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COUNTDOWN TO DOOMSDAY di Paolo Maroncelli
27 ottobre 1999

    L'inizio della fine............

    CHAMERSIS III
    Residenza privata del Governatore Delegato

    Le tenebre avvolgevano la citta' da parecchie ore, ormai. Tutto, intorno a lui, pareva esalare spiriti di sconforto e disperazione, e tutti i minuti trascorsi pesavano sulla sua coscienza come macigni scagliati da vette remote; divincolarsi non sarebbe servito a sfuggire alla morsa possente del tempo.......
    ...e dei numeri.

    Il governatore aveva vissuto le ultime vicende con distacco, alienato da tutto e da tutti, e incapace di opporre la benche' minima resistenza. Forse, in futuro, si sarebbe reso effettivamente conto che ogni cosa gli era crollata addosso: disegni, piani e progetti vanificati in pochi attimi; castelli faraonici ridotti in macerie da uno dei piu' violenti terremoti che la sua anima in pena potesse ricordare. Il terreno gli era letteralmente franato sotti i piedi.
    Ma c'era questa storia dei numeri da considerare.............

    Jeer Roines non era piu' Governatore di Ornamio. Giudicato incapace di intendere e di volere, l'Assemblea lo aveva esautorato da ogni carica pubblica. Persino il suo status di membro effettivo dell'Assemblea Consultiva era stato momentaneamente congelato.
    Non c'era stata nessuna battaglia.......il governatore non si era presentato al dibattito, ne' aveva imbastito una difesa. Solo Breni, sua fidata consigliera nel lavoro, e partner affettuosa nella vita privata, aveva tentato di muovere a pieta' i membri dell'Assemblea, pronunciando un'accorata arringa in sua difesa e chiedendo, tra le lacrime, che al proprio amato venisse concessa almeno la possibilita' di curarsi prima di venire privato del lavoro di una vita.
    Un destino beffardo aveva voluto che le vicende del Governatore Delegato di Ornamio e della Presidentessa della Confederazione Gilimiana fossero legate a doppio filo: pareva quasi che Jeer Roines, cadendo, avesse voluto trascinare con se' la presidentessa Rivett che, travolta dall'irruenza di una nuova classe politica emergente e dalla impopolarita' che si era procurata difendendo le posizioni indifendibili dell'amico Jeer, era stata gentilmente ma fermamente invitata a dimettersi. In gioventu', Sensima Rivett avrebbe accettato con entusiasmo di combattere una battaglia cosi' importante e significativa; ma ora, in tarda eta', cio' che realmente le mancava era l'energia e lo spirito della guerriera.
    E cosi' il nuovo, giovane presidente della Confederazione aveva gia' allacciato stretti rapporti con la neo-eletta Governatrice di Ornamio; in questo bizzarro gioco delle parti, tutti tentavano di risolvere la follìa degli specchi in orbita attorno al secondo pianeta.
    Frutto dell'idea di un folle? Nessuno forse lo avrebbe mai saputo, e di certo Roines non avrebbe rivelato nulla di cio' che in realta' aveva in mente al momento della loro installazione.....perche' lui stesso ne era all'oscuro.
    Al momento, non era queste le sue preoccupazioni.
    Tutti quei numeri che gli ballavano in testa iniziavano a farsi piu' insistenti, martellanti e fastidiosi di quasiasi cosa che avesse provato fino a questo momento.

    15...........

    L'ex-governatore balzo' in piedi; barcollo' per qualche istante, non piu' abituato a reggere il proprio peso sulle gambe, e si diresse ondeggiando verso la sala della sua lussuosa residenza privata.
    Urto' un piccolo tavolo di cristallo situato sul lato sinistro del corridoio buio che stava percorrendo a luce spenta, e ignoro' il dolore del taglio che si era procurato, e che gia' iniziava a versare minute gocce di sangue sul parquet. Il piccolo ritratto di Breni posizionato sul bordo del tavolo traballo' per qualche istante e cadde a terra frantumandosi.

    14............

    = Questo non sapevano neanche che ce l'avessi! = disse trionfalmente tra se' e se' mentre, raggiunta la scrivania che decorava l'enorme sala centrale, afferrava qualcosa che pareva nascosto tra il muro e la parete posteriore del mobile antico.
    Scosse la testa per schiarirsi le idee, senza che questa azione sortisse alcun effetto.
    Anzi...come in una boccia di vetro piena di acqua e neve finta, per qualche attimo tutte le visioni riemersero allo stesso momento, e rivide la creatura, il secondo pianeta, l'astronave che per un certo tempo aveva orbitato attorno al pianeta sul quale viveva (perche' di astronave si trattava, di questo era certo), e tutta l'intricata ragnatela di pensieri che aveva preso dimora fissa nella sua mente.....cosi' come questi fastidiosi numeri che sembravano scandire un conto alla rovescia e gli impedivano di concentrarsi.

    13..............

    Afferro' saldamente l'oggetto e se lo poso' sulle ginocchia dopo essersi seduto sul pavimento.
    Era una sottilissima valigetta scura, poco piu' spessa dell'agenda che teneva in bella mostra sulla scrivania. La coccolo' con affetto per qualche attimo, come se il magico oggetto avesse potuto finalmente liberarlo dai tormenti, e infine tento' di aprirla.....senza riuscirvi.

    12...............

    = Dannazione! = urlo' mentalmente. Fece presa con le dita sulla fessura che attraversava la valigia e strappo' violentemente, ma la valigetta non dette nessun segno di cedimento.

    11...............

    In preda alla disperazione piu' cupa, sull'orlo del pianto, si sforzo' affinche' dalla melma di immagini che riempiva il suo cervello, qualcosa di importante riuscisse ad emergere.
    I numeri.....sempre i numeri.........numeri........combinazione, gia', che stupido!
    Passo' le dita sulla parte anteriore della valigetta, e un piccolo display si illumino' di un verde brillante, presentando tre piccoli zeri.
    Oooooh...........ahm......quale era la combinazione?

    234 723 234......no.......

    10.........

    123 211 789.......no, neanche.

    9..........

    835 672 432......no no no.

    8...........

    Oh, che mal di testa!
    - BASTA CON QUESTI MALEDETTI NUMERI!! - urlo' ad alta voce, scagliando la valigetta contro il vetro infrangibile di una delle finestre della stanza.

    7...........

    Si stese a terra abbandonandosi a se' stesso, pregando che questa storia potesse finire, in un modo o nell'altro.

    6..........

    Improvvisamente scatto' a sedere; spalanco' gli occhi come se questo gli fosse servito a vedere meglio e corse a riafferrare la preziosa valigetta. 558 fu la prima cifra digitata.
    L'oggetto emise un debole <beep> elettronico.
    803 fu la seconda.
    Un nuovo <beep> ruppe il silenzio della stanza.
    Infine, Jeer Roines compose tremolando l'ultima cifra:
    385.
    Questa volta il <beep> emesso fu piu' profondo, e accompagnato da uno scatto lievemente metallico. La valigetta si apri' improvvisamente, come se una molla la stesse forzando a rimanere chiusa.
    Davanti agli occhi del governatore, un complesso dispositivo elettronico animava l'interno della valigia con luci lampeggianti e cifre luminose in rapido cambiamento.

    5.............

    Ignoro' ogni dettaglio e prese a concentrarsi sull'unico oggetto del proprio desiderio.

    4.............

    Accanto ad un piccolo schermo visore di color grigio scuro, un pulsante tra tanti, coperto da un cappuccio di plastica trasparente, pareva spiccare per importanza. I suoi occhi lo divorarono rapidamente, e l'indice della mano destra vi si avvento' immediatamente, sollevando il cappuccio e lasciandolo scoperto.

    3.............

    - Chiamata per Breni Paiven. - disse con voce tremolante rivolto all'RP automatico. Il sofisticato congegno compose automaticamente il numero di codice di Breni e prese a squillare a vuoto per almeno dieci secondi.

    2............

    Fino a quando, una voce assonnata rispose:
    - Jeer? Sei proprio tu, Jeer? -
    C'era una certa eccitazione nelle sue parole, e il volto femminile che compariva nello schermo visore dell'RP assunse immediatamente un'espressione dolce, affettuosa e preoccupata allo stesso tempo.
    - Tesoro.......pensavo che non avrei sentito mai piu' la tua voce. Perche' mi stai facendo soffrire in questo modo? - supplico' Breni.

    1.............

    - Breni, - replico' il governatore, - esci fuori e punta il tuo telescopio su Mondove. -
    - Perche'? E' molto freddo stasera, Jeer. - rispose la donna.
    - Tu fallo e basta. - fu la secca replica del governatore.
    - Va bene, va bene. Come vuoi tu. Sto uscendo. -
    Dopo un minuto di silenzio, la voce di Breni torno' a risuonare dall'altoparlante dell'RP del governatore.
    - Fatto. Sto osservando Mondove. Ma, santo cielo, dimentica la storia degli specchi; e' acqua passata ormai! Curati, e cerchiamo di ricominciare una vita normale! Cosa sto facendo qui' fuori?! -

    0

    - Ora lo vedrai. -
    Il dito indice della mano destra scatto' fulmineo sul bottone e lo schiaccio' con violenza.



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