USS MARCONI - NCC 29303
p Current Mission 10 / USS Marconi
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10.00 Ritorni di
            luce

10.01 Il collezionista
10.02 Missione
            recupero

10.03.FT Se il
            buongiorno si
            vede dal
            mattino…

10.03 In viaggio
10.04 Carcassonne
10.05 Arte e segreti
10.06 Trilitio e diamanti
USS Marconi - Missione 010

Titolo (da definire)

[10.05 - Kuwano - Arte e segreti]

Luna Libertas - Magione di Artemis - Ore 20:15

Arte. Èrano letteralmente circondati dall’arte.
Sivaak aveva potuto notare pezzi d’arte d’ogni foggia e provenienza esposti con dovizia lungo il cammino mentre il loro anfitrione, che sembrava aver scelto la strada più lunga per condurli alla sala da pranzo in modo da far sfoggio dei suoi averi, scambiava di tanto in tanto qualche commento con Julie, che ovviamente teneva ancora a braccetto.
Berthier se la cavava meglio riuscendo a calamitare l’attenzione del Collezionista come se fosse un ape col miele. Anzi, nonostante le iniziali reticenze, l’Ufficiale Scientifico stava recitando la sua parte alla perfezione. La betazoide riusciva, infatti, a mascherare gli occasionali tentennamenti, dovuti all’obbligo di calarsi in panni così differenti rispetto a quelli cui era abituata, con fugaci occhiate rivolte al fratello e brevi pause, in modo da far pensare più alla pudica timidezza di una fanciulla altolocata che alla recita di un’infiltrata.

“Vedo con piacere che le mie opere d’arte hanno catturato la sua attenzione... ” affermò Artemis rivolgendo la sua attenzione verso il Comandante Sivaak con un ampio sorriso carico d’orgoglio.
“Sì... - rispose il mezzosangue cercando di dare alla sua voce un tono di sorpresa e di ammirazione in modo da far sembrare veritiere le sue parole mentre continuava a spaziare da un’opera all’altra con lo sguardo - ...avevo sentito parlare della sua collezione, ma non mi sarei mai aspettato qualcosa di questo genere...”

Il sorriso di Artemis si allargò ulteriormente con evidente soddisfazione.

“La mia collezioneè ben lontana dall’essere completa, ma ne vado comunque molto fiero... amo la mia collezione quasi quanto una bella donna ... - si voltò vero Julie con un sorriso malizioso - ...e ne sono altrettanto geloso... ci sono interi saloni che normalmente non mostro agli ospiti, dove tengo le opere più rare, ma forse per lei potrei fare un’eccezione...”
“Sarò molto felice...” replicò Julie accompagnando le parole con un lieve gesto del capo, prima di venir interrotta dal Comandante Sivaak.
“Saremo molto felici di visitare queste sale... - affermò calcando parecchio la mano sulle ultime due lettere della prima parola, cercando di recitare al meglio la parte del fratello iperprotettivo, infastidito dall’atteggiamento da rubacuori del loro ospite - ...una volta concluso il nostro accordo...”

Artemis non cambiò espressione, volgendosi semplicemente verso di Sivaak.

“Certamente... - replicò prima di continuare, imboccando un piccolo corridoio al cui termine s’intravedeva una porta socchiusa - ...ma prima di tutto, la cena non crede?”

Artemis si allontanò delicatamente, lasciando finalmente libero il braccio di Julie per avvicinarsi alla porta che spalancò con gesto teatrale, rivelando un enorme salone ampiamente illuminato dove un nugolo di servitori, capitanati da Grognard, sciamavano da una parte all’altra.
Julie non poté far a meno di costatare con sorpresa come quella sala, riccamente decorata in uno stile non dissimile dal barocco terrestre, non avrebbe sfigurato all’interno della reggia di Versailles. Avrebbe dovuto aspettarselo dopo aver visto i corridoi in cui era stata condotta, ma quella singola sala eccedeva ogni sua aspettativa, con le sue colonne di marmo cesellato e le ampie vetrate che davano sul cortile, il quale, per qualche strano effetto ottico, sembrava estendersi molto più di quello che realmente faceva, calamitando l’attenzione e oscurando la città appena al di fuori delle mura.

“Prego...” affermò Artemis, avvicinandosi ad un tavolo riccamente decorato al cui fianco erano rimasti solamente il maggiordomo e una giovane servitrice.

Quadrante Gamma - Nave pirata Black Fire - Plancia - Ore 21:12

“Situazione...” domandò Talia avvicinandosi alla consolle su cui stava operando Dal, più per abitudine che per effettiva necessità, poiché in quella piccola plancia poteva controllare tutti i suoi sottoposti semplicemente restando in piedi.

Il mezzosangue digitò qualcosa sulla postazione in modo da far comparire una serie di dati, ma qualunque sua risposta verbale fu invece anticipata da quella non richiesta del Dottore, comparso alle loro spalle quasi volesse tendere loro una specie di agguato.

“Si stanno godendo una sontuosa cenetta mentre noi siamo chiusi in questa scatola di sardine... - protestò Keiji appoggiandosi a un sostegno della struttura metallica incrociando le braccia al petto - ...a parte quello, non sono ancora stati avvelenati, quindi direi che la copertura regge...”

Talia notò che l’Ufficiale Tattico si lasciò sfuggire un sorrisetto divertito alle parole del Dottore asiatico, ma preferì glissare per dedicarsi al medico.

“Mantenga i suoi rapporti più neutri, Dottore e in ogni caso io avevo interpellato il Signor Dal...”

Il mezzosangue Cardassiano non se lo fece ripetere due volte e prese immediatamente la parola, evitando così altri commenti da parte del medico asiatico.

“Come ha già detto il Dottore, la copertura per ora sembra reggere bene. La trasmittente del Signor Sivaak ci dice che si trovano pressappoco al centro della struttura, ma dai pochi dati fornitiè quasi impossibile dedurre una planimetria esatta...”
“Non possiamo fare altro che attendere quindi...” commentò Talia sbuffando, quasi esigendo un qualche nuovo sviluppo, mentre compieva i pochi passi che la separavano da quella poltrona così diversa da quella su cui era abituata sedere.
“Ci sono degli sviluppi... - intervenne il Comandante Keane che al momento stava monitorando le comunicazioni provenienti dai due infiltrati attraverso uno strano oggetto, non dissimile da uno di quegli strani apparecchi telefonici utilizzati nel ventesimo secolo - ...credo che presto potremmo avere delle informazioni in più...”

Luna Libertas - Magione di Artemis – Contemporaneamente

Julie si sentiva già ben più che sazia. Accogliendoli, Artemis aveva accennato a una cena modesta, ma l’Ufficiale Scientifico aveva iniziato a chiedersi quale fosse la definizione di modesta secondo i canoni del loro ospite già dopo la seconda portata. Cercando di rimanere nel personaggio aveva cercato il più possibile di limitarsi a spiluccare ogni piatto, tutti di origine francese, ma il compito si era rivelato assai arduo. Già ora, semplicemente dopo gli antipasti e l’ultimo dei primi, si sentiva come un’oca destinata al foie gras sottoposta al gavage, ma non voleva rifiutare di assaggiare i piatti che gli propinavano, sicura che Artemis avrebbe interpretato il tutto come un’offesa.
Trangugiò i residui di quel vero Chinon della Loira, come lo aveva definito orgogliosamente il loro ospite, rimasti all’interno del suo calice e cercò di pensare ad altro, sapendo che la cena probabilmente sarebbe durata ancora a lungo.
Forse a causa del vino cui non era abituata, si ritrovò a chiedersi quale segreto avesse sfruttato il Comandante Sivaak che, al suo contrario, non sembrava per nulla risentire della situazione e anzi, continuava a mangiare con una compostezza disarmante.

“Ancora vino, Mademoiselle?” le chiese Grognard, magicamente apparso al suo fianco reggendo la bottiglia per il fondo, come un sommelier navigato.
“No... - sorrise accompagnando le parole con un gesto di diniego della mano - ...per il momento no, grazie.”
“Suvvia... - intervenne Artemis, mentre la serva che aveva intravisto in precedenza si poneva in maniera speculare al maggiordomo, collocandole davanti quella che aveva tutta l’aria di essere un qualche tipo di carne arrosto - ...un po’ di vino non le farà male...” concluse facendo un cenno a Grognard che prontamente le riempì di nuovo il bicchiere.

Julie si produsse in un sorriso tirato.

“Grazie...” replicò laconicamente, iniziando invece ad affrontare la pietanza che le era appena stata portata.
“Spero di avervi fatto cosa gradita servendovi piatti che vi facciano sentire a casa. Non capita tutti i giorni di avere ospiti del vostro livello...”
“È tutto squisito e la ringrazio del riguardo che ha avuto nei nostri confronti, senza dubbio una delle migliori cucine francesi che io abbia mai assaggiato... - replicò il Primo Ufficiale della Marconi pulendosi elegantemente la bocca con un tovagliolo - ...ma... spero perdonerà la mia insistenza... noi non siamo certo qui per farci offrire una, seppur ottima, cena.”

Il Collezionista si produsse in una risata di gusto, riuscendo comunque a mantenere una certa compostezza ed eleganza.

“Non si perde di certo in chiacchiere... - replicò, agitando il suo bicchiere semivuoto per attirare l’attenzione di Grognard, il quale si stava già avvicinando al padrone quasi come se fosse dotato di una sorta di preveggenza - ...una qualità che apprezzo, in un uomo...” Artemis sorrise, enfatizzando quelle ultime parole e lanciando uno sguardo, forse d’intesa, verso Julie.
“Come le ho già detto... - continuò mentre il maggiordomo gli riempiva il bicchiere - ...gli affari dovranno aspettare dopo la cena. Preferisco evitare di mescolare piacere e lavoro, a meno che non sia strettamente necessario...”
“Certo. - continuò Sivaak senza nemmeno toccare la carne che aveva davanti - Ma la questione per cui abbiamo bisogno dei suoi servigiè una questione... delicata.”

Artemis sorrise, rispondendo solo dopo aver assaporato nuovamente un sorso di vino.

“Èd essendo una questione così delicata, vuole verificare che io sia l’uomo giusto, vero?”
“Siamo sicuri che sia l’uomo giusto... - incalzò Julie, cercando al contempo di agire da mediatrice se ce ne fosse stato bisogno - ...ma vogliamo anche che capisca quanto la cosa ci stia a cuore...”

Artemis ridacchiò, alzandosi dal tavolo.

“Capisco, capisco... ma... vorrei che mi seguiste... vi mostrerò una cosa che dissiperà ogni vostro dubbio...” terminò accennando ad un gesto verso Grognard che sembrò intuire al volo.

Quadrante Gamma - Nave pirata Black Fire - Plancia - Ore 21:37

“Dannazione!” si lasciò sfuggire Dal operando sulla sua consolle.
“Cosa succede?” domandò Talia in tono preoccupato.
“Stiamo perdendo il segnale del Signor Sivaak... - replicò di rimando il Comandante Keane - ...è come se stesse entrando in una zona schermata!”

Luna Libertas - Magione di Artemis, sotteranei – Contemporaneamente

Artemis li aveva condotti per poco più di una decina di minuti attraverso un nugolo di cunicoli bui identici uno all’altro, di aspetto diametralmente opposto al resto della magione. Più di una volta gli acuti occhi di Sivaak avevano intravisto nell’oscurità qualcosa muoversi, ma nemmeno lui avrebbe potuto orientarsi bene in tale situazione.

“State per vedere i miei ultimi acquisti... - annunciò il Collezionista mentre li guidava verso una sorta di saracinesca metallica, unica zona illuminata nel giro di una ventina di metri - Potrei raccontarvi di come ho giocato la Federazione, ma non vi annoierò con i dettagli, sappiate che miè costato parecchio recuperare questi due gingilli...”
“La Federazione?” domandò Julie in tono stupito, scambiandosi uno sguardo con Sivaak, mentre con espressione soddisfatta il loro ospite comandava alla saracinesca di aprirsi.
“Signori, ecco a voi le meraviglie di Lavrov IV e Ban Ki!”


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