Data Stellare 57950.2 (13/12/2380, 20:00)
USS Unicorn, bar di prora
Il Consigliere Lamarc se ne stava seduto a tavola senza proferire parola
alcuna, a mantenere la conversazione ci stava pensando il Comandante Data.
Marcel lo osservava quasi estraniato da tutto il resto, compresa la
bellissima donna che aveva di fianco, la Dottoressa Turrell. In effetti si
sentiva un po' stordito, gli eventi si erano susseguiti ad un ritmo
impensabile: solo quella mattina aveva preso ufficialmente servizio e da
allora si erano inseguiti come in uno strano sogno incontri ed eventi che
non si sarebbe immaginato. Innanzitutto il Capo Kadra, una persona a suo
modo incredibile, non tanto per il suo improbabile modo di parlare, quanto
per il frenetico modo di lavorare, quasi fosse una questione di vita o di
morte; Marcel si era comunque reso conto che sarebbe stato di grandissima
importanza, sembrava conoscere ogni segreto dei database della nave, cosa
che dimezzava spesso le operazioni di ricerca bibliografica e scientifica.
Quello non era stato l'unico incontro particolare della giornata, di punto
in bianco si erano fatte vive alla pota del suo ufficio due Ufficiali in
divisa della sezione medica, due bellissimi Ufficiali in realtà, le aveva
riconosciute subito: la Dottoressa Selenjak (che Ufficiale però non era) e
la Dottoressa Turrell, la nuova arrivata a bordo della Unicorn.
Un sorriso gli si stampò sul viso tanto che il Comandante Data lo osservò
con quel suo sguardo quasi ingenuo domandandosi se nei risvolti della psiche
andoriana ci fosse qualcosa di divertente che gli stesse sfuggendo. Marcel
sorrideva al pensiero di quanto poco gli importasse che la Dottoressa
Turrell fosse in parte betazoide, in effetti in passato aveva avuto problemi
con alcuni rappresentanti di quella razza empatica, ma in fondo con la donna
che le sedeva di fianco poteva anche fare un'eccezione.
La conversazione languiva, almeno secondo i canoni di Lamarc che avrebbe
preferito parlare di alta cucina o di storia medievale se proprio avessero
dovuto intavolare una discussione seria; senza accorgersene incrociò lo
sguardo della meta betazoide al suo fianco che sembrava condividere il suo
stesso stato d'animo. Marcel non lasciò fuggire il momento:
«Comandante, mi scusi se la interrompo; la cena è stata deliziosa, ma
purtroppo oggi è il mio primo giorno di servizio qui a bordo e devo
confessare che non ho ancora terminato alcuni compiti. Vorrei congedarmi da
voi non senza sottolineare quanto abbia apprezzato questa cena..»
In cuor suo sperava che tanta affettazione non fosse palese al punto da
essere considerata sgradevole. Data inclinò leggermente la testa e fissò
Lamarc mentre i suoi occhi si muovevano a scatti in modo innaturale.
«Ma certo Comandante, capisco. Anche per me è stato un incontro molto
interessante.»
Interessante, chissà cosa aveva trovato di interessante nelle quattro parole
che aveva detto, pensò Marcel, ma tanto gli bastava che si alzò mostrando il
migliore dei suoi sorrisi, nello stesso istante Turrell fece altrettanto
mostrandosi gentile, ma ferma nella sua decisione di lasciare la tavola
nonostante il disappunto evidente di Selenjak. Fu un attimo: Lamarc e
Turrell si trovarono ad uscire dal bar di prora insieme evidentemente
sollevati.
«Bene Dottoressa, siamo riusciti a liberarci, ancora una parola sugli
andoriani e sulle peculiarità psichiche del cervello ferengi e mi sarei
addormentato sulla sedia.»
Zeela Marie guardò Lamarc con evidente sorpresa:
«Onestamente Consigliere lei mi stupisce, pensavo che davvero avesse alcune
faccende da sbrigare.»
«Ah, no davvero, con il supporto del mio attendente ho finito anche prima
della fine del mio turno, una scheggia impazzita quell'uomo, ma valido.»
«Se devo essere sincera non ho avvertito impazienza o noia in lei durante la
cena.»
Marcel si rabbuiò per un istante: non gli piaceva affatto (e non gli sarebbe
mai piaciuto) che qualcuno, in particolare i betazoidi, potesse sondare la
sua mente senza che lui ci potesse fare nulla.
«Anni di esperienza: non sono bravo a mentire, così ho affinato una tecnica
di difesa quando mi trovo in queste situazioni. Io come Consigliere sono più
portato al lato diplomatico della mia mansione piuttosto che a quello
clinico della psicologia; mi sono trovato molto spesso in situazioni di
convivio durante ricevimenti noiosi all'inverosimile, per non palesare
troppo il mio stato d'animo ho imparato quasi ad estraniarmi dal contesto
mantenendo un minimo di attenzione a quello che mi circonda. In questo modo
posso sembrare forse un poco distratto, ma di certo non annoiato e fra le
due cose quella che gli ospiti gradiscono di meno è di sicuro quest'ultima.»
Turrell sorrise, un sorriso a metà, ma abbagliante che lasciò Lamarc per un
attimo senza fiato: una donna davvero bella, tanto quanto la sua
preparazione professionale, informazione che aveva letto nel suo curriculum
solo qualche ora prima.
I due si ritrovarono di fronte al turboascensore in pochi istanti, Marcel
pensò che non fosse un orario tardo, c'era un particolare che lo assillava
da quando aveva congedato la Dottoressa Selenjak dopo la seduta del
pomeriggio.
«Mi scusi Dottoressa, non so quali impegni abbia adesso, ma vorrei
sottoporle un caso e vorrei il suo parere.»
«Ma certo Comandante e la prego, non sia così formale con me, visto che non
siamo in servizio mi può anche chiamare per nome: Zeela Marie.»
«Certamente, non sia mai che un Lamarc disattenda i desideri di una bella
donna, lasci però che anche io le chieda di chiamarmi per nome: Marcel.»
Il tono e il garbo con cui Marcel aveva detto quelle parole convinsero Zeela
che fosse solo galanteria francese quella del Consigliere e si limitò ad un
cenno di assenso con la testa. Entrarono nel turboascensore e Lamarc ordinò
per il ponte 12.
«Di che si tratta Cons. Marcel?»
«Della Dottoressa Selenjak. La seduta che ha avuto con me in mattinata è
stata solo di tipo conoscitivo, una sorta di panoramica generale, volevo
capire da cosa potesse dipendere il suo disturbo. La psiche vulcaniana è
molto complessa, una delle più complesse, soprattutto per la rigida
disciplina morale che impone la loro dottrina dell'IDIC. Nel trattare un
vulcan è necessaria molta pazienza e molta circospezione. Purtroppo non ne
ho cavato molto se devo essere sincero e questo mi ha lasciato perplesso.»
Il turboascensore terminò la sua corsa e i due Ufficiali si trovarono nel
corridoio principale del ponte 12.
«Prego volevo andare in infermeria.»
Zeela lo seguì senza parlare, Marcel continuò il suo discorso:
«Con il mio attendente ho rivoltato l'intera banca dati alla ricerca di
possibili spiegazioni cliniche, di altri sintomi simili registrati in
letteratura, ma non abbiamo trovato niente. Questo non è normale e quando
qualcosa non è normale sono sempre divorato dal dubbio.»
«Crede che io possa darle delle risposte?»
«Mi basterebbe anche un piccolo indizio per poi da lì poter condurre un'
ulteriore analisi sulla Dottoressa.»
«Ho idea che rimarrà deluso da quello che ho rilevato.»
«Ho letto il suo rapporto medico, ma credo che ci possa essere un margine
ulteriore di analisi.»
«Dovremo andare un po' alla cieca però.»
«Ha da fare questa notte?»
«Intende oltre a dormire?»
«Si.»
«No, niente.»
«Ottimo Dottoressa, apprezzo le persone piene di risorse e pronte all'
avventura.»
USS Unicorn, infermeria (20:30)
Turrell mostrò a Lamarc l'esito delle analisi che aveva svolto dopo il
malore di Selenjak, analisi approfondite e meticolose. Solo alcuni valori
erano fuori norma, niente di preoccupante dato che i livelli ematici
rientravano perfettamente nella norma.
«Secondo il mio parere, qui non c'è niente di rilevante.»
«Già, sembra così. Senta Zeela, questi valori anomali nell'attività dei
recettori neurali occipitali possono avere qualche causa particolare?»
«Molte cause, per esempio durante una fusione mentale la loro attività
aumenta del 400%.»
«Malattie?»
«Mi lasci vedere. Computer, mostrami tutte le cause cliniche che possano
alterare i valori dei recettori neurali occipitali vulcaniani.»
«[Elaboro.]»
Dopo alcuni secondi scanditi dall'usuale sequenza sonora del computer venne
visualizzato sul visore principale il risultato della ricerca.
«[Esistono 14 tipi di cause cliniche diverse per l'alterazione richiesta.]»
Zeela studiò con attenzione l'elenco.
«Ha qualcosa in mente Consigliere?»
«La prima impressione che ho avuto durante la seduta è che il disturbo della
Dottoressa avesse qualcosa a che fare con le disfunzioni psichiche che
colpiscono i vulcaniani in particolari momenti della loro vita, come il pon
farr.»
«Tutte le manifestazioni organiche e psichiche tipiche di fenomeni come il
pon farr nella vita di un vulcaniano sono conosciute con precisione, inoltre
non sono "malattie", sono stati organici prevedibili e del tutto normali.»
«Vero, ma se posso azzardare, visto che stiamo brancolando nel buio, non
potrebbe esserci qualcosa che si è perso nel tempo e che nel caso della
Dottoressa Selenjak si è ripresentato? I vulcaniani che conosciamo oggi sono
il frutto di una profonda rivoluzione culturale, i loro antenati erano molto
diversi. Abbiamo ancora dati incompleti sulla fisiologia romulana, ma
sappiamo che soffrono di alcuni disturbi e malattie psichiche diversi da
quelle vulcaniane. Eppure provengono dallo stesso ceppo razziale. Mi domando
se qualcosa che colpiva gli antichi vulcaniani abbia colpito la Dottoressa.»
«Una teoria mirabolante, ma fin troppo azzardata.»
L'espressione di Zeela era di vago rimprovero, ma Marcel non si scoraggiò.
«Senta Zeela, potrebbe fare lo stesso tipo ricerca per gli altri valori
anomali che ha registrato?»
«Certamente.»
La meta betazoide si mise al lavoro, il computer per ognuno dei valori (e
non erano molti) elencò una serie di rilevanze cliniche, al termine Zeela
guardò Lamarc:
«Immagino che adesso voglia una ricerca incrociata sugli elenchi.»
Con un sorriso Marcel le rispose:
«Esatto, vedo che mi capisce al volo.»
«Computer ricerca incrociata sugli elenchi di risposta alle ricerche
precedenti.»
«[Ricerca negativa: nessuna istanza compare in tutti gli elenchi.]»
Zeela spalancò gli occhi incredula: sembrava che avesse trovato davvero i
sintomi di qualcosa di mai visto prima.
«Questo non è normale.»
«È quello che ho detto anch'io.»
«Computer, quale istanza compare più volte?»
«[Livello di adrenalina superiore al normale. Quattro volte su otto
elenchi.]»
«Computer, probabile diagnosi secondo i sintomi evidenziati.»
«[Nessun riscontro, diagnosi sconosciuta.]»
Zeela guardò Marcel scuotendo la testa:
«Quando ho visitato la Dottoressa l'ho trovata abbastanza in salute
nonostante lo svenimento e i valori fuori norma non erano tali da destare
preoccupazione, ma qui c'è qualcosa che non quadra.»
«La notte è lunga Dottoressa.», disse Lamarc con un sorriso ironico.
USS Unicorn, infermeria (04:15)
Lamarc e Turrell si guardarono negli occhi, non riuscivano a capacitarsi di
quello che avevano appena scoperto. Marcel mise mano al suo comunicatore che
trillò:
«Lamarc a Capitano Knight.»
Dopo alcuni istanti la Knight rispose:
«[Qui Knight, mi dica Consigliere.]»
«Mi scusi per l'ora tarda e se l'ho svegliata Capitano, ma dovrebbe venire
urgentemente in infermeria.»
«[Immagino si tratti di qualcosa d'importante.]»
Dal tono di voce non si capiva se Knight fosse seccato da quella chiamata.
«Molto importante Capitano.»
«[Bene, sto arrivando.]»
Lamarc chiamò anche il Comandante Dhek, ma evitò di contattare Selenjak:
aveva chiesto al computer dove si trovasse e la risposta era stata che si
trovava ancora al bar di prora, evidentemente stava ancora conversando con
il Comandante Data (anch'esso ancora al bar di prora) e non gli era sembrato
il caso di interromperla.
Trascorsero alcuni minuti, Knight e Dhek arrivarono insieme.
«Consigliere, cosa c'è di tanto urgente da chiamarci nel mezzo della notte?»
«Capitano, lascio le spiegazioni alla Dottoressa Turrell, lei meglio di me
potrà illustrarle quanto abbiamo scoperto.»
Turrell tratteggiò i precedenti sui disturbi di Selenjak e indicò le
ricerche che avevano condotto.
«. quello a cui siamo arrivati è qualcosa che necessita della sua attenzione
immediata.»
Guardò Lamarc che con un cenno annuì, attivò il visore principale che
mostrò, ingrandito digitalmente, una sorta di batterio, niente di più che un
semplice batterio. Turrel si avvicinò al visore:
«Questo sembra un innocuo batterio, uno streptococco molto semplice, niente
che attirerebbe l'attenzione in un'analisi medica.»
Knight si avvicinò alla parete strizzando un poco gli occhi.
«"Sembra" cosa significa?»
«Ho condotto un'analisi genetica approfondita dato che con una semplice
analisi sulla materia organica non riuscivo a trovare niente di rilevante,
una scansione del DNA di tutto ciò che è stato rilevato sulla Dottoressa
Selenjak. Il computer ci ha impiegato quasi due ore nel catalogare tutte le
istanze di DNA, da quello della Dottoressa a quello del più piccolo
batterio. Nell'elenco abbiamo riscontrato che questo batterio e gli altri
identici a lui hanno un DNA sconosciuto.»
«Uno streptococco con DNA sconosciuto?», fece Dhek.
«Esattamente, non può essere. Infatti questo è uno streptococco alterato
geneticamente. Lo posso affermare senza ombra di dubbio: è certamente un'
opera di alta ingegneria genetica, ma chiunque lo abbia creato non è
riuscito a superare il classico problema della clonazione. Ho generato una
coltura della flora batterica che dopo un'iniziale crescita naturale ha
evidenziato una certa degradazione, analizzando i batteri dell'ultima
generazione ho trovato DNA degradato, mancavano intere sequenze. Questa
degradazione è appunto classica nei processi di clonazione.»
«Mi scusi Dottoressa, ma ha appena detto di aver impiantato una coltura
della flora batterica, immagino che si sia riprodotta per vie naturali.»
«Si Capitano, ma evidentemente il ceppo originario è stato creato da un
prototipo per clonazione, questa tara poi rimane nel patrimonio genetico.»
«Capisco e mi dica, questo batterio ha qualcosa a che fare con i disturbi
della Dottoressa Selenjak?»
«Attacca in un modo molto strano l'apparato nervoso dei vulcaniani. Ho
riscontrato il batterio sia su di me che sul Consigliere, ma è del tutto
inattivo, non ho condotto ricerche su altre razze, ma credo di poter
affermare che sia attivo solo sui vulcaniani, in effetti reagisce quando
viene a contatto con la combinazione di rame e plasma tipico del sangue
vulcaniano e romulano.»
Knight sospirò, sembrava che non potesse credere anche a quella novità.
«Motivo di tutto ciò.?»
«Non lo sappiamo Capitano, appena abbiamo scoperto di che cosa si trattava l
'abbiamo chiamata.», disse Lamarc.
«Avete qualche teoria su come la Dottoressa e tutti noi possiamo essere
stati sottoposti al contagio?»
«No Signore, non riusciamo ad immaginarlo, potrebbe essere stato in
qualsiasi momento: nessun scanner medico abbinato ai teletrasporti o alle
quarantene avrebbe indicato il contagio, in effetti è solo uno streptococco.
Se ogni scanner dovesse esaminare nel dettaglio il DNA di ogni forma
organica non vivremmo più: nella mia analisi il computer ha impiegato quasi
due ore per la scansione. Purtroppo l'alterazione è di sole alcune sequenze,
alterazione mirata e sofisticata, ma il 95% del DNA è la stessa di uno
streptococco qual.»
Turrel fu interrotta dall'apparizione di un'immagine umanoide sul visore
dove fino ad un istante prima c'era quella ingrandita del batterio alterato.
Lamarc fu il primo a capire:
«F'rann.»
«[Consigliere. Capitano.]»
Knight si avvicinò al visore:
«A cosa dobbiamo la tua presenza?»
«[Anche se sono stata trasferita sul centro medico monitorizzo ancora il
computer della Unicorn: ho notato un'intensa attività dovuta all'utilizzo
dell'infermeria, la Dottoressa Turrel e il Consigliere Lamarc hanno lavorato
moltissimo, i dati che stavano analizzando mi hanno incuriosita e ho
condotto una mia personale ricerca.]»
Knight si aggiustò l'uniforme:
«Se hai qualcosa da dire ti ascoltiamo.»
F'rann sorrise in tono vagamente ironico:
«[Ho sondato le registrazioni del computer del centro medico: innanzitutto
sembra che tutti i vulcaniani o ibridi vulcaniani della base siano stati
colpiti da strani disturbi come vertigini o forti mal di testa, comunque
niente di grave come lo svenimento della Dottoressa Selenjak. Poi ho dato un
'occhiata alle registrazioni degli scanner medici sia dei teletrasporti che
dei moli d'attracco e degli hangar. Il batterio in questione è stato
rilevato, anche dai sensori ambientali, come ovvio non è stato segnalato
nessun allarme per gli stessi motivi che vi ha elencato la Dottoressa
Turrell. Ho scoperto però che i disturbi del personale vulcaniano sono
iniziati dopo un evento ben preciso: l'arrivo di una nave vulcaniana al
centro medico il giorno precedente l'arrivo della Unicorn.]»
Dhek non ci impiegò molto a capire di chi si trattasse:
«Capitano, la nave vulcaniana è quella dei parenti di Newport, lo stesso
Newport ha richiesto una paio di giorni di franchigia per poterli
incontrare.»
Knight rimase in silenzio, strizzò gli occhi senza guardare niente in
particolare.
«Signori, siete assolutamente sicuri di tutto questo?»
«Assolutamente.», disse Turrell, «Se posso aggiungere una cosa volevo
rassicurarla sulle condizioni della Dottoressa Selenjak: la degradazione
genetica del batterio ne impedisce la proliferazione oltre una certa soglia
e quindi ne sancisce la scomparsa dopo un certo tempo, avrà degli strascichi
ancora per un paio di giorni, ma tutto si risolverà. Il fatto che la
Dottoressa abbia sofferto più di tutti gli altri secondo me è dovuto al
fatto che sta passando un momento di particolare stress psichico, stress
indipendente dal batterio, forse dovuto al lavoro, questo ha aggravato la
sua condizione.»
«Mi fa piacere sentirlo Dottoressa Turrell. Bene, mi sembra che il quadro
sia chiaro e credo che il passo seguente sia quello di scoprire che cosa sia
veramente il batterio e perché è giunto fino a qui.»
Detto questo si rivolse a Dhek:
«Comandante la voglio a rapporto in sala tattica fra mezz'ora con il Tenente
Newport.»
«Si Signore.»
Knight se ne andò salutando brevemente i presenti in infermeria, Dhek fece
altrettanto andando a cercare Newport. Lamarc si rivolse a F'rann:
«Grazie F'rann, il tuo aiuto è stato prezioso.»
«[Di niente Consigliere, avevo un favore da ricambiare.]»
L'andoriana virtuale sorrise e scomparve dal visore dell'infermeria, Lamarc
guardò il display sulla parete e si passò una mano sul mento grattandosi il
pizzetto:
«Secondo giorno sulla Unicorn e secondo giorno in cui praticamente non
dormo, grandioso!»
Zeela era evidentemente stanca, ma si concesse un sorriso:
«Spero non sia sempre così.»
«No, ho il timore che sia anche peggio. Bene mi ha fatto piacere lavorare
con lei e non solo, adesso però io andrei a dormire.»
«Anch'io Marcel andrò a dormire, la mia paziente, la Dottoressa Selenjak,
verrà avvertita domani. cioè oggi, quando mi sarò ripresa, a meno che non ci
pensi qualcun altro.»
«Credo che se andasse al bar di prora la troverebbe ancora lì a parlare con
il Comandante Data.»
«Probabile, ma il bar di prora è troppo lontano. Buonanotte Marcel.»
«Buonanotte Zeela.»
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