La Dottoressa Turrell si avvicinò al banco degli imputati; camminava con
studiata lentezza e metodo, approfittando di ogni istante per mettere
ordine nelle proprie idee. Sapeva che l'accusa si sarebbe rivelata un
osso molto duro. Poteva avvertire la determinazione irradiarsi dai due
accusatori come onde di un mare calmo.
Una volta giunta davanti a Quill, lo studiò per un lungo momento.
L'Andoriano era palesemente a disagio anche per un non-empatico, ma solo
chi possedeva il Dono, era in grado di assaporare tutte le sfumature più
riposte della sua inquietitudine. La giovane dottoressa lesse un
arcobaleno di emozioni turbinanti espandersi dalla pelle azzurra di
Quill: Preoccupazione, timore, senso di colpa, e... nascosta sotto tutte
le altre, come una perla gelosamente custodita dentro una coriacea
ostrica... un sentimento che la sorprese. Qualcosa che riguardava F'Rann.
"Comandante Quill..." iniziò la Dottoressa, cercando di non far
trasparire la sua profonda partecipazione alle emozioni dell'accusato
dalla propria voce; "...lei ha dunque ammesso di aver attivato F'Rann
pur sapendo che avrebbe potuto essere difficilmente controllabile,
giusto?"
"...Si..."
"...E... vorrebbe, per favore, ripeterci il motivo di questa sua
decisione?"
Quill si mosse a disagio sulla sedia: "...Stavo attraversando un
difficile periodo di incertezza. Ero combattuto tra la mia visione
logica delle cose... e la consapevolezza, per nulla logica, che qualcosa
di brutto... di terribile sarebbe potuto accadere. Ho attivato F'Rann...
per avere consigli. Appoggio morale, ecco. Perchè lei, ragionando a
mente fredda, mi consigliasse su come comportarmi."
"Ma non ha interpellato alcun membro del personale... ha piuttosto
preferito risvegliare F'Rann..."
"Al momento della mia decisione, sulla Unicorn non era ancora in
servizio.."
"...L'ufficiale con mansioni di Consigliere, lo sappiamo. Ma è proprio
questo il punto." si girò verso la sala; "Perchè, dobbiamo chiederci...
Perchè, il Comandante Quill... stimato e conosciuto per la sua
intelligenza nonchè per la sua capacità logica... invece di confidarsi
con un membro regolare dell'equipaggio ha intrapreso una linea d'azione
talmente poco ortodossa? ...La risposta, Signori della corte... è che il
Comandante Quill voleva sentire una voce *amica*. Voleva confidarsi con
qualcuno del quale si fidasse. Che lo capisse. Che lo consigliasse. Il
Comandante Quill voleva parlare con una persona..."
"OBIEZIONE!" latrò il Capitano, scattando in piedi; "La difesa sta
prendendo per buoni dei fatti non ancora dimostrati!"
"Obiezione Accolta, Capitano. Dottoressa, la prego di riformulare
l'ultima parte del discorso."
La giovane empatica annuì graziosamente, rimproverandosi in cuor suo di
essersi lasciata trascinare dalle emozioni... come gli succedeva sempre.
"...Il Comandante Quill voleva parlare con... *qualcuno*, diciamo... che
potesse comprendere il suo stato d'animo... i suoi timori... e
consigliarlo di conseguenza. E nessuna macchina... nessun programma
sviluppato sinora dagli esperti della Federazione, è in grado di
prendersi a cuore il destino di un utente!"
Ci fu un soffuso mormorio a quelle parole; i due membri dell'accusa
confabularono per qualche momento tra loro, e questa volta, fu Dhek ad
alzarsi in piedi; "Faccio rispettosamente notare alla difesa che alla
luce di questi fatti, nulla dimostra che il programma "F'Rann" si fosse...
*preso a cuore* il destino del Comandante Quill. Nè che fosse o sia in
grado di farlo."
"Ah, ma ciò non è affatto vero! Anzi! Devo ringraziare proprio il
Capitano Knight, per avere dimostrato il contrario!"
Il Capitano Knight spalancè gli occhi e inarcò le sopracciglia, sorpreso
da quella inaspettata argomentazione.
"Comandante Quill!" disse la Turrell, girandosi nuovamente verso
l'Andoriano; "Si ricorda l'ultima parte dell'interrogatorio dell'accusa?
Quella in cui avete parlato dell'incidente degli specchi orbitali?"
Quill annuì, non comprendendo come una tale prova d'accusa potesse
essere utilizzata dalla difesa.
"E sia lei che la difesa, avete ammesso senza ombra di dubbio, che le
azioni di F'Rann, in quel frangente, e cioè aprire il fuoco in territorio
non allineato nel tentativo di distruggere gli specchi prima che essi
distruggessero lo pseudo-planetoide, non vi sono sembrate dettate dalla
fredda ed impersonale logica!"
Nuovamente, Quill annuì. Un sottile spiraglio di luce iniziò a formarsi
in fondo ai suoi pensieri...
La Turrell sorrise. "La mia opinione, Signore e signori, opinione
avvalorata dalle registrazioni dell'incidente che potete veder scorrere
sullo schermo... è che F'Rann, accortasi che il planetoide stava venendo
distrutto... *mentre la squadra del Comandante Quill era ancora al suo
interno*... abbia agito d'impulso, trascinata da un'emozione che altro
nome non può avere se non Paura, e abbia tentato disperatamente di
salvare la vita del Comandante Quill anche a costo di violare le
principali direttive della Federazione!" La voce della dottoressa era
andata via via accalorandosi durante il discorso, e verso la fine era
vibrante di emozione.
Nella sala si accese un'intensa discussione, tra gli spettatori,
evidentemente colpiti dalle implicazioni del discorso che avevano
iniziato a disquisire tra loro, ed i due rappresentanti dell'accusa, che
parevano sorpresi ed indignati di essersi visti ribaltare contro le loro stesse
argomentazioni.
L'Ammiragio Fressen battè con forza il martelletto sulla sua base,
richiamando a gran voce l'ordine nella sala. Ci vollero alcuni minuti,
prima che il silenzio regnasse nuovamente.
"La parola passa di nuovo all'accusa!", sentenziò l'Ammiraglio.
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