USS MARCONI - NCC 29303
p Current Mission 10 / USS Marconi
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10.00 Ritorni di
            luce

10.01 Il collezionista
10.02 Missione
            recupero

10.03.FT Se il
            buongiorno si
            vede dal
            mattino…

10.03 In viaggio
10.04 Carcassonne
10.05 Arte e segreti
10.06 Trilitio e diamanti
USS Marconi - Missione 010

Titolo (da definire)

[10.03 - Dal - In viaggio]

Deep Space 16 Gamma - Molo d’attracco 3 - Ore 09:35

Tara e Dal si stavano dirigendo verso la sala riunioni che la mezza klingon aveva realizzato a bordo.

“A proposito Tara… - il Capo della Sicurezza si fermò a metà del corridoio - …ma questa nave ce l’ha un nome?”
“Ce l’ha, ma non so se il Capitano ne ha deciso uno nuovo…”
“Beh magari potremmo pensarne uno noi… magari qualcosa come Terrore o Vendetta…” il mezzo cardassiano riprese a camminare.
“Nomi rassicuranti…” notò ironicamente il Capo Operazioni.
“Se dobbiamo passare per pirati…”
“Pirati? E da quando siamo pirati?...”
“Visto che questa nave era di pirati, presumo che manterremo quella copertura.”
“Mmmm non credo, i fuori legge non sono ben visti in nessun settore, forse saremo dei mercanti…”
“Naaa... non penso…”
“Ok, allora facciamo una scommessa: io dico che il Capitano ci farà passare per mercanti di qualche genere. Per questo penso che potrebbe decidere di non usare il nome Black Fire.”
“Ci sto… - Jaran fece un sorriso - …va bene, io dico che saremo dei pirati e manterremo quello splendido nome per la nave… mi piacciono i pirati sono sicuro che sarei diventato uno di loro se non mi fossi arruolato nella Flotta.”

Tara sbuffò guardando il sorridente Tenente.
I due erano arrivati davanti la stiva, la porta si aprì.

“Eccoci, ora ci siamo tutti.”

Talia fece cenno ai due ufficiali di raggiungerli.
La sala riunioni era stata ricavata in uno spazio di circa quattro metri per tre, le pareti erano di semplice dico-plastica compensata, e divideva l’area dalle due camerate dell’equipaggio.
Dal avvicinandosi alla parte diede un colpetto al materiale.

“È veramente sottile.” sussurrò a Tara con un sorriso sornione, la donna rispose con un semplice “Stupido.”

Sul tavolo, formato da dei semplici container per provviste, erano posizionati diversi D-Pad. Il Capitano ne aveva uno tra le mani.

“Allora Signori, tutto quello che abbiamo sul nostro ladro lo potete trovare sui D-Pad qui sopra.”
“Impero Lokuta? - chiese Keiji - Esiste?”
“A quanto pare ci sono dei sistemi nel Quadrante Gamma che hanno stipulato dei trattati commerciali… - rispose il Primo Ufficiale - …ma nessuno è stato in grado di darci dei riferimenti o dei contatti.”
“Beh allora probabilmente non esiste… e ciò che non esiste non può fermarci… - Jaran distrattamente diede la sua opinione mentre scorreva i dati - …invece cosa sappiamo di questa luna?”
“Praticamente nulla. - Talia sembrava seccata - Le nostre sonde non riescono a penetrare il campo di disturbo del planetoide, dovremo mandare qualcuno a dare un’occhiata… - il Capitano sollevò leggermente lo sguardo verso Dal, il quale la stava guardando - …ci penserà lei Tenente.”
“Metterò assieme una piccola squadra, tre massimo quattro uomini, qualcuno vuole venire?”
“Io… - Tara guardò il mezzo cardassiano - …se ci sono dispositivi alieni, potrebbe servirti una mano ovviamente se non ha problemi al riguardo Tenente.”
“Certo che no Comandante, ma sul campo il mio grado sarà più alto se suo… se non ha problemi al riguardo Signore.”

Entrambi sorrisero.

“Il Comandante Berthier ed io… - il Primo Ufficiale prese la parola - …ci occuperemo di mantenere la nave occultata, sperando che il signor Entreri non riesca ad individuarci in qualche modo.”
“Come faremo atterrare la squadra di sbarco?” chiese il Dottore.
“I sensori a lungo raggio hanno individuato nel sistema della luna, regolari brillamenti solari che, ogni sei ore, investono il lato oscuro del planetoide. In quella zona le radiazioni teta non permettono rilevamenti precisi vedremo di sfruttare la situazione a nostro favore.”

Sivaak trasmise i rilevamenti ai D-Pad in mano agli altri membri dell’equipaggio.

“Bene Signori, abbiamo i nostri incarichi e cinque ore per prepararci all’azione, se non ci sono altre domande potete andare.”
“Solo una Capitano… - il responsabile della sicurezza si guardò attorno - …questa nave ha un nome?”
“Sì e no Tenente. Devo decidere se modificarlo o meno, magari ci penserò su in queste cinque ore, adesso in libertà.”

Luna Libertas - Casa del Collezionista - Ore 12:47

Entreri ripose le posate ai bordi del piatto.

“Come sempre un pranzo eccellente Grognard.”
“Grazie Signore.” rispose il maggiordomo.
“Ci sono notizie su quella mostra che deve tenersi su Relxer-D?”
“È confermata Signore, inizierà tra due giorni. - il karemma iniziò a sparecchiare il tavolo - Con tutto il rispetto, Signore, crede sia saggio rubare ai dosi?” concluse mentre toglieva alcune posate.
“Sicuramente ci resteranno male, ma sono dei commercianti per lo più e si consoleranno facendo nuovi acquisti. - Artemis sorrise mentre, dopo essersi alzato, si dirigeva verso l’ampia finestra della sala da pranzo - Io di sicuro non voglio rinunciare alla corona di G’Norh, quel pezzo mi permetterà di completare la mia collezione, sono dieci anni oramai che ci lavoro.”
“Comprendo. - Grognard aveva ormai finito di sistemare il tavolo - Le porto qualcos’altro Signore?”
“Berrei volentieri un altro goccio di quella birra romulana, se ne è rimasta.”
“Ancora quattro bottiglie, dovremo procurarcene dell’altra...”
“Al mio prossimo viaggio nel Quadrante Beta vedrò di provvedere. - si incamminò verso un’altra stanza dell’enorme magione - Portamela nella biblioteca, grazie.”
“Come desidera.”

Artemis camminava con passo leggero lungo il corridoio che portava dalla sala da pranzo alla biblioteca, lungo la parete ad est le grandi vetrate lasciavano entrare la tenue luce che andava ad illuminare diversi quadri appesi sulla parete opposta, l’inglese li guardò quasi di sfuggita ma un sorriso soddisfatto emerse sulle sue labbra, molti di quei quadri li aveva collezionati ad inizio della sua carriera: era sempre un piacere per lui guardarli.
Arrivato nella grande biblioteca si lasciò cadere su una poltrona di pelle marrone e in attesa della sua birra romulana, sfogliò alcune pagine di un libro poggiato lì vicino Storia e battaglie di Lavrov IV poi sbuffò, gli tornò in mente la conversazione avuta neanche due ore prima con Lekku, il Ministro della Sicurezza di Lavrov IV. Un essere viscido e sicuramente infido, quell’uomo incurante di tutto lo aveva assoldato per creare una crisi tra Lavrov IV e Ban Ki, atavici nemici del popolo di Lekku.
L’alieno era pronto a, anzi voleva, scatenare una guerra contro i Ban Ki sicuro di poterla vincere.
Certo lo aveva pagato profumatamente per trafugare i doni dalla nave della Federazione, ed ora era disposto a raddoppiare la sua offerta se Artemis fosse riuscito a far ricadere la colpa del furto sui Ban Ki.

* Un lavoro non difficile… - pensò il ladro - …se non fosse che la Federazione mi sta col fiato sul collo. Dovrò inventarmi qualcosa e stare all’erta: sicuramente quell’ammiraglio Rex con il quale ho parlato non se ne starà con le mani in
mano. *

In quel momento il maggiordomo fece il suo ingresso nel salone portando un vassoio con sopra un bicchiere di birra romulana, lo porse al suo padrone.

“Grazie Grognard. - prese la bevanda - A proposito abbiamo qualche contatto, con i vorta?”
“Mmm… non direttamente Signore, ma Koht potrebbe metterci in contatto.”
“Procedi.”
“Devo prendere accordi diretti?”
“Sì, sai la sensazione di stamattina?”

Il karemma fece un cenno affermativo col capo.

“Beh per stare sicuri credo che mi serviranno delle guardie del corpo vediamo un po’ se i vorta possono fornirmi il supporto di qualche jam’hadar.”

Il maggiordomo uscì dalla biblioteca, Artemis con una mano chiuse il libro alla sua sinistra e con la mano libera accostò la birra alla bocca, nuovamente un sorriso gli increspò le labbra.

* Mi piacciono le sfide. *

Quadrante Gamma - Nave pirata Black Fire - Ore 14:00

“E queste cosa sarebbero?”

Tara indicò le tute nere disposte sopra il tavolo.

“Un piccolo regalo di alcuni amici.”
“Amici?”
“Sono molto utili, permettono di diventare praticamente invisibili alla maggior parte dei sensori e… - toccò un piccolo pulsante posto su una delle maniche della tuta - …diventare quasi invisibili.” la tuta brillò per un attimo poi sembrò diventare invisibile.
“Sembra una delle tute che usavamo anni fa per monitorare le culture pre-curvatura prima che venisse vietato quel tipo di studio.”

La mezza klingon aveva notato come l’ufficiale della sicurezza avesse glissato sulla sua ultima domanda.

“Sembrano è il termine esatto… - Dal sorrise - …ma sono molto più efficienti, e difficili da individuare con la maggior parte dei sensori attivi e passivi, emttono gravitoni...”
“Gravitoni? Come i jem’hadar?”
“Sì credo siano state sviluppate seguendo il loro modello di mimetizzazione.”
“Interessante… Quante ne abbiamo?”
“Quattro. Più che sufficienti per una squadra di ricognizione, da quanto ho capito questo ladro vive in una sorta di roccaforte super controllata.”
“Temi non ce la faremo?”
“Con questa attrezzatura e la nostra preparazione? Direi che ce la caveremo alla grande salvo sorprese impreviste. - fissò per un attimo la donna - Tieni questa dovrebbe andarti… - lanciò a Tara una delle tute - …abbiamo ancora venti minuti per prepararci, sarà il caso di sbrigarci. Finn e Katel stanno pensando alle armi, a noi toccano i sensori e gli altri giocattoli.”

Quadrante Gamma - Nave pirata Black Fire - Plancia Ore 14:10

“Allora?” si rivolse al suo Primo Ufficiale.
“Siamo entrati nel sistema senza problemi il dispositivo di occultamento sta funzionando bene, abbiamo attivato ora i sensori passivi.” rispose Sivaak.
“Beh a quanto pare la luna non e poi così disabitata. - Julie lavorava alla consolle posta alla sinistra del capitano - Rilevo diverse attività sulla superficie e anche in orbita. C’è una piccola comunità insediata alle coordinate 19.99.85 con relativo spazio porto, poi più a nord una piccola zona residenziale, a circa venti chilometri dall’insediamento principale si trova una costruzione isolata.”

L’Ufficiale Scientifico portò sullo schermo i rilevamenti.

“Credo abbiamo trovato la dimora del nostro ladro.”

Chuck si lasciò sfuggire un fischio, anche Talia dovette ammettere di essere stupita a video le immagini della residenza, si trattava di una vera e propria fortezza che poteva ricorda una costruzione medievale terrestre: due bastioni posti al centro dell’area erano circondati da due cinte murarie realizzate in pietra alte non meno di quindici metri, da quelle immagini disturbate non si riusciva a capire se ci fossero degli uomini di guardia sui camminamenti dei muri, ma qualcosa sembrava esserci.

“Julie riesce a migliorare la qualità?” chiese il Capitano.
“No. O almeno non senza attivare i sensori attivi o avvicinandoci ancora alla luna.”
“Evitiamo per il momento, e cosa mi sa dire del traffico di navi?”
“Per lo più navi di piccole dimensioni, sembrano navi commerciali.”
“Pericolo che ci individuino?”
“Se rimaniamo a debita distanza e restiamo in modalità passiva con i sensori non credo ci possano trovare.”
“Grazie. Sivaak chiami Dal e vedete se quelle mura sono un problema, se sì trovatemi una soluzione entro trenta minuti, altrimenti dovremo aspettare il prossimo ciclo di brillamenti solari ovvero tra sei ore, io vorrei essere a casa nostra già questa sera.”
“Mi metto subito all’opera… - si avvicinò ad una consolle - …Sivaak a Dal…”

=^= Sì Signore? =^=
“Jaran, credo abbiamo un problema, mi raggiunga entro due minuti in plancia.”
=^= Arrivo, Dal chiudo. =^=


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