Post precedente: "Essere ... ed apparire"Post successivo: "Il distacco - parte II"Primo post della missione: "Flashback"Ultimo post della missione: "Learning to fly"Missione precedente: "Centro Medico Triven Soth"Missione successiva: "Giudizio e perdono"Apre una pagina adatta alla stampaPagina stampabile MISSIONE: Direttiva Zero
 23 
IL DISTACCO - PARTE I di Paolo Maroncelli
30 agosto 2000

    L.R.S. ARDENA
    Sala teletrasporto 1


    Data Stellare 57953.0 (14/12/2380, ore 20.16)

    Era assai strano osservare una struttura dal design tpicamente federale, pulita, ordinata e accogliente, e rendersi conto che l'ufficiale addetto al teletrasporto non indossava una divisa della Flotta Stellare, ma una casacca blu molto piu' simile a quella di un operaio addetto alla manutenzione!
    Le figure che si erano materializzate sulla pedana si guardarono attorno per pochi istanti, andando a cercare con lo sguardo tutti quei piccoli elementi che indicassero loro di non trovarsi su una nave della Flotta Stellare. E ce n'erano .... ce n'erano parecchi, a dire il vero.

    - Chiediamo il permesso di salire a bordo, - disse la figura dall'aspetto piu' tondo e robusto.
    Il giovane umano dietro alla consolle di controllo squadro' il gruppo per qualche breve istante, mantenendo un'espressione testardamente neutrale e impersonale.
    - Permesso accordato, signori. Benvenuti sulla Ardena. L'Ammiraglio Fressen vi attende in plancia. -
    = Brrrrr ... ghiaccio! = penso' tra se' e se' il consigliere Lamarc tentando di carpire i pensieri del giovane ufficiale intepretando sguardi e intonazioni della voce.
    - Grazie ..... guardiamarina, - rispose Knight osservando i gradi che facevano capolino sulle maniche della divisa del ragazzo.

    Mentre gli ufficiali superiori della Unicorn percorrevano i corridoi della nave, il tenente comandante Quill non manco' di notare come, in realta', il vascello fosse stato pesantemente modificato. Tutti quanti erano saliti almeno una volta su una nave di classe Steamrunner, e appariva evidente che la Flotta di Leetah, pur essendo costituita per il 40 per cento da vascelli di fabbricazione federale, aveva una sua precisa fisionomia, come se i leetahni volessero mantenere una distinta identita' culturale e tecnologica.
    I tempi non troppo remoti in cui Leetah era una colonia Federale, pur se vivi e presenti nella memoria di tutti, apparivano decisamente distanti.

    = non meno di 6, non piu' di 10 ........ non meno di 6, non piu' di 10 ........ esperto in penetrazioni abusive del territorio romulano ......... mah, non so .... proprio non so ..... =
    Questi erano i pensieri che si intrecciavano nella mente di Knight come un incubo da cui non fosse possibile risvegliarsi.
    - Tomeron, Quill, Marcel, penso vi rendiate conto del fatto che la vostra presenza nella missione che ci accingiamo ad intraprendere e' fondamentale.-
    - Naturalmente, Capitano, - risposero in coro Dhek e Lamarc senza esitazione.
    - Pare ovvio anche a me, signore, - aggiunse Quill mentre ancora faceva vagare il proprio sguardo curioso lungo le pareti del corridoio che li avrebbe condotti al piu' vicino turbo-ascensore.
    - Tuttavia, - prosegui' Knight, - non posso costringervi a seguirmi in territorio romulano. Non e' una questione di ordini. Come l'Ammiraglio Fressen ha lasciato intendere piu' volte, la partecipazione deve essere consapevole e volontaria. -
    - Signore, non c'e' bisogno che aggiunga altro. Se gli Ufficiali Superiori della Unicorn non prendono parte alla missione, chi mai trovera' la forza di offrirsi volontario? - disse Quill abbozzando un sorriso. Dhek annui' con un cenno del capo, e Knight si rassereno'.
    - Molto bene. Ad ogni modo ..... per quanto riguarda i volontari ..... Marcel, lei e' d'accordo con me, vero? -
    Knight concluse la frase lanciando al consigliere della Unicorn un'occhiata quasi infantile, di quelle che i bambini insicuri rivolgono ai genitori per cercare la loro approvazione.
    - Si' signore. Assolutamente. Qualsiasi vulcaniano potrebbe confermarle che era la decisione piu' logica da prendere, in questo frangente, - rispose il francese.
    - C'e' solo da sperare che l'Ammiraglio non abbia qualcosa da obiettare, perche' tempo per discutere proprio non ce n'e'! -

    L.R.S. ARDENA
    Ponte di comando


    Quando le porte del turbo-ascensore si aprirono, i quattro ufficiali federali riuscirono faticosamente a reprimere lo stupore.
    Il ponte di comando di questa nave era completamente diverso da quello che si sarebbero aspettati di trovare. La disposizione delle postazioni e delle consolle non rispettava nessuno dei canoni e delle convenzioni della Flotta Stellare.
    La sala aveva una forma oblunga che si spingeva verso il fondo, in direzione del piccolo schermo principale, con la poltrona del capitano disposta in posizione isolata a pochi metri di distanza da esso. Il resto della postazioni si riversava all'indietro, verso la parete opposta, ed era assai curioso osservare come l'ufficiale comandante se ne fosse costretto a sedere solo soletto di fronte allo schermo mentre il resto dei suoi uomini sostava parecchi metri dietro di lui.
    Strana disposizione, senza dubbio. Ai limiti dell'inefficienza. Pareva quasi che i Leetahni avessero cercato a tutti i costi di modificare l'aspetto originale del ponte anche a costo di ottenere qualcosa di assai poco funzionale.
    O forse .... chissa' .... la Flotta si era affidata alla tradizione per tanto tempo, da aver perso di vista ogni nuova possibilita'.
    Ad ogni modo, Knight era tradizionalista per natura e questo assurdo ponte di comando gia' lo infastidiva.
    Dhek invece fu colpito da un altro elemento degno di nota: la scarsita' di membri dell'equipaggio.
    Le navi di classe Steamrunner erano piccole e l'equipaggio nominale non toccava le 200 unita'; ma stando alla vuota desolazione dei corridoi e alla scarsa presenza di ufficiali in plancia, era evidente che l'organico di questa nave era pesantemente ridotto. Quill inferi' mentalmente che sulla Ardena avrebbero dovuto trovarsi non piu' di 50 uomini. Forse 40, o forse anche meno.
    Volontari per una missione suicida?

    La poltrona del capitano ruoto' di qualche grado e la figura dell'Ammiraglio Fressen fece capolino.
    - Signori, finalmente! Il tempo stringe. Siete pronti per la partenza? La squadra e' pronta, Capitano? -
    Knight avanzo' in direzione dell'Ammiraglio seguito da Lamarc, mentre Dhek e Quill si attardarono a scrutare i dati che scorrevano sul terminale di una consolle apparentemente priva di operatore, tra gli sguardi inespressivi dei pochi ufficiali leetahni presenti.

    - Proprio della squadra volevo parlarle, Ammiraglio. Ecco, vede, ho deciso che la squadra sara' formata dagli ufficiali di plancia della Unicorn e dalle dottoresse Turrell e Selenjak. Per quanto riguarda Newport ...... si', credo che la sua presenza sia piuttosto opportuna, Ammiraglio. Mi fido della sua valutazione, - disse Knight.
    - Insomma, - aggiunse Lamarc, - tutti ufficiali ormai affiatati e fidati. - Knight sapeva che qualcosa, nel suo discorso avrebbe infastidito non poco l'anziano Ammiraglio, che in effetti non manco' di assumere un'espressione leggermente contrariata.
    - Mi pare una decisione azzardata, Edward. Non credo di essere d'accordo con lei, considerando che la dottoressa Selenjak non e' affatto in condizione di operare. Inoltre ..... la missione e' rischiosa. MOLTO ... rischiosa. Non sono sicuro di poter autorizzare la partenza di, quanti sono, otto? nove? ufficiali esperti e con una certa anzianita' di servizio.-

    Lamarc e Knight si aspettavano questo tipo di reazione, e il francese in particolare aveva preparato un discorso che avrebbe dovuto convincere l'anziano Ammiraglio della bonta' della decisione del capitano. Il Consigliere della Unicorn stava per iniziare una frase quando Quill, chino su una consolle assieme al tenente comandante Dhek, esordi' ad alta voce
    - Qui' e' tutto automatizzato, capitano. -
    Knight e Lamarc non poterono fare a meno di rivolgere la propria attenzione all'andoriano, mentre Dhek continuava ad interpretare i dati che leggeva sullo schermo del terminale.
    - E' proprio cosi'. Quasi tutti i sistemi della nave sono in automatico, signore. In questo momento l'equipaggio ammonta ad un totale di 9 uomini, - aggiunse l'ufficiale scientifico della Unicorn.
    - Non vi preoccupate, - disse Fressen rivolto al trill e all'andoriano.
    -Questa nave potrebbe operare in piena efficienza con meno di 5 uomini a bordo. La completa automatizzazione e' uno dei suoi punti di forza. Vi confidero' ..... - aggiunse a bassa voce sorridendo, - che e' una delle poche caratteristiche positive di questo mucchio di carrette moderne che i cantieri della Flotta stanno sfornando come confetti! -

    Dhek sollevo' lo sguardo e fisso' con stupore prima l'Ammiraglio, e successivamente i 4 ufficiali leetahni che occupavano la plancia. Forse la frase poteva risultare offensiva, ma non alle loro orecchie, a giudicare dall'inespressivita' che mostravano.



Torna all'inizio della pagina