Post precedente: "Le prove"Post successivo: "Atto primo"Primo post della missione: "E giustizia per tutti"Ultimo post della missione: "La quiete dopo la tempesta"Missione precedente: "Direttiva Zero"Missione successiva: "Farsa per fanatici"Apre una pagina adatta alla stampaPagina stampabile MISSIONE: Giudizio e perdono
 10 
LA QUIETE DOPO LA TEMPESTA di Roberto Messora
3 giugno 2002

    USS Unicorn, Sala Tattica

    <<…enigmi nella storia dell´umanità ce ne sono sempre stati, forse ora sono più di moda quelli con le orecchie a punta, ma non è il primo e certamente non sarà l´ultimo: nel XXIV secolo non sappiamo ancora da quale fonte Piri Reis abbia appreso la forma delle terre del polo sud senza calotta di ghiaccio>>
    Knight si passò la mano sul mento in un gesto pensieroso, sembrava che quella discussione non lo sollevasse affatto.
    <<Spesso però Lamarc, molti di questi misteri non sono fonte del solo oblio del tempo, sono figli della sistematica opera di insabbiamento, del veto di altri.>>
    Il Capitano della Unicorn sembrò per un attimo profondamente adirato, forse più con se stesso per non essere riuscito a terminare quella missione in maniera più limpida che con altri.
    <<Sta incolpando qualcuno in particolare?>>
    <<Come? … no, ma a volte…>>
    Lasciò la frase a metà, forse in cerca di un finale adatto mentre si rendeva conto di essersi inoltrato in un terreno instabile.
    <<A volte la gerarchia militare è difficile da sopportare.>>, terminò Lamarc.
    Il corposo inglese rispose a quell´affermazione con un´occhiata piuttosto dura, a Knight non piaceva che un Ufficiale palesasse apertamente sentimenti di insoddisfazione verso la Flotta Stellare, anche se in fondo condivideva quelle parole.
    <<Consigliere, la prego di non allargarsi troppo, siamo Ufficiali della Flotta Stellare e siamo tenuti al rispetto della gerarchia.>>
    <<Si Signore, lo terrò presente. A volte però il mio ruolo mi obbliga a sostituirmi all´ego di chi ho di fronte, una tecnica di terapia che a volte dà i suoi risultati.>>
    <<Mi sta forse dicendo che ho bisogno di psicanalisi? Non le ho chiesto una seduta Comandante.>>
    <<Le avrei detto che non ne ha nessun bisogno Capitano, ma siamo in servizio e io sono il Consigliere della nave, non è necessario che la parte dei miei compiti che non hanno a che fare con la diplomazia sia svolta nel mio ufficio.>>
    Knight piegò un angolo della bocca come se volesse sorridere.
    <<Lei è un uomo dalle risorse dialettiche illimitate Lamarc, si ricordi però che io sono un uomo dalle risorse di pazienza vaste, ma comunque limitate, veda di non esagerare mai con le risposte pronte.>>
    Lamarc annuì placido pensando a quante poche parole gli sovvenissero tutte le volte che Zeela era nei paraggi, da par suo Knight comprese l´assenza di altre parole in quel gesto e approvò il messaggio di intesa.
    <<Passiamo a noi Comandante. Le devo comunicare che da oggi i suoi compiti si moltiplicheranno temporaneamente anche se non so ancora quale sarà la data di scadenza. Visti i recenti sviluppi disciplinari e conseguenti variazioni di mansioni a bordo, lei è nominato Capo Operazioni fino a nuovo ordine.>>
    Lamarc sembrò non capire subito e si irrigidì allarmato.
    <<Signore…>>
    <<Lo so, è una cosa che credo non sia stata mai fatta, così a naso direi che in tutta la storia della Flotta Stellare i casi di Consigliere-Capo Operazione si possano contare sulle dita di una mano, ma tant´è Comandante, lei ha dimostrato di saper condurre una nave in situazione di emergenza, ha i titoli accademici per ricoprire il ruolo avendo frequentato all´Accademia il corso di Comando. Ho intenzione di inoltrare richiesta formale al Comando di Flotta per l´assegnazione di un nuovo Capo Operazioni, ma al momento ne siamo sprovvisti e lei è la soluzione al problema.>>
    Lamarc si era già arreso a quel nuovo incarico a metà della frase, durante l ´altra metà pensò a come la gerarchia della Flotta Stellare un momento prima ti impone di ingoiare un rospo e un momento dopo ti permette di risolvere un problema.
    <<Potrei avere delle crisi di identità con tutte queste nomine e questi compiti.>>
    <<In tal caso le consiglio una seduta dal Consigliere, è un ottimo elemento e saprà trovare una cura adatta…>>
    Mentre il Capitano si alzava in piedi seguito dal francese questi salutando disse:
    <<Non mancherò di farlo se dovesse accadere. Le chiederei di assegnare il Capo Kadra come mio attendente per la mansione di Capo Operazioni, preferirei avere a che fare con un solo aiuto se possibile.>>
    <<Certamente Comandante, rimane inteso che lei vestirà comunque la divisa blu e che durante gli allarmi giallo e rosso siederà di fianco a me e si farà sostituire dal suo vice alla postazione Operazioni, lei comunque è e rimane il Consigliere. Non c´è altro Comandante può andare.>>
    I due si salutarono, "chissà se mi rimarrà il tempo per mangiare e dormire" pensò Lamarc uscendo dalla Sala Tattica.

    USS Unicorn, Ufficio del Consigliere

    Da quando era arrivato sulla Unicorn Lamarc non si ricordava un momento rilassato che fosse uno, forse solo l´indimenticabile cena con Zeela, ma in effetti nemmeno in quell´occasione si era sentito rilassato di fronte allo sguardo della betazoide. L´ultima volta che si era veramente rilassato era stato a bordo della Stazione Spaziale Triven Soth, ma si ricordava anche di quanto tediosa fosse stata l´attesa della sua nuova destinazione, in fondo era solo una installazione medica, grande fin quanto si voleva, ma abitata da personale medico-scientifico dedito al lavoro. Massaggiandosi il braccio sinistro all´altezza della centralina di comando degli impianti in nanotecnologia del suo arto, pensò che comunque quell´attesa aveva dato i suoi buoni frutti: da quando ci avevano messo le mani dei veri esperti, spesso si dimenticava della sua menomazione e dei continui malfunzionamenti ai servocomandi.
    Si guardò intorno forse per la prima volta con un minimo di attenzione, la prima volta che era entrato aveva avuto l´impressione che quella stanza fosse enorme, fin troppo, non era abituato ad un vascello di classe Galaxy, a volte si domandava come facesse l´equipaggio della Unicorn ad essere tanto efficiente a bordo di una nave che poteva offrire tutta una serie di comodità e che assomigliava più ad un trasporto per crociere di piacere che una unità da militare. Lui stesso però si era reso conto che nei momenti più duri, quando non c´è molto da scherzare, tutto è importante fuorché la moquette sul pavimento, le poltrone in pelle o i divani in alcantara. Ci sono momenti in cui tutto ciò a cui uno pensa è l´efficienza del supporto vitale, mantenere stabile il flusso di plasma nei condotti EPS, schivare i siluri quantici dell´avversario o mantenere i contatti con la squadra in escursione esterna.
    Da quel giorno avrebbe avuto molti altri pensieri in più, soprattutto quello di capire da che parte si doveva iniziare per svolgere decentemente la mansione di Capo Operazioni. Con una certa svogliatezza si sedette alla sua scrivania e accese il terminale da tavolo:
    <<Computer, mostrami le mansioni principali di un capo Operazioni e se possibile riassumi il suo profilo operativo nell´ambito di una vascello di classe Galaxy come la Unicorn… dimenticavo, consigliami qualche lettura che possa essermi di aiuto…>>
    In quel preciso istante l´avviso di prossimità della porta risuonò nell´ ufficio, non era certamente Kadra che di solito entrava senza suonare e fra l´altro in quel momento non era in servizio.
    <<Avanti!>>, Marcel in fondo era grato a quel visitatore, non aveva nessuna voglia di cominciare a leggersi tediose note operative nel freddo formalismo della letteratura ufficiale della Flotta Stellare.
    La porta si aprì con un tenue sibilo, sulla soglia si presentò Turrell in divisa che si appoggiò allo stipite con aria divertita.
    <<Ciao… come mai da queste parti?>>
    <<Sa Consigliere, in infermeria c´è un lettino diagnostico che la sta aspettando da almeno un´ora.>>
    <<Uh… la visita medica… me ne sono completamente dimenticato… mi dispiace, sai sono stato dal Capitano e …>>
    <<Spiace a me, ora sono costretta a doverti mettere in quarantena per decorrenza dei tempi massimi di rapporto medico post-missione.>>
    <<Stai scherzando vero?>>
    Zeela sorrise divertita ed entrò nella stanza.
    <<Certo che sto scherzando, ma prima di stasera devi venire in infermeria, la Dottoressa Selenjak non ama i ritardatari soprattutto ora che è ancora un po´ sottosopra.>>
    <<Andiamoci subito allora, qui non ho molto da fare>>, disse Lamarc osservando stancamente il terminale che stava richiudendo.
    I due ufficiali si diressero verso l´infermeria percorrendo alcuni corridoi semideserti; una volta entrati in un turboascensore Turrel si avvicinò a Lamarc, con un filo di voce lo apostrofò sorridendo:
    <<Secondo lei Comandante se un Tenente della sezione medica baciasse in servizio il Consigliere di bordo, un suo superiore, crede che finirebbe alla Corte Marziale?>>
    Lamarc sorrise a sua volta, non resisteva ai modi morbidi della betazoide e ancora meno alla sua voce rotonda e un poco sussurrata, al suo profumo che probabilmente era tipico di Betazed, ai suoi occhi di un colore indefinibile e profondo.
    <<Credo che al massimo ci porterebbero davanti al Capitano che forse ci farebbe un bel pistolotto all´inglese, certe smancerie tipicamente francesi non sono mai piaciute agli inglesi…>>
    La ragazza non permise a Marcel di terminare la frase e i due si baciarono delicatamente.
    <<Siamo due irresponsabili…>>
    <<Forse hai ragione, ma fra i due quello più irresponsabile sei tu, non si addice alla carica di Tenente Comandante lasciarsi andare a tali effusioni nell´alcova di un turboascensore come un amante qualsiasi.>>
    La corsa del turboascensore terminò in quel momento, uscirono in un altro corridoio deserto, a bordo non c´era davvero nessuno, solo qualche tecnico della stazione che lavorava a pannelli smontati.
    <<Stasera ceniamo sulla stazione, ti va?>>
    <<Ottimo, che cosa?>>
    <<So che c´è un discreto ristoro klingon sulla passeggiata.>>
    <<Vada per il klingon allora, ma ora devi stare buono e sottoporti alla visita medica.>>
    Marcel e Zeela si presero per mano, in fondo l´aria di smobilitazione che si respirava a bordo consentiva un certo lassismo dell´etichetta militare. Mentre entravano in infermeria, quasi deserta anch´essa, Lamarc dirigendosi ad uno dei lettini diagnostici disse:
    <<Sai che il Capitano mi ha nominato temporaneamente Capo Operazioni?>>

    USS Unicorn, Sala Macchine

    <<… vorrei sapere chi ha avuto la brillante idea di proporre i tubi di jeffries per una nave di classe Galaxy!>>
    Gli occhi alienati di Newport squadrarono con un misto di disprezzo e deferenza la figura di Lamarc, dietro di lui Tripitaka e Morgan si erano trincerati in un silenzio autoimposto. Il Capo Ingegnere armeggiò con la consolle principale della sala macchine con aria disgustata mentre si massaggiava la tesa:
    <<Trenta centimetri, bastavano trenta miseri centimetri e le teste di mezza Flotta Stellare sarebbero state grate.>>
    Lamarc era quasi imbarazzato, aveva avuto pochissimo tempo per conoscere gli ufficiali della Unicorn, Newport lo aveva appena intravisto due-tre volte da quando si era imbarcato, in effetti si presentava di rado in plancia, come ogni altro Capo Ingegnere preferiva il contatto con la sala macchine.
    <<Forse hanno pensato che sarebbero stati troppo ingombranti.>>, azzardò Lamarc.
    Newport si voltò nuovamente verso il francese come se avesse sentito la madre di tutte le bestialità.
    <<Forse…>>
    Il tono suonava scherzoso in fondo, anche se era sempre difficile comprendere lo stato d´animo di Newport che sembrava sempre un poco diffidente, a tratti distaccato.
    <<Vedo che a differenza del resto della nave qui siete in piena attività.>>
    <<Già, i motori della Unicorn hanno subito un trattamento di centrifuga e sono stati strizzati bene bene, non hanno un bell´aspetto, .>>
    Nel pronunciare quelle parole guardò in tralice i suoi collaboratori che sbiancarono al pensiero di ore interminabili fra riconfigurazioni e ricalibrature di sistemi e sottosistemi.
    Con un gesto risoluto Newport si allontanò dalla consolle a cui era seduto.
    <<Bene, immagino che non si venuto fino a qui solo per sentire le mie lamentele.>>
    Consigliere e Capo Ingegnere della Unicorn si avviarono verso il più vicino turboascensore.
    <<Mi scusi Lamarc, ma questi giorni per me sono pieni di lavoro, la Unicorn ha bisogno di una sostanziale revisione e sono richiesto in più punti della nave, dovrà necessariamente seguirmi.>>
    <<Non si preoccupi Newport, preferisco seguire lei che rispondere alle richieste di comunicazione da San Francisco.>>
    Newport aveva un´espressione interrogativa, ma non disse alcunché.
    <<Avrei da chiederle una cosa, in questi giorni non è l´unico che ha molto da fare, il corpo diplomatico federale ha il suo bel da fare: è stata istituita una commissione di inchiesta sull´affaire Romulus, sembra che il Pretore abbia messo all´opera il proprio "ministero degli esteri" ed è giunta notizia che l´Impero Stellare è piuttosto seccato di quanto è accaduto. In breve, vogliono la testa di qualcuno e di certo non più quella di Padre Silias.>>
    <<Computer arresto.>>, Newport dette ordine di fermare la corsa del turboascensore.
    <<Mi scusi, che cosa c´entro io?>>
    <<Non mi chieda come, ma in diversi documenti che ho ricevuto è spuntato il suo nome.>>
    Newport serrò la mascella, ma non disse niente.
    <<In uno di questi si fa riferimento a lei come persona informata dei fatti, la vorrebbero interrogare circa la presenza dei suoi familiari al Centro Medico Triven Soth.>>
    <<Non li ho certo inviatati io…>>
    <<Nessun dubbio su questo, ma è saltata fuori una comunicazione fra lei e Vulcano poco prima che venissimo a conoscenza della presenza del virus modificato geneticamente. I DSS vogliono chiarire questa coincidenza, "particolare" è il termine che hanno usato. E…>>
    <<E?>>
    <<…e ci sarebbe anche una ulteriore "particolare" coincidenza che sempre i DSS vorrebbero chiarire con lei: una proposta di avanzamento di grado confermata anche dal Comandante Dhek, proposta che sarebbe arrivata non si sa bene da chi in concomitanza temporale con i fatti di questi ultimi tempi.>>
    "Tombola", pensò Newport, sospirò esasperato.
    <<Punto primo Comandante, dica a chi di dovere che se vogliono parlare con me saranno loro a venire qui se proprio desiderano vedermi, io ho troppo lavoro da svolgere e non intendo muovermi dalla nave. Punto secondo vorrei sapere perché è venuto lei a dirmi queste cose e non il Comandante Dhek.>>
    Lamarc si rese conto di essersi involontariamente cacciato in un ginepraio di cui non conosceva minimamente i risvolti.
    <<Per quanto riguarda il punto primo posso far presente la sua richiesta, per il punto secondo sarò molto sincero con lei: la Federazione considera molto delicata la questione dei rapporti fra Vulcano e Romulus, non intende in nessun modo compiere passi falsi soprattutto alla luce del possibile fattore destabilizzante rappresentato dagli Antichi se e quando questi si ripresentassero. È stato quindi deciso che sarà il corpo diplomatico ad occuparsi della questione, scavalcando se necessario sia la Flotta Stellare, sia i servizi segreti, in quanto considerati troppo "militari" se comprende il termine. Il collegamento più ovvio fra Flotta Stellare e corpo diplomatico fa riferimento ai consiglieri di bordo e al loro staff, sono stato quindi incaricato, con il benestare di Knight, di condurre quel poco di indagini che mi sono state ordinate. In pratica si tratta solo di contattare persone anche minimamente coinvolte e fornire di rimando un set di informazioni aggiornate, il tutto cercando di fare meno rumore possibile.>>
    Newport aveva ascoltato con grande attenzione le parole di Lamarc, si rese conto che nella formalità dell´esposizione si celava un messaggio di fiducia, di pronto sostegno se ce ne fosse stato bisogno e questo lo apprezzò molto.
    <<Capisco Comandante, non credo che avrò la possibilità di assentarmi dalla Unicorn, quindi sanno dove trovarmi se fosse necessario interrogarmi. Computer riprendere.>>
    Con un ronzio appena percettibile, il turboascensore si rimise in marcia.
    <<Lo farò presente Tenente.>>
    I due non dissero altro fino al termine della corsa, si salutarono cordialmente dirigendosi in direzioni opposte. Lamarc si sentiva come se lo stessero usando, incominciava a sospettare che qualcuno stesse tentando di carpire alcune informazioni riservate sull´equipaggio della Unicorn servendosi di lui: in fondo era nuovo della nave, non aveva ancora rapporti solidi di fratellanza con nessuno dei membri dell´equipaggio, quindi poteva rivelarsi un valido e inconsapevole grimaldello di accesso. Un leggero ghigno sarcastico si dipinse sul suo volto: certe contorte elucubrazioni del suo ex Capitano, Haiess, si erano fatte strada nel suo modo di pensare, la sua ingenuità sembrava in quel momento appartenere ad un tempo preistorico della sua vita. Eppure su quella nave c´erano cose che avrebbero davvero necessitato di una più profonda comprensione a cominciare da Newport, ma anche la presenza di F´Rann e l´improvvisa morte dell´ex Capo della Sicurezza in circostanze molto dubbie.
    Marcel sapeva però che spesso ci sono avvenimenti che è meglio che vengano taciuti, a volte il bene dei molti era meno importante del bene dei pochi, e questi pochi dovevano essere tutelati anche attraverso sconfinamenti nel territorio dell´illegalità. Più di una persona aveva storto il naso e si era ripromessa che non sarebbe finita in quel semplicistico modo, quando venne archiviata l´inchiesta sui fatti di Atrea IV. Sapeva che molte questioni non erano state nemmeno sollevate, molte domande a cui si era preparato a rispondere al tempo, non gli furono mai formulate, molti dettagli di cui era a conoscenza non furono mai evidenziati o solamente menzionati. Ci aveva rimesso un braccio e ci aveva guadagnato una promozione, ma ad altri era andata molto peggio ed erano stati dimenticati, altri ancora ci avevano solo guadagnato, ma nessuno si era chiesto come. Eppure in cuor suo sapeva che era giusto e morale così. Non era stata colpa di nessuno se letteralmente la terra esplose, non dei soccorritori, non di chi doveva essere soccorso, non dei geologi e nemmeno dei politici. Perché scavare nel dolore e nei morti quando in fondo la colpa del disastro non era di nessuno? Un caso su mille forse, quando mai una congiuntura tanto sfortunata dipendeva solo dai capricci della natura? Eppure non poteva in sincerità arrogarsi il diritto del sospetto quando di un Newport o di un Quill non sapeva quasi niente. Quello che sapeva lo aveva visto con i suoi occhi e gli era bastato per non dubitare oltre dei suoi nuovi compagni.
    In effetti Marcel si era chiesto più di una volta cosa pensassero di lui gli ufficiali superiori della Unicorn, si era scoperto più spesso di quanto avesse desiderato a cercare di scorgere un qualche segno di assenso nei loro occhi mentre parlava, in realtà troppo spesso gli eventi li avevano trascinati in situazioni critiche, in cui a tutto si poteva pensare fuorché al superfluo. Lo stesso era stato per lui, solo con Zeela i rapporti non si erano fermati al formalismo militare, ma quella forse era un´altra storia, qualcosa che andava al di là delle circostanze. Forse.
    Ponte 17, come fosse finito lì non lo sapeva davvero.
    <<Computer orario.>>
    <<[Sono le 18:43]>>
    Ancora venti minuti e avrebbe avuto l´appuntamento con il Capitano Knight sul ponte ologrammi 1, avevano finalmente deciso di condividere uno dei romanzi olografici di Lamarc, per Knight sarebbe stato facile adattarsi in quanto avrebbe dovuto ambientarsi di solo qualche decina d´anni indietro, rispetto al proprio analogo passatempo. Avevano deciso di incominciare quello svago comune dal porto di La Valletta a Malta, Lamarc nelle usuali vesti di un comandante di fregata di Sua Maestà il Re d´Inghilterra, Knight nel ruolo di uno stimato naturalista inglese nonché agente segreto dell´ Ammiragliato, un binomio nel perfetto stile dei fortunatissimi romanzi di Patrick O´Brian, autore della fine del XX secolo.



Torna all'inizio della pagina