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INSIDIE INVISIBILI di Roberto Messora
29 maggio 2000

    Data Stellare 57950.2 (13/12/2380, 20:00)
    USS Unicorn, bar di prora


    Il Consigliere Lamarc se ne stava seduto a tavola senza proferire parola alcuna, a mantenere la conversazione ci stava pensando il Comandante Data.
    Marcel lo osservava quasi estraniato da tutto il resto, compresa la bellissima donna che aveva di fianco, la Dottoressa Turrell. In effetti si sentiva un po' stordito, gli eventi si erano susseguiti ad un ritmo impensabile: solo quella mattina aveva preso ufficialmente servizio e da allora si erano inseguiti come in uno strano sogno incontri ed eventi che non si sarebbe immaginato. Innanzitutto il Capo Kadra, una persona a suo modo incredibile, non tanto per il suo improbabile modo di parlare, quanto per il frenetico modo di lavorare, quasi fosse una questione di vita o di morte; Marcel si era comunque reso conto che sarebbe stato di grandissima importanza, sembrava conoscere ogni segreto dei database della nave, cosa che dimezzava spesso le operazioni di ricerca bibliografica e scientifica. Quello non era stato l'unico incontro particolare della giornata, di punto in bianco si erano fatte vive alla pota del suo ufficio due Ufficiali in divisa della sezione medica, due bellissimi Ufficiali in realtà, le aveva riconosciute subito: la Dottoressa Selenjak (che Ufficiale però non era) e la Dottoressa Turrell, la nuova arrivata a bordo della Unicorn.
    Un sorriso gli si stampò sul viso tanto che il Comandante Data lo osservò con quel suo sguardo quasi ingenuo domandandosi se nei risvolti della psiche andoriana ci fosse qualcosa di divertente che gli stesse sfuggendo. Marcel sorrideva al pensiero di quanto poco gli importasse che la Dottoressa Turrell fosse in parte betazoide, in effetti in passato aveva avuto problemi con alcuni rappresentanti di quella razza empatica, ma in fondo con la donna che le sedeva di fianco poteva anche fare un'eccezione.
    La conversazione languiva, almeno secondo i canoni di Lamarc che avrebbe preferito parlare di alta cucina o di storia medievale se proprio avessero dovuto intavolare una discussione seria; senza accorgersene incrociò lo sguardo della meta betazoide al suo fianco che sembrava condividere il suo stesso stato d'animo. Marcel non lasciò fuggire il momento:
    «Comandante, mi scusi se la interrompo; la cena è stata deliziosa, ma purtroppo oggi è il mio primo giorno di servizio qui a bordo e devo confessare che non ho ancora terminato alcuni compiti. Vorrei congedarmi da voi non senza sottolineare quanto abbia apprezzato questa cena..»
    In cuor suo sperava che tanta affettazione non fosse palese al punto da essere considerata sgradevole. Data inclinò leggermente la testa e fissò Lamarc mentre i suoi occhi si muovevano a scatti in modo innaturale. «Ma certo Comandante, capisco. Anche per me è stato un incontro molto interessante.»
    Interessante, chissà cosa aveva trovato di interessante nelle quattro parole che aveva detto, pensò Marcel, ma tanto gli bastava che si alzò mostrando il migliore dei suoi sorrisi, nello stesso istante Turrell fece altrettanto mostrandosi gentile, ma ferma nella sua decisione di lasciare la tavola nonostante il disappunto evidente di Selenjak. Fu un attimo: Lamarc e Turrell si trovarono ad uscire dal bar di prora insieme evidentemente sollevati.
    «Bene Dottoressa, siamo riusciti a liberarci, ancora una parola sugli andoriani e sulle peculiarità psichiche del cervello ferengi e mi sarei addormentato sulla sedia.»
    Zeela Marie guardò Lamarc con evidente sorpresa:
    «Onestamente Consigliere lei mi stupisce, pensavo che davvero avesse alcune faccende da sbrigare.»
    «Ah, no davvero, con il supporto del mio attendente ho finito anche prima della fine del mio turno, una scheggia impazzita quell'uomo, ma valido.»
    «Se devo essere sincera non ho avvertito impazienza o noia in lei durante la cena.»
    Marcel si rabbuiò per un istante: non gli piaceva affatto (e non gli sarebbe mai piaciuto) che qualcuno, in particolare i betazoidi, potesse sondare la sua mente senza che lui ci potesse fare nulla.
    «Anni di esperienza: non sono bravo a mentire, così ho affinato una tecnica di difesa quando mi trovo in queste situazioni. Io come Consigliere sono più portato al lato diplomatico della mia mansione piuttosto che a quello clinico della psicologia; mi sono trovato molto spesso in situazioni di convivio durante ricevimenti noiosi all'inverosimile, per non palesare troppo il mio stato d'animo ho imparato quasi ad estraniarmi dal contesto mantenendo un minimo di attenzione a quello che mi circonda. In questo modo posso sembrare forse un poco distratto, ma di certo non annoiato e fra le due cose quella che gli ospiti gradiscono di meno è di sicuro quest'ultima.»
    Turrell sorrise, un sorriso a metà, ma abbagliante che lasciò Lamarc per un attimo senza fiato: una donna davvero bella, tanto quanto la sua preparazione professionale, informazione che aveva letto nel suo curriculum solo qualche ora prima.
    I due si ritrovarono di fronte al turboascensore in pochi istanti, Marcel pensò che non fosse un orario tardo, c'era un particolare che lo assillava da quando aveva congedato la Dottoressa Selenjak dopo la seduta del pomeriggio.
    «Mi scusi Dottoressa, non so quali impegni abbia adesso, ma vorrei sottoporle un caso e vorrei il suo parere.»
    «Ma certo Comandante e la prego, non sia così formale con me, visto che non siamo in servizio mi può anche chiamare per nome: Zeela Marie.»
    «Certamente, non sia mai che un Lamarc disattenda i desideri di una bella donna, lasci però che anche io le chieda di chiamarmi per nome: Marcel.»
    Il tono e il garbo con cui Marcel aveva detto quelle parole convinsero Zeela che fosse solo galanteria francese quella del Consigliere e si limitò ad un cenno di assenso con la testa. Entrarono nel turboascensore e Lamarc ordinò per il ponte 12.
    «Di che si tratta Cons. Marcel?»
    «Della Dottoressa Selenjak. La seduta che ha avuto con me in mattinata è stata solo di tipo conoscitivo, una sorta di panoramica generale, volevo capire da cosa potesse dipendere il suo disturbo. La psiche vulcaniana è molto complessa, una delle più complesse, soprattutto per la rigida disciplina morale che impone la loro dottrina dell'IDIC. Nel trattare un vulcan è necessaria molta pazienza e molta circospezione. Purtroppo non ne ho cavato molto se devo essere sincero e questo mi ha lasciato perplesso.»
    Il turboascensore terminò la sua corsa e i due Ufficiali si trovarono nel corridoio principale del ponte 12.
    «Prego volevo andare in infermeria.»
    Zeela lo seguì senza parlare, Marcel continuò il suo discorso:
    «Con il mio attendente ho rivoltato l'intera banca dati alla ricerca di possibili spiegazioni cliniche, di altri sintomi simili registrati in letteratura, ma non abbiamo trovato niente. Questo non è normale e quando qualcosa non è normale sono sempre divorato dal dubbio.»
    «Crede che io possa darle delle risposte?»
    «Mi basterebbe anche un piccolo indizio per poi da lì poter condurre un' ulteriore analisi sulla Dottoressa.»
    «Ho idea che rimarrà deluso da quello che ho rilevato.»
    «Ho letto il suo rapporto medico, ma credo che ci possa essere un margine ulteriore di analisi.»
    «Dovremo andare un po' alla cieca però.»
    «Ha da fare questa notte?»
    «Intende oltre a dormire?»
    «Si.»
    «No, niente.»
    «Ottimo Dottoressa, apprezzo le persone piene di risorse e pronte all' avventura.»

    USS Unicorn, infermeria (20:30)

    Turrell mostrò a Lamarc l'esito delle analisi che aveva svolto dopo il malore di Selenjak, analisi approfondite e meticolose. Solo alcuni valori erano fuori norma, niente di preoccupante dato che i livelli ematici rientravano perfettamente nella norma.
    «Secondo il mio parere, qui non c'è niente di rilevante.»
    «Già, sembra così. Senta Zeela, questi valori anomali nell'attività dei recettori neurali occipitali possono avere qualche causa particolare?»
    «Molte cause, per esempio durante una fusione mentale la loro attività aumenta del 400%.»
    «Malattie?»
    «Mi lasci vedere. Computer, mostrami tutte le cause cliniche che possano alterare i valori dei recettori neurali occipitali vulcaniani.»
    «[Elaboro.]»
    Dopo alcuni secondi scanditi dall'usuale sequenza sonora del computer venne visualizzato sul visore principale il risultato della ricerca.
    «[Esistono 14 tipi di cause cliniche diverse per l'alterazione richiesta.]»
    Zeela studiò con attenzione l'elenco.
    «Ha qualcosa in mente Consigliere?»
    «La prima impressione che ho avuto durante la seduta è che il disturbo della Dottoressa avesse qualcosa a che fare con le disfunzioni psichiche che colpiscono i vulcaniani in particolari momenti della loro vita, come il pon farr.»
    «Tutte le manifestazioni organiche e psichiche tipiche di fenomeni come il pon farr nella vita di un vulcaniano sono conosciute con precisione, inoltre non sono "malattie", sono stati organici prevedibili e del tutto normali.»
    «Vero, ma se posso azzardare, visto che stiamo brancolando nel buio, non potrebbe esserci qualcosa che si è perso nel tempo e che nel caso della Dottoressa Selenjak si è ripresentato? I vulcaniani che conosciamo oggi sono il frutto di una profonda rivoluzione culturale, i loro antenati erano molto diversi. Abbiamo ancora dati incompleti sulla fisiologia romulana, ma sappiamo che soffrono di alcuni disturbi e malattie psichiche diversi da quelle vulcaniane. Eppure provengono dallo stesso ceppo razziale. Mi domando se qualcosa che colpiva gli antichi vulcaniani abbia colpito la Dottoressa.»
    «Una teoria mirabolante, ma fin troppo azzardata.»
    L'espressione di Zeela era di vago rimprovero, ma Marcel non si scoraggiò.
    «Senta Zeela, potrebbe fare lo stesso tipo ricerca per gli altri valori anomali che ha registrato?»
    «Certamente.»
    La meta betazoide si mise al lavoro, il computer per ognuno dei valori (e non erano molti) elencò una serie di rilevanze cliniche, al termine Zeela guardò Lamarc:
    «Immagino che adesso voglia una ricerca incrociata sugli elenchi.» Con un sorriso Marcel le rispose:
    «Esatto, vedo che mi capisce al volo.»
    «Computer ricerca incrociata sugli elenchi di risposta alle ricerche precedenti.»
    «[Ricerca negativa: nessuna istanza compare in tutti gli elenchi.]» Zeela spalancò gli occhi incredula: sembrava che avesse trovato davvero i sintomi di qualcosa di mai visto prima.
    «Questo non è normale.»
    «È quello che ho detto anch'io.»
    «Computer, quale istanza compare più volte?»
    «[Livello di adrenalina superiore al normale. Quattro volte su otto elenchi.]»
    «Computer, probabile diagnosi secondo i sintomi evidenziati.»
    «[Nessun riscontro, diagnosi sconosciuta.]»
    Zeela guardò Marcel scuotendo la testa:
    «Quando ho visitato la Dottoressa l'ho trovata abbastanza in salute nonostante lo svenimento e i valori fuori norma non erano tali da destare preoccupazione, ma qui c'è qualcosa che non quadra.»
    «La notte è lunga Dottoressa.», disse Lamarc con un sorriso ironico.

    USS Unicorn, infermeria (04:15)

    Lamarc e Turrell si guardarono negli occhi, non riuscivano a capacitarsi di quello che avevano appena scoperto. Marcel mise mano al suo comunicatore che trillò:
    «Lamarc a Capitano Knight.»
    Dopo alcuni istanti la Knight rispose:
    «[Qui Knight, mi dica Consigliere.]»
    «Mi scusi per l'ora tarda e se l'ho svegliata Capitano, ma dovrebbe venire urgentemente in infermeria.»
    «[Immagino si tratti di qualcosa d'importante.]»
    Dal tono di voce non si capiva se Knight fosse seccato da quella chiamata.
    «Molto importante Capitano.»
    «[Bene, sto arrivando.]»
    Lamarc chiamò anche il Comandante Dhek, ma evitò di contattare Selenjak: aveva chiesto al computer dove si trovasse e la risposta era stata che si trovava ancora al bar di prora, evidentemente stava ancora conversando con il Comandante Data (anch'esso ancora al bar di prora) e non gli era sembrato il caso di interromperla.
    Trascorsero alcuni minuti, Knight e Dhek arrivarono insieme.
    «Consigliere, cosa c'è di tanto urgente da chiamarci nel mezzo della notte?»
    «Capitano, lascio le spiegazioni alla Dottoressa Turrell, lei meglio di me potrà illustrarle quanto abbiamo scoperto.»
    Turrell tratteggiò i precedenti sui disturbi di Selenjak e indicò le ricerche che avevano condotto.
    «. quello a cui siamo arrivati è qualcosa che necessita della sua attenzione immediata.»
    Guardò Lamarc che con un cenno annuì, attivò il visore principale che mostrò, ingrandito digitalmente, una sorta di batterio, niente di più che un semplice batterio. Turrel si avvicinò al visore:
    «Questo sembra un innocuo batterio, uno streptococco molto semplice, niente che attirerebbe l'attenzione in un'analisi medica.»
    Knight si avvicinò alla parete strizzando un poco gli occhi.
    «"Sembra" cosa significa?»
    «Ho condotto un'analisi genetica approfondita dato che con una semplice analisi sulla materia organica non riuscivo a trovare niente di rilevante, una scansione del DNA di tutto ciò che è stato rilevato sulla Dottoressa Selenjak. Il computer ci ha impiegato quasi due ore nel catalogare tutte le istanze di DNA, da quello della Dottoressa a quello del più piccolo batterio. Nell'elenco abbiamo riscontrato che questo batterio e gli altri identici a lui hanno un DNA sconosciuto.»
    «Uno streptococco con DNA sconosciuto?», fece Dhek.
    «Esattamente, non può essere. Infatti questo è uno streptococco alterato geneticamente. Lo posso affermare senza ombra di dubbio: è certamente un' opera di alta ingegneria genetica, ma chiunque lo abbia creato non è riuscito a superare il classico problema della clonazione. Ho generato una coltura della flora batterica che dopo un'iniziale crescita naturale ha evidenziato una certa degradazione, analizzando i batteri dell'ultima generazione ho trovato DNA degradato, mancavano intere sequenze. Questa degradazione è appunto classica nei processi di clonazione.»
    «Mi scusi Dottoressa, ma ha appena detto di aver impiantato una coltura della flora batterica, immagino che si sia riprodotta per vie naturali.»
    «Si Capitano, ma evidentemente il ceppo originario è stato creato da un prototipo per clonazione, questa tara poi rimane nel patrimonio genetico.»
    «Capisco e mi dica, questo batterio ha qualcosa a che fare con i disturbi della Dottoressa Selenjak?»
    «Attacca in un modo molto strano l'apparato nervoso dei vulcaniani. Ho riscontrato il batterio sia su di me che sul Consigliere, ma è del tutto inattivo, non ho condotto ricerche su altre razze, ma credo di poter affermare che sia attivo solo sui vulcaniani, in effetti reagisce quando viene a contatto con la combinazione di rame e plasma tipico del sangue vulcaniano e romulano.»
    Knight sospirò, sembrava che non potesse credere anche a quella novità.
    «Motivo di tutto ciò.?»
    «Non lo sappiamo Capitano, appena abbiamo scoperto di che cosa si trattava l 'abbiamo chiamata.», disse Lamarc.
    «Avete qualche teoria su come la Dottoressa e tutti noi possiamo essere stati sottoposti al contagio?»
    «No Signore, non riusciamo ad immaginarlo, potrebbe essere stato in qualsiasi momento: nessun scanner medico abbinato ai teletrasporti o alle quarantene avrebbe indicato il contagio, in effetti è solo uno streptococco. Se ogni scanner dovesse esaminare nel dettaglio il DNA di ogni forma organica non vivremmo più: nella mia analisi il computer ha impiegato quasi due ore per la scansione. Purtroppo l'alterazione è di sole alcune sequenze, alterazione mirata e sofisticata, ma il 95% del DNA è la stessa di uno streptococco qual.»
    Turrel fu interrotta dall'apparizione di un'immagine umanoide sul visore dove fino ad un istante prima c'era quella ingrandita del batterio alterato. Lamarc fu il primo a capire:
    «F'rann.»
    «[Consigliere. Capitano.]»
    Knight si avvicinò al visore:
    «A cosa dobbiamo la tua presenza?»
    «[Anche se sono stata trasferita sul centro medico monitorizzo ancora il computer della Unicorn: ho notato un'intensa attività dovuta all'utilizzo dell'infermeria, la Dottoressa Turrel e il Consigliere Lamarc hanno lavorato moltissimo, i dati che stavano analizzando mi hanno incuriosita e ho condotto una mia personale ricerca.]»
    Knight si aggiustò l'uniforme:
    «Se hai qualcosa da dire ti ascoltiamo.»
    F'rann sorrise in tono vagamente ironico:
    «[Ho sondato le registrazioni del computer del centro medico: innanzitutto sembra che tutti i vulcaniani o ibridi vulcaniani della base siano stati colpiti da strani disturbi come vertigini o forti mal di testa, comunque niente di grave come lo svenimento della Dottoressa Selenjak. Poi ho dato un 'occhiata alle registrazioni degli scanner medici sia dei teletrasporti che dei moli d'attracco e degli hangar. Il batterio in questione è stato rilevato, anche dai sensori ambientali, come ovvio non è stato segnalato nessun allarme per gli stessi motivi che vi ha elencato la Dottoressa Turrell. Ho scoperto però che i disturbi del personale vulcaniano sono iniziati dopo un evento ben preciso: l'arrivo di una nave vulcaniana al centro medico il giorno precedente l'arrivo della Unicorn.]» Dhek non ci impiegò molto a capire di chi si trattasse:
    «Capitano, la nave vulcaniana è quella dei parenti di Newport, lo stesso Newport ha richiesto una paio di giorni di franchigia per poterli incontrare.»
    Knight rimase in silenzio, strizzò gli occhi senza guardare niente in particolare.
    «Signori, siete assolutamente sicuri di tutto questo?»
    «Assolutamente.», disse Turrell, «Se posso aggiungere una cosa volevo rassicurarla sulle condizioni della Dottoressa Selenjak: la degradazione genetica del batterio ne impedisce la proliferazione oltre una certa soglia e quindi ne sancisce la scomparsa dopo un certo tempo, avrà degli strascichi ancora per un paio di giorni, ma tutto si risolverà. Il fatto che la Dottoressa abbia sofferto più di tutti gli altri secondo me è dovuto al fatto che sta passando un momento di particolare stress psichico, stress indipendente dal batterio, forse dovuto al lavoro, questo ha aggravato la sua condizione.»
    «Mi fa piacere sentirlo Dottoressa Turrell. Bene, mi sembra che il quadro sia chiaro e credo che il passo seguente sia quello di scoprire che cosa sia veramente il batterio e perché è giunto fino a qui.»
    Detto questo si rivolse a Dhek:
    «Comandante la voglio a rapporto in sala tattica fra mezz'ora con il Tenente Newport.»
    «Si Signore.»
    Knight se ne andò salutando brevemente i presenti in infermeria, Dhek fece altrettanto andando a cercare Newport. Lamarc si rivolse a F'rann:
    «Grazie F'rann, il tuo aiuto è stato prezioso.»
    «[Di niente Consigliere, avevo un favore da ricambiare.]»
    L'andoriana virtuale sorrise e scomparve dal visore dell'infermeria, Lamarc guardò il display sulla parete e si passò una mano sul mento grattandosi il pizzetto:
    «Secondo giorno sulla Unicorn e secondo giorno in cui praticamente non dormo, grandioso!»
    Zeela era evidentemente stanca, ma si concesse un sorriso:
    «Spero non sia sempre così.»
    «No, ho il timore che sia anche peggio. Bene mi ha fatto piacere lavorare con lei e non solo, adesso però io andrei a dormire.»
    «Anch'io Marcel andrò a dormire, la mia paziente, la Dottoressa Selenjak, verrà avvertita domani. cioè oggi, quando mi sarò ripresa, a meno che non ci pensi qualcun altro.»
    «Credo che se andasse al bar di prora la troverebbe ancora lì a parlare con il Comandante Data.»
    «Probabile, ma il bar di prora è troppo lontano. Buonanotte Marcel.»
    «Buonanotte Zeela.»



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