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USS HOPE - MISSIONE 06 RSS USS HOPE - Missione 06

06.10 " O tutti o nessuno "

di Ferris Bueller, Pubblicato il 16-03-2017

Marte - USS Hope NCC 25122-A - 20 Novembre 2395 ore 04:12


Non era stato difficile per lui arrivare a bordo della nuova Hope, dopotutto era stato assegnato proprio li.
Il personale del turno di notte, che si occupava di terminare una serie di controlli prima del varo, era stato accondiscendente e un vecchio Tenente, capo del gruppo di ingegneri, aveva acconsentito in modo burbero ad accompagnarlo in plancia.
Ferris non si era seduto sulla poltrona di comando, aveva preferito sedersi a terra appoggiandosi alle sbarre di ferro che circondavano le poltrone e ne delimitavano l'accesso.

La pallina di gomma compì un nuovo arco e rimbalzò contro il sostegno delle poltrone, tornado poi obbediente nelle sue mani.
Erano ore che quella pallina rimbalzava e tornava nelle sue mani, come se avesse vita propria e lui si limitava a fissare in silenzio la poltrona di comando.
Ma dentro di se Ferris era un tumulto di emozioni e di pensieri. E in quella tempesta, i volti dei suoi compagni nei cinque mesi passati, si susseguivano incessanti.

Edison Ray Tucci... lo strano, divertente e folle Tucci.
Nonostante lui stesso non fosse uno stupido, non riusciva mai a capire nessuna delle sue intuizioni o dei suoi ragionamenti. Certo doveva essere spinto in una direzione e adeguatamente seguito, ma era indubbio che fosse uno degli scienziati più dotati della federazione.
Tremava al solo pensarlo perso nei meandri di qualche enorme nave spaziale a pulire ampolle o catalogare dati. Da solo non ne sarebbe mai uscito, troppo perso dal suo mondo per uscire dalla massa di collaboratori, alcuni anche inutili, che orbitavano attorno al capo ufficiale scientifico di una nave stellare.
Tucci sarebbe appassito senza la Hope e nessuno ne avrebbe, molto probabilmente, più sentito parlare.

Melanne Graahn... una delle molte luci che avevano illuminato il suo mondo nei cinque mesi passati.
Non aveva legato molto con lei. La sentiva distante, timida... come un fiore che non è certo di voler sbocciare. Nonostante questo la sua fiducia in quella splendida e capace dottoressa non aveva mai vaccillato un momento. Tutti i dubbi che lei pareva avere su di se, non lo avevano mai impensierito, perchè sapeva che quella giovane avrebbe fatto il suo dovere nonostente tutto.
E nonostante la sua proverbiale insicurezza, lei era forse l'unica che poteva mostrare le sue capacità anche nella massa. Dopotutto la medicina era un mestiere nel quale era facile tenere il punteggio... vinci finché tieni gli altri vivi.

Caytlin... capelli rossi come il fuoco, occhi grigi come il duranio.
La prima volta che l'aveva vista aveva notato solo il suo bel faccino e il fisico da urlo. La prima volta che ci aveva parlato aveva notato la sua simpatia e la sua intelligenza. La prima volta che aveva avuto bisogno dei suoi consigli aveva notato quanto fosse saggia per essere così giovane.
Si dice comunemente che nessuno è perfetto... lui ne era la prova vivente dopotutto. Tutti a bordo della Hope ne erano la prova. Eppure doveva ammettere che la bella risiana era forse la persona più vicina a tale perfezione... forse non la conosceva abbastanza, ma sicuramente era una persona rara e indispensabile a bordo della nuova Hope.

James Doohan... l'uomo che in silenzio aveva tenuto insieme la nave senza mai un lamento, senza mai una discussione. Anche lui, come Tucci, avrebbe avuto problemi a uscire dalla folla dato che sembrava un tipo molto introverso. Certo, tutti cambiano nel corso del tempo e alcuni hanno la fortuna di trovare un'ala protettrice sotto la quale mostrare le sue capacità. Poteva andargli bene su qualsiasi nave, ma poteva andargli molto male e restare un semplice meccanico a vita come quel burbero tenente che lo aveva accompagnato in plancia. James era uno di quelli, insieme a Tucci, che aveva bisogno della nuova Hope e delle sue infinite possibilità.

Paulo Rodriguez... Ferris lo riteneva uno dei punti di forza della Hope. Qualcosa che nessuna altra nave della Flotta aveva: un baro, un farabutto, un ladro, un bugiardo... eppure con un cuore enorme. Probabilmente avrebbe avuto un futuro in qualsiasi nave della Federazione. Almeno per un po'... poi sarebbe stato arrestato e processato dalla corte marziale. Paulo aveva bisogno di un capitano che sfruttasse al meglio le sue capacità e chiudesse un occhio sulle sue tante marachelle.

Lon Basta... l'ombra della dottoressa Graahn. Altro personaggio importante per la nave. Cupo, introverso eppure estremamente competente. Da quando Lon l'aveva preso a pugni durante un test, Ferris aveva visto in lui un animo forte e una persona di cui fidarsi. Non era stata un pugno dettato dalla rabbia, ma dovuto alla necessità e al desiderio di mettere al sicuro un suo collega. Certo poi c'era stato quell'episodio con Rest, ma andiamo... chi sulla Hope non avrebbe preso a pugni quel vulcaniano borioso?

Catalunya Jones... la sua amica, la sua valvola di sfogo. Nonostante fosse testarda e propensa, come lui, a cercare guai ovunque, si erano ripromessi di guardarsi le spalle a vicenda e darsi l'alt quando uno dei due avesse rischiato di andare fuori di testa. Certo il ruolo del timoniere poteva essere preso da chiunque. Erano moltissimi a sapere pilotare una nave stellare, anche se Luna rimaneva il miglior pilota che avesse mai visto, ma lei non era un semplice pilota. Era una roccia alla quale lui stesso si appoggiava nei momenti difficili. Era convinto che un giorno sarebbe stata un ottimo capitano e come Rodriguez aveva la necessità di qualcuno che le coprisse le spalle finchè quel momento non fosse arrivato.

Rest figlio di Retok...
Bueller si mosse a disagio sul pavimento della plancia e lanciò di nuovo la pallina.
Rest figlio di Retok... inutile girarci attorno. Era un vulcaniano e come tale una spina nel fianco. In più, come molti della sua razza, era egocentrico e trattava tutti con sufficienza ritenendo la razza vulcaniana l'unica razza che avesse il diritto di navigare nello spazio. Considerava il 90% degli uomini della Hope delle scimmie senza peli che tentano di fare cose che non sono in grado di fare... come avrebbe detto Quoo.
Il problema era che molto probabilmente aveva ragione. Era solo grazie a lui che la Hope si era salvata durante lo scontro con i romulani e solo per questo Ferris si sentiva in debito con lui. Il problema era che questa sua mancanza di rispetto verso i suoi stessi compagni potevano 'sfasciare' i legami necessari a compiere le missioni della nuova Hope. Eppure nonostante quel Rest lo facesse imbestialire, lo riteneva assolutamente necessario per il bene della nave.

Xyr del Clan Clos...
E qui veniva il dilemma. Lei era geniale, preparata e altamente professionale. Il problema era che tutte le sue notevoli capacità venivano fagocitate da tonnellate di regolamenti, codicilli e postille. Non aveva idea come non riuscisse a rimanere bloccata delle ore mentre vagliava tutte le possibili regole della flotta. Che magnifico Capitano potrebbe essere se pensasse anche un po' con il cuore! Se i suoi complimenti ad un membro dell'equipaggio fossero anche dettati dalla simpatia e non semplicemente dal fatto che indossa la divisa con la giusta piega. Se non fosse per la sua bellissima pelle azzurra sarebbe indistinguibile da un vulcaniano. Eppure, nonostante le tonnellate di rapporti che aveva fatto su di lui, soprattutto contro di lui, non riusciva ad immaginarsi sulla nuova Hope senza di lei. Certo sarebbe potuta andare su qualsiasi nave della flotta, ma come gli altri avrebbe iniziato dallo scalino più basso della gerarchia... il che probabilmente l'avrebbe distrutta.
Come la missione con la USS Ammard aveva dimostrato, su ogni nave gli ufficiali erano capaci di capire quando il regolamento doveva essere applicato e quando si poteva aggirarlo. Ovunque fosse andata, Xyr avrebbe fatto applicare i regolamenti alla lettera e questo l'avrebbe resa impopolare fra i colleghi, probabilmente rallentandone la carriera. Caspita persino lui avrebbe voluto lanciarla nello spazio un paio di volte!

Infine Ferris Bueller...
Si sarebbe definito un buon Capitano, per lo meno decente... almeno fino all'ultima missione e la morte del cadetto Xhe'lev. Quando si era accorto di non aver la più pallida idea di chi fosse si era sentito davvero male.
Poteva elencare tutti i nomi del personale femminile della Hope e, per alcune, anche le misure. Ma non riusciva a ricordare il volto di un ragazzo che era sotto il suo comando. Questo l'aveva distrutto nonostante mantenesse questa sua aria canzonatoria davanti agli altri. Anche se Caytlin aveva iniziato a lanciargli delle occhiate sospettose.
Al ritorno sulla terra, subito dopo l'ultima missione, aveva fatto espressamente richiesta all'ammiraglio Lennox di andare a parlare lui stesso con la famiglia del giovane. Era rimasto con la madre del ragazzo tutto il giorno, aveva parlato con i suoi fratelli e giocato con la sorellina più piccola finchè distrutto non era tornato a casa e si era sfogato prendendo a pugni un sacco fino a cadere a terra sfinito dalla fatica.

Non era per nulla facile fare quel lavoro... si disse lanciando di nuovo la pallina che per una volta rimbalzò male e si perse fra le consolle in plancia.



Terra - Alloggi dell'Accademia della Flotta Stellare - 20 Novembre 2395 ore 17:00


=^=Egregio Ammiraglio, le invio la risposta alla sua richiesta direttamente via mail così che possa annullare il nostro appuntamento delle 18:00 e usare quel tempo per altri impegni.
Sono le cinque del mattino, e nonostante la notte in bianco e l'euforia della giornata mi sento profondamente sicuro della mia decisione e quindi mi sembrava inutile farle perdere del tempo prezioso.

Sono dolente di comunicarle che rifiuto l'incarico.

Le mie motivazioni sono semplici. Ritengo che il progetto Hope sia importantissimo per molti dei cadetti, ora ufficiali, che vi hanno partecipato. Molti di loro potrebbero non avere speranze se lasciati in balia della vita su altre navi, altri eccellerebbero anche se gettati in un frullatore.
Ed è proprio la necessità della Hope, per alcuni di loro, che mi costringe a non accettare l'incarico. So bene che alcuni validi, ma soprattutto indispensabili, membri dello staff fra gli ufficiali superiori non accetterebbero di continuare a lavorare con me come Capitano, ma loro sono insostituibili... io no.
Il Capitano Strauss potrà prendere realmente il comando senza doversi addossare l'ingrato compito di farmi da babysitter e il Tenente Xyr potrà crescere, come Primo Ufficiale, oltre le sue già notevoli capacità, se guidata da un ufficiale di cotale esperienza. Così come il Signor Xyr anche il Signor Rest sarà necessario alla nave, la prego di far appello alla sua logica e convincerlo che le sue capacità saranno necessarie negli anni a venire per dare supporto al Primo Ufficiale della Hope.
Sono sicuro che il suo rispetto nei confronti del Tenente Xyr, lo spingeranno a prendere di nuovo in esame l'assegnazione (che sicuramente avrà declinato).
Faccia in modo che nessuno di loro rifiuti l'incarico... so che non ho diritto a chiederglielo. Solo Dio e Xyr sannò quanti guai le ho combinato in cinque mesi, ma sono certo che lei capisca quello che sto dicendo... bla bla bla firmato Ferris Bueller.=^=

L'Ammiraglio Lennox guardò Xyr attraverso il monitor ma non le dette il tempo di pensare.

=^=Adesso capisce Signor Xyr perchè ho scelto Bueller come ufficiale in comando?=^= fu la lapidaria domanda della donna.

"Perchè lui ha pensato prima di tutto ai membri dell'equipaggio..." leggere la lettera di Bueller l'aveva fatta sentire inadeguata. Lei stessa aveva consegnato all'Ammiraglio una serie di miglioramenti da apportare per rendere l'equipaggio della Hope ancora più efficiente, però non si era preoccupata di pensare a cosa sarebbe successo una volta partiti.
Era così certa che Bueller avrebbe accettato l'incarico che non si era preoccupata del dopo... sapeva che tanto c'era lui. Il che le dava molto su cui ponderare: voleva dire che non le importava di loro o che nonostante tutto si fidava di Bueller?
Represse un brivido di terrore riguardo l'ultima eventualità e lanciò un'occhiata al Consigliere Caytlin che la osservava con un sorriso dall'ufficio dell'Ammiraglio Lennox.

Per un attimo le era venuto voglia di salire di un piano e sfondare la porta della camera di quell'umano fastidioso che si era permesso di... di cosa? Di sacrificarsi per tutti loro?
Più di una volta Bueller si era preso l'impegnio di prendersi la colpa di qualsiasi scelta fatta a bordo della Hope. Certo da regolamento era lui il responsabile, ma il rispettare un regolamento non lo metteva al sicuro dagli errori umani. Eppure lui aveva accettato questo dovere senza battere ciglio... senza preoccuparsi delle macchie sul suo curriculum.
A differenza sua che lo voleva perfetto e lindo.
Conosceva le tare di ogni membro della Hope come le conosceva Bueller e come lui sapeva che, alcuni di loro, non ce l'avrebbero fatta. Non perchè incapaci, ma perchè non in grado di adeguarsi allo standard. Sapeva che molti di loro avrebbero avuto una carriera folgorante se solo avessero avuto degli ufficiali adatti. Ma come Buller aveva detto, solo loro erano in grado di capirli, altri li avrebbero semplicemente relegati a mansioni più semplici e li avrebbero lasciati li.
Era il dovere del Capitano e del Primo Ufficiale, prendersi cura del proprio equipaggio fino ad un nuovo incarico e tecnicamente lei non aveva ricevuto nessun nuovo incarico ancora. In definitiva lei aveva fallito proprio dove riteneva di essere più preparata, in quei regolamenti che tanto amava. E Bueller aveva dimostrato di essere quello che ogni Capitano doveva essere.

Xyr abbassò il capo guardandosi le mani affusolate.

=^=Tenente, le ripropongo la richiesta come formulata dal suo precedente Capitano. E lo faccio solo perchè ritengo che le parole del Signor Bueller siano veritiere e che l'equipaggio della Hope abbia necessità di continuare quella strada insieme:
è disposta a prendere il comando come Primo Ufficiale della Hope sotto il diretto comando del Capitano Strauss?=^=

Xyr sospirò e continuò a guardarsi le mani ancora per qualche secondo poi alzò gli occhi per guardare l'Ammiraglio Lennox.

"Signor no, signora..." disse dopo un paio di tentativi andati a vuoto.

=^=Mi ha deluso Tenente...=^= mormorò con durezza l'Ammiraglio.

"Mi rifiuto di imbarcarmi sulla Hope senza il Tenente Bueller... come ha detto lui: o tutti o nessuno, Ammiraglio." disse infine dopo un sospiro finale pieno di frustrazione. Oltre lo schermo, sulla bocca di Caytlin, si dipinse un sorriso.

=^=Signor Xyr ritengo che lei abbia fatto la scelta migliore sia come ufficiale che come persona... adesso vada a far cambiare idea a quel testone di un Vulcaniano, so che a lei darà retta e questo è un ordine!=^=

"E il Signor Bueller?"

=^=Tranquilla, ho mandato il Tenente Jones a recuperare quell'idiota di Bueller in qualsiasi buco si sia infilato per commiserarsi o per dirsi quanto è stato eroico... o forse entrambe le cose. Lei ha l'ordine di farlo rinsavire a colpi di bat'leth se necessario. Le assicuro che avrà il suo Capitano a bordo quando salperete... magari lui avrà bisogno della dottoressa Graahn, ma cambierà sicuramente idea! Si muova!=^=

Xyr si alzò di scatto e sparì dalla sua stanza diretta verso gli alloggi di Rest, senza vedere il sorriso dell'Ammiraglio Lennox mentre chiudeva il contatto.