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IL PROCESSO: QUILL ALLA SBARRA di Luigi Russo
24 febbraio 2002

    Le porte dell'aula si aprirono davanti a Quill, introducendolo nell'ampio salone nel quale sarebbe stato giudicato. La consapevolezza che dall'esito di quel processo sarebbe dipeso non solo il suo futuro, ma anche e soprattutto quello di F'Rann, agitavano e dispredevano i pensieri nella mente di Quill come un vento tempestoso, impedendogli di ragionare con il distacco e la freddezza che la situazione avrebbe richiesto. Quill abbassò di mezzo grado la temperatura corporea mantenuta dalla sua uniforme.

    La sala era molto ampia, e dal soffitto alto e luminoso; tre file di panche delimitavano i lati del camminatoio che doveva essere percorso per arrivare davanti all'alto soppalco dal quale il Giudice (nella persona dell'Ammiraglio Fressen), osservava l'incedere dell'Andoriano con volto severo ed impassibile. Sulle panche sedevano diverse persone, in qualità di spettatori e testimoni del processo; nella prima fila, Quill riconobbe Lamarc, Newport e Selenjak, che lo guardavano con aria di malcelata preoccupazione. Qualche passo innanzi alla fila delle panche, stavano due tavoli, con tre sedie ciascuno, che guardavano tutte nella direzione dello scranno del Giudice. Alla sinistra di Quill, in piedi dietro al tavolo della difesa vi erano O'Broinn e la dottoressa Turrell, mentre alla sua destra, dietro al tavolo dell'accusa attendevano il Capitano Knight e Dhek(*). Quill ebbe un brivido alla vista del Capitano nella parte dell'accusatore, dal momento che conosceva molto bene l'arguzia, la profonda intelligenza e l'abilità oratoria dell'umano, ma la presenza della dottoressa dalla parte della difesa mitigò in parte il timore che stava serpeggiando dentro di lui. La profonda empatia della dottoressa, sperava avrebbe fornito, di volta in volta, le parole giuste per convincere la giuria.

    Quill si avvicinò al tavolo della difesa, e salutò con un cenno del capo i suoi due alleati, mentre i due accusatori osservavano la scena con volti come scolpiti nella pietra.

    Ad un certo punto, l'Ammiraglio Fressen, nella sua divisa nera, battè tre volte il martello cerimoniale sul tavolo: "Dichiaro aperta la seduta!" , esclamò con voce chiara ed imperiosa; "La Flotta Stellare contro la persona del Tenente Comandante Quill Voorr di Andoria!"
    "Tenente Quill... si accomodi al banco degli imputati!"

    Accompagnato da un furtivo contatto della mano della dottoressa sulla sua spalla, che ebbe il miracoloso effetto di rinfrancare l'animo dell'Andoriano e restituirgli il coraggio e la chiarezza d'idee, Quill entrò nel piccolo banco circolare riservato agli imputati e/o ai testimoni, e mentre questo si chiudeva, come intrappolandolo nella sua attuale condizione di accusato, si sedette nella dura panca contenuta all'interno di quest'ultimo.

    Con voce Autoritaria, l'Ammiraglio Fressen dichiarò: "La parola all'Accusa!"

    (nel frattempo... all'interno dei circuiti logici del computer centrale della Unicorn... F'Rann guardava ed ascoltava, mentre un turbine di emozioni, spinte dal vento della paura, imperversava nelle sue matrici di coscienza....

    (*) Dhek è stato invitato da Fressen a partecipare all'udienza di Quill.



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