Posto Di guida del Workbee
03/01/2395, Ore 08:00 - D.S. 72006.39
Erano ore che il timoniere McAllan era a bordo del workbee, la stanchezza e la tensione cominciavano a far breccia anche sul suo fisico possente, ma finalmente vedeva avvicinarsi sempre di più la sagoma della Seatiger.
McAllan iniziò le procedure per l'attracco quando improvvisamente perse i contatti con il computer di bordo.
"Dannazione maledetta bagnarola - esclamò lo scozzese - proprio adesso devi andare in avaria ma porc...#$£".
Iniziò ad armeggiare freneticamente sulla piccola consolle di bordo tentando di comunicare con la plancia, ma inutilmente. Azionò il comunicatore con violenza quasi a volervi scaricare tutta la tensione accumulata poi, con un far sarcastico nei confronti della nave e voce stanca esclamò: "McAllan a Seatiger rispondi Seatiger, protocollo di emergenza 1 alpha bravo charlie zulu lima su frequenza di emergenza. Mi ricevete?"
Poi, non avendo ricevuto risposta, ripeté nuovamente: "McAllan a Seatiger, rispondi Seatiger ... protocollo di emergenza 1 alpha bravo charlie zulu lima su frequenza di emergenza, mi ricevete?"
Ancora una volta nessuna riposta giunse dalla sua nave.
"Forse hanno un problema con i sistemi, ma sapevano del mio arrivo che Diamine!!!" Borbottò tra sé.
Il piccolo workbee si diresse velocemente verso l'hangar navette 1 quando McAllan si accorse che l'accesso era chiuso, ma data la stanchezza solo troppo tardi quindi effettuò una manovra al limite che portò il piccolo veicolo a strisciare pesantemente sulla carena della Seatiger. L'impatto fu sufficientemente brusco da mandare offline alcuni sistemi del piccolo veicolo, scintille e principi di incendio si svilupparono sulla piccola plancia che vennero prontamente domati.
Dal piccolo Workbee si svilupparono in lunghezza due piccole protesi articolari comandate dall'interno da due piccole cloche. Le mani quasi chirurgicamente tolsero un piccolo pannello di 20 centimetri per 20 centimetri a circa due metri dal portello. Tolto il pannello una delle pinze del workbee girò una grossa maniglia di color rosso in senso orario portandolo da air-lock verso open, l'intento era quello di aprire manualmente l'hangar, sfortunatamente però l'esito non fu positivo e l'hangar rimase chiuso.
McAllan preso dalla rabbia cominciò a dare pugni a destra e manca tanto da provocare il beccheggio del piccolo scafo. Iniziò a pensare qualcosa di grave fosse accaduto all'equipaggio e al computer di bordo.
Sfortunatamente l'impatto con lo scafo della Seatiger aveva provocato ben più di qualche piccolo danno.
Sulla piccola plancia inizio a lampeggiare una serie di spie che indicavano perdita di potenza, il workbee iniziò a procedere a strattoni quasi come se avesse il singhiozzo.
McAllan fu preso da panico per la prima volta nella sua vita. Gli venne in mente l'incidente che subì quando era di stanza al reparto di ricerca sviluppo, la mente inizio ad annebbiarsi gli occhi a farsi pesanti... il rumore dell'allarme si faceva via via sempre più lontano in cuor suo comincio a pensare alla fine.
Una sospetta voce metallica proveniente dalla Seatiger lo fece rinvenire.
"Ma che diavolo è questa voce! Non può essere il computer di bordo."
Una volta riavutosi, la voce metallica sparì improvvisamente come era arrivata.
Ripresosi da quell'impasse gridò con un sorriso a 32 denti:
"Sono uno stupido testone! Ma certo! L'hangar 3 è in riparazione ... avevamo una falla, cercherò di entrare da lì".
Il mezzo di manutenzione si diresse verso l'hangar, ma man mano che passava il tempo la traiettoria del piccolo scafo era sempre meno lineare. In cuor suo sapeva che con il motore in quello stato non avrebbe potuto attraccare. Prese una decisione che probabilmente lo avrebbe condannato a morte, ma gli anni di flotta stellare gli avevano insegnato a non demorderei mai in qualunque situazione. Iniziò ad armeggiare con tubi e condotti in modo da trasferire tutta l'energia dai sistemi vitali al piccolo al motore...
Il surplus di potenza fece schizzare il workbee come una biglia che centro perfettamente l'enorme ingresso.
Il mezzo iniziò a sbattere all'impazzata all'interno dell'hangar e finì la sua corsa contro alcune casse di materiale. Il veicolo era pesantemente danneggiato, l'uniforme di volo era cosparsa di detriti e sangue provenienti dalle varie ferite che si era procurato nell'atterraggio d'emergenza. I sistemi vitali si stavano esaurendo rapidamente e nello spazio antistante la nave non vi era atmosfera artificiale.
Il timoniere iniziò a perdere i sensi e prima di svenire vide un puntatore laser di color rosso molto familiare...
Le sue ultime parole furono:
"...Sea TTT .... Borg."