U.S.S. UNICORN
Diario del capitano,
Data Stellare 58007.2 (03/01/2381, ore 15.00)
La Unicorn e' in viaggio verso l'Ammasso di Felsemis, dove effettuera'
un rendez-vous con la USS Providence al fine di imbarcare il Tenenente
Comandante Razi in qualita' di Capo Operazioni.
La Providence svolge indagini scientifiche nell'Ammasso da quasi tre
settimane, ed e' in procinto di ricavare importanti modello matematici
sulla dinamica stellare studiando la formazione di due giovani
protostelle derivate dall'aggregazione gravitazionale delle grandi
quantita' di idrogeno presenti nella zona.
Non potendo prevedere la data del rientro della Providence, la Flotta
Stellare ha anticipato di dieci giorni il trasferimento del suo
attuale Capo Operazioni a bordo della Unicorn.
Considerata la peculiare storia personale del Tenente Comandante Razi,
l'equipaggio e' ansioso di fare la sua conoscenza.
Sala Tattica del Capitano
- Lei cosa ne pensa? - chiese Knight al proprio Primo Ufficiale
mentre, seduto sulla sua poltrona, continuava a scrutare pensieroso i
dati del Curriculum che campeggiavano sul visore del proprio
terminale.
L'andoriano piego' leggermente le antenne verso il capitano e trasse
un respiro:
- Nove anni di accademia e dieci anni di servizio attivo. Attuale Capo
Operazioni della Providence. Direi che si tratta di un ufficiale
esperto. -
- Su questo penso nessuno possa avere dubbi,- disse Knight. - Quello
che volevo dire e'.....cosa ne pensate di questi Rijian Ovijian? -
Lamarc, anch'esso ospite in sala tattica, prese la parola:
- Umh, non c'e' molto a cui si possa pensare; come lei sa bene, le
informazioni sui Rijian Ovijian sono piuttosto scarse. Sono una razza
di confine; nomadi, per giunta; e' difficile risalire ad una radice
culturale che possa servire ad inquadrarli con precisione. -
Knight si passo' la mano sinistra sul mento e disattivo' il terminale
con un tocco della destra.
- Gia'. E se c'e' una cosa che non sopporto sono le incognite. -
aggiunse il capitano.
- Ha qualche dubbio sull'affidabilita' del Tenente Comandante Razi? -
chiese Quill sporgendosi un poco in avanti.
Knight rivolse il palmo delle mani verso l'alto.
- Non avrei molti motivi per farlo. La carriera di Razi e' punteggiata
da episodi sospetti ma.....tutto sommato, esistono ufficiali della
Flotta Stellare dei quali non si possa dire altrettanto? -
- Che tipo di episodi, signore? Insubordinazione? - chiese Lamarc.
- Non proprio. Ho letto il Curriculum con molta attenzione e penso che
per la maggior parte delle volte si sia trattato di reazioni esagerate
a episodi di intolleranza nei suoi confronti. Ora .... l'intolleranza
nei confronti di altri ufficiali e' un atteggiamento grave che va
perseguito e punito con molta durezza; ma non e' accettabile farsi
giustizia da soli, se capite quello che intendo. -
Quill cambio' posizione sulla sedia.
- Se vuole ancora la mia opinione, credo che debba essere il suo
ruolino di servizio a parlare. L'esperienza di solito e' una buona
medicina contro le calure giovanili, - disse l'andoriano abbozzando un
sorriso.
Knight rispose al sorriso, ma qualcosa lasciava intendere che un'ombra
di preoccupazione continuasse a velare i suoi pensieri.
- Vede comandante Quill .... io posso anche fidarmi di Dehann Razi;
come ha giustamente sottolineato, e' un ufficiale esperto e posso
legittimamente aspettarmi da lui un comportamento professionale. Ma
come reagira' l'equipaggio della Unicorn? Noi non conosciamo i Rijian
Ovijian; sappiamo molto poco dei loro usi e costumi, della loro
religione, delle loro convinzioni morali e del loro modo di essere in
generale. Non vorrei che tutto questo contribuisse a generare un clima
di diffidenza e di tensione foriero di problemi. -
Lamarc si alzo' in piedi.
- Il mio consiglio, capitano, e' di affrontare la situazione nel modo
piu' naturale possibile. Cercheremo di risolvere i problemi nel
momento in cui si porranno; vedere guai dove non ci sono e' il modo
migliore per procurarseli, - disse il consigliere della Unicorn.
- Parlando di intolleranza, - aggiunse Quill alzandosi anch'esso in
piedi, - da piccolo i bambini umani mi chiamavano "cimice", ma non
credo che questo abbia segnato in nessun modo il mio rapporto con i
colleghi della Flotta Stellare. -
Knight scaccio' dalla mente le immagini di pugni, calci e nasi rotti
che di solito associava ai sanguigni andoriani e, vista la calma
placida del proprio Primo Ufficiale, sorrise e si diresse verso il
replicatore mentre le scie di stelle che sfrecciavano oltre la
finestra della sala tattica si arrestavano e venivano sostituite da
una miriade di punti luminosi stagliati contro una nube violacea.
- Pare che siamo arrivati, - disse il capitano gettando un'occhiata
all'esterno.
Come ad un segnale convenuto, Quill e Lamarc si diressero in plancia
seguiti dal capitano e dalla tazza fumante che teneva in mano.
Plancia
Gli occhi degli ufficiali di plancia erano puntati sullo schermo
principale e sullo spettacolo affascinante che vi si svolgeva: tutta
la regione di spazio dell'Ammasso di Felsemis era satura di gas
stellari residui dell'esplosione di una nova avvenuta migliaia di
miliardi di anni prima. La nebulosa che si era formata abbracciava un
volume di circa novanta anni luce cubici e appariva come un denso
groviglio di striature dai colori sgargianti e variegati che andavano
dal verde foglia al rosso fuoco, passando attraverso azzurri e viola
intensi.
Di tanto in tanto l'occhio coglieva noduli di gas piu' densi di altri,
che avevano l'aspetto di grossi globuli dalle sfumature accese e
vivide.
Ma il piatto forte dello show era costituito da Felsemis-A: una
giovanissima protostella nata da uno dei tanti addensamenti di gas
ionizzati presenti nella zona; nel corso di quasi seicento milioni di
anni le polveri stellari e le grandi concentrazioni di idrogeno e di
elio avevano formato un nodulo sempre piu' grande, fino a quando la
forza di gravita' non aveva iniziato a fare il proprio dovere
innescando un circolo virtuoso. Quando la massa dell'addensamento
aveva raggiunto il fattore critico, all'interno del corpo celeste
erano iniziate le reazioni nucleari e assieme ad esse l'irraggiamento
di luce e di calore che ne avevano fatto una piccola e giovane
protostella in continua espansione.
Pur se la quantita' di energia prodotta era ancora relativamente
scarsa, Felsemis-A emanava una fortissima luce gialla che consentiva
di cogliere tutte le sfumature e i colori dei gas.
Accanto ad essa si scorgeva la presenza di un altro miracolo: un
secondo addensamento di idrogeno e polvere stellare stava aumentando
di volume e al momento appariva come un grande vortice al centro del
quale spiccava un nucleo biancastro. Tra qualche centinaia di migliaia
di anni avrebbe formato una seconda protostella, degno compagno di
Felsemis-A in un sistema stellare multiplo.
La USS Providence era una nave stellare di classe Nebula e aveva
ricevuto dalla Flotta Stellare il compito di effettuare indagini e
rilevamenti scientifici approfonditi al fine di migliorare i modelli
matematici sulla dinamica stellare utilizzati dai centri di ricerca
della Federazione. A tale scopo era stata riconvertita e aveva
imbarcato un gran numero di sofisticati strumenti informatici e
scientifici.
Nel turbine di colori dell'Ammasso, la figura tozza ma elegante della
Providence si stagliava al centro dello schermo visore.
- Apra un canale con la Providence, - chiese Knight al Tenente
Comandante Dhek.
Il trill opero' rapidamente ai comandi della console tattica:
- Canale aperto signore, - rispose tornando a fissare lo schermo
principale.
Knight si alzo' in piedi e mosse qualche passo in avanti. Lo schermo
visore continuava a mostrare la sagoma famigliare della Providence.
- Ben trovato, Capitano Dionigi. Sono Edward Knight della Unicorn,
puntuali per il nostro rendez-vous. Come procedono le vostre
ricerche?- concluse l'inglese con un sorriso rivolto allo schermo.
Le sue parole caddero nel vuoto.
Dopo qualche secondo di malcelato imbarazzo, durante il quale Dhek
controllo' con cura i comandi preposti alle comunicazioni, Knight
riprese la parola.
- Sono il capitano Knight, della USS Unicorn. Providence .... ci
ricevete? -
Lo schermo visore continuava a mostrare spiraleggianti nuvole di
idrogeno e di elio.
- Cosa c'e' che non va? - chiese il capitano a Dhek.
- Non lo so, signore. I sistemi sono in ordine e il canale e' aperto.
Semplicemente ... non stanno rispondendo. -
Ancora prima di concludere la frase, il trill aveva dato inizio ad una
diagnostica completa dei sistemi di comunicazione a corto raggio.
Knight torno' a rivolgersi allo schermo visore:
- Providence ... avete problemi di qualche tipo? -
L'imbarazzo muto' immediatamente in preoccupazione.
- Signor Dhek, le risulta che la Providence abbia subito guasti o
danni di qualche tipo? -
- Credo di no signore, ma la ionizzazione dei gas nella zona
interferisce con i sensori e le comunicazioni. Potrebbe essere un
problema di questo tipo. -
- Si', potrebbe. - disse Knight pensieroso.
Quill abbandono' la poltrona accanto a quella del capitano e si
diresse verso una console scentifica.
- Signore, in effetti le indagini ai sensori sono piuttosto
difficoltose; comunque, se ho compensato correttamente, mi risultano
ventiquattro forme di vita a bordo della Providence.
- Ventiquattro? - disse Knight sforzandosi di non urlare. - E'
impossibile! L'organico di quella nave e'di 780 persone, compreso il
personale scientifico imbarcato al Centro di Ricerca di Klomasi IV. -
Dhek si immerse nella propria console in un'operazione frenetica e
alla fine lascio' affiorare un sorrisetto di soddisfazione.
- Si' signore, ci sono. Sono riuscito a compensare anch'io. Dati
confermati: ventiquattro forme di vita umanoidi a bordo della
Providence. Scudi abbassati. Sistemi d'armamento non attivi. Supporto
vitale operativo. La nave e' funzionale al 100 percento signore. -
- Ma non rispondono. -
- Non saltiamo a conclusioni affrettate, - disse Lamarc attirando
l'attenzione del capitano. - L'ipotesi piu' probabile resta sempre
quella dell'interferenza alle comunicazioni e alle indagini
sensoriali. -
- Ha ragione consigliere, - rispose Knight sforzandosi di apparire
sereno. - Avviciniamoci un po', signor O'Broinn. Rotta di
avvicinamento fino a 1500 metri. -
- 1500 metri, si' signore, - rispose il giovane timoniere della
Unicorn.
La grande balena bianca riprese ad attraversare le nuvole gassose
dell'Ammasso, mentre i dettagli della sagoma della Providence si
facevano sempre piu' definiti. Le luci di posizione lampeggiavano
regolarmente e i piccoli finestrini che davano sull'esterno erano
regolarmente illuminati.
-[ .....###zxzccvcvc..... ]-
Gli altoparlanti della plancia emisero un paio di scariche di statica
seguite da un messaggio confuso.
- Ricevo qualcosa, signore! - disse Dhek dalla postazione tattica.
- Dalla Providence? - chiese Knight.
- Si' signore, ma e' confuso e incomprensibile, come se il segnale
fosse debole o provenisse da molto lontano. -
- Effetti di disturbo dei gas ionizzati, senza dubbio, - aggiunse
Lamarc.
-[.....##un#c#rn....####orn.....qu###a...#zxxxzt....prov###nc#..... ]-
Nessuno aveva capito molto delle parole che una debole voce stava
biascicando attraverso gli altoparlanti.
Nel giro di un minuto la Unicorn si era avvicinata alla Providence per
una distanza di 1500 metri. Il suo scafo color panna era integro e
sulla grande sezione a disco campeggiavano maestosamente il nome della
nave e il numero di registrazione.
-[ u#ico#n.....uni##rn......Unicorn! Abbiamo urgente bisogno di
assistenza. Ripeto, ##bia#o urgente #isogno ## assist####. ]-
- Providence? Ci ricevete? Providence? Capitano Dionigi? -
-[ #zzzzkrzzz#### no, ### #### il capitano #ionigi......#enente
com###ante Razi. Ripeto, e' il tenente comanda##e Razi che parla. ]-
Razi? Il Capo Operazioni della Providence?
- Riusciamo a fare qualcosa per queste comunicazioni? - chiese Knight
rivolto a Dhek e a Quill.
Fu il trill a rispondere immediatamente: - Ci sto provando, signore.
Ma non riesco ad identificare la fonte dell'interferenza. Non credo
dipenda dalla ionizzazione dei gas della zona. Sto facendo del mio
meglio. -
- Capisco. Cosa mi dice del teletrasporto, signor Quill? -
- Non se ne parla, signore. Anche se riuscissimo ad agganciare
qualcuno, la nebulosa rende impossibile qualunque operazione di
teletrasporto. -
Anche Lamarc, che fino a quel momento aveva cercato di trasmettere
calma e serenita', iniziava a sembrare leggermente agitato.
- Knight a Newport, - disse il capitano rivolto al proprio
comunicatore personale.
-[ Qui Newport. Dica pure. ]-
- Tenente, attrezzi un paio di navette per un'operazione di soccorso
d'emergenza, e se possibile cerchi di calibrare i loro sistemi in modo
da risentire il meno possibile degli effetti della nebulosa. -
In sala macchine, Newport getto' un'occhiata sconsolata all'ennesimo
giunto di potenza che stava sostituendo nella rete principale di
distribuzione del plasma e lo poso' sul primo ripiano a disposizione.
Lassu' chiedevano altri miracoli.
- Ricevuto capitano. Newport, chiudo. -
L'ingegnere trasse un respiro profondo e indico' con l'indice due
colleghi.
- Voi, venite con me. -
Nel frattempo, in plancia, il tenente comandante Quill si liscio'
un'antenna in un modo che indicava perplessita'.
- C'e' qualcosa di strano, capitano. -
- Cosa, comandante? -
- La massa della protostella. Non mi risulta che sia congruente con
gli effetti che stiamo sperimentando. -
- Si spieghi meglio. -
- E' troppo grande, o poco potente a seconda del punto di vista: ad
una massa pari a quella che registrano i nostri strumenti dovrebbe
corrispondere una quantita' di energia irraggiata molto maggiore.
Inoltre la cromosfera e' piu' sottile e rarefatta di quanto ci si
dovrebbe aspettare. -
- La sua analisi? -
- I dati sono ancora insufficienti, capitano. Mi servirebbe tempo e,
soprattutto, un gruppo di sensori che non fosse disturbato dalla
nebulosa. -
- Faccia quello che puo', signor Quill. Nel frattempo, comandante
Dhek, raduni due squadre di emergenza all'hangar navette 3 e mi faccia
sapere quando le navette saranno pronte a partire. -
- Si' signore, - disse Dhek indicando ad un altro ufficiale di plancia
di sostituirlo al tattico mentre imboccava il turbo-ascensore.
Pochi secondi dopo, lo schermo visore fu percorso da una serie di
disturbi visivi privi di significato fino a mostrare un volto
affannato e concitato. I grandi occhi completamente azzurri e privi di
pupilla facevano risaltare un viso asciutto dalla pelle grigiastra e
leggermente squamosa.
-[ Unicorn, mi sentite? Mi sentite, finalmente? Sono il tenente
comandante Razi. Abbiamo bisogno urgente di assiste### ..zxzx.. ]-
- Che genere di assistenza? Qual'e' la natura del vostro problema? -
disse Knight con voce contitata.
Sullo schermo principale il viso si allontano' e lascio' intravedere
il corpo prestante e muscoloso; dove la divisa della Flotta Stellare
non copriva si intravedeva la stessa pelle grigia e squamosa del volto
di Razi. L'aspetto di questo individuo era sicuramente esotico ma
tutt'altro che repellente; anzi, nonostante un'apparente vicinanza ai
rettili terrestri, il viso era molto espressivo e c'era qualcosa di
affascinante nel suo modo di muoversi.
Le immagini non si riferivano alla plancia ma ad un corridoio interno
attraverso il quale il tenente comandante Razi stava trascinando un
ufficiale apparentemente privo di conoscenza. Dal fondo del corridoio
proveniva un balugginare che somigliava a quello prodotto da fiamme
molto intense.
- E' fuoco quello che vediamo, comandante? -
L'immagine si distorse in modo grottesco fino a quando la
comunicazione si interruppe e sul visore principale torno' a
campeggiare lo scafo della Providence e le striature colorate della
nebulosa.
- Se quello era fuoco, come mai i nostri sensori non l'hanno rilevato? - chiese Knight a Quill.
L'andoriano drizzo' le antenne in tutta la loro lunghezza.
- Non lo so proprio, capitano. -
-[ Dhek a plancia ]-
- Qui plancia, dica pure comandante. -
-[ Le navette sono quasi pronte. Le squadre si stanno preparando e
credo che tra un paio di minuti potremo partire. ]-
- Molto bene, comandante. Fate molta attenzione: abbiamo ricevuto una
richiesta di aiuto dal tenente comandante Razi, a bordo della
Providence, e purtroppo non abbiamo idea della natura dell'emergenza.
State pronti a qualunque evenienza. -
-[ D'accordo signore. Dhek, chiudo. ]-
Nei due minuti a seguire l'unica cosa che gli ufficiali di plancia
poterono fare fu seguire con lo sguardo le due navette della Unicorn
che si avvicinavano alla Providence.
Chissa' se sulla Providence qualcuno stava facendo altrettanto.…
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