L'inizio della fine............
CHAMERSIS III
Residenza privata del Governatore Delegato
Le tenebre avvolgevano la citta' da parecchie ore, ormai. Tutto, intorno a
lui, pareva esalare spiriti di sconforto e disperazione, e tutti i minuti
trascorsi pesavano sulla sua coscienza come macigni scagliati da vette
remote; divincolarsi non sarebbe servito a sfuggire alla morsa possente del
tempo.......
...e dei numeri.
Il governatore aveva vissuto le ultime vicende con distacco, alienato da
tutto e da tutti, e incapace di opporre la benche' minima resistenza.
Forse, in futuro, si sarebbe reso effettivamente conto che ogni cosa gli
era crollata addosso: disegni, piani e progetti vanificati in pochi attimi;
castelli faraonici ridotti in macerie da uno dei piu' violenti terremoti
che la sua anima in pena potesse ricordare. Il terreno gli era
letteralmente franato sotti i piedi.
Ma c'era questa storia dei numeri da considerare.............
Jeer Roines non era piu' Governatore di Ornamio. Giudicato incapace di
intendere e di volere, l'Assemblea lo aveva esautorato da ogni carica
pubblica. Persino il suo status di membro effettivo dell'Assemblea
Consultiva era stato momentaneamente congelato.
Non c'era stata nessuna battaglia.......il governatore non si era
presentato al dibattito, ne' aveva imbastito una difesa. Solo Breni, sua
fidata consigliera nel lavoro, e partner affettuosa nella vita privata,
aveva tentato di muovere a pieta' i membri dell'Assemblea, pronunciando
un'accorata arringa in sua difesa e chiedendo, tra le lacrime, che al
proprio amato venisse concessa almeno la possibilita' di curarsi prima di
venire privato del lavoro di una vita.
Un destino beffardo aveva voluto che le vicende del Governatore Delegato di
Ornamio e della Presidentessa della Confederazione Gilimiana fossero legate
a doppio filo: pareva quasi che Jeer Roines, cadendo, avesse voluto
trascinare con se' la presidentessa Rivett che, travolta dall'irruenza di
una nuova classe politica emergente e dalla impopolarita' che si era
procurata difendendo le posizioni indifendibili dell'amico Jeer, era stata
gentilmente ma fermamente invitata a dimettersi. In gioventu', Sensima
Rivett avrebbe accettato con entusiasmo di combattere una battaglia cosi'
importante e significativa; ma ora, in tarda eta', cio' che realmente le
mancava era l'energia e lo spirito della guerriera.
E cosi' il nuovo, giovane presidente della Confederazione aveva gia'
allacciato stretti rapporti con la neo-eletta Governatrice di Ornamio; in
questo bizzarro gioco delle parti, tutti tentavano di risolvere la follìa
degli specchi in orbita attorno al secondo pianeta.
Frutto dell'idea di un folle? Nessuno forse lo avrebbe mai saputo, e di
certo Roines non avrebbe rivelato nulla di cio' che in realta' aveva in
mente al momento della loro installazione.....perche' lui stesso ne era
all'oscuro.
Al momento, non era queste le sue preoccupazioni.
Tutti quei numeri che gli ballavano in testa iniziavano a farsi piu'
insistenti, martellanti e fastidiosi di quasiasi cosa che avesse provato
fino a questo momento.
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L'ex-governatore balzo' in piedi; barcollo' per qualche istante, non piu'
abituato a reggere il proprio peso sulle gambe, e si diresse ondeggiando
verso la sala della sua lussuosa residenza privata.
Urto' un piccolo tavolo di cristallo situato sul lato sinistro del
corridoio buio che stava percorrendo a luce spenta, e ignoro' il dolore del
taglio che si era procurato, e che gia' iniziava a versare minute gocce di
sangue sul parquet. Il piccolo ritratto di Breni posizionato sul bordo del
tavolo traballo' per qualche istante e cadde a terra frantumandosi.
14............
= Questo non sapevano neanche che ce l'avessi! = disse trionfalmente tra
se' e se' mentre, raggiunta la scrivania che decorava l'enorme sala
centrale, afferrava qualcosa che pareva nascosto tra il muro e la parete
posteriore del mobile antico.
Scosse la testa per schiarirsi le idee, senza che questa azione sortisse
alcun effetto.
Anzi...come in una boccia di vetro piena di acqua e neve finta, per qualche
attimo tutte le visioni riemersero allo stesso momento, e rivide la
creatura, il secondo pianeta, l'astronave che per un certo tempo aveva
orbitato attorno al pianeta sul quale viveva (perche' di astronave si
trattava, di questo era certo), e tutta l'intricata ragnatela di pensieri
che aveva preso dimora fissa nella sua mente.....cosi' come questi
fastidiosi numeri che sembravano scandire un conto alla rovescia e gli
impedivano di concentrarsi.
13..............
Afferro' saldamente l'oggetto e se lo poso' sulle ginocchia dopo essersi
seduto sul pavimento.
Era una sottilissima valigetta scura, poco piu' spessa dell'agenda che
teneva in bella mostra sulla scrivania. La coccolo' con affetto per qualche
attimo, come se il magico oggetto avesse potuto finalmente liberarlo dai
tormenti, e infine tento' di aprirla.....senza riuscirvi.
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= Dannazione! = urlo' mentalmente. Fece presa con le dita sulla fessura che
attraversava la valigia e strappo' violentemente, ma la valigetta non dette
nessun segno di cedimento.
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In preda alla disperazione piu' cupa, sull'orlo del pianto, si sforzo'
affinche' dalla melma di immagini che riempiva il suo cervello, qualcosa di
importante riuscisse ad emergere.
I numeri.....sempre i numeri.........numeri........combinazione, gia', che
stupido!
Passo' le dita sulla parte anteriore della valigetta, e un piccolo display
si illumino' di un verde brillante, presentando tre piccoli zeri.
Oooooh...........ahm......quale era la combinazione?
234 723 234......no.......
10.........
123 211 789.......no, neanche.
9..........
835 672 432......no no no.
8...........
Oh, che mal di testa!
- BASTA CON QUESTI MALEDETTI NUMERI!! - urlo' ad alta voce, scagliando la
valigetta contro il vetro infrangibile di una delle finestre della stanza.
7...........
Si stese a terra abbandonandosi a se' stesso, pregando che questa storia
potesse finire, in un modo o nell'altro.
6..........
Improvvisamente scatto' a sedere; spalanco' gli occhi come se questo gli
fosse servito a vedere meglio e corse a riafferrare la preziosa valigetta.
558 fu la prima cifra digitata.
L'oggetto emise un debole <beep> elettronico.
803 fu la seconda.
Un nuovo <beep> ruppe il silenzio della stanza.
Infine, Jeer Roines compose tremolando l'ultima cifra:
385.
Questa volta il <beep> emesso fu piu' profondo, e accompagnato da uno
scatto lievemente metallico. La valigetta si apri' improvvisamente, come se
una molla la stesse forzando a rimanere chiusa.
Davanti agli occhi del governatore, un complesso dispositivo elettronico
animava l'interno della valigia con luci lampeggianti e cifre luminose in
rapido cambiamento.
5.............
Ignoro' ogni dettaglio e prese a concentrarsi sull'unico oggetto del
proprio desiderio.
4.............
Accanto ad un piccolo schermo visore di color grigio scuro, un pulsante tra
tanti, coperto da un cappuccio di plastica trasparente, pareva spiccare per
importanza. I suoi occhi lo divorarono rapidamente, e l'indice della mano
destra vi si avvento' immediatamente, sollevando il cappuccio e lasciandolo
scoperto.
3.............
- Chiamata per Breni Paiven. - disse con voce tremolante rivolto all'RP
automatico. Il sofisticato congegno compose automaticamente il numero di
codice di Breni e prese a squillare a vuoto per almeno dieci secondi.
2............
Fino a quando, una voce assonnata rispose:
- Jeer? Sei proprio tu, Jeer? -
C'era una certa eccitazione nelle sue parole, e il volto femminile che
compariva nello schermo visore dell'RP assunse immediatamente
un'espressione dolce, affettuosa e preoccupata allo stesso tempo.
- Tesoro.......pensavo che non avrei sentito mai piu' la tua voce. Perche'
mi stai facendo soffrire in questo modo? - supplico' Breni.
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- Breni, - replico' il governatore, - esci fuori e punta il tuo telescopio
su Mondove. -
- Perche'? E' molto freddo stasera, Jeer. - rispose la donna.
- Tu fallo e basta. - fu la secca replica del governatore.
- Va bene, va bene. Come vuoi tu. Sto uscendo. -
Dopo un minuto di silenzio, la voce di Breni torno' a risuonare
dall'altoparlante dell'RP del governatore.
- Fatto. Sto osservando Mondove. Ma, santo cielo, dimentica la storia degli
specchi; e' acqua passata ormai! Curati, e cerchiamo di ricominciare una
vita normale! Cosa sto facendo qui' fuori?! -
0
- Ora lo vedrai. -
Il dito indice della mano destra scatto' fulmineo sul bottone e lo
schiaccio' con violenza.
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