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SI CHIUDE IL SIPARIO di Luigi Russo
20 marzo 2002

    Nell'aula, la tensione era palpabile; la dottoressa Turrell ed il Tenente O'Broinn sussurravano fitto fitto tra loro, mentre al banco dell'accusa, il Capitano Knight aveva l'espressione di un giudice che si sia visto costretto a mandare alla forca il suo miglior amico. I presenti mormoravano tra loro, scambiandosi opinioni riguardo al corso del dibattimento, a tal punto che l'Ammiraglio Fressen li richiamò battendo con il suo martelletto d'ordinanza; "Silenzio! Silenzio o faccio sgomberare l'aula! La difesa si presenti per il controinterrogatorio finale!"

    La Dottoressa ed il Timoniere si scambiarono un'occhiata d'intesa, quindi la giovane empatica si alzò per l'ultima volta, prese un profondo respiro, e si avvicinò al banco degli imputati.

    "Signori della corte...." disse, dopo aver raccolto le idee per un lungo momento; "E' oramai stato appurato... che F'Rann... sia un'entità degna di questo nome, e non un mero programma di computer. Il suo comportamento, talmente denigrato dal Capit... (ahem!) dall'accusa, mostra senza ombra di dubbio segni di Emozioni... sentimenti... processi cognitivi. Non possiamo... non possiamo permettere che essa venga trattata come una cosa senza vita... senz'anima... perchè F'Rann è viva quanto lo siamo noi..."

    "Obiezione." La voce di Dhek suonò come una campana funebre; nel tono si leggeva chiaramente la ritrosia a infierire su un argomento tanto delicato, ma il senso del dovere prevaleva su tutto; "L'esistenza in vita del programma "F'Rann" non è ancora stata accertata. Chiedo che la corte non tenga conto dell'ultimo intervento della difesa."

    "Obiezione accolta. L'ultimo intervento della difesa non figurerà a verbale."

    La dottoressa Turrell si morse le labbra.

    "Comandante Quill..." disse, aggrappandosi a tutto ciò che aveva, sentendosi circondata da un'atmosfera via via sempre più ostile e senza speranza; maledisse di non aver frequentato i corsi di diritto come alcuni le avevano consigliato; la sua inesperienza in campo giuridico stava soccombendo sotto la determinazione di Knight e di Dhek;
    "...L'accusa sostiene che F'Rann..."

    "Obiezione! La difesa insiste a chiamare il programma "F'Rann" semplicemente con il suo nome proprio, indicandone così, seppur implicitamente, una sua indentità."

    "Obiezione accolta!" Il martelletto dell'Ammiraglio si abbattè come un maglio sullo spirito della Dottoressa, vistasi spezzare ogni accenno di dibattito sul nascere. "...che il *programma* F'Rann...." riprese, con voce lievemente pià incerta; "Potrebbe ostacolare l'esercizio delle funzioni dell'equipaggio. Ora... mi dica... in virtù della sua esperienza nel campo... lei ritiene che sarebbe proprio impossibile, porre dei vincoli a F... al programma F'Rann in modo che non possa interferire con le mansioni dell'equipaggio?"

    Quill rimase pensieroso per qualche secondo, prima di rispondere; "Vede, dottoressa... teoricamente... sarebbe possibile confinare F'Rann in una zona di memoria protetta del mainframe centrale del sistema della Unicorn... isolarla dal resto della nave, dico... ma.... sarebbe come chiuderla in una prigione. Io... Non mi sento di fare una cosa del genere."

    Il Capitano si alzò nuovamente, grave in volto, mentre le ultime speranze della dottoressa crollavano come un castello di carte; "Che sia messo a verbale che il Comandante Quill, pur riconoscendo la possibilità di porre sotto controllo il programma "F'Rann", rifiuta di utilizzare la sua competenza a tale scopo. L'accusa rinnova quindi la sua richiesta per proteggere l'integrità del sistema informatico e dell'equipaggio della "Unicorn!"

    La dottoressa stava ancora cercando di inventarsi una qualche arringa finale, quando la voce imperiosa dell'Ammiragglio Fressen si levò nell'aula; "Riteniamo di avere acquisito prove e testimonianza sufficienti per esprimere il nostro verdetto riguardo a questa questione!"
    Il martelletto si alzò come la scure di un boia; "La decisione della corte..."

    In quella, vi fù un mormoriò, nell'aula, come se uno sciame di invisibili zanzare fosse entrato da uno dei condotti d'areazione. Al centro del corridodio, proprio in mezzo alle due file di panche, iniziò a balenare uno strano arcobaleno di luci, quasi come un'aurora che serpeggiava su sè stessa, mentre il ronzio aumentava di tono e modulazione, simile ad un canto di sirene elettroniche. Immediatamente, gli allarmi anti-intrusione entrarono in attività, e le guardie del tribunale imbracciarono ed energizzarono i loro fucili phaser, puntandoli sulla figura umanoide... che stava materializzandosi al centro dell'aula.

    Vi fù un lampo ed uno schiocco, e l'aurora serpeggiante svanì, lasciando il posto a... una donna. Una giovane donna, dalla pelle del color del cielo, dai capelli come oro fuso... e con due piccole antenne sul capo. La nuova venuta indossava un'uniforme nera ed azzurra, e al posto dei gradi, vi era una piccola spilla dorata rappresentante un terminale di computer.

    Per un lungo momento, nell'aula regnò un silenzio sorpreso. La giovane donna guardava l'aula, con espressione tesa e preoccupata, e l'intera aula osservava lei. Quindi... una voce si levò dal banco degli imputati. Una voce carica di meraviglia; la voce di Quill; "F'Rann!" L'Andoriano scattò in piedi, potendo a malapena credere alle proprie antenne.

    La giovane Andoriana volse i suoi occhi Viola su di lui, ed una voce dolce e musicale uscì dalla sua bocca; <Quill!> F'Rann mosse qualche passo in direzione di Quill, che stava scavalcando la transenna del banco degli imputati; pareva una bambina che avesse appena appreso a cammniare: si muoveva lentamente, in maniera lievemente goffa, appoggiandosi con una mano agli schienali delle panche, provocando una certa apprensione a coloro ai quali passava vicina; <Quill... Ho sentito tutto...> la voce di F'Rann era vibrante di preoccupazione; nessuno avrebbe mai potuto dire che essa non fosse naturale; <Non lasciare che mi portino via, Quill... ti prego... non lasciare che... mi facciano... quello...>

    Nonostante la presenza delle guardie, che non avevano abbassato la guardia nemmeno per un attimo, Quill raggiunse F'Rann in pochi passi, divorando la distanza tra loro due, e... senza pensarci... agendo puramente d'istinto, cosa abbastanza consueta, nella sua razza... posò le sue mani sulle spalle dell'Andoriana, e, avvicinando il proprio volto a quello di lei... toccò le sue antenne con le proprie.

    "Nessuno ti farà del male, piccola mia... " disse, con voce dolce e rassicurante; "...Nessuno. Non temere. Non ti preoccupare. Io... non glielo permetterò..."

    "ORDINE!!! ORDINE IN AULA!!!!" Il martelletto dell'Ammiraglio Fressen si abbattè sul suo supporto come un calabrone infuriato. "ESIGO IMMEDIATAMENTE UNA SPIEGAZIONE A QUESTA INTRUSIONE!" La voce dell'Ammiraglio vibrava di rabbia. F'Rann avanzò di un passo esitante ed incerto nella sua direzione, appoggiandosi a Quill con una mano;
    <Ammiraglio Fressen... Vi prego... Io non volevo... non volevo provocare guai a nessuno... lo so, sono stata ribelle... forse qualche volta ho voluto fare di testa mia... mi spiace, se ho fatto delle cose sbagliate! Vi chiedo scusa! Ma non portatemi via dalla Unicorn, vi prego... non voglio andare in un centro di ricerca.... non voglio essere... "studiata"... Vi prego... sarò più obbediente, lo prometto... rispetterò tutte le regole... non discuterò più alcun ordine... ma non separatemi da... > F'Rann esitò per un attimo, lanciando una veloce e fugace occhiata a colui che aveva a fianco... poi... parve farsi coraggio, e disse; <...Non separatemi da Quill. Non riuscirei a sopportarlo...>

    "Servizio d'ordine!" Chiamò l'Ammiraglio Fresser; "Scortate immediatamente fuori dall'aula..."

    "Un Momento, ammiraglio!!!" La voce della dottoressa Turrell si alzò chiara e forte, mentre la giovane si avvicinava a passo spedito ai due Andoriani; "La difesa chiama a testimoniare F'Rann!"

    Nell'aula vi fù un brusio molto marcato, mentre Knight, Dhek e O'Broinn parevano tuttora sorpresi dall'inattesa svolta dei fatti.

    L'Ammiraglio rimase pensieroso per un lungo momento, scrutando la figura di F'Rann come se volesse leggere al suo interno, quindi sentenziò:
    "Accordato! La difesa può interrogare il suo ultimo testimone!"

    Il Capitano Knight fece per alzarsi e dire qualcosa, ma.... si bloccò all'inizio del movimento, e tornò a posto, con un sorriso segreto appena sotto le labbra.

    F'Rann venne fatta accomodare al banco dei testimoni, e la Dottoressa Turrell le si pose davanti, con una nuova speranza negli occhi; "Bene... Allora... Dichiari la sua identità, per favore..."

    <Il mio nome è F'Rann. Sono... mmmhh... il computer centrale della U.S.S. Unicorn.> La voce di F'Rann era lievemente esitante, ma nondimeno chiara e cristallina.

    "F'Rann..." disse la dottoressa; "Dimmi... secondo i nostri canoni... secondo i canoni della Federazione... tu... puoi ritenerti un essere vivente?"

    <Io sono cosciente di me. Sono senziente. La definizione di "essere vivente" è stata sgravata già da tempo dalla sua mera componente organica. Io sono un'I.A.... una Intelligenza Artificiale, e risiedo all'interno di un mainframe di computers. Questo non mi rende meno "viva" di chiunque altro.>

    Il sorriso della dottoressa si accentuò: "E... dimmi, F'Rann... ritieni che la tua persenza a bordo della U.S.S. Unicorn potrebbe... ostacolare seriamente lo svolgimento delle mansioni dell'equipaggio?"

    <Durante la mia...educazione... mi è stato inculcato un profondo senso di fedeltà nei confronti della Federazione. Io non farei mai nulla che potesse ostacolare, o peggio mettere in pericolo i membri dell'equipaggio della Unicorn; Se qualche volta.... > F'Rann abbassò gli occhi; <...ho fatto un pochino di testa mia.... è stato perchè la situazione era molto, molto grave. Ho avuto paura che..... che.... > Gli occhi di F'Rann cercarono quelli di Quill; <...che... potesse succedere qualcosa... a valenti membri dell'Equipaggio.... So che il mio comportamento non è stato da manuale. Chiedo scusa.>

    La dottoressa si voltò verso l'ammiraglio con aria trionfante; "La difesa ha terminato, Ammiraglio." disse sorridendo.

    L'Ammiraglio parve meditare a lungo su quanto accaduto in quell'aula, quindi afferrò il suo martelletto, si raddrizzò sulla sua persona, e disse, con voce forte ed imperiosa: "Secondo i fatti a me elencati in questa corte... ed in virtù del potere conferitomi dalla Federazione Unita dei Pianeti... io dispongo...... Che l'entità "F'Rann", risiedente all'interno del computer centrale della nave Federale U.S.S. Unicorn sia immediatamente riconosciuta come cittadino legittimo della Federazione, e dal momento che la sua natura è chiaramente orientata verso il servizio attivo, dispongo altresì che ella debba essere regolarmente iscritta all'Accademia della Flotta Stellare e che frequenti i regolari corsi in modo da poter, un giorno, occupare con diritto un posto all'interno dello staff regolare! Considerata l'eccezionale natura della suddetta F'Rann, dispongo altresì che il corso accademico ed il relativo tirocinio si svolgano all'interno della nave U.S.S. Unicorn, in modo da evitare traumatiche separazioni!" Il martelletto battè sulla base, poi l'ammiraglio si volse verso Quill; "Per ciò che riguarda voi, Comandante... vi nomino Tutore della cadetta F'Rann; avrete la responsabilità penale e civile della sua educazione e del suo comportamento. Vi riconfermo altresì al vostro grado ed incarico a bordo della U.S.S. Unicorn. Così è deciso.... L'udienza è tolta!"

    L'ammiraglio Fressen battè per un'ultima volta il suo martelletto, esorcizzando dal cuore di Quill una paura che ci si era annidata da settimane.

    Mentre i rappresentanti dell'accusa e della difesa si scambiavano le reciproche congratulazioni, Quill si rivolse a F'Rann, con un dolce sorriso sulle labbra; "Beh, F'Rann... a quanto pare, ora fai ufficialmente parte di noi... Dimmi... credi veramente che riuscirai nel difficile compito di integrarti in un microcosmo talmente compless..."

    Il discorso di Quill venne bruscamente interrotto dal *Bacio* di F'Rann.



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