I.K.C. MORGAK
Incrociatore d'Attacco Klingon classe Vor'cha
Data Stellare 57951.82 (14/12/2380, ore 9.56 am)
I sistemi periferici dell'Impero Klingon erano luoghi assai pericolosi. La
morsa del governo centrale tendeva ad allentarsi, e il sottobosco di spie,
contrabbandieri, pirati, furfanti e truffatori di ogni risma che dava vita
al mondo sotterraneo dell'Impero era piu' vasto e potente di quanto l'Alto
Consiglio potesse immaginare.
La vasta regione di spazio interstellare che separava i sistemi di Rom'Kag
e Gornok non era mai stata sede di traffici illeciti, ma si sa che c'e'
sempre una prima volta ......
Il Capitano Kromak attendeva impaziente di concludere la sua missione. La
sua nave giaceva ferma per troppo tempo, in attesa di qualcosa che sarebbe
anche potuto non accadere, e l'inattivita' forzata e prolungata lo rendeva
sempre molto nervoso. C'era anche il fatto che essere assegnato ad una
regione di spazio cosi' lontana dai mondi centrali gli avrebbe
probabilmente negato la possibilita' di mettersi in luce di fronte all'Alto
Consiglio.
- Nave in avvicinamento, signore! Rotta 173.2. Velocita' : curvatura 2.5.
Distanza: 3500 Kellikams. -
Kromak scatto' come una tigre che avesse finalmente avvistato una preda.
= Sono loro! = penso'.
- Rotta di intercettazione. Quella nave non deve sfuggirci! - ruggi' al
navigatore che sedeva dietro di lui.
La Morgak inizio' a muoversi e, nel giro di pochi istanti, gia' sfrecciava
veloce, silenziosa ed assolutamente invisibile in direzione della piccola
nave da trasporto.
Trascorsero pochi minuti, e sullo schermo tattico dell'incrociatore
Klingon, la navetta si arresto' improvvisamente.
- Affianchiamola. Pronti con le armi. Disoccultarsi al mio comando. -
- Si' signore, - replico' l'ufficiale tattico da dietro la propria
consolle.
La piccola lattina di metallo si era completamente arrestata, in attesa di
qualcosa o qualcuno che probabilmente non avrebbe mai incontrato.
All'improvviso, senza alcun preallarme, la sua massa insignificante fu
sovrastata dal gigantesco mostro che apparve a brevissima distanza da lei,
come se avesse tutte le intenzioni di ingoiarla.
L'uomo che operava ai comandi spalanco' gli occhi e rabbrividi', mentre
l'allarme di prossimita' inizio' ad ululargli nelle orecchie. Le sua dita
volarono nervosamente sui controlli alla vana ricerca di una contromisura
che potesse consentirgli di uscire da quella tragica situazione.
-[ Sono Kromak, figlio di Kemort, al comando dell'Incrociatore Imperiale
Klingon "Morgak". A partire da questo momento, avete dieci secondi per
abbassare gli scudi, disattivare le armi e prepararvi ad essere abbordati.
Disobbedite e verrete immediatamente distrutti! ]-
Il volto di quel Klingon terrificante campeggiava su uno dei terminali
della navetta. Di aspetto robusto, con lunghi capelli neri che gli
scendevano disordinatamente sulle spalle, il mento incorniciato da una
barba e un paio di baffi folti e rigogliosi, mostrava uno sguardo truce e
marziale che trasudava ostilita'. Girandosi verso uno degli ufficiali che
si intravedevano dietro le sue spalle, urlo' una serie di frasi gutturali
che raggelarono il sangue nelle vene dell'uomo.
Fisso' negli occhi il propio compagno di viaggio, leggendo sul suo volto lo
stesso terrore di cui egli era vittima, e aziono' un comando sulla consolle
di controllo per aprire un canale di comunicazione sulle frequenze di
chiamata.
- S-siamo una nave da trasporto indipendente .... C-capitano Kromak. Non
abbiamo nulla da nascondere, e la m-merce che abbiamo a bordo e'
assolutamente legale. -
-[ cinque .... quattro .... tre ..... ]-
Una goccia di sudore cadde accanto alla mano sinitra dell'uomo, il quale si
avvento' ai comandi che avrebbero abbassato gli scudi.
- Fermo! Scudi abbassati ... scudi abbassati! - urlo' precipitosamente.
Nella tetra penombra del ponte di comando della Morgak, Kromak si stampo'
un ghigno sul volto, e lascio' intravedere per pochi' istanti la fila di
denti aguzzi dietro le labbra. Scatto' in piedi e addocchio' tre ufficiali;
senza che fosse necessaria una singola sillaba, controllarono di avere con
se' pugnale e disgregatore e si diressero verso l'ascensore che li avrebbe
condotti in sala teletrasporto.
Quando il turbinio di bagliori rossastri materializzo' le quattro imponenti
sagome, la piccola plancia di comando del trasporto risulto' ancora piu'
minuscola e affollata di quanto non lo fosse prima.
Dalla parte opposta della stanza, due umani fissavano intimoriti i propri
ospiti, mentre il pallore del loro volto si faceva piu' intenso.
- Perquisite questo rottame da cima a fondo, - gracchio' Kromak a due dei
propri ufficiali in una lingua gutturale che i due umani comprendevano a
fatica. - Voglio subito un elenco completo del carico. -
Mentre i due Klingon uscivano dalla plancia, come se sapessero esattamente
dove dirigersi, Kromak si fece cupo e minaccioso mentre si muoveva
lentamente in direzione dell'uomo piu' vicino a lui.
- Tu devi essere Jorge Salinas, - gli disse con voce baritonale.
- S-s-si', certo .... ma posso assicurarle c-che qui e' tutto in ordine
.... tutto in regola. Trasportiamo medicinali ..... n-n-nient'altro! -
disse al Capitano Kromak in tono supplichevole.
- Non mi aspettavo che mi rispondessi, verme. Le spie e i contrabbandieri
non mi sono mai piaciuti. Se hai qualcosa da fare ..... allora fallo, alla
luce del sole, davanti a tutti; e se qualcuno avra' qualcosa in contrario
... combatti fino alla morte, se necessario! Ma tu, - si interruppe per
sputare ai piedi dell'uomo, - strisci nell'ombra; ti nascondi e scivoli nei
buchi delle fogne come neanche un romulano riuscirebbe a fare. Ti uccidero'
con le mie mani, umano! -
- M-m-a io sono pulito! Sono pulito!! Su questa nave non c'e' niente di
illegale! Sono pulito! -
Kromak sfodero' il proprio d'K tahg e ne fece scattare le lame retrattili.
- Non mi importa!! -
- Capitano, - urlo' uno degli ufficiali che si erano diretti verso la stiva
principale. - Qui' c'e' qualcosa di interessante. -
Il Klingon emerse dalla stiva con un piccolo contenitore modulare tra le
braccia. Sulla sua sommita' era ben visibile lo stemma della Federazione
Unita dei Pianeti.
Kromak vi si avvicino' e fece scattare il coperchio con la lama del
pugnale. Una nuvola di gelida condensa si diffuse nell'aria, e tra i vapori
si staglio' una serie di piccole fialette disposte ordinatamente
all'interno.
Richiuse il coltello, lo ripose nel fodero alla cintola e afferro' una
fialetta, avvertendo una intensa sensazione di freddo.
Corrugando la fronte, tento' di interpretare le scritte stampigliate in
verticale sull'oggetto.
- "Antibiotico Chamarr - Centro Medico Triven Soth - Federazione Unita dei
Pianeti" -
Senza muovere un muscolo, Kromak sposto' la propria attenzione dalle
fialette al volto imperlato di sudore dell'umano.
- Bene bene bene. Cosa abbiamo qui? Medicinali federali, a quanto pare! Sei
sicuro di avere il permesso per averli a bordo e trasportali in territorio
Klingon? -
- S-s-si', certo! Se mi consente di utilizzare il computer, le mostrero'
tutte le autorizzazioni! -
- Tu non userai un bel niente, umano, perche' i tuoi permessi sono
sicuramente falsi, e tu sei sicuramente un contrabbandiere. Non importa se
la sicurezza federale fa acqua da tutte le parti ....... con i Klingon non
puoi farla franca! - gli ruggi' di rimando Kromak.
Il capitano si avvicino' lentamente all'umano, come un predatore che voglia
giocare con la propria preda, e prese a girargli attorno, mentre altri due
ufficiali Klingon osservavano divertiti la scena.
- La Federazione sospetta da tempo che una rete di spie e contrabbandieri
sia all'opera sulle proprie stazioni periferiche, dove i controlli sono
piu' scarsi e il traffico piu' difficile da controllare. Uno dei vermi che
sono riusciti a catturare ha indicato questa posizione come luogo di
scambio per merci e informazioni. -
- Capitano! Qua c'e' dell'altro! - grido' il terzo ufficiale Klingon,
entrando in plancia con due grossi contenitori modulari sotto le braccia.
Li lascio' cadere pesantemente a terra e sollevo' i coperchi di entrambe.
Una schiera di phaser e altro equipaggiamento federale fece bella mostra di
se'.
Kromak sorrise soddisfatto e torno' a rivolgersi all'umano.
- Il tuo compratore non arrivera' piu', umano. Tu, invece, potrai avere
salva la vita se vuoterai completamente il sacco. E' tutta qui la merce che
hai a bordo, verme? -
- S-s-s-i'! Tutto ..... tutto quanto! Questa e' una nave piccolissima ....
insignificante!! -
- E le informazioni? -
- Eh? Cosa? N-n-non capisco. -
- Non prenderti gioco di me, verme. Tu sei anche una spia, e se e' vero che
hai scorazzato all'interno del territorio federale, avrai raccolto
informazioni da vendere, credo. Nel posto dove hai rubato quelle, ad
esempio, - disse Kromak indicando le fialette di antibiotico Chamarr, - che
informazioni hai ottenuto? -
- No, niente, nessuna informazione. Triven Soth e' un Centro Medico. Di
quello non interessa niente a nessuno! -
Kromak afferro' nuovamente il coltello e, dopo averlo aperto, lo punto'
alla gola dell'uomo appoggiando la punta al suo pomo d'adamo.
- Sei sicuro, verme? Per me, stai mentendo. -
- ungh .... no no, e' la verita'! E poi ....-
Il secondo umano, che finora era rimasto in silenzio, quasi pietrificato
dal terrore, esordi' interrompendo il compagno.
- Oh, al diavolo, Jose! Si' Kromak, pensavamo di vendere anche qualche
informazione interessante. -
Jose non oso' muovere il collo, ma ruoto' gli occhi e fulmino' il compagno
con lo sguardo.
Kromak invece mostro' un sorriso compiaciuto.
- Ah davvero? Ma guarda un po'. Che informazioni, umano? -
- A-abbiamo registrato una conversazione interessante tra un gruppo di
vulcaniani e un ufficiale federale, mentre pranzavano sulla stazione. A noi
la cosa non e' sembrata molto chiara, ma eravamo convinti che qualcuno
avrebbe potuto trovare utili quelle informazioni! -
- Perche' avete registrato proprio loro? Lavoravate su commissione? -
- Oh, no no! Facciamo sempre cosi' quando ci troviamo su una stazione.
Monitorizziamo e registriamo tutto il possibile; c'e' sempre qualcosa di
interessante da vendere! -
- Bene bene! Voglio quelle registrazioni. Adesso, ora, immediatamente.-
L'uomo allungo' una mano tremante verso una tasca dei suoi pantaloni, ma
prima che potesse fare qualsiasi altra cosa, una paio di braccia possenti
lo abbrancarono da dietro. Una morsa leggermente piu' forte gli avrebbe
spezzato braccia e costole.
- No Woknor, lascia stare. Questi vermi non oserebbero giocare brutti
scherzi a ME ..... vero, umano? -
Con le braccia libere, l'uomo estrasse dalla tasca un piccolo cilindro
isolineare, che porse immediatamente a Kromak.
Il capitano se lo fece passare tra le mani e lo strinse nel pugno.
- Hai ragione. Sono sicuro che questo interessera' a qualcuno, ci puoi
giurare! -
Ritrasse la lama e la rinfodero' con un gesto rapido e veloce, ma Jose
continuo' a rimanere immobile mentre il sudore gli colava giu' dal collo.
- Bene. Torniamo sulla Morgak.Questi vermi non meritano piu' la nostra
attenzione. -
Sui volti dei due umani apparve un velo di felicita'.
I Kligon si disposero in una fila ordinata e Kromak detto' un ordine secco
e gutturale al comunicatore che portava al braccio. Nel giro di pochi
istanti, un raggio teletrasporto li smaterializzo', assieme ai contenitori
che avevano portato con se'.
Jose e il compagno si fissarono in faccia e scoppiarono in una risata
isterica che echeggio' in tutta la navetta.
Seduto sulla poltrona centrale della propria macchina da guerra, Kromak si
rivolse al proprio primo ufficiale.
- E' andata molto bene, mi pare. -
- Si', mio capitano, ottima operazione. Rapida, pulita ed efficace. E se
quelle informazioni interessassero al Consiglio ..... allora questa
missione potrebbe portarci molta piu' gloria di quanto ci aspettassimo! E
la Morgak avrebbe piu' peso nella flotta, AH! -
Il capitano elargi' una poderosa pacca sulla spalla al fidato Numero Uno e
si rivolse all'ufficiale che stazionava alla consolle sulla sinistra.
- Tattico, distruggi immediatamente quella nave! -
- Si' signore. -
Il Klingon attivo' un paio di comandi sulla propria postazione e, sullo
schermo principale, una coppia di scie verdastre raggiunse la sagoma del
piccolo trasporto. La navetta esplose in mille pezzi con un debole
bagliore, e i detriti schizzarono in ogni direzione.
- Nuova rotta: 254.7, curvatura 8. Eseguire! -
PIANETA KRONOS
Sede dell'Alto Consiglio Klingon
Data Stellare 57952.0 (14/12/2380, ore 11.31 am)
L'imponente palazzo dell'Alto Consiglio era stranamento silenzioso quella
mattina. I membri si sarebbero riuniti piu' tardi, nel pomeriggio, e in
quel momento Gowron era l'unico occupante della sala.
Sedeva sul suo scranno, con il peso del proprio corpo spostato sul
bracciolo di destra, e rifletteva ad occhi chiusi.
Il rumore dei passi che avverti' echeggiava contro le pareti. Gli stivali
dell'uniforme da battaglia indossata dalla figura battevano rumorosamente
contro il pavimento di marmo nero. Gowron la osservo' avanzare con sguardo
vigile; i piccoli occhi spalancati, attenti e fissi su un Klingon che
conosceva bene.
Giunto al cospetto del proprio leader, la figura chino' leggermente il
capo.
- Gowron ...... ci sono notizie importanti per te. -
Il Capo dell'Alto Consiglio si alzo' in piedi e scese i gradini.
- Lo so, D'morak. So tutto. -
- E come pensi di comportarti, allora? Non possiamo permetterci di fare
finta di niente! Se quello che i vulcaniani hanno raccontato al federale e'
vero, e se in tutti questi anni abbiamo imparato a capire gli umani e i
loro alleati, e' probabile che venga richiesto il nostro aiuto in questa
faccenda. -
- La Federazione ci ha chiesto di bloccare un contrabbandiere, e noi
l'abbiamo fatto. La storia finisce qui'. -
- Ma Gowron, sai benissimo cosa succedera'! Verremo sicuramente contattati
per avere una nave occulata! Non vorrai lasciarti sfuggire la possibilita'
di usare queste informazioni a nostro vantaggio? -
- Non sei stupido, D'morak. Perche' fai finta di esserlo? Riferiremo alla
Federazione che Salinas e' stato neutralizzato. Tutto qui'. Non e'
necessario fare riferimento ai medicinali rubati, ne' alle informazioni. Se
i federali sono cosi' stupidi e inetti da non accorgersi di un furto, non
e' scritto da nessuna parte che i Klingon debbano intervenire, - disse
Gowron con una strana luce negli occhi.
D'morak osservo' il proprio leader passeggiargli placidamente accanto, e si
sforzo' di reprimere una punta di disagio che iniziava a pervaderlo.
- Si', ma come pensi di rispondere ai federali, se ci chiederanno una
nave?-
Gowron si arresto' e la sua voce risuono' lungo le pareti della stanza:
- Abbiamo preso degli impegni, e li rispetteremo! -
D'morak fisso' per qualche attimo gli occhi fiammeggianti del Capo
dell'Alto Consiglio, e degluti'.
Gowron socchiuse gli occhi iniettati di sangue e riprese:
- Bada bene D'morak: non condivido ne' il modo di fare, ne' di pensare, ne'
di agire dei federali. Non mi piace la politica della Federazione, non mi
piace quell'idea ossessiva di mettere regole e regolamenti sopra l'onore
personale. Non mi piace il loro modo di risolvere i problemi ........ non
mi piaccioni gli umani, e sai benissimo quanto odi i vulcaniani!
La Federazione e' un'accozzaglia di razze senza un'idea comune, BAH!
qualcuno deve ancora spiegarmi come fanno vulcaniani e tellariti ad andare
d'accordo .... ad avere uno scopo ...... a perseguire la strada dell'onore!
E c'e' anche una grande ipocrisia di fondo: la Federazione predica la pace,
la tolleranza, la non violenza, ma non ci hanno pensato due volte ad
armarsi e a farsi altrettanto crudeli e spietati quanto i Jem'Hadar.
Inoltre .... che cosa dovrei pensare di qualcuno che per ottenere un
piccolo vantaggio tattico, accetta l'aiuto di chi in passato ha versato il
suo sangue, e quello dei suoi attuali alleati? - Gowron si riferiva
sicuramente ai romulani, e le fiamme che ardevano nei suoi occhi lo
confermavano.
- Come vedi, D'morak, ho mille e piu' motivi per disprezzare la
Federazione. Ma che non si dica mai, neanche nel piu' remoto e sperduto
angolo dell'universo, che l'Impero Klingon non e' un alleato leale e
onorevole. Se oggi l'Alto Consiglio gode della mia guida illuminata, una
buona parte del merito e' da attribuire alla Federazione e alla Flotta
Stellare. Non sto dicendo che l'Impero abbia bisogno di loro! Non l'ha mai
avuto, neanche quando la debole figlia dell'altrettanto debole Gorkon
decise che l'esplosione di una piccola luna avrebbe disgregato un grande
Impero Stellare! Ma oggi siamo alleati. Ognuno di noi ha impegnato il
proprio onore nel rispetto degli accordi ...... e chiunque avesse qualcosa
da ridire, e' invitato a presentarsi qui', in questo luogo, di fronte a
me!-
D'morak era a disagio, e Gowron non manco' di notarlo.
Il Capo dell'Alto Consiglio continuo' a passeggiare e riprese
immediatamente a parlare:
- Noi forniremo assistenza alla Federazione solo se questa verra'
formalmente richiesta. Certo .... tutto dipende da quale dovra' essere il
nostro ruolo: troppo spesso la Flotta ci ha usato come comodi trasporti
stellari per violare impunemente patti che loro stessi hanno firmato! Anche
ora che hanno a disposizione un gruppetto di navi occultate, noi siamo
sempre i fattorini che permettono ai federali di scorazzare impunemente
all'interno della Zona Neutrale!
Beh, questo non sta scritto da nessuna parte!
Che anche i nostri coltelli siano sporchi del sangue romulano!!! -
- Gowron, - disse D'morak a voce bassa, - non credo che i federali vogliano
versare sangue romulano. Ora poi non gli converrebbe. Probabilmente la loro
sara' una missione di salvataggio. -
Il Capo dell'Alto Consiglio giro' la testa di scatto contro D'morak.
- Mi hai preso per uno stupido??! -
- Oh no ... no, mio signore. -
- Allora perche' continui a dire sciocchezze? Certo che sara' una missione
di salvataggio! Ma se la Federazione vorra' la nostra assistenza, noi
dovremo avere una parte rilevante in questa faccenda! -
- Si' mio signore, ma i tuoi avversari politici ..... -
- i miei avversari farebbero meglio a vernirmi a dire le cose in faccia,
piuttosto che affidarsi a luridi baktag doppiogiochisti come te!!! -
- C-c-c-come?? -
- Di' ai tuoi padroni che tradire il Capo dell'Alto Consiglio e' tradire
l'Impero. E chi tradisce l'Impero disonora a vita se' stesso e la propria
famiglia. Ora, vediamo se hai il coraggio di affrontare la morte con
onore!-
Gowron estrasse il proprio pugnale con una rapidita' fulminea e, assumendo
una posizione di difesa, attese che D'morak facesse altrettanto.
Quando il Consiglio si riuni', le grida dei duellanti si erano appena
smorzate, e il cadavere dello sconfitto venne trascinato via lasciando una
vistosa scia di sangue. Gowron diede ordine che il pavimento non fosse
pulito prima di tre giorni.
U.S.S. UNICORN
Ponte di Comando
Data Stellare 57952.6 (14/12/2380, ore 16.46)
[Nota: dall'ultimo post sono trascorse 6 ore. Chiunque e' libero di
intervenire extra-turno per specificare eventuali vicende importanti
occorse al proprio personaggio durante questo lasso di tempo.]
L'attivita' in plancia si era fatta nuovamente frenetica. Con il gradito
ritorno del Tenente Comandante Quill alla consolle operativa, l'unica nota
stonata era rappresentata dall'assenza di Krugar al tattico.
Il comandante Dhek sperava che la questione potesse rimanere confinata
nell'ambito della getisone disciplinare interna del personale, ma se fosse
passato troppo tempo non avrebbe potuto fare a meno di rimettere la
faccenda al Comando di Flotta.
Il Capitano aveva gia' messo al corrente gli ufficiali superiori e
l'equipaggio di plancia delle decisioni dell'Ammiraglio Fressen, e nel
farlo non aveva mostrato nessuna esitazione che potesse lasciasse emergere
gli aspetti poco chiari della questione.
L'ordine fondamentale che tutti avevano ricevuto era di mantenere segreta
la natura dell'incarico che avrebbero ricevuto; l'intera operazione sarebbe
ricaduta sotto la diretta responsabilita' di Fressen stesso, e lui sarebbe
dovuto essere l'unico loro interlocutore, senza *alcuna* eccezione.
Ogni altra questione era passata in secondo piano, compresa l'inchiesta
disciplinare che avrebbe dovuto chiarire la posizione di Quill e F'Rann.
Il gruppo di Subok era ancora a bordo in stato di fermo, ma Fressen aveva
assicurato che la faccenda si sarebbe risolta a breve.
In definitiva, l'anziano Ammiraglio pareva essere assolutamente sicuro e
convinto di cio' che faceva. Aveva sempre la risposta pronta, e tutto
sembrava sotto controllo. Che cosa diavolo avesse detto a Grilov, e come
avrebbe giustificato i cambiamenti di programma al Comando, solo lui poteva
saperlo.
Era il suo volto che in questo momento campeggiava sul visore principale
della nave, e tutto l'equipaggio presente in plancia lo fissava con molta
attenzione.
-[ Sieie pronti alla partenza, Capitano? ]- disse Fressen attraverso gli
altoparlanti della plancia.
Knight fisso' Lamarc e Dhek per qualche istante e colse i rapidi cenni di
assenso. Parevano entrambi piuttosto stanchi. Era chiaro che non avevano
dormito molto, ma la loro presenza era stata espressamente richiesta in
plancia dal Capitano. D'altro canto, neanche lui sembrava fresco e
riposato.
- Si' signore. La Unicorn e' ai suoi ordini, - rispose Knight.
-[ Molto bene. Recatevi alle coordinate che vi sto trasmettendo in questo
momento, e rimanete in attesa mantenendo l'assoluto silenzio radio. ]-
- Chiedo scusa Ammiraglio, - intervenne Dhek. - Posso sapere cosa ci
aspetta, una volta giunti a destinazione? -
-[ No Comandante. Preferirei non rivelare troppe informazioni, in questo
momento. L'unica cosa che posso dirvi e' che ci reincontreremo tra non
molto. Anche l'Enterprise e' in procinto di ripartire, ma io non saro' a
bordo. Vi incontrero' al punto designato 60 minuti dopo il vostro arrivo.
Questo e' tutto quello che posso dirvi in questo momento. ]-
Qualcuno si ricompose nervosamente sulla poltroncina della propria
consolle, e altri tossirono.
-[ A presto, signori. Fressen, chiudo. ]- disse l'Ammiraglio prima di
interrompere la comunicazione.
- Ho le coordinate, capitano. Si riferiscono ad un ammasso asteroidale
presso la nebulosa di Rossiter, - intervenne O'Broinn.
- Dovremo attraversare la nebulosa, per arrivare a destinazione? - chiese
Quill.
- Uhmmmm ..... no. Anzi, seguendo il percorso di avvicinamento piu' breve
ci manterremo molto distanti dalla nebulosa. Distanza minima: 150 milioni
di chilometri. Distanza massima: 10 miliardi di chilometri. -
- Meglio cosi', - commento' Dhek.
- D'accordo, - disse Knight. - Tenente Woronicz, chieda al comando scalo
l'autorizzazione alla partenza. -
- Si' capitano. -
Una serie di rapidi trilli elettronici risuonarono dalla consolle
dell'attuale ufficiale tattico.
- Permesso accordato, signore, - disse Woronicz
Knight respiro' a fondo.
- Signor O'Broinn ..... ci porti fuori. -
La Unicorn mosse lentamente la sua enorme massa. Ruoto' su se' stessa e
prese a dirigersi verso la coppia di scie luminose che convergevano verso
l'uscita dell'hangar. Contemporaneamente, i cancelli spaziali iniziarono a
dischiudersi e la nave li oltrepasso', rituffandosi nello spazio profondo.
Nel giro di poche decine di secondi, il Centro Medico, e con lui il
comandante Kraar, erano gia' molto distanti.
- Tracci una rotta per il luogo designato, - disse Knight al giovane
navigatore della nave.
- Rotta tracciata, signore. -
- Curvatura 5. Attivare. -
Diario del Capitano
Data Stellare 57952.83 (14/12/2380, ore 18.47)
Siamo in prossimita' del luogo di incontro designato dall'Ammiraglio
Fressen. Sono certo che la natura misteriosa di questa missione inquieti
non pochi membri del mio equipaggio, ma se almeno qualcuno di loro ha la
stessa fiducia in me di quanta ne abbia io nell'Ammiraglio Fressen, allora
conto che non emergera' alcun problema di carattere comportamentale.
[Fine registrazione]
- Usciamo dalla curvatura, signor O'Broinn. Un quarto d'impulso fino al
punto di rendez-vous. -
La scia di stelle sul visore principale fu sostituita da uno scenario
inquietante e affascinante allo stesso tempo: una quantita'
indescrivibilmente alta di materiale asteroidale gremiva letteralmente
quella regione di spazio ..... e la Unicorn si stava dirigendo in quella
direzione.
Quill opero' una serie di rilevamenti alla propria consolle e intervenne:
- il luogo di incontro giace 120 chilometri all'interno del campo di
asteroidi, signore. La nave non avra' problemi ad attraversarlo, ma
suggerirei di rallentare e di procedere con gli scudi leggermente
sollevati. -
- E' un ottimo consiglio, - osservo' Dhek rivolgendosi al Capitano.
- Si'. Signor O'Broinn .... diminuisca di un quarto la velocita', - disse
Knight.
- Scudi frontali al 25 per cento, - aggiunse Dhek rivolto a Woronicz, - e
tenga pronti i banchi phaser di prua. -
La Unicorn scivolo' placidamente nel campo di asteroidi. Il tenente
O'Broinn aveva tracciato una rotta pressoche' perfetta; seguendo una
direzione lineare, la nave sfiorava le enormi formazioni rocciose che
rotolavano disordinatamente nello spazio, senza mai toccarle.
Una sola volta il tenente Woronicz fu costretto a fare fuoco su un grosso
asteroide che bloccava la strada della Unicorn, frantumandolo e riducendolo
in mille pezzi che si dissolsero al solo contatto con gli scudi della nave.
- Siamo in posizione, signore, - disse O'Broinn.
- Arresto totale. -
- Arresto totale, si' signore, -
La Unicorn si fermo' in pochi secondi, mentre una nutrita schiera di
asteroidi le vorticava attorno.
- A questo punto immagino che non ci resti che aspettare, - chiese Lamarc
al Capitano.
Knight fisso' per pochi attimi sia il Consigliere della nave che il
comandante Dhek.
- Gia'. L'Ammiraglio Fressen ha parlato di 60 minuti. Aspettiamo. -
In realta' bastarono 40 minuti perche' qualcosa distogliese l'equipaggio di
plancia della nave dal torpore dovuto all'inattivita'.
La consolle tattica emise una rumorosa segnalazione sonora: - Nave in
disoccultamento di fronte a noi, signore! -
- Sullo schermo! - ordino' Dhek prima ancora che Knight potesse aprire
bocca.
Il grosso asteroide che ruotava davanti alla Unicorn fu eclissato dalla
sagoma di una nave che sembrava materializzarsi dal nulla.
- Signor Woronicz, analisi, - ordino' Knight.
L'ufficiale tattico consulto' la propria consolle e rispose immediatamente.
- Nave leggera da ricognizione, classe Steamrunner. E' un vascello di
fabbricazione federale, ma se i dati del transponder sono corretti,
appartiene alla repubblica di Leetah. Armi e scudi disattivati. -
Dhek si alzo' in piedi. - Che ci fa una nave della repubblica di Leetha in
questo settore? -
- E da quando la repubblica di Leetah possiede navi occultate? - aggiunse
Lamarc.
- Messaggio in arrivo dal vascello, capitano, - disse Woronicz
- Sullo schermo, - ordino' Knight.
La sagoma della nave fu sostituita dal volto ormai familiare
dell'Ammiraglio Fressen.
-[ Ben trovati signori. Non siate sorpresi, avrete tutte le spiegazioni del
caso, non temete. Sappiate, comunque, che questa nave e' a vostra completa
disposizione per lo svolgimento dell'incarico che andro' ad illustrarvi,
dal momento che la Unicorn non potrebbe certo attraversare impunemente la
Zona Neutrale, ne' potevamo utilizzare le nostre navi occultate, ne' quelle
dei nostri alleati ..... per i motivi che ben sapete ........ ]-
L'unica cosa che gli ufficiali di plancia della Unicorn pensarono, in quel
momento, era che Fressen doveva veramente essere una persona stimata e
rispettata per avere agganci cosi' .... significativi!
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