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CONTATTO di Paolo Maroncelli
15 novembre 1999

    U.S.S. UNICORN
    Ponte di comando

    Pochi attimi di smarrimento. Solo pochi attimi, e ognuno torno' a concentrarsi alla propria consolle, mentre allarmi e segnali elettronici riempivano l'aria.

    - Signor Dephisol, analisi! - disse il Capitano in piedi al centro della plancia, con lo sguardo sempre rivolto all'enorme oggetto che sovrastava la Unicorn.
    - Ci sono problemi di rilevazione, capitano. I nostri raggi sensori vengono completamente riflessi. Ad ogni modo, le misurazioni volumetriche sono notevolmente simili a quelle dell'oggetto che in questo momento occupa la posizione di Chamersis II. Tutto lascia supporre che la loro natura sia la stessa, signore. -

    A questo punto cominciava ad essere difficile sciogliere tutti i nodi che improvvisamente era venuti al pettine.

    - Capitano, - aggiunse Dephisol, - rilevo la presenza di un debolissimo campo di curvatura attorno all'oggetto di fronte a noi. Tuttavia, ho letture piuttosto insolite a livello sub-atomico; si direbbe quasi che la densita' periferica del campo che avvolge l'oggetto non presenti variazioni di rilievo rispetto alla varianza subspaziale dovuta alla sua massa. -
    - Uhmmmm.......singolarita' quantica artificiale? -
    - E' possibile, signore. Ma ritengo piu' probabile la presenza di un generatore gravitazionale ad alto rendimento, anche se non tutti i parametri sono in linea con quest'ipotesi. E' comunque la piu' probabile.-
    - In questo caso dovremmo rilevare un forte riverbero di onde gravitazionali dal generatore. - replico' il Capitano.
    - Esatto signore, ed e' proprio questo elemento che mi lascia piuttosto perplesso. - concluse accigliato Dephisol.

    - Sistemi di armamento? - chiese Knight rivolto all'Ufficiale Tattico.
    - Letture inconcludenti, signore. -

    Knight lascio' trascorrere qualche secondo di riflessione.
    - Bene. Allarme rosso silenzioso. Teniamo alzati gli scudi ma evitiamo di energizzare le armi. -
    - Capitano, - si inseri' Dephisol, - secondo un'interpolazione sommaria dei dati a disposizione, quell'oggetto dovrebbe essere in grado di generare onde gravitazionali in grado di spostare un corpo celeste di medie dimensioni. In quel caso, i nostri scudi non sarebbero di nessuna utilita'.-
    - Osservazione opportuna, signor Dephisol, grazie. Cerchiamo di rimanere ottimisti, vuole? Nel frattempo, teniamo gli scudi alzati. - rispose il Capitano sforzandosi di sorridere. Poi aggiunse:
    - Apra una nuova scheda nell'archivio tattico della nave. Inserisca tutte le rilevazioni sull'oggetto e lo registri come "Contatto ignoto - sistema Chamersis". Continui ad aggiungere informazioni man mano che riusciremo ad ottenerne. -
    - Signor Borani, - disse rivolto all'Ufficiale Tattico, - programmi una sonda per comunicazioni remote affinche' raggiunga la Base Stellare piu' vicina. Nel caso in cui i sistemi di comunicazione della nave dovessero risultare inoperativi, inserisca tutti i diari di bordo e le registrazioni del computer, e la lanci. -
    - Agli ordini, signore. - rispose l'ufficiale.

    = Un'onda gravitazionale in grado di spostare un corpo celeste di medie dimensioni...... =
    La frase del tenente Dephisol risuono' nella mente del Capitano, come se il suo inconscio lottasse per suggerire qualcosa al lato cosciente.

    Knight trasse un respiro profondo.
    - Molto bene. Speriamo di trovare all'interno di quell'oggetto qualcuno....che ragioni come noi. Signor Borani, frequenze di chiamata. -
    - Frequenze di chiamata. Parli pure, signore. -

    -[ Sono il Capitano Edward Knight, della Nave Stellare della Federazione Unicorn. Vi porgo i saluti della Federazione Unita dei Pianeti. ]-

    Il Capitano lascio' trascorrere qualche decina di secondi, che passarono nel silenzio piu' assoluto, mentre le luci rosse pulsavano ritmicamente lungo la pareti della plancia.

    -[ Spero fortemente che i nostri sistemi di comunicazione siano compatibili. Siete in grado di comprenderci, e di rispondere ai nostri messaggi? ]-

    Nuovamente silenzio.

    - Si direbbe di no. - commento' Borani al tattico.
    - Gia'. - rispose Knight.
    - Forse stiamo usando l'alfabeto sbagliato, Capitano. - disse Dephisol. - Sarebbe il caso di tentare una modalita' di comunicazione diversa, anche se, a dire il vero, il livello tecnologico di questo oggetto dovrebbe essere tale da consentirgli la rilevazione di comunicazioni subspaziali. -
    - A meno che l'oggetto non sia esso stesso una forma di vita senziente. - disse Knight.
    - E' possibile, capitano. Ma piuttosto improbabile, oserei dire. -
    - Potrebbe essere semplicemente un meccanismo automatico, signore. - aggiunse Borani.
    - Tutto e' possibile. Signor Dephisol, lei ha detto che il campo di curvatura statico che avvolge l'oggetto potrebbe essere prodotto da un generatore gravitazionale. -
    - Tutto lo lascia supporre, capitano. Ma esiste un gran numero di domande che per ora non trovano risposta. -
    - Si', d'accordo, stiamo a cio' che abbiamo. Plancia a Sala Macchine. -

    - Qui' Tripitaka. Dica pure, capitano. - rispose il responsabile della Sala Macchine attraverso l'interfono.
    - Ho ragione se dico che la Unicorn dovrebbe essere in grado di generare onde gravitazionali fino a 50.000 G ? -
    - Beh, si' signore. Penso che, in caso di necessita', potremmo spingerci fino a 70.000 G senza sovraccaricare il nucleo di curvatura. -
    - Ottimo. Qual e' la risoluzione del modulatore? -
    - Credo che si possano effettuare variazioni di 10 G al secondo. -
    - Bene. Potrebbe essere sufficiente. Scaldi il disco del deflettore e raggiunga la plancia, tenente. Gradirei che operasse da qui'.-
    - Agli ordini signore. Arrivo subito. - rispose Tripitaka.
    - Knight, chiudo. -

    Pochi minuti, e le porte del turbo-ascensore si aprirono rivelando la figura del tenente Tripitaka.
    L'ingegnere percorse la plancia a grandi passi e prese posto alla Postazione Tecnica 1, proprio dietro il tenente Borani.
    - Tutto pronto, signore. Il deflettore puo' emettere onde gravitazionali in qualsiasi momento. -

    - Molto bene. Signor Dephisol, avra' sicuramente capito quali sono le mie intenzioni. -
    - Certamente, capitano. Vuole usare le onde gravitazionali come mezzo di comunicazione. Mi sembra un tentativo che valga la pena di essere effettuato. -
    - Esatto, tenente. Signor Tripitaka, iniziamo con un'onda di 100 G, mirata al centro dell'oggetto. -
    - Forse dovremmo allontanarci, signore. Siamo molto vicini, e la cosa potrebbe risultare pericolosa. - osservo' Tripitaka.
    - Giusta considerazione, tenente. Comunque, a mio parere, il fatto che l'oggetto sia uscito dalla curvatura cosi' vicino a noi puo' non essere casuale, e un'onda di 100 G e' piuttosto debole. Rischiamo. -
    - Agli ordini, signore. -
    Tripitaka fece volare le proprie dita sulla consolle tecnica, accompagnato da una serie di trilli elettronici in rapida sequenza. Poi torno' a rivolgersi al Capitano.
    - Tutto pronto, signore. Al suo comando. -

    Knight fisso' l'oggetto per qualche secondo.
    - Attivare. -

    Il disco del deflettore prese improvvisamente vita, brillando intensamente a causa delle forti reazioni nucleari che gli anti-protoni di cui era carico stavano innescando.
    Poi, come una molla che scatta dopo essere stata compressa fino al limite, emise un fascio luminescente dai colori intensi e cangianti, che lascio' la nave ad alta velocita' per andare a colpire la superficie dell'oggetto, seguendo una traiettoria virtuale che lo avrebbe portato fino al suo nucleo centrale.

    - Attivato, signore. 100 G......costante. -
    - Continuiamo per altri venti secondi, poi interrompiamo. -

    Il fascio continuo' a incidere sull'oggetto. All'equipaggio della Unicorn che osservava la scena dal visore principale pareva che il raggio venisse inghiottito dalla superficie scura, senza provocare nessun mutamento degno di nota.
    Poi, nel giro di pochi attimi, il raggio perse consistenza e si disperse velocemente nello spazio.

    - Qualcosa da riferire, signor Dephisol? -
    - Purtroppo no, signore. -

    Knight percorse qualche passo in direzione dello schermo principale, poi torno' sui suoi passi e oltrepasso' la consolle tattica per raggiungere Tripitaka alla postazione che stava occupando in quel momento.
    Appoggio' la mano destra alla paratia e si chino' sul terminale, scrutando le letture tecniche che vi stavano scorrendo.

    - Suggerimenti? - disse fissando Tripitaka negli occhi.
    - Io ritenterei con una serie di fasci via via piu' potenti, signore. Dubito che quell'oggetto possa venirne danneggiato. -
    - D'accordo. Prepari una nuova emissione per 500 G; 20 secondi ad erogazione costante. -
    - Si' signore. -

    Knight rimase accanto a Tripitaka, e osservo' la scena da quella posizione. Il fascio aveva un aspetto diverso: si poteva scorgere una serie di lampi verdi che attraversavano il raggio dall'interno, protendendosi disordinatamente fino a fuoriuscire. Era come osservare un fulmine che energie incredibimente potenti riuscissero ad imbrigliare e a direzionare. Dopo 20 secondi, anche questo spettacolo cesso'.

    - Niente da riferire, Capitano. - disse Dephisol laconico.

    A 1000 G, il fascio era una semplice linea incandescente nello spazio, tanto accecante da non poter essere fissata per piu' di qualche attimo. Si giunse fino alla potenza massima teorica di 50.000 G. Un livello che si poteva iniziare a ritenere pericoloso, considerando che a poco piu' di 1.000.000 G era possibile comprimere la massa fino a creare un buco nero.

    Ancora nessun cambiamento.

    - D'accordo, cosi' non funziona. Iniziamo un'emissione modulata: diciamo......da 100 fino a 10.000 G al ritmo di 50 G al secondo. -
    - Si' signore. Ricalibro il deflettore. -
    Tripitaka opero' alla consolle per qualche attimo, e torno' a rivolgersi verso il Capitano.
    - Pronti. -
    - Attivare. - disse Knight.

    Il fascio torno' ad illuminare lo spazio, mentre la voce di Trpitaka scandiva la modulazione ad intervalli di 10 secondi.
    - 100 G ...... 600 G ........ 1100 G ....... 1600 G ......... 2100 G

    Improvvisamente, un indicatore sulla consolle operativa di Dephisol emise un insitente trillo elettronico.
    - Contatto, signore! Rilevo un onda gravitazione di......... 20.000 G. Il fronte ci investira' tra........8.....7... -

    - A TUTTI I PONTI. PREPARARSI ALL'IMPATTO! -

    - .....6......5.....4.....3.....2....1..... -

    La nave fu investita in pieno dall'onda gravitazionale. La plancia venne scossa violentemente, percorsa da vibrazioni intense e profonde. Le luci standard tremolarono per qualche attimo, e vennero sostituite da quelle di emergenza, mentre la consolle tattica esplodeva tra lampi di scintille e frammenti che volavano in ogni direzione.
    Solo i riflessi eccezionali del tenente Borani gli consentirono di allontanarsi e di ripararsi il volto appena in tempo; qualche attimo di ritardo, e l'ufficiale sarebbe stato investito in pieno dall'esplosione.

    L'esperienza fu comunque brevissima, e cesso' nell'arco di poche decine di secondi.

    - Tutto bene, tenente? - chiese Knight a Borani.
    - Si' signore, non si preoccupi. Sto bene. -
    Borani osservo' sconsolato la propria postazione tattica, da cui fuoriuscivano fibre ottiche bruciacchiate e condotti ODN fusi, e prese posto alla consolle tattica secondaria, accanto al tenente Tripitaka.
    - Rapporto danni. - ordino' Knight. Borani rispose dopo qualche istante.
    - Scudi ridotti a 70 percento. Danni ai condotti del plasma sui ponti 10, 11 e 12. Malfunzionamenti di varia entita' nella griglia di distribuzione ausiliaria. Ponti ologrammi 3 e 4 inutilizzabili. La sala macchine registra un'oscillazione negli accoppiatori di fase dei motori a impulso. Niente di grave, dopotutto. -

    - Signore, - disse Dephisol dalla propria postazione - io non ritengo che questo fosse un attacco. Quell'oggetto ha un incredibile potenziale distruttivo e avrebbe potuto annientarci, se lo avesse voluto. -
    - Forse questo voleva essere un avvertimento. - obietto' l'Ufficiale Tattico.
    - Puo' essere. O puo' non esserlo........ - disse Knight senza rivolgersi a nessuno in particolare. Poi aggiunse:
    - Signor Dephisol, analizzi l'onda gravitazionale che ci ha colpiti. Veda di cogliere qualche elemento sistematico che possa essere assimilato ad una forma di comunicazione, anche primitiva. -
    - Subito, signore. -

    U.S.S. UNICORN
    Ponte di comando

    - Qui' e qui', proprio in questo punto. -
    Dephisol puntava uno dei suoi arti nodosi e articolati verso lo schermo principale, che in questo momento, mostrava un diagramma mostruosamente complesso in rapida evoluzione.

    - Questi schemi non possono essere casuali, signore. Veda come la curva superiore va a formare un iperboloide, per poi ripiegare in una conica degenere. -
    Effettivamente era vero. Le curve e le superfici che si intrecciavano ondeggiando sul visore principale, descrivendo figura complesse e a loro modo affascinanti, non potevano essere frutto di oscillazioni naturali del campo gravitazionale dell'oggetto.
    Un'esclamazione di stupore fuoriusci' dalla bocca di tutti gli occupanti, quando le figure si contorsero fino a formare qualcosa di molto simile alla rappresentazione grafica di una costellazione.

    - Presto, signor Dephisol! Analizzi quell'immagine. -

    Poi le figure scivolarono fuggenti verso un'altra serie di intricati grovigli grafici, fino a quando iniziarono a formarsi una serie di isole luminose. Le macchie di colore chiaro si assottigliarono e si fecero puntiformi.
    Dopo meno di 1 minuto, sullo schermo principale della Unicorn campeggiava quella che a tutti parve essere una mappa stellare.

    - Santo Cielo.......e' assolutamente incredibile! - esclamo' il giovane navigatore della nave.
    - Ha proprio ragione, guardiamarina. - replico' il Capitano, senza staccare gli occhi dallo schermo.
    - E' ancora piu' incredibile, - disse Dephisol, - se si pensa che questa rappresentazione e' frutto dell'analisi dei nostri sensori, e non di quelli dell'oggetto. -
    - Penso di intuire il punto della questione, ma si spieghi meglio. - disse Knight
    - Voglio semplicemente dire che chi ci ha mandato questo messaggio, se di messaggio si tratta, deve necessariamente conoscere i nostri sistemi di decifrazione e di analisi per far si' che esso assuma una forma precisa e significativa.....almeno per noi. Se queste stesse analisi venissero effettuate da una nave Ferengi, probabilmente cio' che i ricercatori vedrebbero sul loro schermo sarebbe una serie di linee senza senso. I nostri metodi e i nostri protocolli di decifrazione sono assolutamente diversi. E questo in considerazione del fatto che cio' che vediamo non e' frutto di un'elaborazione da parte del computer, ma e' una semplice rappresentazione grafica delle variazioni gravimetriche nell'onda gravitazionale che ci ha investito.....secondo le chiavi di lettura della Flotta Stellare. -
    - Questa e' una considerazione molto interessante, signor Dephisol. Ora.....cosa possiamo ricavare da questa mappa? -
    Il giovane navigatore della nave che sostituiva O'Broinn sbalordi' tutti nel rispondere alla domanda prima di Dephisol.
    - E' nel quadrante Delta, capitano. -
    Tutti i presenti rivolsero la propria attenzione al giovanotto, che arrossi' come solo O'Broinn avrebbe saputo fare.
    - E lei come lo sa, guardiamarina? - chiese Dephisol, mentre una scritta lampeggiante sulla propria consolle indicava che l'elaborazione era ancora in corso.
    - Beh.....vede.......all'Accademia ho presentato diversi elaborati sulle possibilita' di colonizzazione del quadrante Delta quando sembrava che il wormhole del sistema Nortenja fosse stabile. A prima vista sembrerebbe la conformazione stellare dei sistemi interni, che i telescopi subspaziali sono riusciti ad osservare e mappare con grande precisione. -
    Un <beep> elettronico costrinse Dephisol a distogliere lo sguardo dal giovane navigatore per tornare a fissare la propria consolle.
    - Secondo il computer, la mappa si riferisce al settore 7-3-3.......Quadrante Delta. -
    Il giovanotto si esibi' in un sorrisone a 32 denti, e i presenti non poterono fare a meno di esibire simpatia verso quel gesto tipicamente infantile.

    - Non facciamoci prendere dall'entusiasmo. - disse Knight. - Non sappiamo quale sia il significato di questa mappa. Pensare che questo sia il luogo di origine dell'oggetto e' la prima reazione, ma potrebbe essere ingannevole. -

    Sullo schermo principale, la mappa muto' improvvisamente, con i piccoli punti luminosi che danzavano fino ad assumere nuove posizioni.

    - Un'altra mappa, si direbbe. Le dice qualcosa, guardiamarina? -
    Ora il giovanotto si sentiva davvero imbarazzato. Si sporse in avanti, come se questo gli avesse permesso di vedere meglio, e si rivolse al Capitano.
    - Si direbbe sempre il Quadrante Delta, signore. Mi pare di riconoscere la costellazione CC97-B, ma non ne sono sicuro. -
    - Confermato. Settore 2-1-9.....Quadrante Delta. - disse Dephisol.
    - Guardiamarina! - disse Knight rivolto al giovanotto, - Che ci fa al timone della nave? Lei ha una brillante carriera come cartografo stellare.-
    - Si'....beh....me l'ha detto anche l'Ammiraglio Rox, ma io preferisco questa assegnazione.....signore. -
    - Molto bene. Ora....abbiamo due mappe del Quadrante Delta. Dobbiamo assolutamente cercare di capire per quale motivo l'oggetto ce le abbia trasmesse. -
    - Anche perche', - aggiunse Borani dalla postazione tattica, - forse non resisteremmo ad altre tre o quattro di queste "comunicazioni"! -
    - Gia'. Forse ha ragione. Se riusciremo a stabilire un modo di comunicare, dovremo fare capire a chi ci sta di fronte che i suoi metodi rischiano di danneggiarci. -
    A queste parole, ognuno penso' con tristezza alla squadra di ricognizione del Comandante Dhek.
    - Signor Dephisol, passi la registrazione dell'onda gravitazionale direttamente al computer, e veda se ci sono altri dati preziosi da analizzare. Datti da fare, F'Rann -
    -[ Non creda che non la senta, capitano. ]- disse F'Rann, facendo risuonare la propria voce dagli altoparlanti della plancia. C'era un'ombra di tristezza nelle sue parole.

    Trascorsero pochi minuti, quando il tenente Dephisol trasferi' i risultati dell'elaborazione sullo schermo principale, che ora risultava diviso in nove sezioni.

    - Eccole qua'. Nove mappe stellari. Due rappresentano regioni di spazio nel Quadrante Delta, ma le altre sette sono relative ai Quadranti Alpha e Beta.-

    Dunque era cosi'. L'onda gravitazionale che aveva investito e danneggiato la Unicorn conteneva messaggi ed indicazioni ben precise; ora la questione si faceva incredibilmente seria, e il capitano si rendeva conto dell'enorme responsabilita' che, d'un tratto, gravava sulle spalle dell'equipaggio della nave.

    - Vediamo di cogliere qualche elemento comune, signori. - disse Knight.
    - Si', capitano. Innanzitutto, c'e' da osservare che quattro delle sette mappe relative ai quadranti Alpha e Beta si riferiscono a regioni inesplorate e solitamente trascurate anche dalle rilevazioni subspaziali a lungo raggio. Nessun elemento degno di nota da riferire, se non che nel settore 9-1-8 del Quadrante Beta.....mappa al centro......due mesi fa tre stelle sono entrate in fase di collasso a distanza di pochi secondi l'una dall'altra. Evento piuttosto raro, signore. -
    - Mmmmh, d'accordo. Teniamolo in considerazione. Cosa mi dice delle ultime tre? -
    - Che fanno riferimento a zone ampiamente esplorate e mappate dalla Flotta Stellare o da altre Potenze interstellari. Il settore 5-3-6 del Quadrante Alpha, ultima mappa a destra, e' in territorio Federale. Il settore 3-8-8 del Quadrante Beta si trova entro i confini dell'Impero Klingon. Infine...... -
    Dephisol inseri' una pausa nel discorso, come se volesse dire qualcosa di importante e cercasse le parole adatte per farlo.
    - ........ il settore 7-0-9 del Quadrante Alpha e' in territorio non allineato, e ospita il sistema chamersiano. -
    Un piccolo cerchietto giallo lampeggiante inizio' ad indicare un puntino luminoso tra i tanti rappresentati nella mappa. Tutti presero ad osservarlo in silenzio.

    - Abbiamo sicuramente qualcosa di concreto su cui lavorare, signori. Limitiamoci ai tre settori che fanno riferimento a regioni esplorate, e di cui abbiamo informazioni esaustive. Siamo in grado di cogliere qualche palese affinita'? -
    - L'arco delle possibilita' e' troppo ampio, signore. Temo servira' parecchio tempo per effettuare le indagini. -
    - No, tenente. Vediamo di restringere immediatamente il campo di ricerca; uno dei settori rappresentati dalle mappe ospita il sistema Chamersis. Mi riesce difficile pensare che si tratti di un caso; esistono elementi caratteristici, riscontrabili qui', dove siamo ora, che possono essere ritrovati negli altri due quadranti? -
    Il giovane timoniere si inseri' timidamente nel discorso:
    - Beh.....ecco......questo sistema ospita una civilta' evoluta per la quale la Federazione ha forti interessi culturali, e che ha posto sotto osservazione gia' da qualche tempo. Ne esistono altre, in questo settore? -
    Dephisol si mise immediatamente al lavoro:
    - Si contano altre quattro civilta' in via di sviluppo, che la Federazione ritiene degne di studio. -
    - Un numero piuttosto elevato. -
    - Direi di si', signore. -
    - Cosa mi puo' dire del settore in territorio Federale? -
    - Proseguendo questa linea di ricerca........ - prese tempo Dephisol mentre i dati arrivavano alla propria consolle - ....... c'e' da sottolineare la presenza di tre protettorati Federali. Si tratta di tre sistemi stellari che ospitano protocivilta' primitive; in questi casi, il rispetto della Prima Direttiva e' tutelato con estrema severita'. -
    - Gia'......... -

    Sembrava che qualcosa volesse emergere.

    - Il settore nello spazio Klingon? -
    Dephisol si scompose un attimo sulla poltroncina, come era solito fare in momenti di eccitazione.
    - Pare che il settore 3-8-8 del Quadrante Beta ospiti una quantita' di gas interstellari superiore alla media. Questo pare avere favorito la formazione di sistemi stellari con pianeti solidi e geologicamente stabili; situazione molto favorevole per lo sviluppo di forme di vita umanoidi. Se ne contano undici, due delle quali hanno dato vita a civilta' post-industriali piuttosto avanzate. L'Alto Consiglio valuta da tempo la possibilita' di accelerare i tempi e annetterle all'Impero prima che acquisiscano il viaggio interstellare. -
    - Triste, ma perfettamente regolare secondo la legislazione dell'Impero. Ma non e' questa la nostra attuale preoccupazione. Signori....abbiamo numerosi elementi che accomunano le regioni di spazio che qualcuno ha deciso di comunicarci; si tratta di luoghi in cui la vita sta prendendo, ho a preso forma. Forse.......ci troviamo di fronte a esploratori........che, come noi, assistono con curiosita' alla nascita di nuove forme di vita, e di nuove civilta'.
    Se assumiamo che questa gente non abbia cattive intenzioni, allora possiamo sperare che i nostri uomini si trovino all'interno del secondo oggetto, e che possano essere in salute. -
    - Capitano, - si inseri' Borani, - dobbiamo tenere presente che questa...."gente".....nel tentativo di comunicare con noi ha provocato danni alla nave. Non possiamo ignorare il fatto che i nostri interlocutori possono non rendersene conto; la considerazione si estende anche alla squadra del comandante Dhek, ovviamente. -

    Trascorse qualche secondo di silenzio assoluto.

    Alla fine, fu la voce stizzita di F'Rann a risuonare in plancia:
    -[ Questo non POSSO e non VOGLIO crederlo, tenente! Ora.....lasciatemi solo un po' di tempo, e sono sicura di poter elaborare un protocollo di comunicazione che ci permetta di parlare a viso aperto con questa gente.]-

    - SIGNORE! Onda gravitazionale in arrivo! Portata stimata: 20.000 G - disse Dephisol ad alta voce.
    - A tutti i ponti. PREPARARSI ALL'IMPATTO! -

    Il capitano si strinse alla sedia e si rivolse con concitazione al tenente Tripitaka:
    - Non c'e' niente che possiamo fare per attutire l'impatto di queste onde gravitazionali? -

    - 8......7........ - scandi' Dephisol.

    - Sto trasferendo tutta l'energia ausiliaria agli scudi, signore. Ma e' la natura stessa dell'onda a ridurre l'efficacia delle nostre contromisure; se si trattasse di una semplice onda d'urto........ -

    - 2......1....... -

    Tripitaka non pote' concludere il discorso. La nave fu nuovamente investita, ma l'impatto risulto' meno violento del precedente; tre ufficiali furono sbalzati a terra, mentre le luci della plancia ripresero a tremolare fino ad essere sostituite da quelle d'emergenza. Una delle consolle secondarie emise una serie di sinistri ronzii elettrici e ando' a spegnersi lentamente in preda ad un fatale corto circuito, senza pero' esplodere.
    Nel giro di pochi attimi, l'illuminazione torno' a farsi chiara e forte.

    - Rapporto danni! -
    - Nessun danno di rilievo, capitano. Abbiamo perso il teletrasporto 4 e una schiera di sensori laterali e' stata lievemente danneggiata. - rispose Borani.
    - Credo che il fronte che ci ha investito avesse una lunghezza d'onda minore della precedente, capitano. A parita' di intensita', l'effetto risulta attenuato. - commento' Dephisol.
    - Forse stanno imparando qualcosa su di noi. Analizzi quell'onda, signor Dephisol. -
    - Subito, signore. -

    Sullo schermo visore fece la propria comparsa una rappresentazione grafica completamente diversa da quelle elaborate fino a quel momento: pareva una visualizzazione tattica del sistema chamersiano. Quello che sarebbe dovuto essere Chamersis II era palesemente evidenziato da una serie di trattini disposti a raggiera intorno ad esso.
    Nella scena pareva essere rappresentato anche l'oggetto alieno che in questo momento sovrastava la Unicorn.
    All'interno del cerchietto che indicava la posizione di Chamersis II comparve un piccolo punto luminoso, che prese a muoversi nello spazio in direzione dell'oggetto misterioso, fino a rientrare al suo interno.

    - Ummmmh. Questo cosa dovrebbe significare? Che l'oggetto vuole portarsi via qualcosa da Chamersis II? - commento' il giovane navigatore.
    - Si ricordi che, con tutta probabilita', quello non e' Chamersis II, ma un "oggetto" dello stesso tipo di quello che abbiamo di fronte in questo momento. - fu la replica di Dephisol.
    - Forse il punto indica la squadra di Dhek, e quest oggetto e' qui' per portarli via! - disse Borani.
    - Ragioniamo un attimo. Secondo voi, da quanto tempo si trova in questo sistema l'oggetto che, fino a poco tempo fa, era ricoperto di sabbia e si spacciava per Chamersis II? Mesi, anni, oppure secoli? Supponiamo che fosse qui' per studiare l'evoluzione della civilta' locale; questa "gente" ha tutte le risorse necessarie per manipolare la posizione di corpi celesti di media grandezza, mi pare di aver capito. -
    - Esatto, capitano. - disse Dephisol.
    - Allora e' possibile che l'oggetto al posto di Chamersis II non fosse altro che una stazione di osservazione, come quelle che la Federazione e' solita installare su pianeti che ospitano civilta' degne di essere studiate. Noi operiamo in un certo modo. Forse.....questo e' il modo di operare di questa "gente". -
    - E gli specchi? Sono stati loro a fare emergere la "stazione di osservazione", e sappiamo che sono stati installati dalla popolazione locale. Perche'? - chiese il navigatore.
    - Non so risponderle. So solo che darei qualsiasi cosa per poter instaurare relazioni diplomatiche con questa gente......e riavere i miei uomini sani e salvi. -
    -[ Allora lo faccia, capitano. Abbiamo appena imparato una lingua tutta nuova! ]- disse raggiante F'Rann.



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