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USS SEATIGER - MISSIONE 06 RSS USS SEATIGER - Missione 06

06.04 "Di ragionamenti, guardiamarina e ancelle"

di Tkar , Pubblicato il 10-10-2018


USS Seatiger, Plancia
30/07/2396, ore 11:40 - D.S. 73577.83


Sebbene la sua razza fosse da molto tempo abituata a interagire con le diverse nature e differenti comportamenti degli altri popoli incontrati nel corso dei secoli, e, nonostante lui, nella sua esperienza come membro della Flotta Stellare, si fosse trovato più volte a interagire, con successo, con ufficiali dal carattere così alieno da rendere difficile la collaborazione Tkar incontrava ancora difficoltà a trovare l'approccio giusto per interagire con alcuni dei membri dell'equipaggio della Seatiger.

Sorprendentemente il signor Finn non era uno di questi.

Il primo ufficiale, nonostante il suo carattere esuberante, il suo comportamento imbarazzante per il ruolo che ricopriva e la sua capacità di mettersi nei guai contro la sua volontà, rientrava in uno schema comportamentale con il quale Tkar non aveva difficoltà a interfacciarsi. L'ufficiale tattico aveva da tempo imparato che non c'era modo di impedirgli di mettersi nei guai, perché, per quanto lui si impegnasse, non era mai riuscito a prevedere dove i ragionamenti del signor Finn l'avrebbero portato, e lui non amava esercitarsi inutilmente in calcoli probabilistici. Perciò, il suo atteggiamento nei confronti del signor Finn, seguiva la scia della protezione, o della prevenzione laddove era possibile, o del salvataggio in caso di necessità.

Qualcuno avrebbe definito questo comportamento come rassegnazione, ma l'ufficiale tattico non la vedeva così. Molto spesso, la capacità del signor Finn di cacciarsi nei guai portava a soluzioni inaspettate dei problemi stessi in cui tutta la nave si trovava e, a volte, la sua inesperienza era proprio quello che serviva per notare quello che ufficiali più esperti non riuscivano a vedere. Perciò, Tkar, nel corso delle missioni, aveva iniziato a studiare l'umano con una certa attenzione, che alcuni avevano scambiato per apprensione per quello che Finn avrebbe combinato quando veniva lasciato solo, ma che in realtà era solo attesa di quello che il suo approccio non convenzionale alle cose avrebbe scoperto.

Per questo, nel corso del turno in plancia aveva iniziato a fissare l'umano con una certa attesa, ma a parte chiedergli se avesse una macchia sull'uniforme, Finn non aveva detto altro. Perciò Tkar aveva deciso di intervenire.

"L'importanza strategica di Gisa non è solo legata al fatto che sia neutrale," commentò studiando il rapporto sul pianeta, "ma anche dalla sua posizione. Il sistema in cui si trova lo rende un perfetto cuscinetto fra vari imperi ed un'eventuale invasione porterebbe all'immediata reazione degli altri scatenando una guerra. Il re Haoek Guidan III si assicurò la neutralità di Gisa con una serie di accordi di protezione approfittando della rivalità esistente fra i vari governi e togliendo di fatto il suo sistema dalle lotte di potere dichiarando pubblicamente il suo disinteresse alla conquista e alla guerra. Secondo alcune leggende, fu la moglie Lavyinya, stanca di vederlo solo fra una guerra e l'altra, a convincerlo ad adottare questa politica promettendogli di dargli un erede entro l'anno se avesse abbandonato ogni velleità di conquista e minacciandolo di scegliersi un amante per produrre l'erede che lui desiderava se non l'avesse fatto".

Finn guardò sorpreso Tkar. "Mi sorprende che una simile minaccia abbia funzionato", commentò.

"Gli Haoek hanno un forte senso della famiglia," commentò Tkar impassibile, "derivato a quanto pare da un'altra leggenda che narra di come rischiarono l'estinzione secoli prima a causa della costante guerra di conquista che portò alla nascita dell'impero. Un erede illegittimo, inoltre, non avrebbe avuto il sostegno per regnare che avrebbe invece avuto uno legittimo."
"Come fa a sapere tutte queste cose Tkar?"
"Dal rapporto del consigliere Lawtoein."
"Ah, giusto giusto, lo stavo giusto approfondendo ora," commentò Finn pasticciando con il bracciolo della poltrona. Poi si fermò di scatto. "Se la principessa dovesse scegliere il capitano, diventerebbe re di Gisa, giusto?"
"Si," confermò Tkar.
"E per generare dei figli dovrebbe restare sul pianeta, almeno per il tempo necessario ad assicurarsi che ci saranno."
"Corretto," annuì di nuovo Tkar.
"Di conseguenza anche noi resteremo su Gisa." Commentò di nuovo Finn socchiudendo gli occhi.
"Si."
"Non le sembra strano che il capitano abbia sposato, mi perdoni il gioco di parole, così tranquillamente l'idea?" Gli chiese Finn: "Deve per forza avere un piano in mente, giusto? Giusto?"

Tkar questa volta non rispose.

Gisa, Palazzo Reale, Biblioteca
30/07/2396, ore 13:00 - D.S. 73577.98


Anena non aveva esattamente programmato di ritrovarsi da solo con la principessa di Gisa. Non che gli dispiacesse, la principessa era una donna intelligente, divertente, entusiasta, con un gran peso sulle spalle. Era evidente in ogni parola, gesto e atteggiamento di Lynea e, soprattutto, da quella nota cupa, appena percepibile che attenuava ogni suo sorriso.

La biblioteca per contro era straordinaria, scaffali e scaffali di opere cui si poteva accedere visivamente o per via cartacea (su richiesta). La banca dati era impressionante e sembrava raccogliere creazioni di ogni parte di quell'universo. Anena non conosceva nessuno degli autori che la principessa gli stava indicando con orgoglio, ma la sua avida curiosità gli fece desiderare di leggerli tutti.

Lynea sorrise alla sua reazione e gli fece cenno di sedersi davanti al terminale, "scelga quello che vuole, guardiamarina, non c'è nulla che non troverà qui" gli disse con palese orgoglio.

Qualcosa però nel tono della principessa lo fece esitare. Nel momento in cui lui aveva sollevato le mani verso la consolle, c'era stato un guizzo, qualcosa come l'eccitazione per qualcosa che doveva avvenire. No, si corresse Anena, qualcosa che sarebbe potuto avvenire.

Lanciando un'occhiata divertita alla principessa, il consigliere, invece di toccare la consolle, posò le mani sulle ginocchia.

"Sono indeciso," disse indeciso, "suggerimenti?"

Con le mani dietro la schiena, in un atteggiamento che ormai poco aveva a che fare con un'ancella e più con la principessa che era, Lynea lo guardò improvvisamente incerta e ad Anena riconobbe l'atteggiamento di chi non sa se quella che ha davanti è una trappola o davvero una mano tesa amica. Senza pensarci le prese una mano e la strinse fra le sue. "Suggerimenti?" Chiese di nuovo fissandola negli occhi.

Gisa, Palazzo Reale, Sala del Trono
30/07/2396, ore 13:10 - D.S. 73578.00


Il capitano aveva la pessima sensazione che qualcosa gli stesse sfuggendo. Per quanto la conversazione si fosse mantenuta vivace, priva di silenzi imbarazzati o sguardi annoiati, c'era qualcosa di stonato nell'atteggiamento della principessa che però non riusciva a spiegarsi per il momento. Non dubitava di avere la sua completa attenzione, ma non riusciva a liberarsi della sensazione che l'atteggiamento di Lynea appartenesse più al ramo della cortesia che a quello della fascinazione. Non che lui avesse voluto veramente sedurla, questo era quello che aveva voluto far credere all'imperatore. Il suo compito era quello di proteggere i suoi uomini e riuscire a riportarli, se possibile, a casa, e immischiarsi in una situazione spinosa come quella di Gisa non rientrava nel suo concetto di protezione. Il vero motivo per cui aveva accettato la missione che l'imperatore gli aveva affidato era legato più che al desiderio di scoprire di più dei motivi per cui fosse così conteso. Se su Gisa ci fosse stata qualche informazione utile per tornare a casa inoltre, considerando quanto la sua storia fosse antica, lui avrebbe fatto di tutto per ottenerla. Senza sposarsi possibilmente.

Sorrise ad una battuta appena fatta dalla principessa subito dopo notò che si era nuovamente girata a guardarsi alle spalle, come se stesse cercando qualcuno.

"Qualcosa che non va?" Chiese con discrezione abbassando la voce per non farsi sentire da orecchie indiscrete. La principessa sgranò gli occhi e si affretto a scuotere la testa.

"No, no, ero convinta che la mia ancella fosse tornata... Ma probabilmente mi sono sbagliata."

Kenar corrugò la fronte, effettivamente ora che lo notava, anche il guardiamarina Lawtoein non era più al suo posto. Si girò verso Tholos, che pazientemente attendeva poco distante e l'andoriano, con un appena visibile movimento della testa, gli indicò una porta della sala poco distante. Dove era andato il guardiamarina? Cosa stava tramando?

"Mi stava raccontando del suo popolo..." Il gentile suggerimento della principessa, lo costrinse a riportare l'attenzione su di lei.

"Giusto," sorrise tornando a guardarla negli occhi e lanciandosi in una nuova storia sui trill, i simbionti e le molte vite vissute da alcuni di essi. Del guardiamarina, dell'ancella e di quello che stavano combinando si sarebbe occupato poi.