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DALL'INTERNO di Luigi Russo
22 novembre 1999

    Gli esterefatti membri della squadra di sbarco stavano osservando la "cosa" che il Comandante Quill teneva in mano; dopo un primo fremito, visibile ad occhio nudo, lo strano "alieno" non aveva più dato segni di vita.

    "Lei sta dicendo che... *questo* sarebbe un rappresentante della razza che ha costruito l'installazione nella quale ci troviamo adesso?" L'incredulità traspariva chiaramente dalla voce del Comandante Dhek.

    "Un rappresentante, si..." rispose Quill, sempre continuando a scandire l'alieno con il tricorder; "ma credo che la definizione più calzante sarebbe <<campione>>... dagli ultimi dati del tricorder, i segni vitali si stanno affievolendo molto rapidamente, ed inoltre non ho trovato alcuna traccia di organi o attività anche solo pseudo-cerebrale... ritengo che questo sia una parte dell'entità principale."

    "V-v-vuol d-dire che l'a-a-lieno è sp-p-pezzet-tato quà e là?" chiese O'Broinn, interessato.

    "No, Tenente..." rispose Quill con voce piatta, lasciando cadere la cosa sul pavimento, dal quale venne prontamente assimilata; "si trattava dell'equivalente di un rifiuto organico."

    O'Broinn dovette far ricorso a tutta la disciplina imparata durante l'accademia (e morsicarsi un labbro quasi a sagnue) per non mettersi a ridere sguaiatamente.

    "Secondo i dati del mio tricorder" intervenne Bright; "la fonte delle emissioni di pensiero non si trova molto lontano da... SANTO CIELO!"

    A quella esclamazione, il tricorder di Bright e di Quill si illuminarono come alberi di Natale, iniziando ad emettere una serie di trilli e squittii che non avevano nulla di rassicurante. Quill afferrò il tricorder dalla cintura, ed iniziò a digitare sui minuscoli tasti come se da quello dipendesse la sua stessa vita.

    "Picco d'energia" esclamò; "Onda magneto-termica in collisione con il mantello esterno! Magnitudine 132.231^11 TJoule! Raggiungerà questa installazione in 12 secondi a partire da...ORA!"

    "E' la fine!" si lamentò Bright; "L'intero pianeta sarà disgregato in meno di due minuti! Ma che cosa puòò essere successo?"

    "Sono gli specchi, Tenente..." disse Quill, con voce piatta; "Sono entrati in funzione, e stanno facendo detonare il pianeta." Quill alzò lo sguardo sugli altri; "Sapevo che sarebbe successo. Mi spiace di non aver potuto evitare di coinvolgervi."

    Prima che chiunque avesse tempo di fiatare, il fuoco stellare proveniente dagli specchi scavò la sua via sino al cuore del pianeta... raggiungendo l'installazione.

    Le ultime parole del Comandante Quill vennero accolte con un silenzio innaturale, da parte dei membri della squadra; improvvisamente, l'ombra del Tristo mietitore aveva spalancato le sue ali su ognuno di loro, senza lasciare neppure il tempo di una preghiera.

    I secondi passavano impietosi, ciascuno portando con sé il carico di ricordi di una vita intera, che passava veloce eppure dettagliatissima nelle menti di ognuno, trascinandosi uno dopo l'altro... lentamente... lentamente...

    "S-s-scusate, ma q-q-quanto manca, ancora?" chiese ad un certo punto O'Broinn, con un alito di voce.

    Quill gettò un'occhiata al tricorder, inarcò idealmente un'antenna (avendo indosso la tuta ambientale), e disse; "Mancano... *meno* sette secondi, Tenente... l'onda magneto-calorica dovrebbe aver già raggiunto questa installazione! Non capisco cosa..."

    Le parole di Quill vennero interrotte da una familiare sensazione di formicolio misto ad elettrostatica; di punto in bianco, i membri della squadra si accorsero che i loro corpi stavano venendo lentamente smaterializzati; dopo un attimo, essi scomparvero senza lasciare traccia.

    Quando il trasferimento ebbe termine, la squadra si ritrovò faccia a faccia con il padrone di casa.

    Erano ora in una <<stanza>> approssimativamente circolare, ricolma di ovoidi e parallelepipedi di svariate dimensioni, attaccati alle pateril, al soffitto, persino sul pavimento; cisacuno di questi stava pulsando lentamente e ritmicamente, come se all'interno vi battesse un cuore incandescente. La stanza era pervasa da una fitta nebbia arancione, che non permetteva di vedere oltre una manciata di metri, celando le reali dimensioni dell'ambiente.

    Improvvisamente, il tricorder di Bright prese a trillare, ed il Boliano esclamò; "Ci siamo! La fonte delle emissioni substatiche si trova a tre metri di fronte a noi!"

    Improvvisamente, un impulso subsonico riempì la stanza, facendo risuonare in maniera quasi dolorosa le ossa degli esploratori; immediatamente, la nebbia arancione prese a dirigersi verso il centro della stanza, come risucchiata da esso, ma invece di infilarsi dentro ad una qualche fessura di aspirazione, iniziò a vorticare su sè stessa, formando una sfera di una decina di metri di diametro, come se fosse stata aspirata all'interno di un globo di vetro.

    Nel cuore della sfera nebbiosa, una figura nera ed indistinta rivelò alla squadra che non erano soli.

    "Le emissioni substatiche stanno aumentando! Sono cresciute del 300% e stanno rapidamente aumentando! Rilevo un drastico cambiamento dell'onda portante e della matrice energetica! C'è un aumento del... D.... Da.... DaDaaaDDDAAAA-DDDDDAA-AAA....!!!...!!!" Improvvisamente, il Boliano lasciò cadere il tricorder, irrigidendosi come il ramo secco di un albero, ed inziando a tremare ed ondeggiare, continuando ad emettere suoni inconsulti.

    Il Comandante Dhek avvertì una presenza invisibile sfiorargli la mente con dita di ghiaccio, una sensazione che gli fece rizzare ogni pelo corporeo disponibile, mentre il resto della squadra era visibilmente in preda alla confusione.

    Quasi immediatamente, i phaser vennero estratti e puntati verso la nebbia vorticante, mentre Bright si accasciava a terra e Quill si lanciava sopra di lui brandendo il tricorder, tentando di scoprire cosa stava succedendo al suo sfortunato compagno.

    "No! Fermi! che nessuno faccia fuoco!" la voce di Dhek risuonò come una fucilata, immobilizzando all'istante i membri della squadra che stavano per attaccare l'essere al centro della nebbia.

    "Sta avendo un collasso Psico-motorio-cerebrale! I suoi neuroni stanno venendo sovraccaricati da una fortissima matrice energetica (credo) sub-spaziale! Non posso schermarlo! Se l'attacco non si ferma immediatamente, i danni cerebrali diventeranno irreversibilil!" Quill stava letteralmente gridando nell'interfono, mentre lottava con il suo tricorder per tentare di venire a capo del problema; "Comandante Dhek! E' la stessa matrice di prima! proviene dall'entità al centro della nebbia! Credo che si tratti di un qualche tipo di onda mentale, ma si sta rivelando fatale per il Tenente Bright!"

    Dhek esitò per un paio di secondi, i più lunghi della sua (lunghissima) vita, quindi disse: "L'alieno sta tentando di comunicare con noi; purtroppo la mente del Tenente Bright non è in grado di reggere un tale potenziale..." si guardò rapidamente intorno, valutando i presenti uno ad uno; "Va bene; tenterò io."

    "C-comandante! E' una p-p-p..."

    "Uno dei miei ospiti precedenti era di origine vulcaniana, Tenente O'Broinn; nessun altro dei presenti è in grado di sopportare una comunicazione telepatica di questa potenza. E' l'unica speranza che abbiamo di comunicare prima che l'alieno ci uccida tutti, seppure in buona fede." Bright avrebbe voluto essere il primo a credere alle proprie parole.

    "Qualsiasi cosa voglia fare, Comandante, la faccia subito! I segnali vitali si stanno affievolendo!" La voce di Quill era carica di preoccupazione, chiaramente avvertibile anche attraverso i comunicatori.

    Dhek prese un grosso respiro, concentrandosi per sgomberare la sua mente da ansie e paure, e tentando di richiamare dal profondo della sua memoria collettiva, il ricordo di colui che una volta era stato Satek di Vulcano.

    Il trill si avvicinò quindi alla sfera nebulosa, ed una volta giuntovi, tese le mani davanti a se, penetrando facilmente tra i vapori vorticanti.
    La presenza indistinta all'interno si mosse verso di lui, mentre la sfera nebbiosa si espandeva, inglobando le braccia e parte del casco di Dhek.
    Vi fu un gemito di sorpresa, ed un sussulto da parte del Comandante, poi i membri della squadra di sbarco, poterono udire la voce del trill intonare il mantra di fusione mentale vulcaniana: "La mia mente... nella tua mente. Le nostre menti si uniscono... Noi... Siamo... -[UNO]-." l'ultima parola venne pronunciata da una voce profondamente diversa, metallica, altalenante, priva di intonazioni od espressività, ma tuttavia non artificiale.

    -[Noi comunichiamo attraverso l'ospite esterno/straniero/alieno]-
    -[Noi siamo spiacenti/sorpresi/preoccupati per l'ospite Boliano. Noi ci auguriamo/speriamo/preghiamo che il danno non sia irreversibile.]-

    Sempre tenendo un'occhio alle letture del tricorder, Quill alzò la testa; "Io sono il Tenente Comandante Quill Voorr, della nave U.S.S. "Unicorn", della Flotta Stellare della Federazione Unita dei Pianeti; veniamo in pace."

    -[Noi sappiamo/conosciamo/comprendiamo le vostre identità. Noi siamo Uno.]-
    -[Noi avevamo un compito/incarico/missione. Noi dovevamo osservare/registrare/riferire. Noi siamo rimasti senza energia. Noi abbiamo dormito/pensato/riposato per molto tempo.]-

    "State dicendo che questa installazione era stata impiantata nel sottosuolo di Chamersis II come una stazione di osservazione? Ma chi avevate il compito di tenere controllato? Non abbiamo rilevato presenza ostili di alcun tipo, in questo sistema!"

    -[Noi siamo studiosi/storici/scienziati. Noi non abbiamo nemici. Noi dovevamo osservare lo sviluppo/crescita/evoluzione della forma di vita senziente su Chamersis III. Voi siete stati tratti in inganno. Non esiste alcun Chamersis II. Esiste solo la nostra stazione/impianto/astronave di osservazione.]-

    Per qualche momento, nessuno parlò; poi Quill tornò a rivolgersi all'alieno, seppur con una sfumatura di incredulità nella voce, "Una stazione spaziale grande come un pianeta? Composta di materiale planetario? Vecchia di qualche milione di anni?"

    -[Noi osserviamo/scrutiamo/guardiamo. I pianeti si formano attorno alle nostre stazioni, il tempo passa/scorre/fugge, ma noi ci siamo sempre. La mia missione deve essere considerata fallita/finita/disturbata.]-

    "Un momento; non dovete abbandonare uno studio di ere per colpa nostra; la Federazione è più che disposta a lasciar continuare i vostri studi senza arrecarvi il benchè minimo disturbo! La Prima Direttiva..."

    -[Noi conosciamo la Prima Direttiva/Legge/Regola della Federazione. Il fallimento della nostra missione non dipende da voi. La mancanza di energia/carburante/potenziale ci ha costretti ad addormentarci/porci in stasi/ibernarci sino a quando non fosse stato nuovamente possibile riattivare il supporto vitale. Il segnale di aiuto/soccorso/emergenza è già stato inviato ed ha ricevuto risposta. Noi dobbiamo tornare da dove siamo venuti. Noi lasceremo l'installazione/astronave/stazione dove si trova. Voi tornerete da dove siete venuti.]-

    "Volete lasciare la vostra stazione spaziale in orbita attorno a Chamersis III? Ma è sbagliato! I chamersiani non sono ancora pronti per mettere le mani su di una tecnologia talmente avanzata!"

    -[Non vi è più tempo. Noi siamo dispiaciuti/rassegnati/decisi. Ora dobbiamo andare.]-

    Con queste parole, la sfera vorticante tornò a restringersi, ed il Comandante Dhek si accasciò a terra come un fantoccio di stracci; contemporaneamente, la nebbia arancione parve divenire luminescente, si mise a vorticare ad altissima velocità, quindi si dissolse nel nulla.

    SULLA "UNICORN"

    La console scientifica della plancia, ai cui comandi il Signor Dephisol stava da ben oltre la normale durata di un turno operativo, si illuminò come un albero di natale, e la voce di F'Rann risuonò eccitata nell'aria, <CAPITANO! HO IL SEGNALE! SONO RIUSCITA AD AGGANCIARE I COMUNICATORI DELLA SQUADRA DI SBARCO ALL'INTERNO DI QUELLO CHE UNA VOLTA ERA CHAMERSIS II! POSSO TRASPORTARLI A BORDO!"

    "Signor Dephisol?"

    "Confermo, Capitano. I codici corrispondono, ed il segnale è forte e chiaro. Pare che il campo di smorzamento che ci impediva la comunicazione sia stato disattivato. Sto comunque rilevando della profonde alterazioni nel supporto vitale del Tenente Bright. Temo che le sua condizioni di salute siano critiche."

    "Sala Teletrasporto! Richiamate immediatamente la squadra di sb..."

    "Qui sala numero 3! Il teletrasporto si è già messo in funzione da solo, Capitano!"

    <Dovete sempre fare un romanzo ogni volta che date un ordine!>

    "F'Rann! Esigo che tu smetta di..."

    <Mi sculaccerà la prossima volta, Capitano! La squadra è rientrata, ma il Tenente Bright sta morendo! Ho già allertato l'infermeria! I membri sono stati sottoposti a condizioni sconosciute e potenzialmente pericolose; desidera che li metta temporaneamente in quarantena?>

    Knight sospirò; "Si... è una buona idea. Tenente Dephisol, a lei il comando; io vado alla sala teletrasporto 3."

    "Sissignore"

    <Sissignore! (risatina) finalmente ti ho di nuovo a bordo, Quill!>



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