-Signor O'Broinn, variazione di sette gradi a dritta. Oscillazione
per beccheggio di tre gradi.- consigliò Dhek al timoniere.
La nave si spostò abbastanza per lasciar passare un gigantesco
asteroide senza che sfiorasse la nave. Poi riprese la posizione
precedente. Per il tenente O'Broinn era uno dei momenti più
stressanti della sua carriera.
Mantenere un punto fisso in un campo di asteroidi é praticamente
impossibile. Specie se il campo era di un tipo a gravitazione
continua come quello. Tenere la nave ferma nello stesso punto
relativo era come mandare ad una montagna l'invito a sfracellarsi
contro gli scudi. Certo, questi avrebbero retto per un pò. Forse
avrebbero retto per parecchio tempo, ma una nave non era fatta per
reggere quel tipo di sollecitazioni. Prima o poi i compensatori
gravitazionali ne avrebbero risentito. Poi sarebbe toccato
all'equipaggio.
In più, se un asteroide avesse colpito gli scudi, avrebbe scaricato
la propria energia cinetica sulla nave, spedendola sulla rotta di
altri macigni, in un gioco di rimbalzi che l'avrebbero spinta a loro
volta contro altri, che a loro volta....avrebbero trattato il
vascello come una pallina da flipper nel pieno di una partita da
record...prima di disintegrarla.
Ed era per questo che tranne il capitano e l'addetto alla postazione
ingegneria, tutti sulla plancia, più una decina di altre persone in
tutta la nave, tenevano sotto controllo i sensori di movimento, i
radar di prossimità e tutti gli strumenti di misurazione possibili di
cui la nave era dotata. Settati alla massima sensibilità possibile,
per evitare qualsiasi bolide si mettesse in rotta di collisione con
la Unicorn.
Certo, il computer principale della nave avrebbe potuto fare quel
lavoro molto più facilmente e molto più velocemente di qualsiasi
membro dell'equipaggio ma nessuna nave era sopravvissuta a lungo
affidandosi completamente ai computer. Non era per sfiducia nella
tecnologia ma la realtà era fin troppo complessa per qualunque
sistema esperto ospitato a bordo di qualsiasi nave si potesse
concepire.
Ed in un luogo tanto imprevedibile come un campo di asteroidi,
chiunque avrebbe preferito che ci fossero anche occhi umani a
controllare che la nave non venisse colpita "per caso" da un bolide
vagante.
A Knight non piaceva proprio quel luogo d'appuntamento. Ancora una
volta approvò mentalmente, il suggerimento del primo ufficiale a cui
arrivavano tutte le misurazioni e che indicava al timoniere i
necessari aggiusti per rendere sicuro il parcheggio della nave in
quel punto specifico. D'altra parte, O'Broinn teneva sotto le dita
tutti i controlli per lo spostamento del vascello lungo le dodici
direttive di navigazione, per essere sicuro di eseguire prontamente
gli ordini del comandante. Neanche a lui piaceva quella situazione.
Knight stava quasi per perdere la pazienza.
Nonostante tutto continuava tranquillamente a parlare con
l'ammiriaglio Fressen mostrando una calma che era lontano dal
possedere.
-Signore, mi permetterei di suggerirle un luogo meno...stressante per
continuare la conversazione.-
Fressen annui sorridendo.
-Mi dispiace capitano. Posso capire le sue preoccupazioni....-
In quello stesso istante, un altro asteroide sfiorò di poco le due navi.
-Purtroppo però si tratta di una misura di sicurezza. Questo é uno
dei punti più vicini al confine romulano ed anche uno dei meno
sorvegliati. Non credo che l'impero abbia delle pattuglie nelle
vicinanze.-
Knight ne capiva il motivo. Sarebbe stato un suicidio per chiunque
stare troppo vicino al punto dove si trovavano ora i due vascelli. E
le innumerevoli masse ferrose che gravitavano anarchicamente intorno
a loro, per diverse migliaia di chilometri in ogni direzione,
avrebbero impedito a chiunque di scorgere, sia pure per caso, la
presenza delle due navi ai confini dell'impero romulano. Questo però
non giustificava il rischio che stavano correndo.
-Comunque, capitano, appena sarò a bordo della Unicorn, potremmo
levarci da questa scomoda posizione.-
Knight intese la richiesta con sollievo e lanciò un cenno a Dhek che
immediatamente diede ordine di portare l'ammiraglio a bordo.
Quando il capitano e il primo ufficiale uscirono dalla plancia per
raggiungere l'ammiraglio, O'Broinn si permise di lanciare un sospiro
di sollievo. E mentre la nave Leethana rientrava in occultamento, la
Unicorn ebbe il permesso di uscire dal campo di asteroidi e di
stazionare a pochi chilometri dal bordo esterno.
Quill Voor, seduto alla postazione scentifica rifletteva su quello
che aveva appena visto. Per qualche strana ragione, aveva
l'impressione di aver perso qualcosa.
Infermeria.
La dottoressa Turrell provò improvvisamente, la sensazione di essere
osservata. Alzò gli occhi dall'analizzatore e per un istante "scrutò"
empaticamente l'ambiente. Niente di anormale.
Nella saletta era sola. Sola se non si considerava il dottor
Selenjak, ancora incoscente sul lettino diagnostico. Da quanche
minuto la vulcaniana aveva cessato di lamentarsi. La Turrell ne
seguiva l'andamento psichico empaticamente mentre sistemi molto
accurati, monitoravano la sua condizione fisica. Si sarebbe
immediatamente accorta se ci fossero stati cambiamenti del suo status
medico.
Ma non era quello il caso.
Zeela concluse di essersi ingannata e si alzò per riporre il campione
che aveva analizzato.
Il piccolo vassoio Petri quasi le cadde quando si accorse del tenente Newport.
L'ingegnere era appoggiato allo stipite della porta e fissava
incupito la vulcaniana. La Turrell era sgomenta. Aveva dimenticato
l'insolita capacità del terrestre di sfuggire alle scansioni
telepatiche. Da quanto tempo il capo ingegnere stava osservando
Selenjak senza che lei se ne accorgesse?
-Posso fare qualcosa per lei tenente?-
Newport spostò gli occhi da Selenjak alla Turrell. Come se solo
allora si fosse accorto della presenza della giovane dottoressa.
Fissò la betazoide per qualche istante poi, con la punta dell'indice,
si tastò un paio di volte la tempia.
-È roba mia.-
La Turrell non era sicura di aver capito.
-Cosa...?-
-Quello che gira per la mente del dottor Selenjak in questo
momento... Lei lo ha preso da me.-
Selenjak giaceva tranquilla. Aveva smesso di delirare. Una sottile
patina di sudore cominciava ad asciugarsi sulla fronte levigata. Per
qualche motivo, gli strani turbamenti che avevano percorso la sua
incoscenza, erano cessati e tutto sembrava dovuto alla presenza del
tenente Newport.
Il capo ingegnere si avvicinò al lettino e le toccò una mano.
-N..on le consiglio di toccarla. Sembra che in questo stato, le
facoltà telepatiche del dottor Selenjak siano molto sensibili.
Attraverso il contatto tattile, potrebbe trasmetterle qualche
pensiero...disagevole.-
Newport non pareva aver neanche sentito la betazoide.
-Disagevole? Non credo che possa essere peggiore di quello che potrei
averle trasmesso.-
-Che intende? -
-Tempo fà, abbiamo fatto una fusione mentale. -
L'ingegnere avvicinò il volto a quello della vulcaniana, fissandole
le palpebre serrate come se ne avesse voluto leggervi tutti i segreti
dell'universo. Il tono della voce era tranquillo, quasi rassegnato.
-Non fu nulla di particolarmente difficile. Era una questione di
servizio. Si trattava di aiutare l'allora primo ufficiale.-
Turrell conosceva quella storia. Aveva letto dell'episodio mentre
studiava la storia recente della donna, cercando la possibile causa
delle condizioni anomali di Selenjak. Era stato un rarissimo caso di
fusione a tre ma non aveva giudicato l'episodio troppo fondamentale.
Newport sembrava saperne di più.
-Non credevo di aver avuto una parte importante nell'impresa. Servivo
solo da tramite tra lei e una colonia di naniti che mi porto dietro,
affinché questi le potessero mostrare quello che c'era nella mente
del primo ufficiale. Un semplice tramite.-
Newport sembrava affranto dal possibile danno che aveva indotto alla
vulcaniana.
-Ma forse le ho trasmesso qualcosa in più di quello che pensavo. O
forse é stata lei che si é appropriata di qualcosa che non avrebbe
dovuto portarsi via.-
-Lei ne ha risentito in qualche modo?-
-Per un pò ho avuto degli squilibri psicofisici. Ma non era niente di
grave. Pensammo che forse la fusione aveva influito su di noi in
maniera inusuale.-
Inusuale era dir poco, pensò la Turrell. Non aveva mai sentito di una
cosa del genere durante la sua carriera professionale. Certo su
betazed, tra telepati naturali, empati spontanei, poteva capitare
qualche "incidente" del genere ma non pensava che potessero accorrere
anche tra individui di specie diverse. Bisognava avere un affinità
particolarmente profonda per restare vittime di una condizione di
transfert. Una affinità che non credeva esistesse tra il capo
ingegnere ed il capo medico della Unicorn. A parte l'aggettivo
"capo", ovviamente.
-Come può essere certo che quella fusione mentale fu la causa del
delirio attuale della dottoressa Selenjak?-
-Per il termine che Kokokinaka mi ha detto di aver sentito
pronunciare da Selenjak. Biloxi.-
-Può essere più specifico?-
Newport girò gli occhi verso la giovane dottoressa e sorrise ironico.
-Si. Posso esserlo. Ma non di molto.-
Si allontanò dal volto della vulcaniana e si volse verso Turrell. La
betazoide notò che la vicinanza del capo ingegnere sembrava influire
beneficamente sulle condizioni emotive della vulcaniana. Il volto
della paziente aveva assunto un che di pacifico. Un sentimento che
però non sembrava trovare posto negli occhi del capo ingegnere.
-Biloxi era un tipo che ebbi modo di conoscere molto tempo fà. Quando
ero un po' più giovane e più incoscente. Era un tipo losco. Di
malaffare si direbbe negli ambienti che lei potrebbe essere abituata
a frequentare. Uno Ktariano piuttosto equivoco e la sua conoscenza é
associata ad un episodio che mi turbò molto all'epoca. A quanto pare
ora sta turbando anche lei.-
-Il quadrante é più piccolo di quanto si pensi. Non crede che la
dottoressa Selenjak possa aver sentito di questo ktariano da quanche
altra fonte? O che possa addirittura averlo conosciuto di persona?-
-Non credo. Vede, Biloxi fu ucciso quando Selenjak non poteva avere
più di una dozzina d'anni e il suo nome non é di quelli che la storia
possa ricordare. Morì durante lo sterminio di un convoglio di Streem
fuggiaschi per mano di una fazione particolarmente agguerrita degli
stessi Streem.-
-Non potrebbe essersi...-
-No. Non si é salvato. Io ero lì. O comunque vi arrivai in tempo per
vederlo spirare. Non potrò mai scordare quello che provai quando
sentii gli ultimi respiri di quello ktariano.-
Turrell non sapeva cosa dire.
-Sa qual'é il buffo della storia? La Federazione avrebbe potuto
impedire quel massacro. Morirono più o meno duemila Streem in
quell'attacco. Senza contare una cinquantina di persone di razze
differenti che li stavano aiutando a scappare. Si sarebbero potuti
salvare tutti se la Federazione non avesse ciecamente etichettato il
tutto sotto l'egida della Prima Direttiva. Non trova buffo come gli
episodi peggiori si ripercuotino poi sugli innocenti?-
Turrell era visibilmente turbata. Newport non attese il commento
della dottoressa, tantomeno Zeela ne aveva da fare al riguardo. Però,
pensò, adesso aveva qualcosa su cui lavorare per migliorare le
condizioni della vulcaniana.
E mentre le spalle del capo ingegnere si allontanavano, si mise al
lavoro per ricercare tutto il possibile sul trasferimento di memorie
tra individui di specie differenti.
Saletta tattica del capitano.
Fressen si era prontamente impossessato della poltrona del capitano.
Come se questa gli spettasse di diritto.
Knight non diede segno di fastidio. D'altra parte come poteva
impedire ad un ammiraglio di fare ciò che voleva sulla sua nave?
Senza che apparisse per niente seccato, si accomodò alla sua destra
ed al suo fianco, prese posto Dhek, con l'intenzione di appoggiare il
proprio capitano, qualunque fosse la sua posizione.
Fressen aveva portato con se alcuni datapad e dopo essersi sistemato
la cinta della divisa, che alla sua età cominciava a dargli fastidio,
prese a richiamare alcuni dati da poter esporre al capitano della
Unicorn.
Knight ringraziò il fato per non essere costretto a portare una cinta
con la divisa. Col suo prominente addome, avrebbe avuto non pochi
problemi ad apparire dignitoso.
-Sarò breve.- esordì l'ammiraglio -Abbiamo poco tempo.-
-Si. in effetti abbiamo le ore contate.-
-Di pure i minuti. Ho fatto controllare le informazioni che i quattro
vulcaniani ci hanno gentilmente fornito. Risulta che entro
venticinque ore, su Romulus comincieranno ad arrivare i delegati
della conferenza panimperiale. Dobbiamo supporre che il virus,
batterio o qualsiasi cosa i vulcaniani abbiano inventato, verrà
diffuso non prima di trenta ore. Minuto prima, minuto dopo.-
-È stata considerata la possibilità di contattare il governo
romulano? Non mi sembra il caso di tenerli all'oscuro di quello che
sta per succedere.-
-Pfui! Sarebbe tutta fatica inutile. Tanto per cominciare, prima che
comincino a credere ai nostri avvertimenti, passerebbero ben più di
trenta ore. Anzi, probabilmente passerebbero trenta giorni anche solo
per accettare una comunicazione ufficiale dal comando della flotta.
Sai bene come sono fatti: se un informazione non l'hanno comprata,
rubata od estorta, non sono disposti ad accettarla per quella che é.
Un avvertimento amichevole.
E se anche ci ascoltassero in tempo, sono pronto a giocarmi la
pensione che scaricherebbero la colpa sulla flotta, la federazione e
il quadrante intero.
No. Non possiamo permetterci di perdere troppo tempo. E non possiamo
neanche permetteterci di far sapere niente a nessuno. Dobbiamo
assolutamente sbrigare la faccenda tra di noi.-
Knight e Dhek avevano ben chiaro quello che sarebbe successo se anche
solo un sospetto avesse attraversato il comando romulano.
-Ora passiamo al motivo per cui sono qui. Edward devo toglierti il
comando della Unicorn.-
Knight rimase alquanto allibito. Ecco una cosa che non si aspettava.
-In cambio...ti assegno la guida di una delle missioni più rischiose
e difficili da un bel pò di tempo a questa parte.-
Knight stava per replicare quando fù interrotto da una mano dell'ammiraglio.
-Oh, non devi ringraziarmi. Lo faccio solo per il bene comune. Non
dimenticare però che l'intera faccenda deve passare sotto il più
assoluto silenzio e che nessuno deve sapere di quello che stai per
andare a fare in territorio romulano.-
Dhek, che aveva colto l'ironia del discorso prima del suo superiore,
non riuscì a trattenersi.
-Mi scusi ammiraglio, e come conta di mandarci su Romulus, se si
prende la Unicorn?-
-Mandarvi? Ha intenzione di prendere parte anche lei alla missione?-
-Io vado insieme al capitano. Su questo non si discute.-
-Mi fà piacere tanta dedizione al proprio capitano. Ci andrete con quella.-
Fressen sorrise complice ed indicò lo spazio fuori dagli oblò che
stavano alle spalle dei due ufficiali.
-Non é una bella nave per andare a salvare il quadrante dalla guerra?-
Knight e Dhek voltarono istintivamente le poltrone per guardare ma
all'esterno degli oblò non c'era nulla. L'ammiraglio si rese conto di
aver indicato il nulla e balbettò qualcosa.
-Oh, bé...deve essersi occultata. Comunque vi posso assicurare che si
trova lì fuori, da qualche parte. Un bel vascello classe Steamrunner
con facoltà che la rendono particolarmente utile in questa occasione.-
Knight riuscì a prendere la parola anche se ora cominciava ad essere
un pò seccato.
-Insomma, andiamo a prendere a calci qualche decina di trattati,
tanto per parare le spalle alla federazione...-
-È stato già fatto Edward. Non dovresti scandalizzarti più di tanto.-
-Non sono scandalizzato. Pensavo solo che fossero passati i tempi in
cui dovevamo ricorrere a certi mezzi per mantenere la pace.-
-Certe cose non potranno mai cambiare veramente. Sai bene quanto me
che l'impero romulano, in quanto cultura monoliticamente monoetnica,
proverà sempre una terribile paranoia nei confronti della cultura
multietnica come la Federazione. Per il grande uccello della
galassia! Persino i Klingon sono meno rigidi di loro nei confronti
delle altre etnie.-
-Non abbiamo ancora la minima certezza di come agirà il batterio
mutato una volta liberato. Per quanto ne sappiamo, i romulani
potrebbero avere delle resistenze naturali al ceppo che ha infettato
i loro cugini vulcaniani.-
-Saresti pronto a rischiare, Edward? Personalmente non lo sono. E non
lo é neanche il consiglio di sicurezza interno della presidenza
federale. Se anche il batterio procurasse loro un semplice
raffreddore, avremmo tutti i motivi per tentare di salvaguardare la
sicurezza del quadrante. L'impero romulano é troppo grosso per essere
ignorato. Se i romulani starnutiscono, la Federazione deve soffiarsi
il naso.-
Knight, come tutti, era molto impensierito da una guerra contro
l'impero. A parità di forze, entrambi i "regni" avevano troppo da
perdere in un conflitto. Senza contare che certamente i Klingon non
sarebbero stati a guardare. Forse non avrebbero preso parte al
conflitto ma sicuramente avrebbero approfittato del momento di
debolezza dei due per inglobare i territori su cui accampavano
pretese e che al momento facevano parte delle due società. Senza
contare i cardassiani, i ferenghi ed un altro centinaio di culture
che, anche se non ostili, certamente non si sarebbero lasciate
scappare l'occasione di guadagnare qualcosa dal caos che si sarebbe
creato nel quadrante.
Perche alla fine quello sarebbe stato il risultato; il caos più completo.
-Va bene. - sospirò il capitano della Unicorn. Anzi, l'ex capitano...
-che dobbiamo fare allora?-
-Tu ed una piccola squadra che sceglierai personalmente, prenderete
la nave Leethana e raggiugerai il pianeta centrale romulano. Poi,
mantenendo l'occultamento, dovrete localizzare il vulcaniano,
prendere possesso con qualsiasi mezzo della sua persona, delle scorte
del batterio e del suo mezzo. Poi senza che nessuno sappia
assolutamente nulla, ritornare in territorio federale. Facile no?-
-Come no!?- rispose Knight. -Facile e indolore. E come pensa che
dovremmo comportarci in questa impresa?-
-Con la massima attenzione.-
L'ironia non sfuggì ai tre ufficiali, sebbene con differenti gradi di
apprezzamento. Knight era impensierito da quel "qualsiasi mezzo" che
l'ammiraglio si era lasciato sfuggire.
-Edward hai carta bianca al riguardo. Ti é chiara l'importanza si
questa missione. Hai l'ordine di agire come meglio credi ma devi
assolutamente raggiungere lo scopo. E per questo che ti ho tolto il
comando della Unicorn. La flotta non deve essere assolutamente essere
coinvolta in questa faccenda. Non abbiamo neanche allertato le navi
che pattugliano la zona. Non potrai contare sull'aiuto di nessuno al
riguardo. Se verrete scoperti (e spero che questo accada solo dopo
abbiate localizzato e distrutto il batterio) non potete assolutamente
permettere che romulani vengano a sapere dei dettagli della vostra
missione.-
Le sfumature di quelle affermazioni volteggiavano minacciose per la stanza.
Evidentemente la flotta preferiva perdere una mezza dozzina di validi
ufficiali piuttosto che rischiare una guerra.
-Scegli gli uomini che vuoi. Ovviamente fidati. Questi intanto sono i
dati che ti posso fornire. Alla distanza di due Ua, i romulani hanno
disteso sette reti tachioniche di sucurezza. Non so se saranno in
grado di rivelare anche il sistema di occultamento della nave di
Leetha ma sicuramente sono in grado di percepire il loro sistema.
Sembra che l'impero sia sospettoso anche delle loro stesse navi. La
classe Steamrunner usa un sistema che é sostanzialmente differente.
Dovreste essere relativamente al sicuro ma non vi consiglio di essere
imprudenti. Credo che il tuo esperto in penetrazioni abusive del
territorio romulano possa darti una mano al riguardo.-
-Non credo di avere una persona del genere a bordo.-
-Come no? Il tenente Newport. A quanto ne so, prima di essere
assegnato alla Unicorn, pare che frequentasse spesso il territorio
imperiale. Ovviamente a loro insaputa...-
-Questo mi giunge nuova. Dhek, lei sapeve qualcosa al riguardo?-
-No signore. È la prima volta che sento una cosa del genere a
proposito del capo ingegnere. Certo se ne sentono molte sul suo
conto...-
-Fidati Knight. Ho una fonte sicura sul tenente Newport. Se c'é
qualcuno che può portarti fin lì e ritorno, con una certa sicurezza,
questo é Newport. Certo c'é una prima volta per tutto, ma speriamo
che non sia questa.-
Dhek aveva dei dubbi.
-Non so quanto ci si possa fidare del tenente Newport. Certo come
ingegnere é piuttosto valido, quello che mi preoccupa é il suo grado
di sicurezza. Secondo il suo dossier, la sua qualifica SECLAR non é
abbastanza alta per conoscere i dettagli di questa missione.-
-Ormai é coinvolto. Se mai si farà sfuggire una parola al riguardo,
gli possiamo assicurare una lunga permanenza in qualche complesso di
reclusione federale.-
A Knight piaceva molto poco quel modo di parlare dei suoi ufficiali.
-Per il momento allora non gli diremo niente. Nel caso si offrisse
volontario per accompagnarmi, parlerò personalmente con lui sulla
segretezza di questa faccenda.-
Fressen appariva soddisfatto.
-Fà come meglio credi, Edward. In fondo la pelle é la tua. Anche se
le conseguenza potrebbero essere disastrose. Al momento hai...-
L'ammiraglio scrutò il qualdrante orario.-...circa quattro ore e
trent'otto minuti per scegliere i volontari, trasferirti sulla nave
Leethana e partire. TI servono non meno di sei ufficiali, non più di
dieci. Il resto dell'equipaggio é già composto da volontari Leethani
che comunque, servono la loro nave. Anche se al comando di qualcun
altro.-
-La Unicorn?-
-La prendo io. Appena sarete partiti, farò fare a questa nave una
bella crociera di addestramento verso il settore 001. Se entro tre
giorni non avrò vostre notizie, dovrò pensare al peggio e cominciare
a prepararla per un altro comando.-
Knight sentiva di essere stato appena scavalcato. Non c'era stato
ovviamente tempo per pensare ad un alternativa valida ma rimaneva
ovviamente seccato per come era stato messe alle strette. Non aveva
più l'età per sopportare degli abusi del genere. Pensava solo che,
ovviamente, vista la necessità del momento, avrebbe dovuto fare buon
viso a cattivo gioco. Avrebbe ripreso in esame quella situazione
quando fosse tornato. Oh, certo. Sarebbe tornato di sicuro. Non aveva
la minima intenzione di lasciar correre una cosa del genere. E poi
che gusto c'era a fare una cosa del genere se non potevi raccontarla
a nessuno?
Assunse un aria metitabonda, come se stesse accuatamente vagliando
tutte le possibilità, le gravi possibilità che quella missione
offriva.
In realtà pensava ad argomenti più prosaici. Aveva voglia di correre
verso la più vicina sala ologrammi e attivare il più feroce programma
di intrattenimento gotico che avesse nella sua collezione. Una
reazione infantile, pensò, ma gli ultimi avvenimenti gli avevano
messo addosso una voglia di scaricarsi i nervi...ma ovviamente non
c'era tempo.
Ora aveva qualcosa di meglio a cui pensare. Un occasione che non
credeva, vista l'età e gli anni di servizio, gli sarebbe mai più
concessa. Non si illudeva che se ci fosse stato più tempo, avrebbero
trovato un equipaggio più adatto ma vista l'emergenza...l'ammiraglio
Fressen si era accontentato di quello che aveva sotto mano.
Analizzando bene la situazione, il capitano della Unicorn si chiese
se per caso la sua non fosse un irrazionale ed infantile desiderio
d'azione.
Oggettivamente parlando; i desideri di un ammiraglio sono come ordini
e gli ordini non si discutono. Quasi mai comunque. Se proprio aveva
voglia di addentrarsi in territorio ostile, quella situazione gli
faceva molto comodo ma ancora non mandava giù l'atteggiamento ironico
che Fressen asveva assunto per invogliarlo ad accettare, no, ad
eseguire, perche non ci potevano essere dubbi al riguardo, un
incarico che avrebbe definito "senza speranza".
Quattro ore circa. Non avevano tempo da perdere.
-Signore Dhek, per favore annunci discretamente ad un equipaggio
selezionato di trenta uomini, che voglio vederli entro trenta minuti
nel mio ufficio. Niente personale sposato o con figli a carico. Li
scelga a caso tra la sezione comando, sicurezza ed ingegneria. Faremo
una scelta tra coloro che si offriranno volontari-
-Bene, signore.-
-E per favore, tenga fuori il tenente Newport. Alla fine della
selezione vedremo se sarà il caso o meno di renderlo partecipe
all'operazione.-
Fressen capiva i timori di Knight.
-Non sai se poterti fidare o meno, vero?-
-Mi puoi biasimare per questo? Per quello che ne sappiamo é un
elemento a rischio in questo caso. Certo é un valido ingegnere, un
talento naturale. In un paio di occasioni ha rasentato la genialità
per l'eleganza delle soluzioni che ci ha proposto, ma come é
possibile che abbia frequentato il territorio romulano senza che sia
mai stato scoperto? I romulani, non sono tanto stupidi.-
-Si. In effetti ho anch'io una serie di riserve del genere. Ma mi é
stato raccomandato da fonti insospettabili. D'altra parte anche Subok
e i suoi compagni erano pronti a affidargli la loro vita.-
-Io non posso affidare la sicurezza dei miei uomini sulle ipotesi
degli altri. Devo essere sicuro del tenente Newport per conto mio
prima di dirgli che andremo a ficcare il naso su Romulus.-
-Edward, fà come credi. La missione é tua.-
Fressen finì la riunione alzandosi in piedi. Era venuto il momento di
entrare in azione.
-Nel frattempo aspetterò sulla nave Leethana il tuo arrivo. Buon lavoro.-
Dhek riaccompagnò l'ammiraglio alla sala teletrasporto mentre il
capitano si avviò al suo uffiico per fare altri preparativi. Doveva
raccogliere tutti i dati che poteva sul pianeta centrale romulano.
Poi doveva dare un occhiata alle trascrizioni dell'interrogatorio
fatto ai vulcaniani in stato di fermo. Certo non poteva portarseli
con se ma doveva essere sicuro di chi andava a cercare e di come fare
per trovarlo. Quattro ore ed un mucchio di lavoro da fare.
Lavoro ingrato quello del capitano: tre mesi di noia assoluta in
cambio di trenta ore di puro terrore.
Chi aveva mai detto che era una carriera facile?
|