U.S.S UNICORN
Alloggio privato del Capitano
(15 minuti dopo il secondo colloquio con il gruppo di Subok)
- Si rende conto della bomba che abbiamo tra le mani, Capitano? - disse
Fressen gesticolando nervosamente con le mani. Poi continuo':
- Questa faccenda e' tutt'altro che chiara e lineare. Esistono decine di
modi diversi per affrontarla, e stia certo che se il Consiglio della
Federazione fosse chiamato a decidere, avremmo almeno dieci giorni di
dibattito feroce e serrato. Gli interventisti premerebbero per precipitarsi
su Romulus ......... i loro oppositori si richiamerebbero certamente alla
Prima Direttiva, piegandola ai loro comodi, e suggerirebbero di lasciare
che le cose seguano il loro corso ......... e infine gli opportunisti, caro
Capitano: loro valuterebbero la situazione con estrema attenzione e
proporrebbero qualsiasi cosa che possa indebolire i nostri avversari e
consentire a noi una posizione di rilievo.
Stupito dalle mie parole? - concluse Fressen con il fiato corto, dopo aver
pronunciato la frase in fretta, preda di una qualche forma di concitazione.
- No Ammiraglio. Niente affatto. La Federazione e' un organo democratico, e
la pluralita' di vedute non fa che rafforzare il suo valore morale, sociale
e culturale. E' un precetto vulcaniano che noi creature emotive abbiamo
faticato non poco a comprendere, ma questo e' uno dei motivi per cui io e
lei siamo qui a discutere con logica e raziocinio, anziche' scannarci con
un coltello in mano o a tramare nell'ombra alle spalle di chi la pensa
diversamente da noi, - rispose Knight.
Fressen strinse le labbra, e tutta la fitta ragnatela di rughe che le
circondavano fece mostra di se'. Pareva molto perplesso, e i suoi occhi
svegli incastonati in un viso anziano fissavano il pavimento.
- Noi siamo diversi, dice? -
- Assolutamente, Ammiraglio. Nella Flotta, per ottenere una promozione non
devo uccidere il mio superiore, ne' complottare affinche' venga screditato
di fronte all'opinione pubblica. -
- Eravamo forse diversi quando abbiamo condotto la battaglia di Amek III
(*), o quando abbiamo armato segretamente i ribelli Orioniani (**) in barba
ai nostri stessi regolamenti? -
Knight assunse un'espressione altrettanto perplessa: - La battaglia di Amek
III e' stata la naturale risposta all'aggressione dell'alleanza
Dominio/Cardassiana. -
- E' stato un massacro, Capitano. La Strike Force Federale non si e' fatta
nessuno scrupolo! Ha idea di quanti cardassiani sono morti in quella
battaglia? -
- Immagino parecchi, signore. Ma penso che, in certi momenti, la legittima
difesa giustifichi l'aggressivita', - disse Knight, ma qualcosa nella sua
voce fece capire a Fressen che, in realta', non fosse completamente
convinto di cio' che diceva: "Affronta i tuoi nemici, ma evitali se puoi"
gli recitava sempre il nonno, fedele ai precetti della filosofia
comportamentale degli antichi gentlemen inglesi.
- Lei crede veramente che la Federazione, oggi, stia subendo attacchi e
minacce piu' gravi di quanto non accadesse in passato? Risponda
sinceramente, Capitano. -
Knight riflette' per qualche breve istante. Le immagini e gli eventi che
gli balenavano nella mente erano numerosissimi: l'antica minaccia dei
Klingon, i difficili rapporti con l'Impero Romulano dopo il trattato di
Algeron, incidenti di ogni tipo con un numero imprecisato di civilta'
interstellari piu' o meno aggressive e pericolose.
- No Ammiraglio. Non credo. -
- Ma oggi stiamo combattendo una guerra aperta e dichiarata. Perche'? -
Knight aggrotto' la fronte e continuo' a riflettere fissando il pavimento.
Trascorsero pochi attimi di silenzio assoluto.
- Non lo so, signore. - disse il capitano con voce mesta.
- Glielo dico io. Perche' la Federazione e' cambiata. E molto, anche. E sa
quando e' cominciato tutto questo? -
Knight era rapito dalle argomentazioni dell'Ammiraglio. Ora parlava e
rispondeva come un bambino che ascolti passivamente i saggi consigli del
genitore.
- No, signore. -
- Quando abbiamo subito la prima, vera aggressione da parte del Dominio e
dei suoi Jem'Hadar. Avevamo due modi di reagire:
discutere, trovare un accordo, parlamentare, magari cedere qualcosa a costo
di instaurare rapporti pacifici e amichevoli. Ne saremmo stati capaci: i
vulcaniani sono i migliori diplomatici della galassia, ne sono certo.
Oppure assegnare la Defiant a Deep Space 9. Cosa abbiamo scelto, Capitano?-
La domanda ovviamente era retorica, e Knight non rispose.
- Ora abbiamo venti navi di classe Defiant nella Flotta, e qualcuno quelle
navi le vuole usare ...... le *deve* usare! -
Knight osservo' la rabbia che montava negli occhi fiammeggianti
dell'Ammiraglio. Il suo viso si era fatto rosso, e aveva preso a stringere
i pugni per scaricare la tensione.
- A quel punto, dal Dominio non ci si poteva aspettare altro che una nuova
offensiva, e poi una nuova risposta da parte nostra, e poi l'ingresso nel
conflitto di chi storicamente ci avversa, e che non vedeva l'ora di
scaricarci un po' di armi addosso! La guerra e' come un fuoco, Capitano. Si
autoalimenta ........ e' molto facile accenderla, ma assai difficile
spegnerla. Noi ....... - disse l'Ammiraglio sollevando una mano chiusa a
pugno e fissando il Capitano dritto negli occhi con un'espressione
accalorata e quasi feroce, - eravamo maestri nel gettare acqua sul fuoco.
Ora siamo solo capaci di rispondere alle provocazioni con le armi in pugno,
come un gruppetto di bambini immaturi, ACCIDENTI !! -
La frase si concluse con il rumore secco del pugno dell'Ammiraglio che
colpiva la paratia.
Il capitano non sapeva come rispondere alle ultime parole che l'Ammiraglio
aveva gridato. Ansimava vistosamente, e Knight temeva che questo scatto
d'ira potesse nuocere alla sua salute, ma si guardo' bene dall'intervenire
e preferi' lasciare che la rabbia scemasse lentamente.
Di certo un simile comportamento non era consono ai gradi che portava al
colletto, ma il capitano della Unicorn sapeva che da parte di un ufficiale
anziano, che decine e decine di volte era intervenuto in maniera
determinante nella politica della Federazione, talune "informalita'" erano
spesso tollerate in virtu' dei meriti di servizio.
E comunque, Knight non avrebbe saputo ne' voluto controbattere a nessuna
delle questioni che Fressen aveva sollevato.
L'anziano Ammiraglio aveva ragione da vendere.
- Come suggerisce di comportarsi, Ammiraglio? Lei propone di scavalcare il
Consiglio della Federazione e il Comando di Flotta? - chiese l'inglese con
voce calma e pacata, dopo che l'anziano ufficiale pareva essersi
ricomposto.
Osservo' Knight con attenzione, come volesse scrutargli l'anima.
- Secondo lei era questo che intendevo dire? -
Il capitano si trovo' in estrema difficolta'. Aveva forse male interpretato
le sue parole, in un modo che l'Ammiraglio avrebbe potuto trovare
offensivo?
Decise che a quella persona ....... a Fressen, doveva estrema franchezza.
- Si' signore. -
L'Ammiraglio volto' le spalle al Capitano, intreccio' le mani dietro la
schiena e prese a passeggiare con un'andatura leggermente claudicante.
- Ha ragione, intendevo proprio questo. La questione e' delicata, e una
decisione deve essere presa in brevissimo tempo. Il Consiglio non avrebbe
modo di decidere in fretta ...... no, sicuramente no. -
- O forse lei teme quella che potrebbe essere la sua decisione,
Ammiraglio?-
Questa volta l'aveva detta grossa, ma Knight contava sul fatto che Fressen
fosse un buon osservatore, e avesse intuito quanto, in realta', l'inglese
concordasse con la sua visione della Federazione.
In effetti, la risposta dell'anziano ufficiale fu altrettanto calma e
rilassata.
- Si', e' cosi'. Conosco personalmente tutti i membri del Consiglio e del
Comando di Flotta; so come ragionano, e so che molti tra di loro non hanno
esitato quando si e' trattato di autorizzare le operazioni militari contro
il Dominio. In questa situazione ......... la risposta del Consiglio
sarebbe un non-intervento. -
Ormai Knight sapeva di poter parlare a Fressen senza timore ne freni
inibitori.
- Ne e' sicuro, signore? Voglio dire ..... i Romulani ci hanno fornito
appoggio e assistenza negli ultimi anni di guerra, e hanno concesso alla
Federazione molto piu' di quanto chiunque si sarebbe aspettato. Credo che
molte personalita' federali di spicco ritengano credibili ulteriori
avvicinamenti con i romulani, forse anche un'alleanza formale, il che
sancirebbe la fine delle ostilita' tra le tre maggiori potenze
interstellari dei Quadranti alpha e beta, nonche' la dissoluzione della
Zona Neutrale. Non credo che il Consiglio metterebbe a rischio tutto questo
decidendo di non intervenire. -
Fressen distese le braccia lungo i fianchi e rispose.
- Non c'e' nessun alleanza in vista. Nessuna distensione. I romulani non ne
avrebbero alcun interesse. Se ci hanno aiutato e' solo e unicamente in
virtu' di un presunto tornaconto personale: i romulani ci conoscono bene,
capitano; conoscono le nostre virtu' e le nostre debolezze. Sanno quanta
importanza diamo al rispetto dei patti, e sanno che non potremmo fare a
meno di riconoscere loro tutta la gratitudine che gli e' dovuta per la loro
assistenza militare. Ci vogliono sottomessi, non alleati, Capitano! Questo
il Consiglio lo sa bene, ma finora l'aiuto dei romulani e' stato troppo
prezioso per poter essere rifiutato. -
Fressen trasse un profondo respiro dopo aver parlato per quasi un minuto
senza prendere fiato, e continuo' a bassa voce, protendendosi in avanti
verso Knight:
- Questa sarebbe un'ottima opportunita' per rovesciare la situazione. Il
Consiglio non vuole la dissoluzione dell'Impero Romulano, Capitano. Vuole
semplicemente avere il coltello dalla parte del manico ..... e quel
vulcaniano e il suo batterio gliene daranno la possibilita'! Inoltre, c'e'
da mettere in conto la possibilita' che l'intera questione venga
semplicemente insabbiata e ignorata; diamine, e' un vulcaniano che ha fatto
tutto questo, capisce? Un *vulcaniano*! E per di piu', quelle persone, -
disse indicando una direzione che idealmente avrebbe dovuto condurre
all'alloggio dei prigionieri, - sono esponenti di una famiglia piuttosto
potente. -
- Sono certo ..... che il Consiglio abbandonerebbe Romulus al proprio
destino, qualunque esso sia. - concluse Fressen.
In un certo senso, Knight era sconvolto. Queste parole uscivano dalla bocca
di un ufficiale superiore che aveva molta piu' esperienza di lui, e che
aveva sempre ammirato. Ricevere un ordine da lui gli avrebbe imposto
obbedienza. Ma non poteva fare a meno di pensare a se' stesso come ad un
congiurato ...... qualcuno che tramava nell'ombra all'insaputa del
Consiglio della Federazione.
Per un ufficiale ligio al dovere e al rispetto dei regolamenti come lui,
non poteva esserci sensazione piu' terribile e inquietante.
Ma Knight stimava troppo Fressen, ed era assolutamente convinto che
qualunque sua decisione fosse rivolta al bene supremo della Federazione e
di tutti i principi fondamentali che le davano vita, senza nessun tipo di
interesse o tornaconto personale. Erano assai pochi gli ufficiali di cui si
sarebbe potuto dire altrettanto.
Come per scaricarsi la coscienza da qualunque senso di colpa, Knight cerco'
una qualche forma di "ufficialita'" a cui aggrapparsi:
- Quali sono i suoi ordini, Ammiraglio? -
Fressen fece uno sforzo per drizzare la schiena, e assunse un'espressione
seria e formale.
- L'inchiesta dovra' aspettare, Capitano. Consideri congelata la posizione
disciplinare del suo ufficiale scientifico e lo reintegri immediatamente in
servizio fino a quando il suo status non sara' valutato da apposita
commissione competente. Per quanto riguarda il problema attuale, consideri
tutte le informazioni sulla questione coperte da massima riservatezza.
Ignori i normali livelli di accesso SECLAR. Qualsiasi informazione al
riguardo dovra' essere limitata a lei, al suo equipaggio e a me
personalmente. In virtu' dell'autorita' conferitami dal Comando della
Flotta Stellare, lei agira' obbedendo solo ed esclusivamente ai miei
ordini, di cui mi assumo la piena ed unica responsabilita'. Richiami in
servizio tutti gli ufficiali che dovessero godere di un periodo di
franchigia sulla stazione e tenga la nave pronta alla partenza, in attesa
di ulteriori ordini. Tutto chiaro, capitano Knight? -
Quanto era regolare tutto questo? Un Ammiraglio di Flotta come Fressen
godeva di poteri speciali, e in situazioni particolari era previsto che
potesse scavalcare le normali procedure decisionali per assumere
direttamente il comando di un'operazione. Pero' c'era la questione del
tenere *qualsiasi* altra persona all'oscuro della faccenda, e Knight sapeva
benissimo che per "qualsiasi" Fressen intendeva "qualunque altro membro del
Comando di Flotta". In questo frangente, un ufficiale deve decidere se
obbedire ciecamente agli ordini di un proprio superiore, come viene
richiesto ad ogni buon soldato, o se valutare l'opportunita' di impugnarli
in virtu' di una presunta violazione dei regolamenti.
In nessuno dei due casi Knight sarebbe stato perseguibile. Si trattava solo
di decidere quale fosse la cosa migliore da fare ......
- Si' signore. Agli ordini, - rispose l'inglese con orgoglio.
Fressen fisso' il capitano per qualche breve istante, ammorbidendo un poco
l'espressione severa che aveva assunto.
- Molto bene. Avrete ulteriori istruzioni a breve, su una linea di
comunicazione protetta; e ora, se permette, questa lombaggine mi sta
uccidendo! - disse Fressen accingendosi ad uscire dall'alloggio del
Capitano.
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