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PROVIDENCE di Paolo Maroncelli
11 novembre 2002

    U.S.S. UNICORN

    Diario del capitano,
    Data Stellare 58007.2 (03/01/2381, ore 15.00)

    La Unicorn e' in viaggio verso l'Ammasso di Felsemis, dove effettuera' un rendez-vous con la USS Providence al fine di imbarcare il Tenenente Comandante Razi in qualita' di Capo Operazioni.
    La Providence svolge indagini scientifiche nell'Ammasso da quasi tre settimane, ed e' in procinto di ricavare importanti modello matematici sulla dinamica stellare studiando la formazione di due giovani protostelle derivate dall'aggregazione gravitazionale delle grandi quantita' di idrogeno presenti nella zona.
    Non potendo prevedere la data del rientro della Providence, la Flotta Stellare ha anticipato di dieci giorni il trasferimento del suo attuale Capo Operazioni a bordo della Unicorn.
    Considerata la peculiare storia personale del Tenente Comandante Razi, l'equipaggio e' ansioso di fare la sua conoscenza.


    Sala Tattica del Capitano

    - Lei cosa ne pensa? - chiese Knight al proprio Primo Ufficiale mentre, seduto sulla sua poltrona, continuava a scrutare pensieroso i dati del Curriculum che campeggiavano sul visore del proprio terminale.
    L'andoriano piego' leggermente le antenne verso il capitano e trasse un respiro:
    - Nove anni di accademia e dieci anni di servizio attivo. Attuale Capo Operazioni della Providence. Direi che si tratta di un ufficiale esperto. -
    - Su questo penso nessuno possa avere dubbi,- disse Knight. - Quello che volevo dire e'.....cosa ne pensate di questi Rijian Ovijian? -
    Lamarc, anch'esso ospite in sala tattica, prese la parola:
    - Umh, non c'e' molto a cui si possa pensare; come lei sa bene, le informazioni sui Rijian Ovijian sono piuttosto scarse. Sono una razza di confine; nomadi, per giunta; e' difficile risalire ad una radice culturale che possa servire ad inquadrarli con precisione. -
    Knight si passo' la mano sinistra sul mento e disattivo' il terminale con un tocco della destra.
    - Gia'. E se c'e' una cosa che non sopporto sono le incognite. - aggiunse il capitano.
    - Ha qualche dubbio sull'affidabilita' del Tenente Comandante Razi? - chiese Quill sporgendosi un poco in avanti.
    Knight rivolse il palmo delle mani verso l'alto.
    - Non avrei molti motivi per farlo. La carriera di Razi e' punteggiata da episodi sospetti ma.....tutto sommato, esistono ufficiali della Flotta Stellare dei quali non si possa dire altrettanto? -
    - Che tipo di episodi, signore? Insubordinazione? - chiese Lamarc.
    - Non proprio. Ho letto il Curriculum con molta attenzione e penso che per la maggior parte delle volte si sia trattato di reazioni esagerate a episodi di intolleranza nei suoi confronti. Ora .... l'intolleranza nei confronti di altri ufficiali e' un atteggiamento grave che va perseguito e punito con molta durezza; ma non e' accettabile farsi giustizia da soli, se capite quello che intendo. -
    Quill cambio' posizione sulla sedia.
    - Se vuole ancora la mia opinione, credo che debba essere il suo ruolino di servizio a parlare. L'esperienza di solito e' una buona medicina contro le calure giovanili, - disse l'andoriano abbozzando un sorriso.
    Knight rispose al sorriso, ma qualcosa lasciava intendere che un'ombra di preoccupazione continuasse a velare i suoi pensieri.
    - Vede comandante Quill .... io posso anche fidarmi di Dehann Razi; come ha giustamente sottolineato, e' un ufficiale esperto e posso legittimamente aspettarmi da lui un comportamento professionale. Ma come reagira' l'equipaggio della Unicorn? Noi non conosciamo i Rijian Ovijian; sappiamo molto poco dei loro usi e costumi, della loro religione, delle loro convinzioni morali e del loro modo di essere in generale. Non vorrei che tutto questo contribuisse a generare un clima di diffidenza e di tensione foriero di problemi. -

    Lamarc si alzo' in piedi.
    - Il mio consiglio, capitano, e' di affrontare la situazione nel modo piu' naturale possibile. Cercheremo di risolvere i problemi nel momento in cui si porranno; vedere guai dove non ci sono e' il modo migliore per procurarseli, - disse il consigliere della Unicorn.

    - Parlando di intolleranza, - aggiunse Quill alzandosi anch'esso in piedi, - da piccolo i bambini umani mi chiamavano "cimice", ma non credo che questo abbia segnato in nessun modo il mio rapporto con i colleghi della Flotta Stellare. -

    Knight scaccio' dalla mente le immagini di pugni, calci e nasi rotti che di solito associava ai sanguigni andoriani e, vista la calma placida del proprio Primo Ufficiale, sorrise e si diresse verso il replicatore mentre le scie di stelle che sfrecciavano oltre la finestra della sala tattica si arrestavano e venivano sostituite da una miriade di punti luminosi stagliati contro una nube violacea.
    - Pare che siamo arrivati, - disse il capitano gettando un'occhiata all'esterno.

    Come ad un segnale convenuto, Quill e Lamarc si diressero in plancia seguiti dal capitano e dalla tazza fumante che teneva in mano.


    Plancia

    Gli occhi degli ufficiali di plancia erano puntati sullo schermo principale e sullo spettacolo affascinante che vi si svolgeva: tutta la regione di spazio dell'Ammasso di Felsemis era satura di gas stellari residui dell'esplosione di una nova avvenuta migliaia di miliardi di anni prima. La nebulosa che si era formata abbracciava un volume di circa novanta anni luce cubici e appariva come un denso groviglio di striature dai colori sgargianti e variegati che andavano dal verde foglia al rosso fuoco, passando attraverso azzurri e viola intensi.
    Di tanto in tanto l'occhio coglieva noduli di gas piu' densi di altri, che avevano l'aspetto di grossi globuli dalle sfumature accese e vivide.
    Ma il piatto forte dello show era costituito da Felsemis-A: una giovanissima protostella nata da uno dei tanti addensamenti di gas ionizzati presenti nella zona; nel corso di quasi seicento milioni di anni le polveri stellari e le grandi concentrazioni di idrogeno e di elio avevano formato un nodulo sempre piu' grande, fino a quando la forza di gravita' non aveva iniziato a fare il proprio dovere innescando un circolo virtuoso. Quando la massa dell'addensamento aveva raggiunto il fattore critico, all'interno del corpo celeste erano iniziate le reazioni nucleari e assieme ad esse l'irraggiamento di luce e di calore che ne avevano fatto una piccola e giovane protostella in continua espansione.
    Pur se la quantita' di energia prodotta era ancora relativamente scarsa, Felsemis-A emanava una fortissima luce gialla che consentiva di cogliere tutte le sfumature e i colori dei gas.
    Accanto ad essa si scorgeva la presenza di un altro miracolo: un secondo addensamento di idrogeno e polvere stellare stava aumentando di volume e al momento appariva come un grande vortice al centro del quale spiccava un nucleo biancastro. Tra qualche centinaia di migliaia di anni avrebbe formato una seconda protostella, degno compagno di Felsemis-A in un sistema stellare multiplo.

    La USS Providence era una nave stellare di classe Nebula e aveva ricevuto dalla Flotta Stellare il compito di effettuare indagini e rilevamenti scientifici approfonditi al fine di migliorare i modelli matematici sulla dinamica stellare utilizzati dai centri di ricerca della Federazione. A tale scopo era stata riconvertita e aveva imbarcato un gran numero di sofisticati strumenti informatici e scientifici.

    Nel turbine di colori dell'Ammasso, la figura tozza ma elegante della Providence si stagliava al centro dello schermo visore.

    - Apra un canale con la Providence, - chiese Knight al Tenente Comandante Dhek.
    Il trill opero' rapidamente ai comandi della console tattica:
    - Canale aperto signore, - rispose tornando a fissare lo schermo principale.

    Knight si alzo' in piedi e mosse qualche passo in avanti. Lo schermo visore continuava a mostrare la sagoma famigliare della Providence.

    - Ben trovato, Capitano Dionigi. Sono Edward Knight della Unicorn, puntuali per il nostro rendez-vous. Come procedono le vostre ricerche?- concluse l'inglese con un sorriso rivolto allo schermo.

    Le sue parole caddero nel vuoto.
    Dopo qualche secondo di malcelato imbarazzo, durante il quale Dhek controllo' con cura i comandi preposti alle comunicazioni, Knight riprese la parola.

    - Sono il capitano Knight, della USS Unicorn. Providence .... ci ricevete? -

    Lo schermo visore continuava a mostrare spiraleggianti nuvole di idrogeno e di elio.

    - Cosa c'e' che non va? - chiese il capitano a Dhek.
    - Non lo so, signore. I sistemi sono in ordine e il canale e' aperto. Semplicemente ... non stanno rispondendo. -
    Ancora prima di concludere la frase, il trill aveva dato inizio ad una diagnostica completa dei sistemi di comunicazione a corto raggio.

    Knight torno' a rivolgersi allo schermo visore:
    - Providence ... avete problemi di qualche tipo? -

    L'imbarazzo muto' immediatamente in preoccupazione.
    - Signor Dhek, le risulta che la Providence abbia subito guasti o danni di qualche tipo? -
    - Credo di no signore, ma la ionizzazione dei gas nella zona interferisce con i sensori e le comunicazioni. Potrebbe essere un problema di questo tipo. -
    - Si', potrebbe. - disse Knight pensieroso.

    Quill abbandono' la poltrona accanto a quella del capitano e si diresse verso una console scentifica.
    - Signore, in effetti le indagini ai sensori sono piuttosto difficoltose; comunque, se ho compensato correttamente, mi risultano ventiquattro forme di vita a bordo della Providence.
    - Ventiquattro? - disse Knight sforzandosi di non urlare. - E' impossibile! L'organico di quella nave e'di 780 persone, compreso il personale scientifico imbarcato al Centro di Ricerca di Klomasi IV. -

    Dhek si immerse nella propria console in un'operazione frenetica e alla fine lascio' affiorare un sorrisetto di soddisfazione.
    - Si' signore, ci sono. Sono riuscito a compensare anch'io. Dati confermati: ventiquattro forme di vita umanoidi a bordo della Providence. Scudi abbassati. Sistemi d'armamento non attivi. Supporto vitale operativo. La nave e' funzionale al 100 percento signore. -
    - Ma non rispondono. -
    - Non saltiamo a conclusioni affrettate, - disse Lamarc attirando l'attenzione del capitano. - L'ipotesi piu' probabile resta sempre quella dell'interferenza alle comunicazioni e alle indagini sensoriali. -
    - Ha ragione consigliere, - rispose Knight sforzandosi di apparire sereno. - Avviciniamoci un po', signor O'Broinn. Rotta di avvicinamento fino a 1500 metri. -
    - 1500 metri, si' signore, - rispose il giovane timoniere della Unicorn.

    La grande balena bianca riprese ad attraversare le nuvole gassose dell'Ammasso, mentre i dettagli della sagoma della Providence si facevano sempre piu' definiti. Le luci di posizione lampeggiavano regolarmente e i piccoli finestrini che davano sull'esterno erano regolarmente illuminati.

    -[ .....###zxzccvcvc..... ]-

    Gli altoparlanti della plancia emisero un paio di scariche di statica seguite da un messaggio confuso.

    - Ricevo qualcosa, signore! - disse Dhek dalla postazione tattica.
    - Dalla Providence? - chiese Knight.
    - Si' signore, ma e' confuso e incomprensibile, come se il segnale fosse debole o provenisse da molto lontano. -
    - Effetti di disturbo dei gas ionizzati, senza dubbio, - aggiunse Lamarc.

    -[.....##un#c#rn....####orn.....qu###a...#zxxxzt....prov###nc#..... ]-

    Nessuno aveva capito molto delle parole che una debole voce stava biascicando attraverso gli altoparlanti.

    Nel giro di un minuto la Unicorn si era avvicinata alla Providence per una distanza di 1500 metri. Il suo scafo color panna era integro e sulla grande sezione a disco campeggiavano maestosamente il nome della nave e il numero di registrazione.

    -[ u#ico#n.....uni##rn......Unicorn! Abbiamo urgente bisogno di assistenza. Ripeto, ##bia#o urgente #isogno ## assist####. ]-

    - Providence? Ci ricevete? Providence? Capitano Dionigi? -

    -[ #zzzzkrzzz#### no, ### #### il capitano #ionigi......#enente com###ante Razi. Ripeto, e' il tenente comanda##e Razi che parla. ]-

    Razi? Il Capo Operazioni della Providence?

    - Riusciamo a fare qualcosa per queste comunicazioni? - chiese Knight rivolto a Dhek e a Quill.
    Fu il trill a rispondere immediatamente: - Ci sto provando, signore. Ma non riesco ad identificare la fonte dell'interferenza. Non credo dipenda dalla ionizzazione dei gas della zona. Sto facendo del mio meglio. -
    - Capisco. Cosa mi dice del teletrasporto, signor Quill? -
    - Non se ne parla, signore. Anche se riuscissimo ad agganciare qualcuno, la nebulosa rende impossibile qualunque operazione di teletrasporto. -

    Anche Lamarc, che fino a quel momento aveva cercato di trasmettere calma e serenita', iniziava a sembrare leggermente agitato.

    - Knight a Newport, - disse il capitano rivolto al proprio comunicatore personale.
    -[ Qui Newport. Dica pure. ]-
    - Tenente, attrezzi un paio di navette per un'operazione di soccorso d'emergenza, e se possibile cerchi di calibrare i loro sistemi in modo da risentire il meno possibile degli effetti della nebulosa. -

    In sala macchine, Newport getto' un'occhiata sconsolata all'ennesimo giunto di potenza che stava sostituendo nella rete principale di distribuzione del plasma e lo poso' sul primo ripiano a disposizione. Lassu' chiedevano altri miracoli.
    - Ricevuto capitano. Newport, chiudo. -
    L'ingegnere trasse un respiro profondo e indico' con l'indice due colleghi.
    - Voi, venite con me. -

    Nel frattempo, in plancia, il tenente comandante Quill si liscio' un'antenna in un modo che indicava perplessita'.
    - C'e' qualcosa di strano, capitano. -
    - Cosa, comandante? -
    - La massa della protostella. Non mi risulta che sia congruente con gli effetti che stiamo sperimentando. -
    - Si spieghi meglio. -
    - E' troppo grande, o poco potente a seconda del punto di vista: ad una massa pari a quella che registrano i nostri strumenti dovrebbe corrispondere una quantita' di energia irraggiata molto maggiore. Inoltre la cromosfera e' piu' sottile e rarefatta di quanto ci si dovrebbe aspettare. -
    - La sua analisi? -
    - I dati sono ancora insufficienti, capitano. Mi servirebbe tempo e, soprattutto, un gruppo di sensori che non fosse disturbato dalla nebulosa. -
    - Faccia quello che puo', signor Quill. Nel frattempo, comandante Dhek, raduni due squadre di emergenza all'hangar navette 3 e mi faccia sapere quando le navette saranno pronte a partire. -
    - Si' signore, - disse Dhek indicando ad un altro ufficiale di plancia di sostituirlo al tattico mentre imboccava il turbo-ascensore.

    Pochi secondi dopo, lo schermo visore fu percorso da una serie di disturbi visivi privi di significato fino a mostrare un volto affannato e concitato. I grandi occhi completamente azzurri e privi di pupilla facevano risaltare un viso asciutto dalla pelle grigiastra e leggermente squamosa.

    -[ Unicorn, mi sentite? Mi sentite, finalmente? Sono il tenente comandante Razi. Abbiamo bisogno urgente di assiste### ..zxzx.. ]-

    - Che genere di assistenza? Qual'e' la natura del vostro problema? - disse Knight con voce contitata.

    Sullo schermo principale il viso si allontano' e lascio' intravedere il corpo prestante e muscoloso; dove la divisa della Flotta Stellare non copriva si intravedeva la stessa pelle grigia e squamosa del volto di Razi. L'aspetto di questo individuo era sicuramente esotico ma tutt'altro che repellente; anzi, nonostante un'apparente vicinanza ai rettili terrestri, il viso era molto espressivo e c'era qualcosa di affascinante nel suo modo di muoversi.

    Le immagini non si riferivano alla plancia ma ad un corridoio interno attraverso il quale il tenente comandante Razi stava trascinando un ufficiale apparentemente privo di conoscenza. Dal fondo del corridoio proveniva un balugginare che somigliava a quello prodotto da fiamme molto intense.

    - E' fuoco quello che vediamo, comandante? -

    L'immagine si distorse in modo grottesco fino a quando la comunicazione si interruppe e sul visore principale torno' a campeggiare lo scafo della Providence e le striature colorate della nebulosa.

    - Se quello era fuoco, come mai i nostri sensori non l'hanno rilevato? - chiese Knight a Quill.
    L'andoriano drizzo' le antenne in tutta la loro lunghezza.
    - Non lo so proprio, capitano. -

    -[ Dhek a plancia ]-
    - Qui plancia, dica pure comandante. -
    -[ Le navette sono quasi pronte. Le squadre si stanno preparando e credo che tra un paio di minuti potremo partire. ]-
    - Molto bene, comandante. Fate molta attenzione: abbiamo ricevuto una richiesta di aiuto dal tenente comandante Razi, a bordo della Providence, e purtroppo non abbiamo idea della natura dell'emergenza. State pronti a qualunque evenienza. -
    -[ D'accordo signore. Dhek, chiudo. ]-

    Nei due minuti a seguire l'unica cosa che gli ufficiali di plancia poterono fare fu seguire con lo sguardo le due navette della Unicorn che si avvicinavano alla Providence.

    Chissa' se sulla Providence qualcuno stava facendo altrettanto.…



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