La dottoressa Selenjak apri' lentamente gli occhi, e fu come riemergere
alla luce del sole dalle remote profondita' di un pozzo senza fondo.
Zeela Turrell si affretto' a scrutare con malcelata eccitazione le letture
che campeggiavano sul panello diagnostico del biolettino su cui la
vulcaniana giaceva inerme da ormai troppo tempo, mentre il tenente Newport,
in piedi e con lo sguardo fisso sul suo volto, non riusci' ne' volle
reprimere un sorriso.
- E' finita? - le chiese l'ingegnere, mentre i suoi grandi occhi castani si
abituavano a fatica alla luce intensa dell'infermeria, e vagavano da una
parete all'altra.
- C-c-cosa? Cosa dovrebbe essere finito .......... Newport? - replico' la
vulcaniana con voce tremante.
La dottoressa Turrell esibi' un espressione gioiosa e raggiante. Rivolse a
Kokokinaka un gesto di approvazione e poggio' la mano destra sulla spalla
dell'ingegnere capo della Unicorn.
- Credo che le sofferenze di Selenjak stiano per terminare, tenente. Ora,
per favore, la lasci riposare. Avrete modo di parlare quando avra'
recuperato una parte delle energie che il suo fisico e la sua mente hanno
speso durante queste lunghe ore di agonia. -
Ma gli occhi della dottoressa, dopo pochi attimi di smarrimento, si erano
fissati sul volto dell'uomo che torreggiava sopra di lei. I lineamenti
della vulcaniana erano ancora tesi, e l'espressione del suo viso lasciava
trasparire ombre di disagio e sofferenza che solo ora iniziavano a
dissolversi; il momento in cui il freddo raziocinio di Vulcano avrebbe
ripreso il controllo della mente di Selenjak era ancora molto, molto
lontano.
- Biloxi se n'e' andato, dottoressa, non tema. Ora cerchi di riposare. Se
lo desidera, tornero' a trovarla piu' tardi, - disse Newport iniziando a
muoversi verso l'uscita.
- No! - esclamo' Selenjak afferrando il suo polso. La sua voce ancora
impastata risuono' lungo le pareti dell'infermeria. - Voglio dire ..... non
ricordo molto di quello che e' successo ma ....... ecco ........ Biloxi
.......... -
Chiunque stesse osservando la scena non pote' fare a meno di provare un
moto di compassione nei confronti di Selenjak. Erano assai rare le
occasioni in cui un vulcaniano perdeva il ferreo controllo della propria
mente .... ma quando cio' accadeva, vederlo annegare nell'oceano delle
emozioni era una scena triste e sconfortante.
Newport afferro' l'altra mano che la dottoressa Senejak gli stava tendendo
e scruto' l'onda di sollievo che lentamente spazzava via dal suo volto
ansia e preoccupazione.
La dottoressa Turrell non oso' inteferire nella scena, e si limito' a
ficcarsi le mani in tasca, beandosi della gioia che il risveglio di
Selenjak le stava donando, mentre Kokokinaka, che non si era mai distinto
ne' per tatto, ne' per sensibilita', se ne rimaneva in piedi con
l'hypo-spray che gli era stato chiesto di preparare.
- Ehm ..... io non esulterei troppo presto. Potrebbe essere un effetto
transitorio della stimolazione corticale, che lascerebbe ........ -
L'infermiera alla sua destra lo fulmino' con lo sguardo proprio mentre le
porte dell'infermeria sibiliavano e si aprivano sul corridoio esterno.
I presenti riconobbero le sagome del Capitano Knight e del Tenente
Comandante Dhek. Entrambi esibivano un'espressione cupa e severa, di quelle
che, solitamente, non lasciano presagire nulla di buono.
Era davvero un peccato che la gioia diffusa non riuscisse a contagiare
anche loro.
- Oh, dottoressa, - disse Knight rivolto alla vulcaniana, - vedo che si e'
ripresa. Sono davvero sollevato, e spero vivamente che la robustezza fisica
della sua razza le consenta di riprendere servizio al piu' presto
possibile. E' in grado di muoversi? -
La freddezza delle sue parole fece scendere il gelo nella stanza.
- Capitano! Sono piuttosto ottimista sul decorso del malessere che ha
colpito Selenjak, - rispose la dottoressa Turrell con il sorriso piu'
smagliante di cui disponesse, - ma dovro' tenerla in osservazione per
almeno altre quarantotto ore, dopo le quali potro' valutare con esattezza i
tempi per il suo pieno recupero. Ma, conoscendo Selenjak, credo che una
settimana possa essere sufficiente! -
Dhek appariva piu' sereno, e sinceramente felice di constatare che le
condizioni di Selenjak fossero drasticamente migliorate.
Knight continuo' a fissare il volto della vulcaniana, per poi rivolgersi
alla dottoressa Turrell:
- Una settimana? No. Ho anni di esperienza con i vulcaniani, e posso
assicurarle che le loro capacita' di ripresa sono sbalorditive. Le faro'
assegnare un alloggio sulla Ardena, dove potra' riposare e recuperare le
forze durante il viaggio. -
Newport rivolse a Knight uno sguardo interrogativo che in realta'
nascondeva un'ombra di disappunto. Era una decisione palesemente
irresponsabile, dannazione! Lancio' uno sguardo a Dhek, quasi volesse
suggerire al Primo Ufficiale della Unicorn di tentare di ricondurre Knight
alla ragione. Il trill non manco' di notarlo, ma la durezza del suo volto
lascio' intendere che qualcosa, di certo, non stava andando per il verso
giusto.
- Con tutto il rispetto, e' una pura e sempice follia, - disse Newport
rivolto al Capitano. - Se vuole male a Selenjak, le tolga pure il riposo di
cui ha bisogno! -
Lo sdegno con cui concluse la frase colpi' tutti presenti, tanto che la
dottoressa Turrell non pote' fare a meno di intervenire.
- Temo che il tenente Newport abbia ragione, signore. Selenjak non e' in
condizione di riprendere servizio. Non prima di una settimana, almeno. Di
questo sono certa. -
Knight si rivolse a Dhek senza mutare l'espressione del viso.
- Raggiunga la plancia e convochi il tenente O'Broinn in Sala Tattica. Noi
vi raggiungeremo tra poco. -
Il trill esito' per qualche breve istante, quasi che una lotta interiore
divorasse la sua coscienza.
- Si' capitano, - rispose poco prima di lasciare l'infermeria. Non prima di
aver gettato un'ultima occhiata a Selenjak e al tenente Newport.
- Sono perfettamente in grado di prendere servizio, signore. -
La debole voce di Selenjak ruppe gli attimi di silenzio che erano seguiti
al rumore delle porte che si richiudevano alle spalle di Dhek.
La dottoressa Turrell rivolse alla vulcaniana uno sguardo dolcissimo,
sottolineato da un sorriso quasi materno.
- Assolutamente no! Non sappiamo ancora se il batterio abbia effettivamente
cessato di influenzare il suo sitema nervoso, ne' siamo certi dell'assenza
di effetti secondari. Quarantotto ore di osservazione sono indispensabili!-
Knight si limito' a fissare Selenjak e Newport. L'ingegnere continuava a
stringerle la mano destra, e il Capitano della Unicorn emise un rumoroso
sospiro.
- Dottoressa Turrell, Tenente Newport ...... seguitemi, prego. Abbiamo
pochissimo tempo. - disse l'inglese girando i tacchi.
Sostando sulla soglia dell'uscita, con le porte aperte che rivelavano il
corridoio esterno e l'andirivieni di ufficiali che lo popolavano, Knight si
giro' e, con uno sguardo duro e triste allo stesso tempo, invito' i due a
seguirlo.
U.S.S. UNICORN
Sala Tattica del Capitano
L'esposizione di Knight, supportato da Dhek e da Lamarc, fu concisa ma
esauriente allo stesso tempo.
- Capitano ..... per-perche' proprio io?? - chiese O'Broinn con un tono tra
il supplichevole e lo sconvolto. Era chiaro, comunque, che l'irlandese non
voleva dare l'impressione di temere la situazione, ma piuttosto di temere
di non essere all'altezza.
- Perche' non mi fido di una nave completamente automatizzata, ne' conosco
il suo equipaggio. Ci troveremo a navigare in territorio ostile, tenente, e
certamente un computer non riuscira' a sfruttare al meglio le
caratteristiche della nave. Le steamrunner possono essere agili e veloci,
in grado di abbandonare rapidamente la zona del pericolo evitando inutili
scontri. E io, al timone voglio lei. Non e' un ordine, tenente, ma un
semplice riconoscimento delle sue capacita'. E' libero di rifiutare, ma
prenda una decisione in fretta, perche' il tempo gioca contro di noi. Lo
stesso vale per tutti voi ....... tranne che per lei - disse Knight
indicando Newport.
L'ingegnere fisso' il capitano con uno sguardo indecifrabile. Cosa si
poteva leggere nei suoi occhi? Indifferenza? Forse. Noncuranza? Puo'
essere. Orgogliosa e dignitosa rassegnazione, di quella che si prova di
fronte a offerte che non si possono rifiutare? Odio nei confronti di
qualcuno? Impossibile dirlo.
- Pensavo di avere chiuso con i romulani, capitano. Qualcuno di loro
sarebbe davvero felice di rivedermi! - disse Newport esibendo un sorrisetto
sardonico.
- E' proprio la sua ...... esperienza ...... con i romulani che fa di lei
un elemento prezioso, direi fondamentale, per la buona riuscita della
missione. - rispose Knight.
- Beh, capitano, c'e' altro di cui dovremmo essere messi al corrente? -
- No, tenente. Non c'e' altro da aggiungere. La squadra dovra' essere
pronta per la partenza tra non piu' di quindici minuti. -
Qualcuno tra i presenti tossi' rumorosamente: Dhek, Lamarc e Quill sapevano
bene che, a bordo della Ardena, qualcuno avrebbe obiettato con vigore circa
la linea d'azione che il Capitano e i tre ufficiali superiori continuavano
a tenere nonostante l'ultima discussione.
Newport si porto' le mani ai lombi e stiracchio' la schiena, che
scricchiolo' rumorosamente.
- Allora, con permesso. Vado a prendere una decisione. -
Lamarc fu il primo a cogliere il tono di sfida che l'ingegnere celava
dietro al proprio atteggiamento. Era chiaro che il Capitano gli aveva
occultamente ordinato di partecipare alla missione, mentre Newport mirava a
sottolineare il proprio diritto di prendere una decisione diversa.
Il francese aveva capito da tempo che, dietro ad un apparente atteggiamento
di ribellione nei confronti della catena di comando, Newport celava
motivazioni ben piu' profonde. Chi poteva sapere se ci sarebbero potute
essere altre occasioni per sondare la sua psiche?
Knight non riusci' a nascondere l'imbarazzo e l'insofferenza che lo avevano
colto nel momento in cui le porte della Sala Tattica si erano chiuse alle
spalle del tenente Newport. Sospiro' rumorosamente e, dopo aver chinato il
capo verso il basso, immerso in un qualche tipo di fugace meditazione
interiore, torno' a rivolgersi ai presenti.
- Bene. Voglio una risposta tra dieci minuti esatti. Potete andare. Tutti
tranne lei, - disse il capitano alla Turrell.
Gli occupanti scemarono verso l'esterno, mentre la giovane dottoressa si
alzo' in piedi e rimase a fronteggiare il capitano con uno sguardo che
lasciava trasparire una grave preoccupazione interiore.
Knight, nel frattempo, aveva preso a fissare un punto imprecisato
nell'ammasso di asteroidi che rotolavano disordinatamente a poca distanza
dalla Unicorn, la' dove la Ardena giaceva occultata in attesa di condurre i
propri occupanti nella tana del leone.
- E' semplicemente assurdo, capitano! In quelle condizioni, Selenjak non
potrebbe essere di nessuna utilita'! -
Knight si giro' verso la propria interlocutrice e si sforzo' di abbandonare
la maschera di preoccupazione per un'espressione piu' serena.
- Vedi Zeela, andremo su Romulus. Capisci? Romulus. Un vulcaniano nella
squadra potrebbe rivelarsi estremamente prezioso, sotto diversi aspetti. So
bene che ci sono tanti altri vulcaniani a bordo della Unicorn, ma a nessuno
di loro affiderei la mia vita e quella della mia squadra come farei con
Selenjak. E comunque, lei e' l'unica vulcaniana a bordo che possa esporsi
nuovamente al batterio senza pericolo. L'hai detto tu stessa che ora non
dovrebbe piu' ammalarsi, giusto? -
- Beh, no. Dovrebbe avere sviluppato una difesa immunitaria naturale. Ma,
indipendentemente da questo, io continuo a chiedermi per quale motivo lei
ritenga la sua presenza talmente indispensabile? Nonostante le apparenze,
Vulcaniani e Romulani sono piuttosto diversi. Selenjak non riuscirebbe a
passare inosservata meglio di quanto potrebbe fare un umano debitamente
camuffato. E in quelle condizioni ..... rischierebbe la vita, lo sa, vero?-
- Tutti rischieremo la vita, Zeela. E saranno gli ufficiali piu' capaci a
doversi assumere la responsabilita' di questa operazione, indipendentemente
da quello che puo' pensare l'Ammiraglio Fressen. Ma tu ..... tu sei troppo
giovane, Zeela, e un medico in squadra basta e avanza. Tu rimarrai sulla
Unicorn. -
- Cosa? - esclamo' la dottoressa Turrell sgranando gli occhi. - Ma ....
Patrick O'Broinn e' piu' giovane di me, se non sbaglio! -
- No, non sbagli. Ma lui e' un timoniere eccezionale, e la squadra ha
bisogno di lui. -
- Capitano, non pretendo certo che lei mi consideri un medico
"eccezionale", ma la sua logica inizia a sfuggirmi. Consideri che io sono
l'unico medico della Flotta Stellare ad avere studiato e analizzato il
batterio che il vulcaniano ribelle si accinge a diffondere durante la
conferenza! Direi che la mia presenza e' assolutamente indispensabile! -
- Ho riflettuto anche su questo e ....... beh, io non sono dello stesso
avviso. Zeela ...... ahm, dottoressa Turrell, lei non fara' parte della
squadra. La Flotta non puo' permettersi di perdere un medico capace e
brillante come lei. Questo e' tutto. Ora puo' andare. -
- Ma ..... ma ....... -
Knight si alzo' nuovamente in piedi e riprese a fissare gli asteroidi che
danzavano nello spazio profondo.
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