Nel ponte di comando della "Unicorn", l'atmosfera era tesa. Gli
avvenimenti che stavano interessando la "Providence", esulavano dalla
normale prassi, persino per una situazione d'emergenza.
Incapace di rimanere seduto al suo nuovo posto a causa della tensione,
il neo eletto Comandante Quill, in piedi dietro alla poltrona di comando,
seguiva lo svolgersi degli eventi con estrema attenzione.
Il passaggio dalla carica di Tenente Comandante a quella di Primo
Ufficiale, si stava rivelando assai più drastico di quanto l'Andoriano
avesse immaginato: sulle sue spalle, ora, ricadeva una responsabilità
solo di poco inferione a quella del Capitano stesso, mentre prima, in un
certo senso, non gli si chiedeva altro che di obbedire agli ordini al
meglio delle sue possibilità.
Quill stava spiando con un occhio il monitor del suo sostituto alla
console scientifica e con altri tre lo schermo principale, e quello che
vedeva non gli stava piacendo neppure un poco. La sua voce si levò secca
e nitida: "F'Rann! Rapporto sulle condizioni dell'equipaggio della
Provicence!"
<Non è facile, Qu... Comandante! Lo spazio a me circostante è
enormemente ionizzato, e vi sono potenti flussi di disturbo lungo tutte
le frequenze dello spettro elettromagnetico a me accessibili. Stò
convoglianto il 27,34% di energia extra agli scudi per evitare che le
interferenze possano compromettere il mio sistema elettronico, ma questo
mi impedisce di utilizzare i miei sensori al massimo delle loro
potenzialità. Ad ogni modo, facendo una comparazione incrociata dei dati
che riesco a procurarmi sia dai sistemi sensoriali passivi che da quelli
attivi, rilevo dei cali sporadici ed irregolari, ma indubbiamente
presenti, nel numero delle forme vitali all'interno della "Providence"!>
Quill strinse le labbra, artigliando lo schienale della poltrona di
comando, come se tentasse inconsciamente di strangolare un nemico che
stava mettendo a dura prova i suoi nervi ed il suo autocontrollo.
Desiderò che la sua uniforme potesse essere dotata di un sistema di
controllo ambientale per abbassare a piacimento la temperatura corporea,
ed eliminare così lo stress che lo stava assalendo.
"Comunicazioni, Rapporto?"
"Stò tentando su tutte le frequenze, signore, ma le uniche risposte che
ricevo sono delle frasi sconnesse mescolate ad indovinelli e giochi di
parole apparentemente provenienti dal computer centrale della Providence!"
"Tattico, Rapporto?"
"I nostri sistemi d'offesa e di difesa sono operativi al 100%, signore!
La Providence ha gli scudi alzati al 46%, ma questa percentuale fluttua
sensibilmente, come se qualcuno stesse giocando con i comandi! Ho
avvertito un paio di volte un incremento di potenza nei loro armamenti,
ma attualmente mi risultano offline!"
"E' chiaro che qualcosa che ha a che fare con la protostella, o quel che
sia, stà nuocendo gravemente alla "Providence". Dobbiamo in primo luogo
mettere in salvo l'equipaggio superstite, poi potremmo pensare a
qualsiasi altra cosa. Abbiamo la possibilità di agganciare l'equipaggio
con il teletrasporto?"
<Negativo, comandante!> Rispose F'Rann; <La nave stessa mi impedisce di
effettuare un aggancio sicuro. Anche se potessi superare le interferenze
esterne (cosa tutta da vedere), il computer centrale mi stà bloccando
ogni accesso. Uh-Oh... Ecco che sono svanite altre 4 forme di vita dai
miei sensori..."
Quill ringhiò sommessamente, desiderando trovarsi davanti alla console
centrale del computer della Providence con un martello a due mani a
disposizione; "Dobbiamo disattivare il computer della Providence, dal
momento che è fuori controllo. F'Rann! Puoi pensarci tu?"
<Mi spiace, Comandante, ma il computer rifiuta ogni codice che gli tento
di inviare, e mi risponde con frasi degne di un minatore di Trilitio
barthelliano, come minimo! Mph! Però... devo dargli atto che ha della
fantasia!>
"Evitiamo ogni inutile umorismo, per favore, vuoi? Ci sono delle persone
che stanno morendo, la fuori!" La voce di Quill era dura e tagliente, e
rifletteva tutta la sua preoccupazione.
"Ho bisogno di un metodo veloce ed efficace per disattivare il computer
centrale della Providence, in modo da poter mettere in salvo
l'equipaggio. Qualche idea?"
<Un impulso EMP, modulato secondo i cicli di ridondanza subelettronica
delle memorie di flusso primario del computer lo dovrebbe azzerare del
tutto, secondo i miei calcoli, ma...>
Quill terminò la frase di F'Rann; "...Ma un impulso di tale magnitudine
da penetrare gli scudi della Providence e superare la zona di
interferenze sarebbe abastanza potente da formattare anche le sinapsi
cerebrali di ogni membro dell'equipaggio, dico giusto?"
<Purtroppo si, Comandante. L'impulso, per essere sicuro, deve essere
emanato da una zona priva il più possibile di disturbi dello spettro
elettromagnetico, e deve essere di una magnitudine tale da non
danneggiare il tessuto cerebrale."
"Però, un impulso del genere verrebbe o disperso dalla zona di disturbo
o fermato dagli scudo della Providence, dico giusto?"
<Esatto. Non c'è modo.>
"Ma se l'impulso partisse da *dentro* gli scudi della Provicence? In
questo modo gli scudi stessi lo proteggerebbero dalle interferenze
elettromagnetiche, non credi?"
<Oh, beh... si, credo di si... ma come fare? Non posso teletrasportare
un impulso! E comunque non posso far penetrare un raggio di
teletrasporto oltre gli scudi della Providence!>
"Non sarà necessario. Monteremo il generatore EMP su di un Runabaut, e
con quello penetreremo gli scudi dela Providence, liberando poi
l'impulso. In questa maniera, dovremmoo riuscire a liberare la via per
l'operazione di salvataggio dei superstiti!"
<Ma Quill! E' pericoloso! E poi... come pensi di superare gli scudi
della Providence?>
Quill sorrise; "Ho un piano..."
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