Post precedente: "Ospiti (s)graditi"Post successivo: "Biloxi Biloxi"Primo post della missione: "Flashback"Ultimo post della missione: "Learning to fly"Missione precedente: "Centro Medico Triven Soth"Missione successiva: "Giudizio e perdono"Apre una pagina adatta alla stampaPagina stampabile MISSIONE: Direttiva Zero
 16 
PENSIERI PROFONDI di Luigi Russo - Wanda Calderoni
2 luglio 2000

    Diario del Primo Ufficiale Scientifico e del Secondo Ufficiale Medico
    Data Stellare 57951.5 (14/12/2380, 12.35 pm)


    Registrazione del Tenente Comandante Quill Voorr & del Tenente Zeela Marie Turrell

    "La dottoressa Zeela Marie Turrell, suppongo...", la voce dell'Andoriano seduto era più gelida dell'atmosfera all'interno dell'alloggio, e non ci voleva certo la capacità empatica di un Betazoide per coglierne l'irritazione. "La prego, si accomodi... Dovrà scusarmi se non mi alzo come si converrebbe, ma vede..." Quill fece un lieve gesto con le mani, ad indicare la sua situazione; "... la mia attuale mansione di <<scaldagatta>> non mi consente alcuna libertà d'azione, temo."

    L'eterea voce di F'Rann ridacchiò sommessamente.

    "Oh, F'Rann?" Le antenne di Quill si distolsero lievemente dalla figura della dottoressa; "Potresti alzare la temperatura dell'alloggio in maniera tale da renderla confortevole alla Dottoressa? Grazie."

    La voce di Quill era rillassata e dolce come il miele, ma Zeela poteva avvertire con una chiarezza cristallina che una sola goccia di quel "miele" avrebbe stroncato una dozzina di Klingons.

    In pochi istanti, un benefico tepore iniziò a diffondersi nell'ambiente, facendo evaporare nel nulla i minuscoli cristalli ancora sospesi nell'aria. Dalla gatta acciambellata sullo stomaco di Quill iniziò nuovamente a provenire un ronzare soddisfatto.

    Il Tenente Turrell si guardò intorno con aria un po´ spaesata: la stanza delle favole era scomparsa ed ora lei si trovava ad affrontare una situazione veramente delicata. Iniziò a guardarsi intorno per cercare un luogo dove sedersi: non era neanche da prendere in considerazione la poltrona di fronte all´Andoriano: non si sarebbe sentita di sostenere il suo sguardo. Optò allora per il divano dove si trovavano Rima e il Comandante, anche per avere sotto controllo la situazione del gatto: qualunque movimento inconsulto da parte di un individuo estraneo all´animale avrebbe potuto scatenare nella micia la furia cieca che il dottor Kokokinaka conosceva ormai fin troppo bene.

    Comunque si trattenne sul lato opposto del divano, appoggiandosi tutta al bracciolo.

    Quill seguì con gli occhi e con le antenne tutto questo "rituale", con una mitezza apparente da far invidia ad un vulcaniano.

    Zeela sorrise, ma ancora una volta un brivido le percorse la schiena in tutta la sua lunghezza: quello che percepiva dalla mente del Comandante non prometteva niente di buono, tuttavia si rese conto che non potevano restare a fissarsi con il solo sottofondo delle fusa a rompere il silenzio.

    -D-Deve scusarmi Comandante per questo inconveniente... ehm... Rima è una gatta piuttosto particolare, ci siamo imbarcate solo ieri e pensi che ha già devastato l´infermeria e il mio alloggio. -, la ragazza cercò di dare alle sue parole un tono ironico, ma l´espressione e i pensieri di Voor restavano immutati.

    Solo una delle sue antenne si inarcò impercettibilmente.

    Si fece coraggio, deglutì e riprese con un contegno più professionale:

    - Devo ammettere, Comandante, che mi ha molto preoccupato quando non ha risposto al segnalatore di presenza. Ho sentito che si trovava in preda all´afflizione, pensavo che potesse essere anche per colpa del gatto: molte persone sono allergiche e... -

    Alle parole della dottoressa, le antenne dell'Andoriano scattarono nella sua direzione, come le orecchie di un lupo Betazoide che abbia appena avvistato una preda; negli occhi di Quill passò un lampo.

    Zeela si interruppe, rendendosi conto di essersi intromessa nell´intimità dell´uomo, così si affrettò a scusarsi, mentre l´Andoriano le rivolgeva uno sguardo indecifrabile, tra la rigidità e la sorpresa:

    - Mi scusi, mi scusi di nuovo, non ho il diritto di porle queste domande... se-se non da un punto di vista professionale, ecco, il mio timore era che lei si sentisse male - , stava aggiungendo parole a parole in maniera sempre più disarticolata per giustificare le giustificazioni. Si zittì di colpo arrossendo e chinando il capo: era un vero disastro.

    Con somma sorpresa di Zeela, Quill accavallò lentamente le gambe, costringendo Rima a riacciambellarsi in una nuova posizione, ed iniziò lentamente, cautamente ad accarezzare con la punta delle dita la sommità del capo della gatta, provocando un intensificarsi delle fusa.

    "Lei... ha <<sentito>> che io mi trovavo in preda ad una... forte emozione?" la voce di Quill aveva la stessa intonazione di quella di un Daar'Master Klingon che stesse per pronunciare una sentenza di condanna.

    <LA DOTTORESSA TURRELL E' BETAZOIDE, QUILL... PENSAVO CHE LO SAPESSI.>

    "Pare che il mio seppur breve... isolamento... dalle mie funzioni mi stia facendo perdere alcuni fatti importanti riguardanti l'equipaggio, F'Rann... non sei d'accordo?" Nonostante il testo, la domanda non richiedeva alcuna risposta.

    "Ero convinto che nella cultura Betazoide, fosse severamente..."

    - La prego nuovamente di scusarmi, Comandante... so che ho violato la sua privacy, ma si è trattato di un fatto accidentale; stavo cercando di captare le emozioni di Rima, ma sono state le sue, molto forti, che ho avvertito. Non è stato voluto da parte mia. -

    Ci fu un attimo di silenzio, rotto solo dal ronzare soddiffatto della gatta nera, che Quill accarezzava sopprappensiero.

    "F'Rann... ti spiacerebbe replicare un bicchiere di Whisky Arturiano per me, e uno di..." lo sguardo di Quill si fece interrogativo.

    Zeela sorrise stringendo gli occhi: Quill sembrava si stesse "addomesticando" alla presenza del gatto... e alla sua.

    - Un distillato di Ibiscus, grazie.-

    "... per la dottoressa? Grazie. E... se sei riuscita ad aggiornare le tue banche dati, potresti magari replicare qualcosa di appetibile per questa... gatta? Chissà che non riesca a convincerla a scendere dal mio stomaco!"

    F'Rann ridacchiò nuovamente, mentre il replicatore si accendeva con un mormorio ed iniziava a materializzare tre calici, di cui uno alto e snello, contenente un liquido azzurro elettrico, ed uno basso e panciuto, contenente un liquido bianco e denso, da cui proveniva un lieve vapore (latte caldo).

    "Sono nuovamente costretto a chiederle di perdonare la mia mancanza di buone maniere, dottoressa Turrell... le spiacerebbe essere così cortese da andare a prendere le bevande? La ringrazio moltissimo."

    Seppure l'Andoriano non avesse neppure sfiorato il concetto di "lei è perdonata", l'intonazione della sua voce e l'intensità delle sue emozioni si erano sensibilmente addolcite.

    La dottoressa porse all´ospite il suo Whisky e depose la ciotola sul pavimento, per cercare di invogliare Rima a lasciare il suo giaciglio, ma l´animaletto sembrava essere nel migliore dei mondi possibili: non si alzò, ma rivolse uno sguardo avido al contenuto della scodella. La padrona si vide costretta a rinunciare per un po´ al suo distillato, per tenere in mano la tazzina e non contraddire la micia evitando nuove emozioni al Comandante Voor.

    La gatta sporse a malavoglia la testa dalle gambe di Quill, come se gli costasse un'immensa fatica, ed iniziò a sorseggiare delicatamente il latte, quasi stesse facendo una concessione alla persona che le stava facendo da tavolino. Rima pareva avere tutto il tempo del mondo, per terminare la sua merenda. La scena nel complesso risultava piuttosto comica: sul divano era seduto l´Andoriano in un contegno compito, con le gambe accavallate, il bicchiere in mano e la pancia coperta dal gatto che a sua volta sorseggiava il latte caldo dalla ciotola in mano alla betazoide.

    La voce di F´Rann continuava eterea a sogghignare…

    "Vuoi che ti faccia elencare tutti i numeri primi da 1 a 160 cifre?", disse Quill, senza spostare lo sguardo dalla gatta.

    <DISPETTOSO.> Ad ogni modo, la voce di F'Rann conservava una sfumatura di divertimento.

    Zeela si accomodò in una posizione più confortevole, spostando lateralmente l´oggetto che l´andoriano aveva da poco terminato di suonare e non poté fare a meno di emettere un esclamazione:

    - Oh! Ma si tratta di un originale Tal´Shat! Non mi dica, Comandante, che anche lei è un musicista! –

    Quill alzò un sopracciglio e drizzò l´antenna sinistra: non erano in molti quelli che chiamavano lo strumento con il suo nome e non volgarmente "Sax Andoriano".

    "Lei conosce il <<Tal'Shat>>?" Quill pareva piacevolmente sorpreso.

    La dottoressa continuò: - Mi dispiace molto averla interrotta: forse stava suonando quando sono entrata? Sa, anch´io mi dedico alla musica: suono il violino terrestre… ma con scarsi risultati. - , abbassò gli occhi, - Purtroppo mi sono sempre messa in testa di voler fare tutto da sola, senza l´aiuto di insegnanti, così la mia tecnica lascia molto a desiderare. Sono una gran testarda: prima o poi sento che le cose miglioreranno.- , aggiunse con voce soddisfatta.

    "Nel mio clan, utilizziamo lo strumento Tal'Shat come mezzo di disciplina fisica e mentale; il fatto che esso emetta delle piacevoli melodie è una coincidenza bene accetta, anche se non richiesta... Ho sentito parlare dello strumento terrestre chiamato <<violino>>; esso è apparentemente semplice, ma nasconde una profondità ed un potenziale sorprendenti. Mi piacerebbe valutare il suo grado di bravura in quanto autodidatta." Zeela percepiva le emozioni dell'Andoriano rillassarsi via via che il discorso prendeva forma, tuttavia...

    *Qualcosa*, nello spirito della persona che le stava davanti, era turbato. Zeela aveva la sensazione che vi fosse un'altro discorso nella mente dell'Andoriano, un discorso portato avanti dal suo subconscio, e che l'attuale soliloquio sugli strumenti musicali non fosse altro che un tentativo da parte sua di costruire una sorta di schermo mentale.

    "F'Rann?"

    <SI, QUILL?>

    "Vorrei che tu innalzassi un Firewall attorno a questa stanza, per piacere."

    < (?) ESCLUDERE L'ALLOGGIO DAI MIEI APPARATI SENSORI? E PERCHE'?>

    "Perchè te lo chiedo io. Vorrei parlare con la dottoressa di questioni private, e non voglio che nessun altro ne venga al corrente."

    <NEPPURE IO?>

    "No... Neppure tu. Sai quanto tengo alla mia privacy."

    <MPH. FIN TROPPO BENE, SE E' PER QUESTO. 30 MINUTI?>

    "30 minuti."

    <FIREWALL INNALZATO. CI VEDIAMO.>

    - 30 minuti? -

    "Se entro questo lasso di tempo non richiamerò il firewall, F'Rann presupporrà che sia accaduto qualcosa, e controllerà di persona; solo un piccolo espediente per avere un poco di privacy. Devo decidermi a mettere al corrente l'equipaggio di ciò."

    - Quindi... adesso F'Rann non può sentirci? -

    "No. l'alloggio è totalmente escluso dai suoi sensori. E... c'è una ragione, per la quale ho voluto ciò, dottoressa..." lo sguardo di Quill si fece penetrante, fissandosi su Zeela con un'intensità inaspettata.

    "... E la ragione è lei."

    La subitanea frase dell'Andoriano colse Zeela di sorpresa, facendole fare un mezzo passo indietro, spillando qualche goccia di latte dalla ciotola che aveva in mano.

    - Ma... Comandante... - Le emozioni di Quill si stavano nuovamente intensificando, come se la rudimentale barriera mentale fosse stata accantonata; Zeela si trovò a rimpiangere di non aver dedicato più tempo allo studio xenopsicologia.

    "Vede, dottoressa... in questo momento, mi trovo in uno stato di imbarazzo..." mentre diceva questa parola, Quill riportò le gambe in posizione normale, e picchiettò gentilmente Rima sul didietro, sperando di convincerla a scendere; "... e quando un membro della mia razza si trova in imbarazzo, solitamente esegue azioni delle quali poi si pente..."

    Seppure con riluttanza, Rima decise che il suo scaldino stava diventando troppo molesto, e dopo avergli lanciato un'occhiata di rimprovero, si stiracchiò languidamente, tanto per ribadire il concetto che niente e nessuno poteva metterle fretta, e scivolò giù dalle ginocchia di Quill.

    Zeela si sorprese a pensare che, con tutti i momenti in cui Rima poteva decidere di smettere di fare i capricci, quello era sicuramente il peggiore, per diventare d'improvviso docile.

    Finalmente libero, Quill si alzò con un movimento fluido, e si spazzolò con cura la comoda divisa da camera (perchè non si poteva parlare esattamente di "pigiama", nè di "vestaglia", nè di "uniforme"), continuando a parlare; "... ragion per la quale, dal momento che, pur essendo privo di facoltà telepatiche/empatiche avverto un suo interesse nel mettere a nudo la mia condizione..." Quill smise di spazzolarsi, ed alzò nuovamente lo sguardo sulla dottoressa; "... ho deciso di accontentarla." Una forte determinazione si irradiava dall'Andoriano, come raggi di luce in una notte nebbiosa; in quel momento, Zeela avrebbe dato un anno di vita, per poter discernere con maggior sicurezza le intenzioni dell'Andoriano.

    Tristemente, l'unica nozione che continuava a tornarle in mente, era il fatto che la razza Andoriana era famigerata per la loro duplice personalità: Distaccati e logici in condizioni bassa temperatura, ma violenti e sanguinari quando il loro calore corporeo superava una certa soglia.

    Zeela non poteva sapere quanto caldo stesse avvertendo l'Andoriano, ma lei iniziò improvvisamente a sentirsi come in una sauna...

    Si schiarì la voce: dopotutto era una betazoide, figlia di una capace psichiatra e psicologa… non poteva farsi prendere dal panico come una ragazzina impaurita. Se Voor aveva preferito escludere F´Rann dalla loro conversazione ci doveva essere un motivo più che profondo: sicuramente collegato al suo stato di servizio e alla sua punizione…

    - Comandante…-, azzardò Turrell, - so che per lei non è facile raccontarmi che le succede… sono un´estranea, non mi sono nemmeno presentata ufficialmente a lei come mio superiore, ma… se ha bisogno di parlare di qualcosa, qualsiasi cosa, io sono qui…- , disse fissando dal basso del divanetto l´Andoriano in piedi.

    Quill la guardò a sua volta.

    Non sapeva perché, ma quella ragazza gli aveva ispirato fiducia, nonostante il suo gatto… non sapeva perché dalla sua bocca le parole uscivano da sole. Perché non affidarsi al Comandante Lamarc? Senza dubbio riconosceva al Consigliere ogni merito per quanto aveva fatto per la Sua F´Rann la notte precedente. Ma era proprio questo a trattenerlo: Lamarc conosceva F´Rann e conosceva la sua situazione, e all´Andoriano serviva qualcuno che fosse al di fuori, che potesse guardare la situazione con occhi estranei, senza inquisirlo o analizzarlo… voleva insomma un "parere femminile" sulla sua vicenda.

    Zeela ascoltava e ascoltava… le emozioni del Comandante erano sotto controllo, e sentiva in quel suo linguaggio ampolloso un bisogno di essere capito e non giudicato. Tuttavia non vedeva la situazione dell´Andoriano come una cupa notte senza scampo. Anzi: la prospettiva della dottoressa sull´ "Affeire F´Rann" era del tutto chiara!

    Quill si era seduto di nuovo sul divano con un sospiro. La sua carriera, la sua reputazione, la sua stessa "figlia"erano in gioco: non poteva rinnegare niente di tutto questo…

    Turrell si schiarì di nuovo la voce, ma con una tonalità diversa, più professionale di quanto avesse sperato.

    - Non riesco a capire perché alla Federazione la presenza della sua IA sia sembrata tanto inopportuna.-

    L´andoriano la fissò esterrefatto: la betazoide non aveva assolutamente capito nulla di quanto le aveva detto negli ultimi dieci minuti! Ed era anche empatica!

    Zeela riprese inarcando lievemente il lato destro delle labbra verso l´alto:

    - Non sia così scettico, Comandante! Le darò il mio parere spassionato di medico. Secondo quanto ne so F´Rann potrebbe non essere considerata né un clandestino, né tantomeno un intruso. –

    Il volto di Quill stava passando dall´esterrefatto al basito.

    - Questo perché- , riprese con la massima calma la metà betazoide, - F´rann potrebbe essere considerata un parto della Unicorn. Non è forse nata dai programmi che lei ha curato? Dalle esperienze che si sono formate su questa nave? Dai diari di bordo, dall´equipaggio… Lei conosce tutti, perché è parte di ognuno. Se non ricordo male, anche la Enterprise D si trovò in una situazione simile, un tempo… uhm… se non sbaglio, quella volta fu addirittua la nave stessa a prendere il controllo per far nascere "una nuova vita"… lei non ha fatto altro che aiutare la Unicorn durante il suo travaglio, assumendo su di sé il ruolo che la saggezza popolare dei secoli scorsi definiva "levatrice". L´ha nutrita con il biberon e le ha permesso di agire… solo che è ancora una bambina nel corpo di una´adulta che non si rende conto delle sue infinite capacità. Proprio come quanto è successo su Charmesis. –

    "G-Garrett..." disse Quill, con una strana intonazione nella voce, mentre una nuova emozione, più forte delle altre prendeva forma dal profondo del suo spirito.

    - Scusi, Comandante? - Zeela rimase perplessa dalla reazione del superiore.

    "F'Rann ha preso coscienza sulla <<Garrett>>..." Ma Quill era ormai ad anni luce dalla stanza e dai suoi occupanti; la sua mente stava iniziando a lavorare a velocità impensabili, aggrappandosi a quel tenue filo di speranza fornito dalla dottoressa, costruendoci sopra un intero castello... non sapeva più che dire. Quella semplice riflessione, data con semplicità e spontaneità da una ragazza appena conosciuta, poteva cambiare interamente l´andamento del processo. Nessuno gli avrebbe più tolto F´Rann. Non sarebbe stata una nuova Lal, non si sarebbe persa nei programmi della federazione, non lo avrebbe lasciato…

    Si voltò verso la Betazoide; "Dottoressa Turrell... io... vorrei dirle..."

    Un trillo al comunicatore di Voor interruppe la conversazione:

    -[Knight a Voor: Comandante, la voglio tra cinque minuti nel mio studio. Knight, chiude.]-

    L´Andoriano fissò la Dottoressa per un attimo. Aveva sottovalutato quella ragazza. Si era confidato con lei e ne aveva ricevuto beneficio… Le sorrise con quel suo fare un po´ rigido.

    - Il Capitano le vuole parlare, Comandante: questo è un buon segno…-

    "Forse..." Quill sprizzava speranza da tutti i pori, e questo contribuì a far notevolmente rillassare Zeela, che si sedette comodamente sul morbido divano e sorseggiò il suo drink, notando per la prima volta la superiore qualità della bevanda, dall'aroma morbido ed avvolgente, calda e pastosa... sicuramente molto meglio di qualsiasi cosa Zeela avesse mai assaggiato da un replicatore.

    "Dottoressa Turrell... Se mi vuole scusare un istante, credo sia il caso che indossi un abito più formale; nel frattempo, la prego di non fare complimenti." detto questo, Quill sparì nella zona notte, dietro ad una porta scorrevole.

    Comodamente seduta sul divano, accrezzando Rima che era venuta a farle compagnia, Zeela gustava il suo ottimo drink... e le dolci emanazioni di sollievo provenire dalla stanza attigua. Non aveva mai trovato un divano tanto confortevole... soprattutto da quando dormiva solo un paio d'ore per notte...

    Dopo pochi minuti, il Tenente Comandante, nuovamente in uniforme, uscì dalla zona notte; "Dottoressa Turrell, non so come esprimerle...", si interruppe; la ragazza non lo stava ascoltando: si era dolcemente assopita.

    Si avvicinò cautamente alla Betazoide sul divano; Rima si era acciambellata sulle sue gambe, e fece l'occhiolino al suo precedente "giaciglio", ricominciando a ronzare lievemente.

    Con un mezzo sorriso, l'Andoriano tolse il bicchiere dalla mano della dottoressa, e lo pose sul tavolino; dopo aver accarezzato per un attimo la nuca di Rima, si girò per uscire dalla stanza, ma fatti un paio di passi, si fermò.

    Dopo aver esitato qualche momento, si avvicinò nuovamente a Zeela, chinandosi su di lei sino a quando i loro volti si sfiorarono.

    Con una mano le scostò una ciocca di capelli, quindi, dolcemente, posò le sue antenne sulla fronte di lei:

    -[Grazie.]-

    Zeela sorrise lievemente nel sonno.

    Pochi istanti dopo, la porta si richiudeva sulla stanza e sui suoi due occupanti addormentati.



Torna all'inizio della pagina