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CLIMAX di Paolo Maroncelli
9 novembre 1999

    U.S.S. UNICORN
    Ponte di comando

    La detonazione di Chamersis II lascio' tutti sbigottiti: un lampo accecante illumino' a giorno la plancia, e costrinse gli ufficiali piu' sensibili a coprirsi gli occhi con il palmo della mano.
    Pochi istanti, e la calma torno a regnare; gli effetti della sfolgorante esplosione regredirono in brevissimo tempo, come se, sul visore principale, la scena fosse stata tramessa al contrario.
    Ora, la luce accecante era impressa solo nella retina di chi non aveva potuto fare a meno di fissarla, mentre la regione di spazio che una volta ospitava Chamersis II era nuovamente avvolta nell'oscurita' dello spazio profondo.
    Tutti gli Ufficiali presero a fissare intensamente il visore, alla ricerca dell'immensa nuvola di detriti che una volta aveva costituito un'intera massa planetaria. Qualcuno di questi doveva essere veramente enorme, e nel tempo avrebbe seriamente minacciato l'incolumita' del terzo pianeta. La Unicorn era sufficientemente distante, ma essere travolti dall'esplosione di un corpo celeste e' un'esperienza che nessuno vorrebbe provare: il timoniere della nave imposto' immediatamente una rotta di fuga che li avrebbe ulteriormente allontanati dalla zona, e rimase in fremente attesa di un ordine del Capitano.

    Nulla. Nello spazio non c'era assolutamente nulla.

    - Ingrandire, fattore 10. - ordino' Knight.

    A 10 ingrandimenti, i presenti notarono la presenza di una nube che tutto poteva essere tranne che il risultato di una detonazione planetaria. Pareva una soffice ed ovattata formazione gassosa, estremamente rarefatta ed in rapido dissolvimento. La scena ricordava la corona di un'eclissi solare.

    = C'e' qualcosa che non va. = penso' tra se' e se' il Capitano. Ancora scosso dagli eventi recenti, e dall'incredibile episodio che aveva visto la Unicorn protagonista di un intollerabile attacco alle installazioni chamersiane, si rivolse all'Ufficiale Scientifico.
    - Quelli sono i resti di Chamersis II? - chiese, con una punta di scetticismo.

    Dephisol non rispose immediatamente, e gli Ufficiali di plancia approfittarono della pausa per riprendere a fissare con attenzione il visore principale. Perche' qualcosa, in effetti, sembrava esserci. Infine, uno dopo l'altro, i presenti colsero un riflesso fuggente, e poi un altro, e un altro ancora, fino a quando fu chiaro a tutti che Chamersis II non era affatto esploso.......o meglio, non come qualcuno si sarebbe aspettato.

    Al centro del visore principale, circondato da una finissima nube di gas e polveri, giaceva un oggetto sferico nero come la pece, le cui dimensioni apparenti lasciavano intedere che non doveva essere molto piu' piccolo di quello che una volta era il secondo pianeta del sistema. Il sole chamersiano giocava sulla sua superficie liscia, e generava riflessi bluastri particolarmente vividi ed intensi. A modo suo, il fenomeno era incredibilmente affascinante; era come osservare una enorme perla nera incastonata nello spazio, in attesa che il sole le consentisse di sfoggiare la propria magistrale perfezione.

    - Che diavolo e' quello? - chiese a bassa voce il Capitano senza rivolgersi a nessuno in particolare. Dephisol raccolse la domanda e tento' di dare una risposta.
    - Non credo di essere in grado di dirlo, signore. Tutti i raggi sensori vengono riflessi. Ho solo una lettura su massa e dimensioni. -
    Dephisol tacque, intento nell'analisi dei dati che scorrevano veloci sullo schermo della sua consolle, e Knight fu sul punto di esortarlo a concludere il discorso, quando il Filosiano riprese:
    - Se questi dati sono esatti, tutto lascia pensare che quel corpo celeste sia tutto cio' che rimane di Chamersis II spogliato del mantello esterno. Le letture sono coerenti con questa ipotesi: la nuvola e' composta per il 92% da silicati e per il restante 8% da altri gas presenti nell'atmosfera del pianeta. Non puo' essere un caso. -
    - Sta dicendo che sotto la sabbia, Chamersis II nascondeva quell'oggetto? - disse Knight indicando il visore principale con un dito.
    - A questo punto, mi risulta difficile pensare che Chamersis II fosse un corpo celeste naturale. Comunque, si', quello e' cio' che resta del secondo pianeta senza il rivestimento esterno sabbioso che, pare, lo avvolgesse. -

    < OH SANTO CIELO, TI RINGRAZIO! ALLORA C'E' LA POSSIBILITA' CHE QUILL E GLI ALTRI SIANO ANCORA VIVI, E CHE SI TROVINO ALL'INTERNO DI QUELLA COSA! > disse F'Rann, facendo risuonare la propria voce attraverso gli altoparlanti della plancia.

    < Dobbiamo assolutamente tornare indietro, capitano. Sento che sono ancora vivi.....anzi.....NE SONO SICURA! >

    Una serie di trilli elettronici dalla consolle di navigazione indicarono che era stata impostata una nuova rotta. Una vibrazione appena percettibile percorse il pavimento della plancia, indicando che la Unicorn si stava nuovamente muovendo.

    Knight trasse un profondo respiro. Ricordo' a se' stesso che i gentiluomini non gridano mai, e parlo' con la voce piu' calma e pacata di cui fosse capace.
    - F'Rann, stai mettendo il Tenente Comandante Quill in guai seri, te ne rendi conto, vero? -
    < Capitano, so benissimo che il mio modo di agire puo' non esserle sembrato appropriato, e mi dispiace profondamente di avere scavalcato la sua autorita'. Ma ho semplicemente fatto quello che andava fatto per salvare Quill, Patrick, e gli altri componenti della squadra. Sono ancora vivi, capisce? > disse l'ultima frase lasciando trasparire un'agitazione ed un'eccitazione quasi incontenibili.
    < e io NON LASCERO' CHE LI ABBANDONIATE!! >

    Knight trasse un altro respiro.
    - Non li abbandoneremo. La faccenda ha assunto una piega assolutamente inaspettata, ed e' mia intenzione eseguire tutte le indagini del caso.......e riportare a casa tutti i membri dell'equipaggio della Unicorn sani e salvi.
    Ora.......ti prego........riconsegnaci la nave e lasciaci svolgere il nostro lavoro. Ritengo imprudente avvicinarci all'oggetto prima di avere analizzato con attenzione i pochi dati che i nostri sensori ci permettono di ricavare, e non ho intenzione di mettere a rischio la nave per un tuo prurito. -
    < PRURITO?? Quill, Patrick e gli altri per lei sono un prurito? >
    - F'Rann.....quante missioni di recupero hai diretto nella tua esistenza senziente? -
    < Che domanda e' questa? Io non lavoro per la Flotta Stellare. >
    - Appunto. Io invece, e tutte le altre persone qui' con me, siamo stati addestrati per affrontare situazioni come questa. Sappiamo cosa fare e come comportarci per ridurre al minimo i rischi. Considera che continuando con questo atteggiamento stai aggravando la posizione del signor Quill. Ci sono state gravi violazioni della Prima Direttiva, - Knight alzo' leggermente la voce e spalanco' di poco gli occhi, - di cui IO dovro' rispondere in prima persona, ed e' normale che sia cosi': il Capitano e' sempre responsabile della condotta del proprio equipaggio. Cio' non toglie che episodi di questo tipo possano minare profondamente un rapporto professionale. -
    < Io sono una forma di vita senziente, Capitano. Solo io sono responsabile delle mie azioni. Accusate me, non Quill.....ma, per carita', MUOVIAMOCI E FACCIAMO QUALCOSA!! >
    - Continua con questo atteggiamento ed entrambe pagherete le conseguenze dei tuoi gesti sconsiderati. Ora mi vedi calmo e rilassato, ma ti assicuro che sono ESTREMAMENTE adirato. Non sfidare ulteriormente la mia pazienza, e cerchiamo di mantenere un rapporto amichevole; e forse riusciro' ad evitare la corte marziale per avere fatto fuoco in TERRITORIO NON ALLINEATO protetto dalla PRIMA DIRETTIVA! - concluse la frase chiudendo i pugni e digrignando i denti.

    < Io cerco solo di salvare delle vite, Capitano. >
    - E' quello che cerco di fare anch'io. Ora....ridammi immediatamente il controllo della nave. -

    Trascorsero dieci secondi di silenzio assoluto. La Unicorn continuava a muoversi verso il misterioso corpo celeste.

    - Restituisci il controllo della nave e forse qualcuno se la cavera' con poco. Non lo ripetero' una terza volta -

    < Voglio fidarmi di lei, capitano. Mi dimostri quanto tiene al proprio equipaggio. > rispose F'Rann riuscendo a celare l'ansia e la concitazione che fino ad ora avevano caratterizzato le sue parole.

    - Capitano, il timone risponde. - disse il navigatore della nave.
    - Molto bene. Arresto totale. -
    - Arresto totale, si' signore. -

    Knight si sedette pesantemente sulla poltona centrale.
    - Ora lasciaci lavorare, F'Rann. Ah.......ricordati: un altro numero del genere e giuro su quanto ho di piu' caro che non la passerai liscia. -
    Il Capitano si rendeva conto di quanto in realta' fossero vuote le proprie minacce di fronte al computer centrale della Unicorn.

    < Mmnph! > fu la risposta di F'Rann, la cui piccola icona spari' dal visore principale.

    - CAPITANO! Un oggetto sta uscendo dalla curvatura in prossimita' della nave. Mio Dio....e' ENORME! - esclamo' l'Ufficiale Tattico.
    Knight balzo' nuovamente in piedi, spalancando gli occhi.
    - Sullo schermo! -

    Uscendo dalla curvatura, fu come se l'oggetto si materializzasse a poche centinaia di chilometri dalla nave. Come una minuscola formica di fronte a un palazzo, la Unicorn si trovo' sovrastata dall'enorme massa di un piccolo pianeta. Accadde tutto talmente in fretta, che molti ufficiali di plancia furono colti da un improvviso malessere di natura agorafobica, rimandendo letteralmente allibiti e senza fiato.
    - E' veramente enorme!! - disse il Capitano, e pensarono almeno altri tre ufficiali, fissando sbigottiti l'oggetto nerissimo, percorso da lucenti riflessi blu elettrico che ne delineavano la sfericita' pressoche' perfetta.
    Ora, il sistema Chamersis poteva vantare ben due, rare, enormi perle nere.



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