Si era introdotto quattro ore prima sfruttando il ritorno di una navetta dei dignitari di Lavrov IV e da quel momento era strisciato lentamente ma inesorabilmente attraverso tutta la USS Solon per raggiungere il suo obiettivo.
La figura in tuta nera sembrava conoscere la nave addirittura meglio del suo equipaggio: ne conosceva i turni, le debolezze e addirittura i piani per la sorveglianza degli oggetti che stava cercando. Non che qualcuno avesse tradito la propria nave fornendo dati sensibili… il problema delle grandi istituzioni di carattere militare era che, nella maggior parte dei casi, soprattutto quando non ci si aspettavano problemi, venivano attuati specifici protocolli di sicurezza. Protocolli che alla lunga diventavano obsoleti… in un tempo di viaggi spaziali tutto si muoveva molto in fretta.
Il ladro lasciò passare la squadra della sicurezza, doveva riconoscere che nonostante la noia di dover pattugliare un singolo settore della nave, quegli uomini non stavano facendo chiacchiere inutili, si guardavano attorno guardinghi come se si aspettassero un assalto borg da un momento all’altro… peccato non poter lasciare al capitano Baker un messaggio nel quale faceva i complimenti ai suoi ufficiali della sicurezza, probabilmente non sarebbe stato preso bene un messaggio del genere.
Il congegno che gli permise di superare i codici di sicurezza era un piccolo gioiello di tecnologia... con il suo costo ci poteva far costruire una nave di classe Defiant. Creava una connessione telepatica ai circuiti bioneurali di una nave permettendo di inviare semplici comandi come ad esempio apri. Era un peccato che il congegno si legasse indissolubilmente ai circuiti contro i quali si usava e quindi diventava inutile per qualsiasi altro sistema, ma in certe situazioni era necessario.
La porta si aprì rivelando una stanza completamente vuota fatta eccezione per il piedistallo in metallo che sorreggeva i due contenitori di avorio: quello blu ricavato dalle zanne dei pachidermi di Lavrov IV e quello rosso preso dalle ossa dei rettili di Ban Ki. Seppur di splendida fattura, i due antichi contenitori non erano nemmeno lontanamente preziosi quando gli oggetti che contenevano.
L’uomo fece un passo nella stanza interrompendo un sensore che fu immediatamente captato dalla tuta e ritrasmesso istantaneamente dall’altra parte della figura. Grazie a quel sistema il ladro poté attraversare i vari sistemi di sorveglianza e alcuni minuti dopo le scatole d’avorio erano al sicuro nel suo zaino.
Nessuno scoprì niente fino al mattino successivo.
“Capitano, una comunicazione criptata in arrivo dal Comando di Flotta!”
“Grazie Tenente, la passi nel mio ufficio… comandante a lei la plancia!” esclamò Talia alzandosi dalla sua poltrona e facendo un cenno a Sivaak.
“Saranno finalmente i nuovi ordini?” chiese Dal speranzoso.
“Lo spero!” esclamò Tara di rimando e Talia condivideva la sua speranza mentre entrava nell’ufficio attiguo alla plancia.
Sedutasi comodamente sulla poltrona avviò la comunicazione e il viso dell’Ammiraglio Rex la fissò sorridente.
=^= Buongiorno Capitano è un piacere rivederla! =^=
“Buongiorno Ammiraglio anche per me è un piacere… ma questo non toglie che è molto singolare ricevere ordini in questo modo. Di solito arriva semplicemente un rapporto sulla situazione con i nostri ordini annessi. Quando uno di voi signori si fa vivo non promette mai bene!” forse esagerava un po’ ma la sensazione era questa.
=^= Non ha tutti i torti Capitano abbiamo ricevuto un adeguato addestramento per rendervi la vita un inferno! =^= sorrise lui di rimando… e questo prometteva bene dato che se fossero state brutte notizie la comunicazione non sarebbe stata così goliardica.
=^= Veniamo al dunque… - riprese lui facendosi un po’ più serio - …la cosa è un po’ particolare, per questo ho deciso di parlarle personalmente… Tre mesi fa il Capitano Baker della USS Solone partecipava come nostro rappresentante alla commemorazione della fine della guerra fra due pianeti del quadrante alfa nel sistema Sotek: Lavrov IV e Ban Ki che, come sa, sono due recenti acquisti della Federazione. Tutto andava bene finché non si è giunti allo scambio dei doni rituali, un’usanza condivisa dai due popoli e considerata quasi sacra… è in quel momento che il Capitano Baker ha scoperto che i doni erano stati trafugati. =^=
“Mi lasci indovinare… erano custoditi sulla Solone?”
=^= Esatto! Ma posso affermare con sicurezza che il Capitano Baker e il suo equipaggio non sono da ritenersi responsabili. Ho controllato io stesso i rapporti della sicurezza ed era stato fatto il possibile per proteggere gli oggetti! =^=
“Conosco il Capitano Baker e so che non è uno sprovveduto... ma allora come sono spariti i manufatti?”
=^= Da due anni arrivano alla nostra attenzione rapporti riguardanti strani furti praticamente da ogni quadrante… ogni furto è riconducibile ad un unico ladro. Qualcuno che si fa chiamare ‘Il collezionista’. =^=
“Molto pittoresco…” ribatté Talia
=^= Normalmente non ci interessiamo di queste cose, ma il Capitano Baker, sentendosi colpevole per l’accaduto, ha promesso che la flotta stellare si occuperà della cosa. =^=
“Quindi forniremo supporto alla Solone?”
=^= Inizialmente la Solone doveva fare tutto da sola, ma il furto ha riacceso antiche rivalità fra i due pianeti e il Capitano Baker sta cercando di calmare gli animi… =^=
Talia sospirò fissando l’immagine del suo superiore.
“Mi sta dicendo che dobbiamo rintracciare un ladro in grado di rubare su una nave della flotta stellare e una volta rintracciato farci restituire tutto quello che ha rubato?”
=^= È molto più divertente di così… sappiamo già chi ha rubato i manufatti e lo abbiamo rintracciato. Il ladro in questione si chiama Artemis Entreri e si trova su una piccola luna nel quadrante gamma che ha trasformato in un museo privato superbamente difeso. Non possiamo nemmeno riprenderci il maltolto con la forza perché la luna in questione risulta essere appartenente ad un fantomatico impero del quale nessuno ha mai sentito parlare ma che ci costringe ad operare per vie diplomatiche… cosa che stiamo facendo senza nessun risultato. Io stesso ho parlato con il signor Entreri e le posso dire che è un individuo molto affascinante ed estremamente intelligente... un avversario di tutto rispetto. Il problema è che la cosa nel sistema Sotek sta degenerando… il Capitano Baker ritiene che se non facciamo qualcosa subito avremo per le mani un bel guaio. I due pianeti sono tutti e due membri della federazione ma molte altre fazioni potrebbero usare questa opportunità per creare scompiglio e dividere le nostre forze. =^=
“Non capisco dove vuole andare a parare ammiraglio…” in realtà Talia aveva molti sospetti su quello che l’ammiraglio stava per suggerire.
=^= Stavo pensando che è il momento per la USS Marconi di fare una bella verifica dei sistemi e una bella lucidata degli ottoni e nel frattempo lei, in compagnia di massimo una decina di amici, potreste prendervi una meritata vacanza… posso anche prestarvi una bella e piccola nave che abbiamo confiscato a dei pirati andoriani completa di sistemi di occultamento klingon per rendere la vostra vacanza più piacevole. =^=
“Mi sta dicendo che ci manda a rubare ad un ladro?” Talia era esterrefatta.
=^= Dicono che non si può rubare ad un ladro… la nave andoriana è in rotta per DS16 Gamma, ci sentiamo quando sarete li Capitano. Buon viaggio! =^=
Con un ultimo sorriso l’ammiraglio Rex chiuse la comunicazione lasciando il Capitano della Marconi basita.
Furono necessari almeno dieci minuti a Talia per riflettere sulla missione e forse ne sarebbero occorsi molti altri per digerire la cosa ma fu interrotta dal suo primo ufficiale che si stagliò sulla porta.
“Problemi Capitano? È preoccupata per il prossimo incarico?”
“Sì Comandante… molto preoccupata!”
“È una missione pericolosa?”
“Già... andiamo in vacanza!”
Sivaak si limitò ad alzare un sopracciglio.