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IL MINOTAURO di Fabio Patricolo
10 ottobre 1999

    La squadra avanzava in silenzio lungo il corridoio che avrebbe dovuto condurli dal padrone di casa. Bright e il suo tricorder aprivano la fila, mentre O'Broinn manteneva l'ultima posizione.

    L'umidita di quel luogo era eccezionale se paragonata al deserto che li aveva accolti sulla superficie del pianeta. Era evidente che qualcuno aveva 'terraformato' il sottosuolo per impiantare una specie di base... D'altra parte i meccanismi ovoidali di supporto vitale erano segno non dubitabile che una qualche forma di vita intelligente fosse passata di li'...

    Chissa' poi come era fatta questa specie... Dalla forma dei manufatti O'Broinn non riusciva a dedurre alcun plausibile particolare del loro aspetto.... Sperava solo che non fossero ostili. Ma d'altra parte non avevano rilevato la presenza di nessun sistema di difesa o di offesa...
    Nessuna arma, insomma, solo strumenti per il mantenimento della vita, niente che fosse destinato a uccidere. Ma anche queste erano solo congetture: come faceva ad essere cosi' sicuro di non essere sotto il tiro di qualche arma tanto imprevedibile quanto mortale?
    In effetti il loro ospite poteva tranquillamente stare solo aspettando il momento opportuno per colpire la squadra. Forse stava solo scegliendo la sua prima vittima... Chi avrebbe colpito per primo? Se fosse stato tatticamente accorto avrebbe dovuto scegliere proprio lui, visto che chiudeva la fila del gruppo... In questo modo avrebbe potuto tentare di usare l'effetto sorpresa piu' volte...
    L'irlandese degluti', istintivamente guardandosi dietro le spalle.

    Ma forse erano solo timori infondati. Probabilmente l'alieno aveva una tale forza e una tecnologia talmente avanzata che avrebbe potuto colpire tutta la squadra in una volta sola... Magra consolazione davvero...

    Il giovane timoniere continuo' per un bel pezzo a sprofondare nei suoi piu' oscuri pensieri e cattivi presagi, e solo dopo un po' di tempo si accorse che il rumore dei passi dei suoi compagni si era fatto stranamente lontano. Punto' la sua lampada in avanti, cercando di raggiungere il gruppo con il suo fascio di luce, ma non riusci' a superare la pesante oscurita' che gli si era parata davanti...
    "Avranno aumentato il passo..." cerco' di rassicurarsi cominciando a sua volta ad aumentare l'andatura...
    "Mi devo essere distratto... assorto com'ero... e non mi sono accorto che si stavno allontanando..."

    In pochi secondi si ritrovo' a correre.
    Corse per un bel po', ma niente. Il rumore del resto della squadra era scomparso del tutto...
    Senti' il panico montargli dentro... E ora? Se fosse stato in montagna, avrebbe cominciato a soffiare forte nel sui fischiett... La mano destra saetto' a cercare il comunicatore: eccolo il suo fischietto!

    Rinfrancato, schiaccio' il comunicatore e disse:
    "O'Broinn a Dhek! Ehm... credo di essermi... ehm... perso... ehm... E' probabile che sia rimasto indietro. Potreste aspettare mentre vi raggiungo?"
    Come si sentiva stupido! E dire che la squadra faceva affidamento sul suo senso dell'orientamento per tornare indietro... Certamente lo avrebbero rimproverato duramente... per non parlare del fatto che lo avrebbero preso in giro per un bel pezzo su questa storia...
    Comunque l'importante era che la squadra si ricomponesse... per il bene della missione... ehm...

    il comunicatore pero' non gli restitui' null'altro che silenzio. Qualche scarica elettrostatica... e soltanto silenzio.

    "O'Broinn a com. Quill. Risponda...ehm... per favore...." cominciava a sentirsi nuovamente disperato...

    Niente da fare. Sembrava che qualcosa bloccasse il comunicatore, come se ci fosse un dispositivo che disturbava le frequenze di trasmissione.

    L'irlandese si guardo' intorno. Solo roccia e oscurita'... Nessun segno che gli consentisse di capire dove si trovasse. Meno male che la sua torcia non lo aveva abbandonato...

    Valuto' la possibilita' di tornare indietro, ma non gli sembro' una opzione troppo allettante. In fondo non gli sembrava di aver cambiato direzione.... Era sicuro che i suoi amici fossero davanti a lui. Beh... 'quasi' sicuro...

    Ma non aveva molte altre opzioni. Riprese a camminare scandagliando con la torcia ogni cm quadrato di roccia, cercando un segno, una traccia, che gli confermasse di essere sulla pista dei suoi colleghi.

    Camminava da un tempo che gli sembrava interminabile quando giunse in una specie di slargo. Davanti a lui una serie di aperture, una piu' buia di un'altra.
    Sconfortato, O'Broinn si domando' come avrebbe mai potuto scegliere quella giusta! E poi giusta per cosa? Per tornare in superficie? Per ritrovare i suoi compagni? oppure per raggiungere il loro ospite?

    All'improvviso gli sembro' che un'ombra di muovesse all'interno di uno dei tunnel. "Com. Dhek? Sig. Quill?" non era troppo convinto... ma non intendeva nemmeno pensare di aver incontrato il minotauro che abitava quel dedalo di corridoi rocciosi e umidi...

    Un passo alla volta si avvicino' al tunnel in questione. Sempre rifiutando la possibilita' di aver incomtrato uno dei creatori di quella struttura sotterranea... "E' lei sig, Bright?" La luce della torcia cercava disperatamente di farsi strada in quella oscurita' quasi solida, ma riusciva solo a illuminare frammenti della sala, piu' che altro riflessa dalla lucida roccia.

    "Com. Quill?"

    "Sono qui."

    O'Broinn lancio' un grido, voltandosi di scatto e facendo un balzo all'indietro, quando la voce dell'Andoriano risuono' forte ed inaspettata alle sue spalle.

    "Sig. O'Broinn... Tutto a posto?

    "Ehm... si..cioe' no... Voglio dire... Ora che l'ho trovata... cioe' che mi ha trovato..."
    Nel bel mezzo degli inarticolati balbettii che O'Broinn emetteva, l'irlandese fu colto da una preoccupante rivelazione.

    "...com.Quill... Ma se lei e' qui.... Chi e' che ho visto in quel tunnel?" e punto' la sua torcia verso il cunicolo alle sue spalle, dove aveva visto il movimento che lo aveva messo in allarme. Ancora una volta, il raggio di luce non riusci' a passare del tutto attraverso il buio impenetrabile che li circondava, ma questa volta riusci' a illuminare il punto indicato dal timoniere abbastanza da permettere ai due di trovare un pezzo di stoffa marrone strappato da uno spuntone di roccia. Indubbiamente non apparteneva ad un'uniforme federale…



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