ora. Scoprire il suo atteggiamento bipolare e far leva sui due Luther era stata cosa abbastanza semplice. La cosa più difficile invece era capire di volta in volta quale dei due Luther prendesse il sopravvento.
Passò davanti alla sua cella e lo vide ancora sotto sedativo.
* Bene. Tu sarai il mio jolly, Dottore. Non immagini nemmeno quanto ci divertiremo, mio caro Luther. Il giorno in cui libererò questo pianeta dal maledetto giogo dell'impero e noi paria, noi additati come mostri ed abomini, sovvertiremo questo assurdo e falso sistema, si avvicina *