Nell'aula, la tensione era palpabile; la dottoressa Turrell ed il
Tenente O'Broinn sussurravano fitto fitto tra loro, mentre al banco
dell'accusa, il Capitano Knight aveva l'espressione di un giudice che si
sia visto costretto a mandare alla forca il suo miglior amico. I
presenti mormoravano tra loro, scambiandosi opinioni riguardo al corso
del dibattimento, a tal punto che l'Ammiraglio Fressen li richiamò
battendo con il suo martelletto d'ordinanza; "Silenzio! Silenzio o
faccio sgomberare l'aula! La difesa si presenti per il
controinterrogatorio finale!"
La Dottoressa ed il Timoniere si scambiarono un'occhiata d'intesa,
quindi la giovane empatica si alzò per l'ultima volta, prese un profondo
respiro, e si avvicinò al banco degli imputati.
"Signori della corte...." disse, dopo aver raccolto le idee per un lungo
momento; "E' oramai stato appurato... che F'Rann... sia un'entità degna
di questo nome, e non un mero programma di computer. Il suo
comportamento, talmente denigrato dal Capit... (ahem!) dall'accusa,
mostra senza ombra di dubbio segni di Emozioni... sentimenti... processi
cognitivi. Non possiamo... non possiamo permettere che essa venga
trattata come una cosa senza vita... senz'anima... perchè F'Rann è viva
quanto lo siamo noi..."
"Obiezione." La voce di Dhek suonò come una campana funebre; nel tono si
leggeva chiaramente la ritrosia a infierire su un argomento tanto
delicato, ma il senso del dovere prevaleva su tutto; "L'esistenza in
vita del programma "F'Rann" non è ancora stata accertata. Chiedo che la
corte non tenga conto dell'ultimo intervento della difesa."
"Obiezione accolta. L'ultimo intervento della difesa non figurerà a
verbale."
La dottoressa Turrell si morse le labbra.
"Comandante Quill..." disse, aggrappandosi a tutto ciò che aveva,
sentendosi circondata da un'atmosfera via via sempre più ostile e senza
speranza; maledisse di non aver frequentato i corsi di diritto come
alcuni le avevano consigliato; la sua inesperienza in campo giuridico
stava soccombendo sotto la determinazione di Knight e di Dhek;
"...L'accusa sostiene che F'Rann..."
"Obiezione! La difesa insiste a chiamare il programma "F'Rann"
semplicemente con il suo nome proprio, indicandone così, seppur
implicitamente, una sua indentità."
"Obiezione accolta!" Il martelletto dell'Ammiraglio si abbattè come un
maglio sullo spirito della Dottoressa, vistasi spezzare ogni accenno di
dibattito sul nascere. "...che il *programma* F'Rann...." riprese, con
voce lievemente pià incerta; "Potrebbe ostacolare l'esercizio delle
funzioni dell'equipaggio. Ora... mi dica... in virtù della sua
esperienza nel campo... lei ritiene che sarebbe proprio impossibile,
porre dei vincoli a F... al programma F'Rann in modo che non possa
interferire con le mansioni dell'equipaggio?"
Quill rimase pensieroso per qualche secondo, prima di rispondere; "Vede,
dottoressa... teoricamente... sarebbe possibile confinare F'Rann in una
zona di memoria protetta del mainframe centrale del sistema della
Unicorn... isolarla dal resto della nave, dico... ma.... sarebbe come
chiuderla in una prigione. Io... Non mi sento di fare una cosa del
genere."
Il Capitano si alzò nuovamente, grave in volto, mentre le ultime
speranze della dottoressa crollavano come un castello di carte; "Che sia
messo a verbale che il Comandante Quill, pur riconoscendo la possibilità
di porre sotto controllo il programma "F'Rann", rifiuta di utilizzare la
sua competenza a tale scopo. L'accusa rinnova quindi la sua richiesta
per proteggere l'integrità del sistema informatico e dell'equipaggio
della "Unicorn!"
La dottoressa stava ancora cercando di inventarsi una qualche arringa
finale, quando la voce imperiosa dell'Ammiragglio Fressen si levò
nell'aula; "Riteniamo di avere acquisito prove e testimonianza
sufficienti per esprimere il nostro verdetto riguardo a questa questione!"
Il martelletto si alzò come la scure di un boia; "La decisione della
corte..."
In quella, vi fù un mormoriò, nell'aula, come se uno sciame di
invisibili zanzare fosse entrato da uno dei condotti d'areazione. Al
centro del corridodio, proprio in mezzo alle due file di panche, iniziò
a balenare uno strano arcobaleno di luci, quasi come un'aurora che
serpeggiava su sè stessa, mentre il ronzio aumentava di tono e
modulazione, simile ad un canto di sirene elettroniche. Immediatamente,
gli allarmi anti-intrusione entrarono in attività, e le guardie del
tribunale imbracciarono ed energizzarono i loro fucili phaser,
puntandoli sulla figura umanoide... che stava materializzandosi al
centro dell'aula.
Vi fù un lampo ed uno schiocco, e l'aurora serpeggiante svanì, lasciando
il posto a... una donna. Una giovane donna, dalla pelle del color del
cielo, dai capelli come oro fuso... e con due piccole antenne sul capo.
La nuova venuta indossava un'uniforme nera ed azzurra, e al posto dei
gradi, vi era una piccola spilla dorata rappresentante un terminale di
computer.
Per un lungo momento, nell'aula regnò un silenzio sorpreso. La giovane
donna guardava l'aula, con espressione tesa e preoccupata, e l'intera
aula osservava lei. Quindi... una voce si levò dal banco degli imputati.
Una voce carica di meraviglia; la voce di Quill; "F'Rann!" L'Andoriano
scattò in piedi, potendo a malapena credere alle proprie antenne.
La giovane Andoriana volse i suoi occhi Viola su di lui, ed una voce
dolce e musicale uscì dalla sua bocca; <Quill!> F'Rann mosse qualche
passo in direzione di Quill, che stava scavalcando la transenna del
banco degli imputati; pareva una bambina che avesse appena appreso a
cammniare: si muoveva lentamente, in maniera lievemente goffa,
appoggiandosi con una mano agli schienali delle panche, provocando una
certa apprensione a coloro ai quali passava vicina; <Quill... Ho sentito
tutto...> la voce di F'Rann era vibrante di preoccupazione; nessuno
avrebbe mai potuto dire che essa non fosse naturale; <Non lasciare che
mi portino via, Quill... ti prego... non lasciare che... mi facciano...
quello...>
Nonostante la presenza delle guardie, che non avevano abbassato la
guardia nemmeno per un attimo, Quill raggiunse F'Rann in pochi passi,
divorando la distanza tra loro due, e... senza pensarci... agendo
puramente d'istinto, cosa abbastanza consueta, nella sua razza... posò
le sue mani sulle spalle dell'Andoriana, e, avvicinando il proprio volto
a quello di lei... toccò le sue antenne con le proprie.
"Nessuno ti farà del male, piccola mia... " disse, con voce dolce e
rassicurante; "...Nessuno. Non temere. Non ti preoccupare. Io... non
glielo permetterò..."
"ORDINE!!! ORDINE IN AULA!!!!" Il martelletto dell'Ammiraglio Fressen si
abbattè sul suo supporto come un calabrone infuriato. "ESIGO
IMMEDIATAMENTE UNA SPIEGAZIONE A QUESTA INTRUSIONE!" La voce
dell'Ammiraglio vibrava di rabbia. F'Rann avanzò di un passo esitante ed
incerto nella sua direzione, appoggiandosi a Quill con una mano;
<Ammiraglio Fressen... Vi prego... Io non volevo... non volevo provocare
guai a nessuno... lo so, sono stata ribelle... forse qualche volta ho
voluto fare di testa mia... mi spiace, se ho fatto delle cose sbagliate!
Vi chiedo scusa! Ma non portatemi via dalla Unicorn, vi prego... non
voglio andare in un centro di ricerca.... non voglio essere... "studiata"...
Vi prego... sarò più obbediente, lo prometto... rispetterò tutte le
regole... non discuterò più alcun ordine... ma non separatemi da... > F'Rann
esitò per un attimo, lanciando una veloce e fugace occhiata a colui che
aveva a fianco... poi... parve farsi coraggio, e disse; <...Non
separatemi da Quill. Non riuscirei a sopportarlo...>
"Servizio d'ordine!" Chiamò l'Ammiraglio Fresser; "Scortate
immediatamente fuori dall'aula..."
"Un Momento, ammiraglio!!!" La voce della dottoressa Turrell si alzò
chiara e forte, mentre la giovane si avvicinava a passo spedito ai due
Andoriani; "La difesa chiama a testimoniare F'Rann!"
Nell'aula vi fù un brusio molto marcato, mentre Knight, Dhek e O'Broinn
parevano tuttora sorpresi dall'inattesa svolta dei fatti.
L'Ammiraglio rimase pensieroso per un lungo momento, scrutando la figura
di F'Rann come se volesse leggere al suo interno, quindi sentenziò:
"Accordato! La difesa può interrogare il suo ultimo testimone!"
Il Capitano Knight fece per alzarsi e dire qualcosa, ma.... si bloccò
all'inizio del movimento, e tornò a posto, con un sorriso segreto appena
sotto le labbra.
F'Rann venne fatta accomodare al banco dei testimoni, e la Dottoressa
Turrell le si pose davanti, con una nuova speranza negli occhi; "Bene...
Allora... Dichiari la sua identità, per favore..."
<Il mio nome è F'Rann. Sono... mmmhh... il computer centrale della U.S.S.
Unicorn.> La voce di F'Rann era lievemente esitante, ma nondimeno
chiara e cristallina.
"F'Rann..." disse la dottoressa; "Dimmi... secondo i nostri canoni...
secondo i canoni della Federazione... tu... puoi ritenerti un essere
vivente?"
<Io sono cosciente di me. Sono senziente. La definizione di "essere
vivente" è stata sgravata già da tempo dalla sua mera componente
organica. Io sono un'I.A.... una Intelligenza Artificiale, e risiedo
all'interno di un mainframe di computers. Questo non mi rende meno "viva"
di chiunque altro.>
Il sorriso della dottoressa si accentuò: "E... dimmi, F'Rann... ritieni
che la tua persenza a bordo della U.S.S. Unicorn potrebbe...
ostacolare seriamente lo svolgimento delle mansioni dell'equipaggio?"
<Durante la mia...educazione... mi è stato inculcato un profondo senso
di fedeltà nei confronti della Federazione. Io non farei mai nulla che
potesse ostacolare, o peggio mettere in pericolo i membri
dell'equipaggio della Unicorn; Se qualche volta.... > F'Rann abbassò
gli occhi; <...ho fatto un pochino di testa mia.... è stato perchè la
situazione era molto, molto grave. Ho avuto paura che..... che.... > Gli
occhi di F'Rann cercarono quelli di Quill; <...che... potesse succedere
qualcosa... a valenti membri dell'Equipaggio.... So che il mio
comportamento non è stato da manuale. Chiedo scusa.>
La dottoressa si voltò verso l'ammiraglio con aria trionfante; "La
difesa ha terminato, Ammiraglio." disse sorridendo.
L'Ammiraglio parve meditare a lungo su quanto accaduto in quell'aula,
quindi afferrò il suo martelletto, si raddrizzò sulla sua persona, e
disse, con voce forte ed imperiosa: "Secondo i fatti a me elencati in
questa corte... ed in virtù del potere conferitomi dalla Federazione Unita
dei Pianeti... io dispongo...... Che l'entità "F'Rann", risiedente
all'interno del computer centrale della nave Federale U.S.S. Unicorn
sia immediatamente riconosciuta come cittadino legittimo della
Federazione, e dal momento che la sua natura è chiaramente orientata
verso il servizio attivo, dispongo altresì che ella debba essere
regolarmente iscritta all'Accademia della Flotta Stellare e che frequenti i regolari
corsi in modo da poter, un giorno, occupare con diritto un posto
all'interno dello staff regolare! Considerata l'eccezionale natura
della suddetta F'Rann, dispongo altresì che il corso accademico ed il
relativo tirocinio si svolgano all'interno della nave U.S.S. Unicorn,
in modo da evitare traumatiche separazioni!" Il martelletto battè sulla
base, poi l'ammiraglio si volse verso Quill; "Per ciò che riguarda voi,
Comandante... vi nomino Tutore della cadetta F'Rann; avrete la
responsabilità penale e civile della sua educazione e del suo
comportamento. Vi riconfermo altresì al vostro grado ed incarico a bordo
della U.S.S. Unicorn. Così è deciso.... L'udienza è tolta!"
L'ammiraglio Fressen battè per un'ultima volta il suo martelletto,
esorcizzando dal cuore di Quill una paura che ci si era annidata da
settimane.
Mentre i rappresentanti dell'accusa e della difesa si scambiavano le
reciproche congratulazioni, Quill si rivolse a F'Rann, con un dolce
sorriso sulle labbra; "Beh, F'Rann... a quanto pare, ora fai
ufficialmente parte di noi... Dimmi... credi veramente che riuscirai nel
difficile compito di integrarti in un microcosmo talmente compless..."
Il discorso di Quill venne bruscamente interrotto dal *Bacio* di F'Rann.
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