U.S.S. UNICORN
Ponte di comando
La detonazione di Chamersis II lascio' tutti sbigottiti: un lampo accecante
illumino' a giorno la plancia, e costrinse gli ufficiali piu' sensibili a
coprirsi gli occhi con il palmo della mano.
Pochi istanti, e la calma torno a regnare; gli effetti della sfolgorante
esplosione regredirono in brevissimo tempo, come se, sul visore principale,
la scena fosse stata tramessa al contrario.
Ora, la luce accecante era impressa solo nella retina di chi non aveva
potuto fare a meno di fissarla, mentre la regione di spazio che una volta
ospitava Chamersis II era nuovamente avvolta nell'oscurita' dello spazio
profondo.
Tutti gli Ufficiali presero a fissare intensamente il visore, alla ricerca
dell'immensa nuvola di detriti che una volta aveva costituito un'intera
massa planetaria. Qualcuno di questi doveva essere veramente enorme, e nel
tempo avrebbe seriamente minacciato l'incolumita' del terzo pianeta. La
Unicorn era sufficientemente distante, ma essere travolti dall'esplosione
di un corpo celeste e' un'esperienza che nessuno vorrebbe provare: il
timoniere della nave imposto' immediatamente una rotta di fuga che li
avrebbe ulteriormente allontanati dalla zona, e rimase in fremente attesa
di un ordine del Capitano.
Nulla. Nello spazio non c'era assolutamente nulla.
- Ingrandire, fattore 10. - ordino' Knight.
A 10 ingrandimenti, i presenti notarono la presenza di una nube che tutto
poteva essere tranne che il risultato di una detonazione planetaria. Pareva
una soffice ed ovattata formazione gassosa, estremamente rarefatta ed in
rapido dissolvimento. La scena ricordava la corona di un'eclissi solare.
= C'e' qualcosa che non va. = penso' tra se' e se' il Capitano. Ancora
scosso dagli eventi recenti, e dall'incredibile episodio che aveva visto la
Unicorn protagonista di un intollerabile attacco alle installazioni
chamersiane, si rivolse all'Ufficiale Scientifico.
- Quelli sono i resti di Chamersis II? - chiese, con una punta di
scetticismo.
Dephisol non rispose immediatamente, e gli Ufficiali di plancia
approfittarono della pausa per riprendere a fissare con attenzione il
visore principale. Perche' qualcosa, in effetti, sembrava esserci.
Infine, uno dopo l'altro, i presenti colsero un riflesso fuggente, e poi un
altro, e un altro ancora, fino a quando fu chiaro a tutti che Chamersis II
non era affatto esploso.......o meglio, non come qualcuno si sarebbe
aspettato.
Al centro del visore principale, circondato da una finissima nube di gas e
polveri, giaceva un oggetto sferico nero come la pece, le cui dimensioni
apparenti lasciavano intedere che non doveva essere molto piu' piccolo di
quello che una volta era il secondo pianeta del sistema. Il sole
chamersiano giocava sulla sua superficie liscia, e generava riflessi
bluastri particolarmente vividi ed intensi. A modo suo, il fenomeno era
incredibilmente affascinante; era come osservare una enorme perla nera
incastonata nello spazio, in attesa che il sole le consentisse di sfoggiare
la propria magistrale perfezione.
- Che diavolo e' quello? - chiese a bassa voce il Capitano senza rivolgersi
a nessuno in particolare. Dephisol raccolse la domanda e tento' di dare una
risposta.
- Non credo di essere in grado di dirlo, signore. Tutti i raggi sensori
vengono riflessi. Ho solo una lettura su massa e dimensioni. -
Dephisol tacque, intento nell'analisi dei dati che scorrevano veloci sullo
schermo della sua consolle, e Knight fu sul punto di esortarlo a concludere
il discorso, quando il Filosiano riprese:
- Se questi dati sono esatti, tutto lascia pensare che quel corpo celeste
sia tutto cio' che rimane di Chamersis II spogliato del mantello esterno.
Le letture sono coerenti con questa ipotesi: la nuvola e' composta per il
92% da silicati e per il restante 8% da altri gas presenti nell'atmosfera
del pianeta. Non puo' essere un caso. -
- Sta dicendo che sotto la sabbia, Chamersis II nascondeva quell'oggetto? -
disse Knight indicando il visore principale con un dito.
- A questo punto, mi risulta difficile pensare che Chamersis II fosse un
corpo celeste naturale. Comunque, si', quello e' cio' che resta del secondo
pianeta senza il rivestimento esterno sabbioso che, pare, lo avvolgesse. -
< OH SANTO CIELO, TI RINGRAZIO! ALLORA C'E' LA POSSIBILITA' CHE QUILL E
GLI ALTRI SIANO ANCORA VIVI, E CHE SI TROVINO ALL'INTERNO DI QUELLA COSA! >
disse F'Rann, facendo risuonare la propria voce attraverso gli altoparlanti
della plancia.
< Dobbiamo assolutamente tornare indietro, capitano. Sento che sono ancora
vivi.....anzi.....NE SONO SICURA! >
Una serie di trilli elettronici dalla consolle di navigazione indicarono
che era stata impostata una nuova rotta. Una vibrazione appena percettibile
percorse il pavimento della plancia, indicando che la Unicorn si stava
nuovamente muovendo.
Knight trasse un profondo respiro. Ricordo' a se' stesso che i gentiluomini
non gridano mai, e parlo' con la voce piu' calma e pacata di cui fosse
capace.
- F'Rann, stai mettendo il Tenente Comandante Quill in guai seri, te ne
rendi conto, vero? -
< Capitano, so benissimo che il mio modo di agire puo' non esserle sembrato
appropriato, e mi dispiace profondamente di avere scavalcato la sua
autorita'. Ma ho semplicemente fatto quello che andava fatto per salvare
Quill, Patrick, e gli altri componenti della squadra. Sono ancora vivi,
capisce? > disse l'ultima frase lasciando trasparire un'agitazione ed
un'eccitazione quasi incontenibili.
< e io NON LASCERO' CHE LI ABBANDONIATE!! >
Knight trasse un altro respiro.
- Non li abbandoneremo. La faccenda ha assunto una piega assolutamente
inaspettata, ed e' mia intenzione eseguire tutte le indagini del
caso.......e riportare a casa tutti i membri dell'equipaggio della Unicorn
sani e salvi.
Ora.......ti prego........riconsegnaci la nave e lasciaci svolgere il
nostro lavoro. Ritengo imprudente avvicinarci all'oggetto prima di avere
analizzato con attenzione i pochi dati che i nostri sensori ci permettono
di ricavare, e non ho intenzione di mettere a rischio la nave per un tuo
prurito. -
< PRURITO?? Quill, Patrick e gli altri per lei sono un prurito? >
- F'Rann.....quante missioni di recupero hai diretto nella tua esistenza
senziente? -
< Che domanda e' questa? Io non lavoro per la Flotta Stellare. >
- Appunto. Io invece, e tutte le altre persone qui' con me, siamo stati
addestrati per affrontare situazioni come questa. Sappiamo cosa fare e
come comportarci per ridurre al minimo i rischi. Considera che continuando
con questo atteggiamento stai aggravando la posizione del signor Quill. Ci
sono state gravi violazioni della Prima Direttiva, - Knight alzo'
leggermente la voce e spalanco' di poco gli occhi, - di cui IO dovro'
rispondere in prima persona, ed e' normale che sia cosi': il Capitano e'
sempre responsabile della condotta del proprio equipaggio. Cio' non toglie
che episodi di questo tipo possano minare profondamente un rapporto
professionale. -
< Io sono una forma di vita senziente, Capitano. Solo io sono responsabile
delle mie azioni. Accusate me, non Quill.....ma, per carita', MUOVIAMOCI E
FACCIAMO QUALCOSA!! >
- Continua con questo atteggiamento ed entrambe pagherete le conseguenze
dei tuoi gesti sconsiderati. Ora mi vedi calmo e rilassato, ma ti assicuro
che sono ESTREMAMENTE adirato. Non sfidare ulteriormente la mia pazienza, e
cerchiamo di mantenere un rapporto amichevole; e forse riusciro' ad evitare
la corte marziale per avere fatto fuoco in TERRITORIO NON ALLINEATO
protetto dalla PRIMA DIRETTIVA! - concluse la frase chiudendo i pugni e
digrignando i denti.
< Io cerco solo di salvare delle vite, Capitano. >
- E' quello che cerco di fare anch'io. Ora....ridammi immediatamente il
controllo della nave. -
Trascorsero dieci secondi di silenzio assoluto. La Unicorn continuava a
muoversi verso il misterioso corpo celeste.
- Restituisci il controllo della nave e forse qualcuno se la cavera' con
poco. Non lo ripetero' una terza volta -
< Voglio fidarmi di lei, capitano. Mi dimostri quanto tiene al proprio
equipaggio. > rispose F'Rann riuscendo a celare l'ansia e la concitazione
che fino ad ora avevano caratterizzato le sue parole.
- Capitano, il timone risponde. - disse il navigatore della nave.
- Molto bene. Arresto totale. -
- Arresto totale, si' signore. -
Knight si sedette pesantemente sulla poltona centrale.
- Ora lasciaci lavorare, F'Rann. Ah.......ricordati: un altro numero del
genere e giuro su quanto ho di piu' caro che non la passerai liscia. -
Il Capitano si rendeva conto di quanto in realta' fossero vuote le proprie
minacce di fronte al computer centrale della Unicorn.
< Mmnph! > fu la risposta di F'Rann, la cui piccola icona spari' dal visore
principale.
- CAPITANO! Un oggetto sta uscendo dalla curvatura in prossimita' della
nave. Mio Dio....e' ENORME! - esclamo' l'Ufficiale Tattico.
Knight balzo' nuovamente in piedi, spalancando gli occhi.
- Sullo schermo! -
Uscendo dalla curvatura, fu come se l'oggetto si materializzasse a poche
centinaia di chilometri dalla nave. Come una minuscola formica di fronte a
un palazzo, la Unicorn si trovo' sovrastata dall'enorme massa di un piccolo
pianeta. Accadde tutto talmente in fretta, che molti ufficiali di plancia
furono colti da un improvviso malessere di natura agorafobica, rimandendo
letteralmente allibiti e senza fiato.
- E' veramente enorme!! - disse il Capitano, e pensarono almeno altri tre
ufficiali, fissando sbigottiti l'oggetto nerissimo, percorso da lucenti
riflessi blu elettrico che ne delineavano la sfericita' pressoche'
perfetta.
Ora, il sistema Chamersis poteva vantare ben due, rare, enormi perle nere.
|