Terra - Residenza della famiglia Tucci - 20 Novembre 2395 ore 04:00
Edison non riusciva a prendere sonno, non sapeva esattamente perché: da giorni non riusciva a completare quei test sul teletrasporto tramite laser, voleva a tutti i costi finalizzare la sua relazione entro la fine del mese. Ma non era certo fosse quello il motivo. Si alzò e decise di andare a bere un po' di acqua.
Scese lentamente le scale, non voleva svegliare i suoi. Era tornato a casa dei propri genitori per qualche giorno, gli mancavano dopo aver trascorso molto tempo sulla Hope, e dato che la loro abitazione si trovava vicino all'accademia aveva preferito stabilirsi da loro piuttosto che negli appartamenti tutti uguali del convitto dell'accademia.
Arrivato in cucina prese un bicchiere e lo riempì di acqua, si sedette su una delle sedie che circondavano l'isola posta al centro della stanza, lasciò vagare il suo sguardo finché i suoi occhi non si posarono sulle due targhe commemorative appese al muro, una era la targa della USS Bengasi dove suo padre aveva prestato servizio, l'altro era un attestato di merito della Avio Space per il lavoro di
ricercatrice della madre.
"Qualcosa non va?" chiese una voce alle sue spalle. Edison fece uno scatto per la sorpresa, rischiando di far cadere il bicchiere che teneva in mano.
Una risata. "Non volevo spaventarti, scusa piccolo" sua madre si avvicinò e le posò una mano sulla spalla.
"Mamma" sbuffò il neo tenente "Non chiamarmi 'Piccolo' non lo sono più da quando avevo cinque anni!"
La donna gli sorrise mentre gli sedeva accanto "Oh ma tu sarai sempre il mio 'Piccolo'" con una mano gli sfiorò il viso come per accarezzarlo, ma poi ritrasse la mano.
"Allora, come mai non stai dormendo?"
"Non lo so"
"Ancora quella relazione sugli esperimenti che stai facendo in facoltà?"
"Non lo so"
"Mmm" la donna fissò il figlio "E la proposta che ti hanno fatto dalla Flotta?"
"No. Sai già cosa ho deciso."
"Sei sicuro che non sia quello?"
Ray ci pensò su un attimo "Non lo so" rispose sospirando.
Sua madre non disse nulla, aspettò.
"...e se avessi fatto un errore nella mia scelta?"
"Non credo proprio, tu hai fatto una scelta di cuore e per una volta hai lasciato da parte il cervello, stando a quello che mi hai raccontato sulle vicende avvenute sulla Hope, hai provato paura, sei rimasto ferito, hai rischiato..."
"Sì ma ho trovato dei compagni, persone che mi capiscono, amici..."
"Allora figlio mio, non hai sbagliato a scegliere."
"No" Edison scosse la testa "Allora deve trattarsi di quei maledetti test" esclamò il giovane.
"Sì" disse la madre, trattenendo una lacrima d'orgoglio e sussurrando un 'Piccolo mio' senza farsi sentire.
Terra - Accademia Flotta Stellare - Laboratori - 20 Novembre 2395 ore 13:00
Anche se aveva dormito poco era arrivato presto al centro di ricerca della Flotta.
Come sempre si era buttato a capofitto nel lavoro, la sua concentrazione lo escludeva, letteralmente, dal mondo:stava re-impostando i test dal duecentotre al duecentoquattordici, ogni volta fallivano il trasferimento dati, doveva esserci qualcosa nella matrice di recupero del software che non andava, aveva scritto lui stesso il programma sicuramente gli era sfuggito qualcosa, o quello oppure il cristallo del laser era incrinato.
"Il cristallo" disse mentre consultava la lista dei componenti "No, non può essere è certificato secondo il protocollo SER-142V"
Lanciò una diagnostica sul dispositivo e attese i risultati.
Era passata quasi mezz'ora da quando aveva iniziato la verifica del dispositivo e nel frattempo aveva riportato alcuni dei suoi appunti nella relazione che dava compilando, quando il suo comunicatore personale trillò, premette il pulsante non prima che fossero passati almeno venti secondi, se non fosse stato importante avrebbero richiamato più tardi.
"Qui Tucci"
=^=Ehi tenente Tucci=^= la voce calorosa di Lon Basta irruppe tramite il comunicatore.
"Oh tenente, mi dica"
=^=Ehi te lo ricordi che tra tipo quindici minuti, devi essere nell'ufficio di Lennox, o ci sei già stato?=^= domandò il betazoide.
"Mmm perchè dovrei andare dall'ammiraglio?" domandò lo scienziato mentre continuava a trascrivere i suoi appunti.
=^=Ehi Ray!! C'è nessuno in casa? Hanno fissato un colloquio a tutti noi... sai per confermare, o meno, quella piccola questione del nuovo imbarco...=^=
Silenzio.
=^=Edison? Rispondi...=^=
Silenzio.
Nel laboratorio l'unico suono che si sentì fu un 'beep' a conferma della fine della diagnostica impostata, ma Edison Tucci non era più lì: stava correndo a perdifiato lungo i corridoi del centro ricerca in direzione dei teletrasporti.
Terra - Accademia Flotta Stellare - Ufficio Ammiraglio Evelin Lennox - 20 Novembre 2395 ore 14:00
Trafelato era arrivato davanti alla porta dell'ufficio dell'ammiraglio Lennox un minuto prima del suo appuntamento. Era sudato, scapigliato e in disordine
*Ottima presentazione* pensò tra se. L'assistente della Lennox attese che il giovane riprendesse fiato e si sistemasse al meglio delle possibilità.
"Tenente Tucci" disse il boliano "Quando è pronto l'ammiraglio può riceverla, è pronto?"
L'agitazione lo stava per raggiungere, ma inspirò ed espirò un paio di volte, ripetendo mentalmente un piccolo mantra che Basta gli aveva insegnato, e l'agitazione iniziò a placarsi fino a quando nella sua mente visualizzò le sponde di un lago le cui acque erano perfettamente piatte.
"Sì, sono pronto andiamo".
Al neo tenente Edison Ray Tucci bastarono meno di due minuti per firmare, davanti all'ammiraglio Evelin Lennox, l'accettazione della nuova assegnazione sulla USS Hope NCC 25122-A.
Quando l'uomo lasciò il suo ufficio, Evelin sorrise guardando il PADD firmato e la scheda di Tucci che aveva richiamato sul su terminale
*Bhe a quanto pare qualcuno ha fatto progressi, dovremo tenerlo d'occhio ma quel ragazzo è promettente* poi aprì l'agenda elettronica
*Ora a chi tocca?* pensò mentre scorreva l'elenco dell'equipaggio della nuova Hope.