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GATTI IN PLANCIA di Wanda Calderoni
28 giugno 2003

    L´infermeria era un vero disastro, provette in frantumi, lettini rovesciati, bianche impronte di zampine e di arti umanoidi ricoprivano le pareti e le consolle. Zeela scrollò le spalle e si chiese **dove** avesse sbagliato questa volta: Rima era stata confinata nella sua stanza e difficilmente sarebbe stata in grado di decriptare il codice di entrata. Sentì un fruscio alle sue spalle. Si voltò di scatto e la figura del Dottor Kokokinaka (un uomo distrutto!), le si parò davanti, con tutti i vestiti a brandelli.
    <Dottore, mi scusi, ma chi le ha dato ordine di portare qui il mio gatto?>
    <Ehm... Volevo chiederle scusa per come mi ero comportato col suo gatto... non volevo farel brutta impressione(arrossì)... la Dottoressa Selenjak mi ha chiesto se ero allergico solo al suo gatto o a tutti i felini, mi ha proposto di condurre un´indagine scientifica approfondita su tutti i soggetti. Così ho bussato al suo alloggio... la porta si è aperta... Rima è uscita... > Zeela sentì l´imbarazzo del collega, immaginò che F´Rann ci avesse messo il suo zampino, ma questo non le impedì di sbottare: <Dottor Kokokinaka, mi rendo conto della sua anzianità di servizio, tuttavia sono IO il suo diretto superiore, quello è il MIO gatto e se deve fare esami approfonditi in OGNI caso è a ME che lo deve chiedere, sono stata chiara?!>, tirò un lungo sospiro: <In ogni caso, ormai ha incominciato, analizzi pure i bioritmi di Rima e di quelli delle persone che hanno avuto contatti con lei, poi tragga le sue conclusioni, se lo ritiene importante. La varicella bolina è sotto controllo>
    -[Tenente Turrell a Tenente Comandante Dehan Razi]-
    -[Qui Razi, parli pure, Dottore]-
    -[Le ricordo che l´esame che abbiamo eseguito su di lei non è del tutto completo, quindi la invito a presentarsi in ambulatorio il più presto iudo]-


    Diario del Capitano

    <La USS Unicorn ha intercettato da pochi secondi la USS Minerva. Attendo fra breve la comunicazione del Primo Ufficiale a proposito del trasbordo dell´Ambasciatore Toxar, noto esponente vulcaniano che dovrà fungere da ambasciatore di pace nella sempiterna lotta che oppone le due fazioni dell´alleanza Vedica. I capi delle fazioni, Lotor, Zauker e Audora, hanno dichiarato che non accetteranno interventi da parte di nessun altro, ritenendo che la presenza di esponenti della Federazione (o di altre razze) nella stesura dei trattati potrebbe influenzare il taglio della loro politica futura.>

    Fine registrazioni


    <[Dhek a Knight: abbiamo in linea il Capitano Singleton della Minerva.]>
    <[Qui Knight. Arrivo subito.]>, si alzò di scatto, si stirò la blusa in vita e attraversò la porta del suo studio, captando tutta l´attenzione dell´equipaggio in plancia.
    <[Salve Edward, lieto di vederti. Mi dispiace solo che i nostri incontri siano così brevi ogni volta. Prima o poi dovremmo dedicare un po´ di tempo a noi vecchi compagni di corso, che dici?]>, lanciò al Capitano uno sguardo ammiccante, poi proseguì: <[Purtroppo però il tempo è tiranno: affrettatevi per Veda III, l´Ambasciatore Toxar è pronto per il teletrasporto. La Minerva si allontanerà non appena lo avrete agganciato: abbiamo qualche problema con la curvatura e dobbiamo dirigerci all´avamposto più vicino. Buona fortuna!]>
    Luke Singleton era scomparso dal video, e, come al solito, non aveva lasciato a Knight nemmeno il tempo per dire "sì o no". Ma ormai si conoscevano da troppo tempo e Edward sapeva che sarebbero stati entrambi troppo impegnati per ricordare i vecchi tempi. O avrebbero trovato qualche impegno per evitarlo!
    <Numero Uno, a lei la plancia. Consigliere, mi segua in Sala Teletrasporto 3.>

    <Energia.>
    Sulla piattaforma del teletrasporto si materializzò istantaneamente la figura di un umanoide alto e snello, drappeggiato da una tunica dorata. Canuto, ma con sopracciglia ancora nerissime, aveva una rag gati.
    Knight si avvicinò di qualche passo: <Benvenuto a bordo della Unicorn, Ambasciatore Toxar. E´ un onore per noi averla qui. Sono il Capitano Knight e questo è il mio Consigliere, il Comandante Lamarc>, disse con un ampio gesto del braccio.
    Toxar pronunciò il tipico saluto vulcaniano con voce molto rauca:
    <Lunga vita e prosperità, Capitano Knight. L´onore è mio. Le notizie che ho avuto a proposito di lei e della Unicorn riguardo all´affaìre romulano sono molto lusinghiere e ritengo che siano del tutto meritate.> Il gruppetto si avviò verso il turboascensore, fino alla Sala Tattica, dove tutti gli ufficiali superiori si alzarono per venire incontro al prestigioso ospite ed essergli presentati, dopo di che si accomodarono sulle confortevoli poltrone bordeoux. Solo Toxar restò in piedi, a capotavola, di fronte al Capitano, prese un profondo respiro e, flebilmente, parlò:
    <Come sapete, la Confederazione di Veda vive da secoli in conflitto interiore, a causa delle fratture delle varie fazioni e solo ora, dopo quasi un secolo, sono decisi ad incontrarsi e venire ad un accordo. Si tratterà di un percorso lungo e difficile, ma la Federazione ha deciso di tutelare questo processo, attraverso il mio umile contributo, al fine di avere, in un futuro non troppo lontano, i Vediani tra i suoi membri. Personalmente ritengo che questo popolo abbia raggiunto una certa maturità e sia in grado di decidere per sé stesso, tuttavia la mia presenza è stata espressamente richiesta dal Senato di Veda3, quale garante dei patti e arbitro della situazione, ed io intendo cercare di ricoprire il mio compito al meglio delle mie capacità.>, socchiuse gli occhi riflettendo su se stesso e sulle parole che aveva appena pronunciato. Poi riprese alzando la testa di scatto con un´espressione quasi sofferente:
    < Eppure, se la situazione dovesse rivelarsi infruttuosa o potenzialmente pericolosa, la Unicorn sarà in grado di portarci fuori dal sistema Vedico, zona ancora fortemente militarizzata.>
    Il badge di Knight risuonò:
    <[O´Broinn a Cap
    ard alzò il sopracciglio sinistro e fissò il suo Numero Uno. L´assemblea si sciolse e ogni ufficiale riprese il suo posto in plancia, mentre l´Ambasciatore scrutava il video con malcelata curiosità.
    <Tenente, situazione>
    <Si sta aprendo una sorta di fessura di natura sconosciuta attorno al sistema stellare binario Sigma7. Malgrado la portata dell´evento, non ci sono modificazioni gravitazionali attorno al sistema, solo abbiamo rivelato la presenza di una sorta di sonda di classe 2.>
    Knight si sistemò la giubba e si avvicinò al visore principale:
    <Ingrandire>
    Agli occhi della plancia si presentò uno spettacolo che aveva qualcosa di eccezionale: un vortice spaziale collassato, senza alcun retaggio quantico, destava interesse solo per il fatto che non si erano registrate variazioni gravitazionali: Quill si stava ripromettendo di esaminare la cosa più da vicino.
    <Capitano, la sonda sembra inattiva>, Dhek aveva ripreso il suo posto alla consolle.
    <Attivare raggio traente e teletrasportare all´hangar navette 2 dopo aver inserito il campo di contenimento>
    <Sì, Signore>
    <Quill, Newport, analizzate l´oggetto e tenetemi informato>, poi si rivolse all´ospite:<Ambasciatore Toxar, se desidera rilassarsi dopo il viaggio, il Comandante Lamarc la scorterà fino al suo alloggio.>
    I due si allontanarono insieme.
    <Dhek, a lei il comando, io sono nel mio alloggio. Inizio del primo turno serale.>
    <Buon riposo, Capitano>, disse sorridendo, e il Comandante si accomodò sulla poltrona più grande sistemandosi la giubba.

    Laboratorio 7
    Diario medico del Guardiamarina Flenny

    <Esito degli esami di routine sull´Ambasciatore Toxar.
    L´ambasciatore non presenta problemi di alcun tipo, l´invecchiamento cellulare è rallentato, come tipico della razza vulcan. Non sono presenti spore o virus provenienti da altri pianeti. Posso affermare che l´Ambasciatore gode di un´ottima salute>

    Alloggio del Guardiamarina Kokokinaka
    Diario personale del Guardiamarina Kokokinaka

    <La Dottoressa Turrell è stat
    per giustificare la presenza del suo gatto in infermeria, tuttavia credo che la sua metà betazoide abbia capito che non avevo nulla a che farHo inserito i dati dei membri dell´equipaggio che hanno avuto a che fare con quella schifosa bestiaccia di Rima all´interno del computer di laboratorio. Odio i gatti! Domattina provvederò a scansionare anche i miei bioritmi, per inserirli nel database del Laboratorio 7.>

    Hangar Navette 2

    Il campo di contenimento emetteva una luce sfrigolante attorno al piccolo oggetto metallico. Poteva sembrare una sonda, ma il suo diametro non era superiore a un metro e non presentava alcuna particolarità, a parte un´iridescenza intermittente che si sprigionava dal metallo (una lega sconosciuta), tanto da farlo sembrare vivo e pulsante. Newport e Quill si guardarono dubbiosi.
    <Non sembra rappresentare alcun pericolo.>, esordì l´andoriano.
    <Sembra quasi uno specchio da discoteca>, disse Newport grattandosi la testa.
    <Disocteca?>, Quill non trattenne uno sguardo dubbioso.
    <Provi il mio programma della Sala Ologrammi 3, e capirà cosa intendo>, gli strizzò l´occhio l´ingegnere.
    L´ufficiale cambiò argomento: non si sentiva a suo agio parlando di cose di cui non aveva una padronanza, tuttavia ripromise a se stesso di visionare il programma: <Comunque qui non abbiamo alcun modo per studiarla con precisione. Dobbiamo trasportarla in un luogo più appropriato e provvedere ad una monitorazione continua.>
    <[Quill a Turrell]>
    <[Qui Turell. Parli pure, Comandante]>
    <[Avremmo bisogno di un laboratorio analisi per scansionare la sonda. In quale possiamo teletrasportarla?]>
    <[Uhm... ci sono sei degenti nel Laboratorio 3, per un´epidemia di Varicella Boliana, il Laboratorio 4 è occupato dalle colture della Dottoressa Lind, il Laboratorio 5 ospita degli esemplari di Borilli Bizusi Striati, specie in estinzione su Bajor. Restano il 6, il 7, l´8 e il 10. Nel 9 stiamo ancora aspettando che la sezione ingegneria ci mandi qualcuno a riallineare il relais.]> Newport fece spallucce.
    orio 7: è il più vicino alla sezione Sicurezza, nel caso che si presenti qualche problema]>
    <[Lo registro immediatamente sul fascicolo dell´infermeria. Turrell chiudo.]>

    Alloggio del Tenente Comandante Quill Voor
    Diario personale del Tenente Comandante Quill Voor

    <[Dopo aver installato un campo di contenimento e aver inserito la Sonda all´interno del reticolo dello scanner, non è emerso nulla di rilevante. Attenderò domani per analizzare i risultati insieme all´Ingegnere Capo. Ah, dimenticavo! Dovrò annotarmi di provare al più presto il programma "Discoteca" sul Ponte Ologrammi.]>

    Fine registrazione


    La nave fendeva lo spazio a velocità costante, come delfino tra le onde del mare.
    Il secondo turno serale aveva preso il via solo da pochi minuti, ma il Comandante Dehan si sentiva già molto in parte. La poltrona di capitano era più comoda di quella della Providence, molto più comoda...
    D´un tratto la nave ebbe un sussulto e fu avvolta da un anello di luce che si diramava dall´interno verso l´esterno, sprigionando un piacevole tepore, ma Razi non se ne accorse, perché si era addormentato...

    Dehan Razi si scosse dal torpore: non avrebbe mai immaginato di avere un colpo di sonno durante il suo turno, ma non si trovava più sulla poltrona di comando...

    F´Rann scosse Quill, apparendogli in tutta la sua bellezza andoriana, ma l´uomo bofonchiò qualcosa di incomprensibile e si girò dall´altra parte.

    John Newport si svegliò stranamente solo. Pensò che la sua compagna si fosse già alzata per il turno, ma poi si accorse che sulla poltrona la sua divisa aveva cambiato colore.

    Il sonno era stato più conciliante del solito. Senza sogni, senza pensieri. Senza nemmeno quelle fitte al braccio che contraddistinguevano il suo risveglio. Marcel ne era entusiasta. Il clima di rilassatezza della nave aveva contribuito a migliorare la sua elasticità muscolare. Si sentiva persino pronto per una partita di Spring-ball... se solo ci avesse giocato. Ma che ci faceva una racchetta depositata proprio sul su no? Ammesso che quel divano fosse suo... come tutto ciò che gli stava attorno...

    Per Zeela invece la notte era stata molto agitata: turbini di immagini di varia entità avevano sconvolto i suoi sogni e, come in una carrellata cinematografica, aveva percepito sentimenti, idee, rimpianti di un numero enorme di persone. Poi, d´un tratto, il silenzio. Nella sua mente non vi era più nessuno se non se stessa. E tutto questo, invece di sollevarla l´aveva atterrita: era come sorda o cieca!

    Dhek si alzò di scatto in mezzo al letto, sudato e ansimante, avvertiva una sensazione di alterità, di mancanza. Si ridistese e fissò la finestra sopra di lui. Le stelle scivolavano velocemente sopra la sua testa, sempre loro, sempre lì...
    Un momento Tomeron non aveva una finestra sul letto!

    Selenjak recitava ad occhi chiusi le regole dell´autocoscienza vulcan, le parole fluivano dalla sua mente, in quello stato in cui difficilmente si distingue il sonno dalla veglia, in cui la coscienza del proprio corpo è nulla, in cui sporadici ricordi si avvicendano nella mente distraendola dal suo intento di concentrazione. Tuttavia il rigore vulcaniano tornava a farsi strada, anche se questa volta difficilmente riusciva a trattenere la sua volontà. Si alzò e a tentoni cercò una salvietta per asciugarsi il volto imperlato dal sudore, ma trasalì con un moto di stupore... non riconosceva più le sue mani!

    Knight si svegliò da solo: non aveva bisogno che il computer lo avvisasse dell´inizio del suo turno: era il Capitano e doveva pur saper dare il buon esempio!
    Si strofinò la guancia pelosa ed emise un lungo sbadiglio mentre si avviava verso il bagno. Aveva una gamba ancora un po´ addormentata, così si muoveva ondeggiando e gli oggetti gli sembravano diversi, quasi deformati... non somigliava affatto al suo alloggio... non avrebbe dovuto mangiare cibo klingon per cena... Si appoggiò al lavandino e digrignò i denti di fronte allo specchio... poi strabuzzò gli occhi ed emise un urlo strozzato.
    Si stropicciò gli occhi e guardò meglio la fi
    ia, tirò fuori la lingua... Non c´erano dubbi ormai: lui, Edward Knight, il Capitano della USS Unicorn era diverso da come era andato a dormire... i baffi c´erano, certo... ma erano i baffi di un felino e non di un felino qualsiasi... i baffi di Rima!

    Anche quello che sembrava l´ambasciatore Toxar si svegliò stranito, si leccò le mani, si grattò insistentemente l´addome con la gamba sinistra, trasse un profondo sbadiglio inarcando la schiena e trotterellò a quattro zampe per il corridoio.



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