Diario del capitano. Data stellare 9902.8
La Unicorn ha lasciato la Base Stellare 137, e sta facendo rotta per
Chamersis III a curvatura 5.
Tutti i sistemi sono operativi e funzionanti.
L'equipaggio si sta ben comportando, e ritengo sia giunto il momento di
metterlo al corrente degli ordini e delle informazioni che l'Ammiraglio
Fressen mi ha comunicato poco prima della partenza dalla Base Stellare.
U.S.S. UNICORN
Sala Osservazioni, ore 14.15
Tutti gli ufficiali superiori erano riuniti in Sala Osservazioni.
Il capitano aveva voluto che il gruppo includesse anche gli ufficiali che
svolgevano servizio attivo in plancia: ciò significava che anche il
tenente O'Broinn era presente, e questa sarebbe stata la prassi.
Knight attese di avere l'attenzione di tutti, si alzò ed iniziò a parlare:
- La nostra attuale destinazione è il sistema Chamersis. Il sistema è
situato in una regione di spazio scarsamente esplorata, ma i nostri
telescopi subspaziali e le missioni scientifiche di ricognizione hanno
raccolto parecchie informazioni.
Sappiamo che il terzo pianeta del sistema è di classe M, e ospita una
civiltà umanoide post-industriale. Questa è la classificazione che gli
esosociologi della Federazione hanno dato della cultura locale: -
I terminali integrati nel tavolo delle conferenze, e il grande schermo
visore sulla parete dietro al capitano, iniziarono a mostrare una grande
quantità di dati; ogni ufficiale concentrò la propria attenzione su
parole, cifre e diagrammi.
- Non esiste ancora una forma di governo planetaria, ma il potere politico,
economico e militare è in mano a tre coalizioni principali in pace tra di
loro. L'economia è stabile, e pare non sussistano problemi di
sottosviluppo o di cattiva ridistribuzione delle risorse.
La tecnologia è valutata a livello 5 o 6: in parole povere, i chamersiani
sono in grado di lanciare nello spazio veicoli con personale a bordo; il
massimo livello di sofisticazione è rappresentato da shuttle piuttosto
avanzati, spinti da un gruppo di motori a ioni, e capaci di superare lo
spazio orbitale. Si ritiene che un gruppo di astronauti chamersiani sia in
grado di raggiungere con facilità i due pianeti vicini, senza però
potersi spingere oltre.
Chamersis III è dotato di una rete di comunicazione fitta ed efficiente,
che si avvale di un numero elevato di satelliti in orbita attorno al
pianeta; la rete si estende fino alla luna maggiore, che già ospita una
piccola stazione di ricerca scientifica. La luna minore non è nulla più
di una grande roccia nello spazio. -
Knight si interruppe e lasciò che i presenti assimilassero le
informazioni.
- Una civiltà promettente. Ancora un secolo e la Federazione avrà un
nuovo membro. - esclamò sorridendo il comandante Dhek.
Anche il capitano lasciò affiorare un sorriso:
- Senza dubbio, comandante; ma qui veniamo alla questione che il Comando
della Flotta Stellare ha sollevato. 45 giorni fa, un veicolo chamersiano ha
installato attorno al secondo pianeta del sistema un numero elevatissimo di
specchi orbitali. Si tratta di sofisticati dispositivi automatici che
dovrebbero riflettere e concentrare la luce della stella sulla superficie
di Chamersis II.
Il pianeta è un piccolo mondo deserto, ricco solo di sabbia e rocce; le
nostre missioni non hanno rilevato nessuna struttura artificiale sulla sua
superficie, e questo porterebbe a pensare che il pianeta non sia mai stato
sfruttato, né dal punto di vista scientifico, né da quello minerario.
Francamente, non sembra esserci nessun motivo per l'installazione degli
specchi; gli esperti della Federazione hanno avanzato ogni tipo di ipotesi:
esperimenti termo-geologici, studi sul nucleo interno, test di nuove
tecnologie in ambienti non pericolosi; ma la conclusione è stata che,
tenendo conto delle attuali conoscenze scientifiche dei chamersiani,
l'installazione degli specchi non è di nessuna utilità.
Sia chiaro, i ricercatori della Flotta Stellare lasciano aperto lo
spiraglio del ragionevole dubbio...... è sempre difficile comprendere il
modus operandi di una civiltà aliena........ma possono comunque fare una
osservazione tutt'altro che marginale: -
I dati sugli schermi dei terminali e sul visore principale furono
sostituiti da un diagramma tecnico.
- Gli specchi innalzeranno la temperatura già elevata della superficie di
Chamersis II di almeno trecentodieci gradi centigradi, e questo provocherà
un leggero sfaldamento del mantello esterno che, a sua volta, contribuirà
ad aumentare l'apporto termico del nucleo fuso; si innescherà una reazione
a catena che potrebbe.........che *dovrebbe* portare ad un violentissimo
fenomeno esplosivo su scala planetaria.
Gli scienziati della Federazione valutano che la distruzione di Chamersis
II avrebbe serie ripercussioni sugli equilibri orbitali di Chamersis III,
senza considerare che il pianeta, seppur piccolo, potrebbe spezzarsi in tre
o quattro grossi frammenti piuttosto che andare in pezzi. E' molto
probabile che almeno uno di questi venga attirato dal campo gravitazionale
di Chamersis III e, impattando, dia luogo ad un evento estintivo.
In ogni modo, esiste una probabilità dell' 87% che l'esplosione di
Chamersis II segni la fine della civilta chamersiana. -
Knight si interruppe per pochi secondi, poi riprese:
- Ciò che stupisce gli esperti della Federazione è il fatto che i
chamersiani hanno tutte le conoscenze per rendersi conto del disastro: non
possono averlo ignorato. -
Il capitano si sedette e incrociò le mani sul tavolo:
- La vostra opinione?
Il tenente Krugar fece sentire la propria voce profonda:
- Suicidio? Una smania di autodistruzione a sfondo religioso, magari: gli
dei che ordinano ai fedeli di fare cadere il cielo, o qualcosa di simile.
Kraar, dal lato opposto del tavolo, ribatté immediatamente:
- Andiamo, tenente. Parliamo di gente che va nello spazio e che installa
stazioni sulla luna; non posso credere che un popolo talmente progredito
possa scegliere di assecondare fanatismi e superstizioni, e che comunque
affidi all'irrazionale le proprie azioni.
Il comandante Dhek si inserì nella discussione:
- Non sia troppo affrettato, comandante. I bajoriani hanno cominciato a
viaggiare tra le stelle molto prima dei terrestri; ciononostante, le
questioni religiose e spirituali sono tutt'oggi estremamente radicate nella
loro cultura.
E comunque lei ha ragione: non credo che le azioni dei chamersiani siano
dovute alla follia o al fanatismo.
Secondo me i dati che abbiamo a disposizione in questo momento non sono
sufficienti per dare una valutazione obiettiva, tutto quì.
- Certo, sono d'accordo con il signor Dhek. - aggiunse Quill.
- Diamine, ci possono essere centinaia di motivi diversi per mettere in
piedi una struttura del genere! - Quill indicò sul visore principale la
rappresentazione tattica di Chamersis II, e tutta la serie di cerchietti
luminosi che lo circondavano.
- Come possono gli esperti della Federazione solo pensare di poterne
intuire la funzione? Magari le autorità del paese che controlla il
programma spaziale vogliono dare una dimostrazione di forza, per non so
quale motivo.....tanto per dire: "Attenzione a non pestarci i piedi.
Abbiamo il controllo assoluto sulla vostra vita" -
Krugar ribatté:
- Sì, ma lei dimentica che il disastro coinvolgerebbe tutta la
popolazione!
Quill rispose:
- Oh, beh, non è poi molto diverso dal concetto di deterrente atomico
sulla Terra del 20mo secolo: tutti sapevano che un conflitto nucleare su
scala mondiale avrebbe devastato il pianeta, ma nessuno si sarebbe sognato
di rinunciare al proprio arsenale.
Per la prima volta, la dottoressa Selenjak fece sentire la propria voce:
- Cerchiamo di affrontare la situazione da un punto di vista analitico:
abbiamo un evento potenzialmente catastrofico, provocato dall'azione di una
civiltà socialmente e tecnologicamente avanzata.
I casi sono due:
* i chamersiani si rendono conto della situazione, e dunque il motivo del
gesto, al momento, va oltre la nostra comprensione.
* i chamersiani ignorano le conseguenze dell'attivazione degli specchi, e
ci troviamo quindi di fronte ad un semplice caso di ignoranza tecnologica
che pone fine alle nostre elucubrazioni.
Dunque, l'unica situazione di incertezza è la prima, e dobbiamo accettare
il fatto che, come facevano giustamente notare i comandanti Dhek e Quill, i
dati a nostra disposizione sono insufficienti per trarre una conclusione
logica.
La sala rimase silenziona per qualche istante, poi il comandante Kraar
riprese la converazione:
- Francamente capitano, non vedo perchè la Flotta Stellare debba
interessarsi della questione; questo è un classico caso in cui la Prima
Direttiva ci impedisce qualsiasi ingerenza. Dispiacerà a tutti quanti se
gli abitanti di Chamersis III commetteranno uno sbaglio così grave e
catastrofico, ma la Flotta non ha il diritto di intervenire.
Riprese la parola il capitano Knight:
- Lei ha perfettamente ragione, comandante; sottoscrivo in pieno la sua
osservazione.
Ed è proprio per questo motivo che la Flotta Stellare non ci chiede altro
che di raccogliere quante più informazioni possibili, nel tentativo di
comprendere le azioni di una civilità che non possiamo permetterci di
ignorare. -
Il volto di Knight si rabbuiò:
- E se, come temo, dovremo assistere alla sua prematura scomparsa dalla
galassia, l'osservanza della Prima Direttiva sarà vincolante per tutti.
- Tuttavia, - continuò Knight, - il Comando della Flotta Stellare lascia
aperto uno spiraglio nella questione. I ricercatori che hanno analizzato i
dati raccolti dalle spedizioni di ricerca nel sistema Chamersis si sono
trovati di fronte ad un enigma di difficile soluzione; il secondo pianeta
potrebbe in fondo non essere così insignificante come si sarebbe portati a
pensare: la sottile atmosfera è fortemente ionizzata, a causa degli
intensi effetti elettrostatici dovuti all'attrito del silicio per il forte
vento.
Le letture dei sensori sono comunque risultate pulite e
consistenti......fatta eccezione per la zona del polo nord; si ritiene
però che l'inefficienza delle rilevazioni non sia causata dalla
ionizzazione dell'atmosfera, né tantomeno da un qualche tipo di campo di
smorzamento che i chamersiani non possono certo generare.
E tuttavia pare proprio si tratti di un piccolo campo di smorzamento di
origini naturali; qualche geologo ha azzardato l'ipotesi che l'effetto sia
dovuto ad un'insolita conformazione del campo magnetico del pianeta.
Dovremo cercare di dare una risposta anche a questo interrogativo. -
Quill interruppe il capitano che, a quanto pare, aveva altro da dire:
- Non è possibile che i chamersiani stiano rivolgendo le proprie
attenzioni a un qualche tipo di minaccia aliena che si cela sulla
superficie del secondo pianeta del loro sistema?
Forse, torno a ripetere, si tratta di un gesto puramente dimostrativo.....
la difesa del territorio.
Knight riprese:
- Alla luce delle informazioni che ci ha fornito il Comando della Flotta
Stellare, lei ritiene che i chamersiani siano in grado di rendersi conto di
una presenza estranea su un pianeta che non sia quello sul quale vivono?
Quill:
- Sarei portato a dire di no, ma non ci scommetterei la mia bottiglia di
Whisky di Aldebaran.
O'Broinn intervenne:
- Certo capitano, non possiamo dare niente per scontato. La storia è piena
di contatti con culture aliene che, agli occhi della Federazione,
rappresentavano enormi contraddizioni viventi.
Ma stiamo tornando al problema originario: non abbiamo informazioni.
Il capitano continuò:
- C'è un'altra cosa che dovrei aggiungere: alla luce di qualsiasi
eventualità non prevista, la Flotta Stellare stabilisce che spetta
unicamente a noi valutare l'applicabilità della Prima Direttiva..... e
prendere tutte le decisioni del caso in funzione di tale valutazione.
Kraar:
- In parole povere: una grossa gatta da pelare.
Knight:
- Ci può scommettere, Numero Uno!
Ora.....signor O'Broinn, quanto manca a Chamersis III?
O'Broinn rispose in pochi attimi:
- Mantenendo rotta e velocità, circa 9 giorni, signore.
Knight:
- Bene. Allora direi che per il momento è tutto. Avremo tutto il tempo di
pianificare la nostra linea d'azione e la strategia da adottare per
osservare la situazione da vicino senza rischiare di essere individuati.
La Flotta ci chiede infatti di mantenere un profilo molto basso, e di
evitare a tutti i costi qualsiasi contatto con la popolazione locale.
Comunque, in caso di necessità, abbiamo una relazione completa sulla
fisiologia di base dei chamersiani; niente di dettagliato, ma che
permetterà alla dottoressa Selenjak, nel caso si presentasse la
necessità, di alterarci chirurgicamente.
O'Broinn intervenne timidamente:
- Scusi signore, ha detto che gli specchi sono stati installati 45 giorni
fa. Sono già in funzione?
Knight rispose:
- Ah, giusta osservazione signor O'Broinn, grazie.
- No, in effetti gli specchi non sono ancora in funzione, anche se
tecnicamente non sono inattivi: i dati raccolti dagli scienziati della
Federazione indicano un continuo accumulo di energia all'interno di ogni
singolo congegno; è possibile che la struttura stia caricando un qualche
tipo di batteria interna utilizzando l'energia solare. Fatto sta che gli
specchi non sono ancora dispiegati; c'è da sperare che questo non accada
prima del nostro arrivo, perchè una volta in funzione, Chamersis II
esploderà quasi certamente entro un'ora.....forse due.
Dhek:
- Un'ultima domanda capitano: perchè noi? Mi sembra che le precedenti
missioni della Federazione abbiano raccolto una quantità impressionante di
dati sulla civiltà chamersiana. E anche se rimangono ancora lati oscuri,
penso che un vascello scientifico potrebbe fare meglio di una nave multi
ruolo come la nostra.
Il capitano attese qualche secondo, quasi sovra pensiero, poi rispose:
- Ricorda cosa ho detto prima a proposito di Chamersis II e del suo strano
campo magnetico?
Evidentemente la Flotta Stellare vuole una nave di classe Galaxy........
per qualsiasi evenienza.
- Ora è veramente tutto. Consiglio a tutti di rivedere i dati che la
Flotta Stellare ci ha fornito.
Potete andare.
I presenti sciamarono fuori dalla Sala Osservazioni. Il comandante Kraar si
attardò per parlare al capitano:
- Lei cosa ne pensa, capitano?
Knight rispose:
- Cosa ne penso? Penso che la scomparsa di una civiltà così promettente
sarebbe una tragedia difficilmente accettabile.
il capitano sospirò:
- La Prima Direttiva, numero uno......la Prima Direttiva!
Non scordiamocene mai.
Entrambi uscirono dalla Sala, che rimase deserta.
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