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DECISIONI - PARTE II di Paolo Maroncelli
16 giugno 2000

    U.S.S UNICORN
    Alloggio privato del Capitano


    (15 minuti dopo il secondo colloquio con il gruppo di Subok)

    - Si rende conto della bomba che abbiamo tra le mani, Capitano? - disse Fressen gesticolando nervosamente con le mani. Poi continuo':
    - Questa faccenda e' tutt'altro che chiara e lineare. Esistono decine di modi diversi per affrontarla, e stia certo che se il Consiglio della Federazione fosse chiamato a decidere, avremmo almeno dieci giorni di dibattito feroce e serrato. Gli interventisti premerebbero per precipitarsi su Romulus ......... i loro oppositori si richiamerebbero certamente alla Prima Direttiva, piegandola ai loro comodi, e suggerirebbero di lasciare che le cose seguano il loro corso ......... e infine gli opportunisti, caro Capitano: loro valuterebbero la situazione con estrema attenzione e proporrebbero qualsiasi cosa che possa indebolire i nostri avversari e consentire a noi una posizione di rilievo.
    Stupito dalle mie parole? - concluse Fressen con il fiato corto, dopo aver pronunciato la frase in fretta, preda di una qualche forma di concitazione.
    - No Ammiraglio. Niente affatto. La Federazione e' un organo democratico, e la pluralita' di vedute non fa che rafforzare il suo valore morale, sociale e culturale. E' un precetto vulcaniano che noi creature emotive abbiamo faticato non poco a comprendere, ma questo e' uno dei motivi per cui io e lei siamo qui a discutere con logica e raziocinio, anziche' scannarci con un coltello in mano o a tramare nell'ombra alle spalle di chi la pensa diversamente da noi, - rispose Knight.
    Fressen strinse le labbra, e tutta la fitta ragnatela di rughe che le circondavano fece mostra di se'. Pareva molto perplesso, e i suoi occhi svegli incastonati in un viso anziano fissavano il pavimento.
    - Noi siamo diversi, dice? -
    - Assolutamente, Ammiraglio. Nella Flotta, per ottenere una promozione non devo uccidere il mio superiore, ne' complottare affinche' venga screditato di fronte all'opinione pubblica. -
    - Eravamo forse diversi quando abbiamo condotto la battaglia di Amek III (*), o quando abbiamo armato segretamente i ribelli Orioniani (**) in barba ai nostri stessi regolamenti? -
    Knight assunse un'espressione altrettanto perplessa: - La battaglia di Amek III e' stata la naturale risposta all'aggressione dell'alleanza Dominio/Cardassiana. -
    - E' stato un massacro, Capitano. La Strike Force Federale non si e' fatta nessuno scrupolo! Ha idea di quanti cardassiani sono morti in quella battaglia? -
    - Immagino parecchi, signore. Ma penso che, in certi momenti, la legittima difesa giustifichi l'aggressivita', - disse Knight, ma qualcosa nella sua voce fece capire a Fressen che, in realta', non fosse completamente convinto di cio' che diceva: "Affronta i tuoi nemici, ma evitali se puoi" gli recitava sempre il nonno, fedele ai precetti della filosofia comportamentale degli antichi gentlemen inglesi.
    - Lei crede veramente che la Federazione, oggi, stia subendo attacchi e minacce piu' gravi di quanto non accadesse in passato? Risponda sinceramente, Capitano. -
    Knight riflette' per qualche breve istante. Le immagini e gli eventi che gli balenavano nella mente erano numerosissimi: l'antica minaccia dei Klingon, i difficili rapporti con l'Impero Romulano dopo il trattato di Algeron, incidenti di ogni tipo con un numero imprecisato di civilta' interstellari piu' o meno aggressive e pericolose.
    - No Ammiraglio. Non credo. -
    - Ma oggi stiamo combattendo una guerra aperta e dichiarata. Perche'? - Knight aggrotto' la fronte e continuo' a riflettere fissando il pavimento. Trascorsero pochi attimi di silenzio assoluto.
    - Non lo so, signore. - disse il capitano con voce mesta.
    - Glielo dico io. Perche' la Federazione e' cambiata. E molto, anche. E sa quando e' cominciato tutto questo? -
    Knight era rapito dalle argomentazioni dell'Ammiraglio. Ora parlava e rispondeva come un bambino che ascolti passivamente i saggi consigli del genitore.
    - No, signore. -
    - Quando abbiamo subito la prima, vera aggressione da parte del Dominio e dei suoi Jem'Hadar. Avevamo due modi di reagire:
    discutere, trovare un accordo, parlamentare, magari cedere qualcosa a costo di instaurare rapporti pacifici e amichevoli. Ne saremmo stati capaci: i vulcaniani sono i migliori diplomatici della galassia, ne sono certo. Oppure assegnare la Defiant a Deep Space 9. Cosa abbiamo scelto, Capitano?- La domanda ovviamente era retorica, e Knight non rispose.
    - Ora abbiamo venti navi di classe Defiant nella Flotta, e qualcuno quelle navi le vuole usare ...... le *deve* usare! -
    Knight osservo' la rabbia che montava negli occhi fiammeggianti dell'Ammiraglio. Il suo viso si era fatto rosso, e aveva preso a stringere i pugni per scaricare la tensione.
    - A quel punto, dal Dominio non ci si poteva aspettare altro che una nuova offensiva, e poi una nuova risposta da parte nostra, e poi l'ingresso nel conflitto di chi storicamente ci avversa, e che non vedeva l'ora di scaricarci un po' di armi addosso! La guerra e' come un fuoco, Capitano. Si autoalimenta ........ e' molto facile accenderla, ma assai difficile spegnerla. Noi ....... - disse l'Ammiraglio sollevando una mano chiusa a pugno e fissando il Capitano dritto negli occhi con un'espressione accalorata e quasi feroce, - eravamo maestri nel gettare acqua sul fuoco. Ora siamo solo capaci di rispondere alle provocazioni con le armi in pugno, come un gruppetto di bambini immaturi, ACCIDENTI !! -
    La frase si concluse con il rumore secco del pugno dell'Ammiraglio che colpiva la paratia.

    Il capitano non sapeva come rispondere alle ultime parole che l'Ammiraglio aveva gridato. Ansimava vistosamente, e Knight temeva che questo scatto d'ira potesse nuocere alla sua salute, ma si guardo' bene dall'intervenire e preferi' lasciare che la rabbia scemasse lentamente.
    Di certo un simile comportamento non era consono ai gradi che portava al colletto, ma il capitano della Unicorn sapeva che da parte di un ufficiale anziano, che decine e decine di volte era intervenuto in maniera determinante nella politica della Federazione, talune "informalita'" erano spesso tollerate in virtu' dei meriti di servizio.
    E comunque, Knight non avrebbe saputo ne' voluto controbattere a nessuna delle questioni che Fressen aveva sollevato.
    L'anziano Ammiraglio aveva ragione da vendere.

    - Come suggerisce di comportarsi, Ammiraglio? Lei propone di scavalcare il Consiglio della Federazione e il Comando di Flotta? - chiese l'inglese con voce calma e pacata, dopo che l'anziano ufficiale pareva essersi ricomposto.
    Osservo' Knight con attenzione, come volesse scrutargli l'anima.
    - Secondo lei era questo che intendevo dire? -
    Il capitano si trovo' in estrema difficolta'. Aveva forse male interpretato le sue parole, in un modo che l'Ammiraglio avrebbe potuto trovare offensivo? Decise che a quella persona ....... a Fressen, doveva estrema franchezza.
    - Si' signore. -

    L'Ammiraglio volto' le spalle al Capitano, intreccio' le mani dietro la schiena e prese a passeggiare con un'andatura leggermente claudicante.
    - Ha ragione, intendevo proprio questo. La questione e' delicata, e una decisione deve essere presa in brevissimo tempo. Il Consiglio non avrebbe modo di decidere in fretta ...... no, sicuramente no. -
    - O forse lei teme quella che potrebbe essere la sua decisione, Ammiraglio?-

    Questa volta l'aveva detta grossa, ma Knight contava sul fatto che Fressen fosse un buon osservatore, e avesse intuito quanto, in realta', l'inglese concordasse con la sua visione della Federazione.
    In effetti, la risposta dell'anziano ufficiale fu altrettanto calma e rilassata.
    - Si', e' cosi'. Conosco personalmente tutti i membri del Consiglio e del Comando di Flotta; so come ragionano, e so che molti tra di loro non hanno esitato quando si e' trattato di autorizzare le operazioni militari contro il Dominio. In questa situazione ......... la risposta del Consiglio sarebbe un non-intervento. -
    Ormai Knight sapeva di poter parlare a Fressen senza timore ne freni inibitori.
    - Ne e' sicuro, signore? Voglio dire ..... i Romulani ci hanno fornito appoggio e assistenza negli ultimi anni di guerra, e hanno concesso alla Federazione molto piu' di quanto chiunque si sarebbe aspettato. Credo che molte personalita' federali di spicco ritengano credibili ulteriori avvicinamenti con i romulani, forse anche un'alleanza formale, il che sancirebbe la fine delle ostilita' tra le tre maggiori potenze interstellari dei Quadranti alpha e beta, nonche' la dissoluzione della Zona Neutrale. Non credo che il Consiglio metterebbe a rischio tutto questo decidendo di non intervenire. -
    Fressen distese le braccia lungo i fianchi e rispose.
    - Non c'e' nessun alleanza in vista. Nessuna distensione. I romulani non ne avrebbero alcun interesse. Se ci hanno aiutato e' solo e unicamente in virtu' di un presunto tornaconto personale: i romulani ci conoscono bene, capitano; conoscono le nostre virtu' e le nostre debolezze. Sanno quanta importanza diamo al rispetto dei patti, e sanno che non potremmo fare a meno di riconoscere loro tutta la gratitudine che gli e' dovuta per la loro assistenza militare. Ci vogliono sottomessi, non alleati, Capitano! Questo il Consiglio lo sa bene, ma finora l'aiuto dei romulani e' stato troppo prezioso per poter essere rifiutato. -
    Fressen trasse un profondo respiro dopo aver parlato per quasi un minuto senza prendere fiato, e continuo' a bassa voce, protendendosi in avanti verso Knight:
    - Questa sarebbe un'ottima opportunita' per rovesciare la situazione. Il Consiglio non vuole la dissoluzione dell'Impero Romulano, Capitano. Vuole semplicemente avere il coltello dalla parte del manico ..... e quel vulcaniano e il suo batterio gliene daranno la possibilita'! Inoltre, c'e' da mettere in conto la possibilita' che l'intera questione venga semplicemente insabbiata e ignorata; diamine, e' un vulcaniano che ha fatto tutto questo, capisce? Un *vulcaniano*! E per di piu', quelle persone, - disse indicando una direzione che idealmente avrebbe dovuto condurre all'alloggio dei prigionieri, - sono esponenti di una famiglia piuttosto potente. -
    - Sono certo ..... che il Consiglio abbandonerebbe Romulus al proprio destino, qualunque esso sia. - concluse Fressen.

    In un certo senso, Knight era sconvolto. Queste parole uscivano dalla bocca di un ufficiale superiore che aveva molta piu' esperienza di lui, e che aveva sempre ammirato. Ricevere un ordine da lui gli avrebbe imposto obbedienza. Ma non poteva fare a meno di pensare a se' stesso come ad un congiurato ...... qualcuno che tramava nell'ombra all'insaputa del Consiglio della Federazione.
    Per un ufficiale ligio al dovere e al rispetto dei regolamenti come lui, non poteva esserci sensazione piu' terribile e inquietante. Ma Knight stimava troppo Fressen, ed era assolutamente convinto che qualunque sua decisione fosse rivolta al bene supremo della Federazione e di tutti i principi fondamentali che le davano vita, senza nessun tipo di interesse o tornaconto personale. Erano assai pochi gli ufficiali di cui si sarebbe potuto dire altrettanto.
    Come per scaricarsi la coscienza da qualunque senso di colpa, Knight cerco' una qualche forma di "ufficialita'" a cui aggrapparsi:
    - Quali sono i suoi ordini, Ammiraglio? -
    Fressen fece uno sforzo per drizzare la schiena, e assunse un'espressione seria e formale.
    - L'inchiesta dovra' aspettare, Capitano. Consideri congelata la posizione disciplinare del suo ufficiale scientifico e lo reintegri immediatamente in servizio fino a quando il suo status non sara' valutato da apposita commissione competente. Per quanto riguarda il problema attuale, consideri tutte le informazioni sulla questione coperte da massima riservatezza. Ignori i normali livelli di accesso SECLAR. Qualsiasi informazione al riguardo dovra' essere limitata a lei, al suo equipaggio e a me personalmente. In virtu' dell'autorita' conferitami dal Comando della Flotta Stellare, lei agira' obbedendo solo ed esclusivamente ai miei ordini, di cui mi assumo la piena ed unica responsabilita'. Richiami in servizio tutti gli ufficiali che dovessero godere di un periodo di franchigia sulla stazione e tenga la nave pronta alla partenza, in attesa di ulteriori ordini. Tutto chiaro, capitano Knight? -

    Quanto era regolare tutto questo? Un Ammiraglio di Flotta come Fressen godeva di poteri speciali, e in situazioni particolari era previsto che potesse scavalcare le normali procedure decisionali per assumere direttamente il comando di un'operazione. Pero' c'era la questione del tenere *qualsiasi* altra persona all'oscuro della faccenda, e Knight sapeva benissimo che per "qualsiasi" Fressen intendeva "qualunque altro membro del Comando di Flotta". In questo frangente, un ufficiale deve decidere se obbedire ciecamente agli ordini di un proprio superiore, come viene richiesto ad ogni buon soldato, o se valutare l'opportunita' di impugnarli in virtu' di una presunta violazione dei regolamenti.

    In nessuno dei due casi Knight sarebbe stato perseguibile. Si trattava solo di decidere quale fosse la cosa migliore da fare ......

    - Si' signore. Agli ordini, - rispose l'inglese con orgoglio.
    Fressen fisso' il capitano per qualche breve istante, ammorbidendo un poco l'espressione severa che aveva assunto.
    - Molto bene. Avrete ulteriori istruzioni a breve, su una linea di comunicazione protetta; e ora, se permette, questa lombaggine mi sta uccidendo! - disse Fressen accingendosi ad uscire dall'alloggio del Capitano.



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