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SPECCHI DI SABBIA - PARTE I di Paolo Maroncelli
9 febbraio 1999

    Diario del capitano. Data stellare 9902.8

    La Unicorn ha lasciato la Base Stellare 137, e sta facendo rotta per Chamersis III a curvatura 5.
    Tutti i sistemi sono operativi e funzionanti.
    L'equipaggio si sta ben comportando, e ritengo sia giunto il momento di metterlo al corrente degli ordini e delle informazioni che l'Ammiraglio Fressen mi ha comunicato poco prima della partenza dalla Base Stellare.

    U.S.S. UNICORN
    Sala Osservazioni, ore 14.15

    Tutti gli ufficiali superiori erano riuniti in Sala Osservazioni. Il capitano aveva voluto che il gruppo includesse anche gli ufficiali che svolgevano servizio attivo in plancia: ciò significava che anche il tenente O'Broinn era presente, e questa sarebbe stata la prassi.

    Knight attese di avere l'attenzione di tutti, si alzò ed iniziò a parlare:

    - La nostra attuale destinazione è il sistema Chamersis. Il sistema è situato in una regione di spazio scarsamente esplorata, ma i nostri telescopi subspaziali e le missioni scientifiche di ricognizione hanno raccolto parecchie informazioni.
    Sappiamo che il terzo pianeta del sistema è di classe M, e ospita una civiltà umanoide post-industriale. Questa è la classificazione che gli esosociologi della Federazione hanno dato della cultura locale: -

    I terminali integrati nel tavolo delle conferenze, e il grande schermo visore sulla parete dietro al capitano, iniziarono a mostrare una grande quantità di dati; ogni ufficiale concentrò la propria attenzione su parole, cifre e diagrammi.

    - Non esiste ancora una forma di governo planetaria, ma il potere politico, economico e militare è in mano a tre coalizioni principali in pace tra di loro. L'economia è stabile, e pare non sussistano problemi di sottosviluppo o di cattiva ridistribuzione delle risorse.
    La tecnologia è valutata a livello 5 o 6: in parole povere, i chamersiani sono in grado di lanciare nello spazio veicoli con personale a bordo; il massimo livello di sofisticazione è rappresentato da shuttle piuttosto avanzati, spinti da un gruppo di motori a ioni, e capaci di superare lo spazio orbitale. Si ritiene che un gruppo di astronauti chamersiani sia in grado di raggiungere con facilità i due pianeti vicini, senza però potersi spingere oltre.
    Chamersis III è dotato di una rete di comunicazione fitta ed efficiente, che si avvale di un numero elevato di satelliti in orbita attorno al pianeta; la rete si estende fino alla luna maggiore, che già ospita una piccola stazione di ricerca scientifica. La luna minore non è nulla più di una grande roccia nello spazio. -

    Knight si interruppe e lasciò che i presenti assimilassero le informazioni.

    - Una civiltà promettente. Ancora un secolo e la Federazione avrà un nuovo membro. - esclamò sorridendo il comandante Dhek.

    Anche il capitano lasciò affiorare un sorriso:

    - Senza dubbio, comandante; ma qui veniamo alla questione che il Comando della Flotta Stellare ha sollevato. 45 giorni fa, un veicolo chamersiano ha installato attorno al secondo pianeta del sistema un numero elevatissimo di specchi orbitali. Si tratta di sofisticati dispositivi automatici che dovrebbero riflettere e concentrare la luce della stella sulla superficie di Chamersis II.
    Il pianeta è un piccolo mondo deserto, ricco solo di sabbia e rocce; le nostre missioni non hanno rilevato nessuna struttura artificiale sulla sua superficie, e questo porterebbe a pensare che il pianeta non sia mai stato sfruttato, né dal punto di vista scientifico, né da quello minerario. Francamente, non sembra esserci nessun motivo per l'installazione degli specchi; gli esperti della Federazione hanno avanzato ogni tipo di ipotesi: esperimenti termo-geologici, studi sul nucleo interno, test di nuove tecnologie in ambienti non pericolosi; ma la conclusione è stata che, tenendo conto delle attuali conoscenze scientifiche dei chamersiani, l'installazione degli specchi non è di nessuna utilità.
    Sia chiaro, i ricercatori della Flotta Stellare lasciano aperto lo spiraglio del ragionevole dubbio...... è sempre difficile comprendere il modus operandi di una civiltà aliena........ma possono comunque fare una osservazione tutt'altro che marginale: -

    I dati sugli schermi dei terminali e sul visore principale furono sostituiti da un diagramma tecnico.

    - Gli specchi innalzeranno la temperatura già elevata della superficie di Chamersis II di almeno trecentodieci gradi centigradi, e questo provocherà un leggero sfaldamento del mantello esterno che, a sua volta, contribuirà ad aumentare l'apporto termico del nucleo fuso; si innescherà una reazione a catena che potrebbe.........che *dovrebbe* portare ad un violentissimo fenomeno esplosivo su scala planetaria.
    Gli scienziati della Federazione valutano che la distruzione di Chamersis II avrebbe serie ripercussioni sugli equilibri orbitali di Chamersis III, senza considerare che il pianeta, seppur piccolo, potrebbe spezzarsi in tre o quattro grossi frammenti piuttosto che andare in pezzi. E' molto probabile che almeno uno di questi venga attirato dal campo gravitazionale di Chamersis III e, impattando, dia luogo ad un evento estintivo.
    In ogni modo, esiste una probabilità dell' 87% che l'esplosione di Chamersis II segni la fine della civilta chamersiana. -

    Knight si interruppe per pochi secondi, poi riprese:

    - Ciò che stupisce gli esperti della Federazione è il fatto che i chamersiani hanno tutte le conoscenze per rendersi conto del disastro: non possono averlo ignorato. -

    Il capitano si sedette e incrociò le mani sul tavolo:

    - La vostra opinione?

    Il tenente Krugar fece sentire la propria voce profonda: - Suicidio? Una smania di autodistruzione a sfondo religioso, magari: gli dei che ordinano ai fedeli di fare cadere il cielo, o qualcosa di simile.

    Kraar, dal lato opposto del tavolo, ribatté immediatamente: - Andiamo, tenente. Parliamo di gente che va nello spazio e che installa stazioni sulla luna; non posso credere che un popolo talmente progredito possa scegliere di assecondare fanatismi e superstizioni, e che comunque affidi all'irrazionale le proprie azioni.

    Il comandante Dhek si inserì nella discussione: - Non sia troppo affrettato, comandante. I bajoriani hanno cominciato a viaggiare tra le stelle molto prima dei terrestri; ciononostante, le questioni religiose e spirituali sono tutt'oggi estremamente radicate nella loro cultura.
    E comunque lei ha ragione: non credo che le azioni dei chamersiani siano dovute alla follia o al fanatismo.
    Secondo me i dati che abbiamo a disposizione in questo momento non sono sufficienti per dare una valutazione obiettiva, tutto quì.

    - Certo, sono d'accordo con il signor Dhek. - aggiunse Quill.
    - Diamine, ci possono essere centinaia di motivi diversi per mettere in piedi una struttura del genere! - Quill indicò sul visore principale la rappresentazione tattica di Chamersis II, e tutta la serie di cerchietti luminosi che lo circondavano.
    - Come possono gli esperti della Federazione solo pensare di poterne intuire la funzione? Magari le autorità del paese che controlla il programma spaziale vogliono dare una dimostrazione di forza, per non so quale motivo.....tanto per dire: "Attenzione a non pestarci i piedi. Abbiamo il controllo assoluto sulla vostra vita" -

    Krugar ribatté:
    - Sì, ma lei dimentica che il disastro coinvolgerebbe tutta la popolazione!

    Quill rispose:
    - Oh, beh, non è poi molto diverso dal concetto di deterrente atomico sulla Terra del 20mo secolo: tutti sapevano che un conflitto nucleare su scala mondiale avrebbe devastato il pianeta, ma nessuno si sarebbe sognato di rinunciare al proprio arsenale.

    Per la prima volta, la dottoressa Selenjak fece sentire la propria voce:
    - Cerchiamo di affrontare la situazione da un punto di vista analitico: abbiamo un evento potenzialmente catastrofico, provocato dall'azione di una civiltà socialmente e tecnologicamente avanzata.
    I casi sono due:
    * i chamersiani si rendono conto della situazione, e dunque il motivo del gesto, al momento, va oltre la nostra comprensione.
    * i chamersiani ignorano le conseguenze dell'attivazione degli specchi, e ci troviamo quindi di fronte ad un semplice caso di ignoranza tecnologica che pone fine alle nostre elucubrazioni.
    Dunque, l'unica situazione di incertezza è la prima, e dobbiamo accettare il fatto che, come facevano giustamente notare i comandanti Dhek e Quill, i dati a nostra disposizione sono insufficienti per trarre una conclusione logica.

    La sala rimase silenziona per qualche istante, poi il comandante Kraar riprese la converazione:
    - Francamente capitano, non vedo perchè la Flotta Stellare debba interessarsi della questione; questo è un classico caso in cui la Prima Direttiva ci impedisce qualsiasi ingerenza. Dispiacerà a tutti quanti se gli abitanti di Chamersis III commetteranno uno sbaglio così grave e catastrofico, ma la Flotta non ha il diritto di intervenire.

    Riprese la parola il capitano Knight:
    - Lei ha perfettamente ragione, comandante; sottoscrivo in pieno la sua osservazione.
    Ed è proprio per questo motivo che la Flotta Stellare non ci chiede altro che di raccogliere quante più informazioni possibili, nel tentativo di comprendere le azioni di una civilità che non possiamo permetterci di ignorare. -

    Il volto di Knight si rabbuiò:
    - E se, come temo, dovremo assistere alla sua prematura scomparsa dalla galassia, l'osservanza della Prima Direttiva sarà vincolante per tutti.

    - Tuttavia, - continuò Knight, - il Comando della Flotta Stellare lascia aperto uno spiraglio nella questione. I ricercatori che hanno analizzato i dati raccolti dalle spedizioni di ricerca nel sistema Chamersis si sono trovati di fronte ad un enigma di difficile soluzione; il secondo pianeta potrebbe in fondo non essere così insignificante come si sarebbe portati a pensare: la sottile atmosfera è fortemente ionizzata, a causa degli intensi effetti elettrostatici dovuti all'attrito del silicio per il forte vento.
    Le letture dei sensori sono comunque risultate pulite e consistenti......fatta eccezione per la zona del polo nord; si ritiene però che l'inefficienza delle rilevazioni non sia causata dalla ionizzazione dell'atmosfera, né tantomeno da un qualche tipo di campo di smorzamento che i chamersiani non possono certo generare.
    E tuttavia pare proprio si tratti di un piccolo campo di smorzamento di origini naturali; qualche geologo ha azzardato l'ipotesi che l'effetto sia dovuto ad un'insolita conformazione del campo magnetico del pianeta. Dovremo cercare di dare una risposta anche a questo interrogativo. -

    Quill interruppe il capitano che, a quanto pare, aveva altro da dire:
    - Non è possibile che i chamersiani stiano rivolgendo le proprie attenzioni a un qualche tipo di minaccia aliena che si cela sulla superficie del secondo pianeta del loro sistema?
    Forse, torno a ripetere, si tratta di un gesto puramente dimostrativo..... la difesa del territorio.

    Knight riprese:
    - Alla luce delle informazioni che ci ha fornito il Comando della Flotta Stellare, lei ritiene che i chamersiani siano in grado di rendersi conto di una presenza estranea su un pianeta che non sia quello sul quale vivono?

    Quill:
    - Sarei portato a dire di no, ma non ci scommetterei la mia bottiglia di Whisky di Aldebaran.

    O'Broinn intervenne:
    - Certo capitano, non possiamo dare niente per scontato. La storia è piena di contatti con culture aliene che, agli occhi della Federazione, rappresentavano enormi contraddizioni viventi.
    Ma stiamo tornando al problema originario: non abbiamo informazioni.

    Il capitano continuò:
    - C'è un'altra cosa che dovrei aggiungere: alla luce di qualsiasi eventualità non prevista, la Flotta Stellare stabilisce che spetta unicamente a noi valutare l'applicabilità della Prima Direttiva..... e prendere tutte le decisioni del caso in funzione di tale valutazione.

    Kraar:
    - In parole povere: una grossa gatta da pelare.

    Knight:
    - Ci può scommettere, Numero Uno! Ora.....signor O'Broinn, quanto manca a Chamersis III?

    O'Broinn rispose in pochi attimi:
    - Mantenendo rotta e velocità, circa 9 giorni, signore.

    Knight:
    - Bene. Allora direi che per il momento è tutto. Avremo tutto il tempo di pianificare la nostra linea d'azione e la strategia da adottare per osservare la situazione da vicino senza rischiare di essere individuati. La Flotta ci chiede infatti di mantenere un profilo molto basso, e di evitare a tutti i costi qualsiasi contatto con la popolazione locale. Comunque, in caso di necessità, abbiamo una relazione completa sulla fisiologia di base dei chamersiani; niente di dettagliato, ma che permetterà alla dottoressa Selenjak, nel caso si presentasse la necessità, di alterarci chirurgicamente.

    O'Broinn intervenne timidamente:
    - Scusi signore, ha detto che gli specchi sono stati installati 45 giorni fa. Sono già in funzione?

    Knight rispose:
    - Ah, giusta osservazione signor O'Broinn, grazie.
    - No, in effetti gli specchi non sono ancora in funzione, anche se tecnicamente non sono inattivi: i dati raccolti dagli scienziati della Federazione indicano un continuo accumulo di energia all'interno di ogni singolo congegno; è possibile che la struttura stia caricando un qualche tipo di batteria interna utilizzando l'energia solare. Fatto sta che gli specchi non sono ancora dispiegati; c'è da sperare che questo non accada prima del nostro arrivo, perchè una volta in funzione, Chamersis II esploderà quasi certamente entro un'ora.....forse due.

    Dhek:
    - Un'ultima domanda capitano: perchè noi? Mi sembra che le precedenti missioni della Federazione abbiano raccolto una quantità impressionante di dati sulla civiltà chamersiana. E anche se rimangono ancora lati oscuri, penso che un vascello scientifico potrebbe fare meglio di una nave multi ruolo come la nostra.

    Il capitano attese qualche secondo, quasi sovra pensiero, poi rispose:
    - Ricorda cosa ho detto prima a proposito di Chamersis II e del suo strano campo magnetico?
    Evidentemente la Flotta Stellare vuole una nave di classe Galaxy........ per qualsiasi evenienza.

    - Ora è veramente tutto. Consiglio a tutti di rivedere i dati che la Flotta Stellare ci ha fornito.
    Potete andare.

    I presenti sciamarono fuori dalla Sala Osservazioni. Il comandante Kraar si attardò per parlare al capitano:
    - Lei cosa ne pensa, capitano?

    Knight rispose:
    - Cosa ne penso? Penso che la scomparsa di una civiltà così promettente sarebbe una tragedia difficilmente accettabile.

    il capitano sospirò:
    - La Prima Direttiva, numero uno......la Prima Direttiva! Non scordiamocene mai.

    Entrambi uscirono dalla Sala, che rimase deserta.



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