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USS SEATIGER - MISSIONE 06 RSS USS SEATIGER - Missione 06

06.10 "Sicari, atti suicidi, matrimoni ed eredi"

di Anena Lawtoein, Pubblicato il 19-06-2019

Gisa, Palazzo Reale, Sala del trono
11/08/2396, ore 10:00 Data Stellare 73610.43


Kenar era al suo posto, con i pochi pretendenti rimasti. Gli era stato sommariamente spiegato che la Principessa sarebbe arrivata alla sala del trono vestita in pompa magna. Cosa si intendesse con 'principessa' era da chiarire.

Sarebbe stato fatto l'annuncio del prescelto, che immediatamente sarebbe stato portato a prepararsi in modo adeguato in una stanza predisposta per l'occasione. Sempre che dal momento dell'annuncio al momento dell'uscita dalla sala del trono qualcuno non avesse la brillante idea di farlo fuori.

Sapeva che Anena era stato convocato dalle due principesse, ma non aveva idea di cosa la notte avesse portato. Per quanto avesse già deciso cosa fare e come muoversi, cercando il cosiddetto male minore in quel caos politico e diplomatico, non era soddisfatto. L'idea di sposarsi, seppure di facciata, gli era alquanto sgradita.

Osservava in silenzio i pretendenti rimasti, attorno a lui, e nessuno di essi sembrava all'apparenza in grado di trasformare quella corsa alla mano della Lynea in un bango di sangue. Eppure uno di loro, o più di uno, lo aveva fatto.



Gisa, Palazzo Reale, Sala della vestizione
11/08/2396, ore 10:00 Data Stellare 73610.43


Gaga era pronto da tempo e stava aiutando Lynea con gli ultimi dettagli. La Principessa/Gaga sarebbe apparsa per prima annunciando il prescelto, che avrebbe seguito a debita distanza - per la sua stessa sicurezza - nella Sala della vestizione.

Ad uscire la seconda volta però sarebbe stata Lynea. Per questo i due vestiti erano perfettamente identici, lo scopo era lasciare un minimo di dubbio su chi e cosa.

"Non capisco ancora perché sono qui."

"Perché ho ancora delle remore. Ieri quando il Capitano ha acconsentito mi ha preso alla sprovvista."

"Difficile crederlo, visto che sapevamo tutti essere una possibilità."

"Una possibilità poco probabile, per quello che ho capito del vostro universo, questo genere di cose e trame non sono più in uso."

"Non tra i trill questo è indubbiamente vero. Vorrei tanto sapere cosa ne pensa il simbionte del Capitano."

"Già dimenticavo il simbionte. Non sposo un uomo, sposo un uomo con un simbionte."

Anena studiava il volto della donna, sotto il trucco, per cercare di cogliere qualche cosa che gli spiegasse la situazione. Percepiva solo ed esclusivamente un livello preoccupante di ansia, che non era una cosa buona.

"Come se la cava quando parte l'adrenalina?"

"Scusi?"

"Il suo livello di ansia è estremo. Vorrei capire se nel momento dell'azione, la scarica di adrenalina sarà sufficiente a sedarla."

"Ansia? Questo è quello che vede in me? Ansia?"

"Non conosco ancora a fondo la biochimica della sua razza, ma basandomi sui parametri di tutte le razze umanoidi di mia conoscenza, sì. Ansia."

"Ne capisce il motivo?"

Anena scosse la testa. Quello era più difficile perché ne aveva tanti di motivi per essere ansiosa.

"Ne leggo almeno una decina. Il difficile è capire quale sia quello per lei più pesante al momento."

"Lei ha mai sognato qualcosa per la sua vita?"

"Molto spesso. Ogni qualvolta mi sono trovato davanti ad un bivio, ad una scelta, a decisioni da prendere. Fa parte della mia natura umana immaginare e cosa è l'immaginazione se non un sogno ad occhi aperti. Ho immaginato i miei destini davanti ad ogni scelta, per cercare di identificare quella migliore. Questo è un gioco al quale noi el-auriani dobbiamo stare attenti, perché la nostra percezione del tempo e dello spazio è così profondamente non lineare, che rischiamo di perderci in questi sogni e non trovare più l'uscita."

"Non sono el-auriana eppure mi sono persa."

Lynea si sedette con leggerezza sul bordo di una sedia. Le mani unite in grembo esattamente come doveva essere la sua postura regale.

Solo il viso non risplendeva di bellezza e grazia, ma era immoto in sofferenza ed angoscia.

Anena si avvicinò appena, spinto in avanti dalla sua stessa empatia che lo spingeva a rifuggire e contemporaneamente a cercare di alleviare quei sentimenti.

"Principessa non so se posso aiutarla. Se desidera il mio aiuto però mi trovo costretto a farle una domanda che potrebbe sembrare una violazione della sua intimità."

"Credo di aver bisogno di aiuto. Quindi la faccia."

"Cosa ha sognato per se stessa?"

Le mani in grembo si strinsero così forte che le nocche sbiancarono. Gaga si mosse in avanti preda della preoccupazione, ma si fermò di colpo sotto lo sguardo di Lynea.

"Ti prego aspetta fuori."

"Lynea non mi hai mai allontanato..."

"Ti prego. Qualunque cosa succeda non voglio che tu debba portare il peso di questa cosa. Ora sono più sola che mai."

"Chiedi aiuto a lui? Ad uno straniero, perdipiù sconosciuto a tutti fino a pochi giorni or sono? Venuto da chissà quale universo?"

"E lo faccio per tutti i motivi che hai espsosto nelle tue domande. In quanto straniero vede le cose come nessuno di noi le vede più. Come sconosciuto ci ha giudicato senza preconcetti e la sua sincerità, su cui convieni sicuramente, lo rende la migliore arma per scardinare i miei preconcetti. Come essere proveniente da un altro universo, al quale aspira a tornare, non ha realemnete desideri riguardo al nostro pianeta, se non quelli dettati dalla sua umanità e dalla sua etica. Etica che nel suo mondo, nella sua repubblica, riveste un valore di tale importanza che lo rende il Consigliere giusto oggi. Non ieri, non domani."

Gaga non poté negare la logica in tutte quelle affermazioni e seppure con il peso della preoccupazione per la sua amata Lynea, uscì.

"Raccontare quello che ho sognato per me mi renderà vulnerabile. Ai nemici esterni, ma anche a quelli interni."

"Non è una cosa che può esserle completamente chiara, ma la riservatezza che il mio ruolo mi impone è una cosa estremamente profonda, che va al di la degli obblighi che ho persino per i miei compagni. L'unica persona verso cui sarà vulnerabile sarò io e le posso garantire che non farò nulla per farle del male, nemmeno per il bene di molti."

La Principessa annuì stancamente.

"Ho sognato figli e nipoti, ma è un sogno irrealizzabile. Sono sterile. Qualunque decisione io prenda per il mio futuro, qualunque marito io scelga, devo scendere a patti con questa realtà che ho rifiutato per anni. Per questo è assolutamente imprescindibile che io pianti un seme per il futuro del mio popolo. Non potendo dare loro un erede, devo dare loro almeno un futuro."

"Mi scusi la franchezza, ma è sicura di essere sterile?"

"Ho avuto le mie esperienze e mi sono premuarata di verificare per non generare eredi illeggittimi che avrebbero potuto essere ostacoli diplomatici. Il medico mi disse chiaramente che non potevo procreare. L'evidenza è che non ho generato eredi."

"Mi permetta di raccontarle una cosa. Nel nostro universo ci sono razze che non possono procreare tra loro, sono incompatibili. La genetica è venuta in soccorso di queste razze, abbiamo molti figli ibridi ora a raccontare le meraviglie della scienza. Forse un tempo sarebbe stato considerata un'azione contro qualche dio."

"Non voglio restare nel sogno. Le sto chiedendo di aiutarmi ad uscirne. Ho parlato al suo Capitano di eventuali figli, perché così sono stata educata e cresciuta. Parlo giornalmente al mio popolo millantando un matrimonio che porterà frutti. Non è più una questione di diplomazia qui, sto mentendo..."

"In realtà è proprio di questo che si tratta di diplomazia. Non sarebbe la prima monarca ad adottare segretamente il figlio di qualche servitrice di palazzo, nel caso decidesse per un'opzione meno in scontro con un eventuale credo religioso."

"Se sposassi il suo Capitano, il figlio dovrebbe avere le macchie, come potrei adottare in segreto un bambino. Se sposassi uno qualsiasi dei pretendenti, dovrei andare in cerca di un orfano di quella stessa razza per essere certa che nessuno sospetti. Non è più un sogno è un incubo."

Anena improvvisamente comprese.

"Non è questo il problema. - passò istintivamente al tu - Tu sei innamorata della tua vecchia amica."

"Questa frase non va nemmeno pronunciata in questo contesto! Non proferire mai più quelle parole."

"Mi scuso se ho detto qualcosa di sconveniente..."

"Ti sei guardato in giro? Hai visto come guardano Gaga? O come guardano te? Non siamo così evoluti come potresti credere, anzi l'esatto opposto. Se anche ciò che dici fosse vero, sicuramente non sarebbe in alcun modo una cosa proponibile."

"Lei è stata allontanata dalla tua famiglia."

"Non ti ho chiesto di riaprire ferite, ma di farmi andare avanti!"

Anena si inginocchiò davanti alla principessa.

"Alcune ferite infettano. Quando sono infette vanno riaperte, non c'è altro modo. Io sono un esempio vivente di questo. Sono passato dal nascondermi al sovraespormi, prima di trovare un mio equilibrio. Io sono ciò che sono. Ci sono giorni in cui mi alzo e mi sento uomo, altri giorni in cui mi alzo e mi sento un uomo che deve truccarsi. Ci sono giorni in cui vedo una bella donna e mi si infiamma il sangue, altri giorni in cui un ventre piatto ed un largo petto muscoloso su cui abbandonarmi sono l'unica cosa che desidero. Non mi preoccupo di collocarmi. Sono quello che sono. I vulcaniani in tutta la loro fredda logica hanno una filosofia che è un faro nella mia vita. IDIC. Infinite Diversità in Infinite Combinazioni."

Un trambusto si fece sentire nella sala accanto, la porta si spalancò all'entrata di Gaga che se la richiuse violentemente alle spalle.

"Lynea devi andare immediatamente nei tuoi alloggi."

"Che succede? Gaga!"

"Le guardie hanno catturato quello che potrebbe essere l'assassino. Lo stanno portando alle celle, ma prima di procedere vogliamo essere sicuri che non ci siano rischi."
"Chi era il bersaglio?"

"Quinnar, ma sono intervenuti in tempo."

"Devo parlare con lui e con l'assassino."

Gaga si addentrò nella stanza.

"Lynea non puoi, scopriresti le carte ora. Non è il momento giusto. Il nostro piano era diverso, ci serve stabilizzare la situazione ed esporti ora per quello che sei è rischioso."

"Ho detto che devo parlare con loro. ORA!"

Anena e Gaga, ai lati opposti della donna, indietreggiarono istintivamente entrambi di un passo.
Non era più la stessa persona di pochi instanti prima. Aveva ripreso il controllo, il Consigliere non era certo di cosa avesse scatenato la cosa, ma era evidente che un qualche particolare non colto da nessuno aveva attratto la sua attenzione. Era una dote che solo i grandi condottieri avevano, quella di leggere tutte le sottotrame prima ancora che si svolgessero completamente.

"Principessa..."

"Gaga fai portare il prigioniero nella stanza di attesa, che sia sotto costante controllo. Fai accompagnare anche Quinnar."

Si rivolse ad Anena tornando ad una forma meno colloquiale.

"La prego di chiedere al suo Capitano di raggiungerci. Questa ragnatela va distrutta prima che qualche altra mosca ignara resti vittima delle mie scelte."

"Sì Signora."

Si trattenne dall'inchinarsi, cosa che con Lynea in modalità autorevole gli sarebbe venuta spontanea. Si scostò di poco per chiamare Kenar in relativa privacy mentre Gaga apriva la porta per gridare alcuni ordini e poi tornare accanto alla ragazza.

"Aiutami a togliere questa impalcatura. Quando saranno presenti tutti?"

"Il Capitano deve solo teletrasportarsi."

"Il sicario è già di la. Quinnar arriverà non appena terminato il controllo con il medico, questione di qualche minuto."


Gisa, Palazzo Reale, Sala del Trono
11/08/2396, ore 10:15 Data Stellare 73610.46


Tutto doveva andare come da piano.
Per evitare la morte della principessa, evitando contemporaneamente che un altro sicario fosse mandato a terminare il suo compito, Andra aveva intessuto una tela che l'avrebbe portata all'unica possibile soluzione.

Uccidere tutti pretendenti, o far levare loro le ancore per la paura di venire terminati.

Fortunatamente l'uso di un falso le aveva facilitato il compito.

Il fatto di essere stata scoperta da Quinnar era più voluto di quanto lui sospettasse. In realtà la sua sete di vendetta era un rischio per Lynea, un rischio che non poteva esistere e quindi andava sradicato. Quando si era resa conto che stava lavorando per fare terra bruciata attorno a lui, molto più di quanto gli uomini della Seatiger avessero intuito, sembravano quasi non essersi accorti della sua presenza se non in quanto possibile vittima. Non la stupiva. Lei era una professionista della morte, loro erano un altro tipo di professionista.

Per questo aveva scelto di confrontarsi con lui. Delle due l'una. O andava eliminato, o andava usato.

Bisognava essere pronti a tutto nel suo mestiere, ma alcune volte le scelte andavano prese all'ultimo momento.

Il piano era chiaro, per ora, pronti come sempre ad adattarsi alle situazioni. Doveva aggredirlo senza ucciderlo, in modo da rendergli possibile avvicinarsi alla Principessa. Lui sapeva perfettamente che non doveva torcere un capello alla donna.
Per ottenere la sua vendetta lui aveva due strade, una delle quali era usare la posizione di Lynea.
Lei era li ufficialmente per ucciderla, ufficiosamente per salvarle la vita. Se questo voleva dire finire in galera, ne sarebbe valsa la pena.

Fino a quel momento tutto era andato secondo i piani. Lo aveva attaccato, si era fatta catturare come da piano. Si aspettava di finire in cella, ma dopo qualche minuto erano tornati indietro verso il palazzo.

La cosa non andava per niente bene.

Lei doveva sparire per poter rendere attiva la seconda parte del piano.



Gisa, Palazzo Reale, Stanza di attesa
11/08/2396, ore 10:40 Data Stellare 73610.51


Andra/Andros si stava guardando intorno con interesse. Conosceva quella stanza, non era cambiata di una virgola. La prima volta che ci era stata era una ragazzina arrabbiata con il mondo e soprattutto con quelli che la stavano facendo aspettare in quel posto.

Vivere a palazzo con Lynea l'aveva cambiata in modo più profondo di quanto potessero immaginare gli altri. Quando era stato reclamato il suo ritorno non c'era stato niente da fare, semplicemente doveva andare. Non era certa che conoscere il suo destino avrebbe cambiato l'atteggiamento dei suoi ospiti. O forse lo sapevano ed avevano volutamente creato quell'amicizia per difendere in futuro la figlia.

Incerti del mestiere.

L'addestramento come assassina era stato più duro per lei che per altri, proprio in seguito a come era cambiata grazie a quell'amicizia. Ne era uscita più forte delle altre assassine. La migliore. La più precisa.

In realtà la precisione era una forma di gentilezza nei confronti della vittima, più era rapida e pulita, meno soffrivano. Il fatto di essere la migliore invece la portava ad avere più incarichi e quindi a poter usare la stessa forma di clemenza con più persone possibili.

Non era nella posizione per evitare quelle morti, quindi faceva del suo meglio per renderle il più rapide possibile.

Quando si aprì la porta non mosse nemmeno un muscolo. La donna che l'aveva istruita sarebbe stata fiera di lei in quel momento. Sembrava una statua, in realtà non perdeva nulla di ciò che la circondava.

Erano quelli della Seatiger. Il pretendete e quello che era diventato quasi consigliere di Lynea, accompagnati da due personaggi che dovevano essere le guardie del corpo.

Si trovò istintivamente a valutarli. Erano ben addestrati indubbiamente. Uno dei due meno attento, ma ciò nonostante molto più corretti, sia per la posizione che avevano preso nella stanza, sia per come si erano posti in difesa passiva di fronte al loro leader. La loro presenza li poteva indicare solo una cosa, che quello era il prescelto. Meglio di altri onestamente, non se lo sarebbe aspettata, ma forse le valutazioni che avevano portato a quella scelta potevano avere una loro validità.

Fece estremamente più fatica a rimanere impassibile quando ad entrare fu Quinnar, accompagnato da un medico ed una guardia reale. Anche l'uomo fu preso dallo stupore per un breve istante, ma riuscì a riprendere in fretta il controllo. Nella sua posizione di fuori casta, rifiuto vivente, abominio e quant'altro... aveva imparato in fretta a passare inosservato il più possibile.

Andra si trovò a domandarsi cosa stava tramando la falsa principessa. Come sempre era pronta a tutto. Aveva già tre vie di fuga pronte al caso, ma doveva prima di tutto cercare di portare a termine il suo piano.

*Lynea*

Il fiato stavolta le si spezzò in gola. Non si aspettava di trovarsi al suo cospetto in uno spazio così confinato poteva essere un problema mantenere l'anonimato.

La osservò marciare autorevolmente dentro la stanza, con Gaga al suo fianco e due guardie reali poco dietro di lei più preoccupate di rincorrerla che non di difenderla. Incapaci. Almeno quel matrimonio con lo straniero avrebbe portato in dote personale più addestrato alla difesa di quei quattro pagliacci in uniformi d'epoca.

"Anena?"
"Sì Principessa."
"Mi raggiunga per favore. - attese di averlo al suo fianco prima di continuare - Cosa vede?"

Il consigliere si guardò attono.

"Un ipotetico assassino, un'ipotetica vittima, un ipotetico prescelto... ed un gruppo eterogeneo di altre persone a contorno."
"Tutto ipotetico ha ragione. Ora. Questa mattina ho esplicitamente chiesto alle mie guardie di difendere il signor Quinnar qui presente perché dopo la dichiarazione del prescelto avevo la ferma intenzione di chiedergli di restare a palazzo come consulente per i rapporti con un certo gruppo a lui ben noto."
"Evidentemente l'ipotetico assassino è meno bravo di quel che pensavamo."
"Il che sappiamo essere impossibile Anena. Non ha fallito un colpo solo da quando è iniziata questa storia. Perché ha fallito proprio con Quinnar? Quando prima mi è stato detto che è sopravvissuto la prima cosa che mi è venuta in mente è che fossero in accordo tra loro. La seconda magari che Quinnar sia usato a sua insaputa. Li ha guardati ora... mi dica che ne pensa."

Anena sorrise. Ecco il suo ruolo. Lynea aveva compreso la sua alta capacità di percepire il non detto e lo stava usando. Lui però non poteva farsi usare così impunemente. Guardò verso Kenar in cerca di consenso e solo dopo averlo ottenuto rispose.

"La prima. Non so i motivi, ma stanno lavorando insieme."

"Quindi se l'assassino è così bravo come sembra, e decide di lavorare con Quinnar, anche quest'ultimo deve essere bravo. Probabilmente il meno bravo dei due. Quindi vediamo un po'... Quinnar, mi dica che cosa vuole fare qui? Non giriamoci intorno... è chiaro che lei ha collaborato con un assassino, quindi il suo destino non è roseo al momento. Nonostante questo non è preoccupato, quindi la sua vita non è che sia tutta rose e fiori nemmeno ora. Qualunque cosa lei sia venuto a fare qui lo scopo non era migliorare la sua situazione..."

"Mi inchino alla sua intelligenza ed alla sua bellezza. Ha ragione Principessa. Sono venuto qui mandato con lo scopo ultimo di eliminare qualunque spasimante e prendere il controllo del suo regno in quanto suo consorte, per avvantaggiare l'Unione Coloniale."

"Mi dica il suo intendimento, non il suo mandato."
"Vendetta. A costo di eliminare anche lei mia signora. Vendetta."

La guardia reale fece un passo avanti, ma Lynea lo fermò con un gesto.

"Apprezzo la sincerità. Credo il suo amico qui non mi dirà una sola parola. Quindi... vuole spiegarmi lei?"

"Ci sono molte forze in movimento che vogliono usare il suo regno per il loro tornaconto. C'è chi ha cercato di proporre, come l'Unione Coloniale, dei pretendenti da far poi lavorare dall'interno. C'è chi in modo meno articolato, mirerebbe alla sua eliminazione in modo diretto. Lo squilibrio e l'assenza di potere farebbero il resto. Il suo mondo diventerebbe terreno di conquista e non ci sarebbe nessuno a difenderlo. Semplicemente sarebbe guerra aperta con la maggior parte del potere bellico in mano ad una delle parti in lotta..."

"Quindi l'assassino era qui per uccidere me e per farlo ha ucciso i pretendenti in modo da potersi avvicinare."

"Oh in realtà mia signora, qui viene il bello. L'assassino è qui perché non vuole che lei muoia. Pare che la mia vecchia amica voglia proteggerla..."

Andra si girò di scatto verso di lui. Non c'era mai furore nello sguardo di un'assassina, c'era morte.
Nella voce priva di intonazioni c'era il terrore per chi avrebbe ascoltato.

"Taci idiota. Che stai cercando di combinare?"

"Al momento? Cerco di vedere se questa donna, molto più intelligente ed acuta di quanto avessi immaginato a priori, possa essere non una pedina da usare, ma un'amica con cui lavorare. Sempre se è ancora intenzionata ad accogliermi come consigliere... data la mia sincerità."

Lynea scoppiò a ridere di gusto. Anena comprese perfettamente i motivi. Quella sfrontatezza in un certo qual senso le ricordava Gaga e le piaceva. Inoltre vedeva la possibilità di avere un consigliere che poteva essere portato a difendere Gisa perché questo stessa difesa per lui costituiva una vendetta desiderata.

"Non ci pensare neppure!"

Lo sguardo di tutti i presenti si concentrò sull'assassino Andros, ora non più freddo e distaccato, ma palesemente fuori controllo.

"Non è una persona di cui fidarsi. Non fare niente per portartelo a palazzo Lynea!"

Il consigliere percepì immediatamente il cambiamento quasi fisico in lei. Fermò Gaga con una stretta ferrea che stupì l'uomo e si scambiò un rapido sguardo con Kenar. Ora il senso lo stava trovando eccome.

"Chi sei tu?"

Andra si accorse immediatamente del passo falso nell'attimo stesso in cui esplose.

"Andros l'assassino."

"No. Tu non sai Andros. - Lynea si avvicinò sotto lo sguardo terrorizzato delle guardie reali - Ti conosco."

Andra indietreggiò violentemente trascinandosi dietro i suoi guardiani che non si aspettavano la mossa. In pochi istanti fu libera, ma non si sarebbe aspettata l'intervento degli uomini della Seatiger.

Dannazione a lei, si era fatta fregare. Erano davvero preparati.

Il cuore le sobbalzò in gola quando si rese conto che la Principessa era a pochi centimetri da lei e cercava di frugarle negli occhi in cerca di risposte.

Lynea tese una mano poggiando il palmo sul collo dell'assassino e le fu chiaro. Quel gesto le aprì il fiume dei ricordi. Quella pelle, la sensazione al tatto della curva del collo, la reazione sotto le sue dita... quello non era Andros l'assassino.

Le buttò le braccia al collo e la strinse fino a soffocarla.

"Cosa hai combinato Andra. Come ne usciamo ora?"

Quinnar osservava la scena con l'ennesima erezione da rabdomante... troppe due donne e decisamente troppo vederle abbracciarsi in quel modo. Gaga capiva fino ad un certo punto perché non aveva il quadro completo della situazione.
Kenar si avvicinò al Consigliere Lawtoein in silenzio.

Anena si schiarì la voce.

"Se permettete ho un'idea."



Gisa, Palazzo Reale, Sala del trono
01/09/2396, ore 12:00 Data Stellare 73668.04


Lynea era in piedi davanti al trono. Il vestito color oro del matrimonio drappeggiava la figuretta esile. I capelli elaboratamente raccolti incorniciavano il volto lasciando scoperte le orecchie.

Tra gli astanti molti mostravano ancora stupore.

Sia per la Principessa e tutta quella mascherata a cui avevano assistito. Gaga stava poco più dietro, sempre particolarmente visibile e strabordante di personalità.

Anena si divertiva a sondare le persone intorno, percependo gli stati d'animo diversi, osservando le reazioni.

L'altro avvenimento sconvolgente era stata la scelta del pretendente. Nel passare dei giorni gli scommettitori avevano puntato sullo straniero Kenar o su Quinnar, uomo comunque piacente e indubbiamente di notevole interesse. Invece la scelta era caduta sull'androgino Andros, che si era scoperto non essere Andros. In realtà gli uomini della Seatiger avevano scoperto l'assassinio del vero Andros e per indagare, su mandato della Principessa, avevano infiltrato un loro uomo sotto mentite spoglie.

Il pretende ufficiale, il Capitano Kenar, non sembrava essersela presa per la sconfitta.

In realtà il colpo di genio di Anena ci stava tutto.

Far passare Andros per un membro dell'equipaggio sotto mentite spoglie aveva dato modo di creare una nuova persona che non ricordasse in alcun modo Andra. La parte difficile era stata convincere l'assassina che in quel modo poteva costruirsi non solo una nuova vita, ma poteva avere un potere diretto sull'evitare l'eliminazione di persone innocenti.
Andrea, così aveva scelto di chiamarsi, non era certa di meritarsi un'isola di felicità dopo tante vittime, sarebbe stato compito di Lynea convincerla del contrario. La scelta del nome era stata un altro colpo di genio. Una chicca. Un nome che sulla terra era sia maschile che femminile, che ben si adattava all'aspetto del Principe consorte.
Alcuni facevano notare la poca mascolinità dell'uomo, ma a questo ci stava pensando il meraviglioso Dottor Symon Bruce. Qualcuno sospettava che lo avesse fatto solo come favore personale per Gaga, ma nessuno ebbe il coraggio di dirglielo in faccia.

Ebbene sì. La Principessa avrebbe avuto un erede perfettamente a tempo con la data del matrimonio.
A prestarsi senza prestarsi era stato Quinnar, che si era lamentato a lungo dell'impossibilità di mettere a frutto le sue ambite ed innegabili qualità. Aveva definitivamente rinunciato alla cosa quando negli occhi di Andrea aveva scorto lo sguardo dell'assassina Andra. Era evidente che chiunque avesse osato posare anche solo gli occhi su Lynea se la sarebbe vista brutta.

Questo in ogni caso aveva legato a doppio filo Quinnar alla coppia reale, andando di fatto a costituire un quadrumvirato di potere.

Il Capitano Kenar non era tanto sicuro che fosse stato piantato davvero un seme di Federazione. Se non altro essere compagni del nuovo Principe Consorte metteva la Seatiger nella piacevole posizione di aver accontentato, almeno di facciata, l'Imperatore e contemporaneamente aver trovato una base d'appoggio per loro nel caso le cose fossero andate male.

Dovendo inoltre restare in giro per la gravidanza, che il dottor Bruce doveva seguire da vicino nel suo nuovo ruolo di medico di famiglia ed amico intimo dello sposo, potevano aiutare Lynea nel suo desiderio di costruire un futuro per il suo mondo cuscinetto che non comportasse l'annientamento.

Il suono di strumenti simili a trombe terrestri interruppe i flussi di pensieri del Capitano Kenar che si concentrò sulla Principessa. C'era stato un momento nelle settima trascorse, nel quale una parte di lui si era crogiolata nell'idea di essere un Principe. Sentì il suo amico agitarsi in fondo ai suoi pensieri.

Sì, concordava con lui che le cose andavano bene così.
Certo non era stato felice di dover creare un finto membro dell'equipaggio, una finta scheda tecnica ed un'altra quinta lata di documenti a corollario, ma alla fine quella era la soluzione probabilmente migliore in assoluto.

Per dirla alla terrestre, salvava capra e cavoli.

La porta si aprì facendo entrare Andrea Ghostwom, altro gioco di parole del Consigliere Lawtoein, una donna fantasma dietro un uomo di facciata.

Doveva ammettere che l'uniforme di prammatica le... gli stava bene. Giocava a favore il fisico magro e snello, chiaramente androgino già naturalmente.

Aveva eliminato la barbetta orrenda di Andros, non che avesse aiutato molto a definirla come maschio. Il colpo d'occhio però, aiutato dall'uniforme, non lasciava dubbi.

Inoltre l'addestramento da assassina l'aveva fornita nel tempo di un modo di muoversi tipico degli uomini della sicurezza, ruolo che le era stato assegnato sulla Seatiger, quindi una camminata che di femminile aveva poco.

*Dannazione non mi bastava Anena a fare confusione?*

Si girò istintivamente a dare un'occhiata al suo Consigliere e si pentì di averlo fatto. Quel giorno si era sentito vanitoso. Aveva chiesto di poter scendere in abiti civili... ma cosa aveva quella roba di civile?

Si era infilato in un paio di pantaloni attillati neri, sopra una camicia blu piena di brillantini ed a coprire tutto una lunga giacca nera con bordi blu egualmente luccicosi.

Il trucco in tono.

Aveva attratto perfino l'attenzione di Gaga che si sentiva chiaramente minato nel suo ruolo di attrazione della festa.

Resosi conto di essere osservato il Consigliere si girò verso di lui salutando con la mano guantata nella sua direzione.

*Ecco come rovinare la reputazione di un Capitano.*

Andrea intanto era arrivata quasi sotto al trono. Non appena raggiunse la sua posizione si lasciò scivolare su un ginocchio ed attesa in silenzio a capo leggermente chino come da protocollo.

"Chi viene a presentarsi come prescelto di sua altezza la Principessa Lynea."
"Io. Andrea Ghostwom della Federazione Unita dei Pianeti."

"Cosa porti in dote alla casa reale Andrea Ghostwom."
"Me stesso e tutti gli eredi che verranno."

"Alzati Principe Andrea Ghostwom della Federazione Unita dei Pianeti. Prendi il tuo posto al mio fianco per regnare come mio principe consorte."

Lynea si girò a quel punto verso gli astanti.

"Salutate l'unione che proteggerà e regnerà su Gisa per la prosperità del nostro popolo, del nostro mondo e del nostro futuro."

"Salute Principessa Lynea. Salute Principe Andrea."

"Salute Principessa Lynea. Salute Principe Andrea."

"Salute Principessa Lynea. Salute Principe Andrea."

Come da tradizione il saluto fu ripetuto tre volte.

Uno per lo sposo. Una per la sposa. Una per gli eredi a venire.

Sul terzo urlo di saluto Lynea gettò uno sguardo verso il dottor Bruce per poi immediatamente cercare Anena tra la folla.
Impossibile non notarlo.

Gli sorrise complice con la mano poggiata sul braccio del suo futuro immaginato.

Ora aveva un consigliere di famiglia fidato, un consigliere che avrebbe dato la vita per Gisa per sua propria volontà e per il bene di quello che sarebbe stato suo figlio biologico, un consorte che era l'amore della sua giovinezza e sarebbe stato l'amore della sua vita e la tra la folla, vestito di brillantini blu, quello che era diventato un amico fidato e lo sarebbe stato fino a che non fosse giunto per lui il momento di tornare nel suo universo.