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CLANDESTINI di Paolo Maroncelli
21 settembre 1999

    U.S.S. UNICORN
    Ponte di comando

    Il Capitano era rimasto letteralmente sconvolto dall'incredibile situazione che si era creata. Bisognava cercare di rimediare a tutti i costi, altrimenti tutti i delicati equilibri che erano stati stabiliti per il proseguimento della missione sarebbero stati spazzati via da......gia', da cosa?

    Tutti gli occhi del personale di plancia erano puntati verso lo schermo principale, ma l'attivita' continuava ad essere concitata e frenetica, nel tentativo di riconquistare il controllo della nave.

    Qualunque fosse il motivo che aveva portato i potenti motori a impulso della Unicorn ad energizzarsi e a prepararsi alla massima spinta sub-luce che una nave stellare della Federazione fosse in grado di sostenere, l'operazione veniva compiuta senza curarsi di protocolli e misure di sicurezza: il ponte della Unicorn era continuamente scosso da violentissimi sussulti e rombi sordi e profondi, come se la nave stesse cercando di liberarsi da un giogo invisibile per tornare a sfrecciare nello spazio. Tutto il personale operava abbracciando letteralmente la propria consolle, e gli ufficiali che erano rovinati a terra si erano prontamente rialzati ed avevano riguadagnato velocemente la postazione a loro assegnata.

    - ALLARME ROSSO! Tutto il personale ai propri posti! - ordino' il capitano.

    La sirena dell'allarme prese ad echeggiare lamentosa in tutta la plancia, contribuendo a rendere ancora piu' drammatica e concitata la gia' critica situazione.

    Knight non era ancora riuscito a memorizzare i nomi e i volti di tutte le persone imbarcate sulla Unicorn, e forse mai ci sarebbe riuscito, ma quel viso gli era del tutto ignoto. Tanto piu' che era sicuro che l'unico andoriano a bordo della nave fosse il Tenente Comandante Quill.

    La figura che campeggiava sul visore principale aveva chiesto di non essere fermata. Dunque pareva essere lei la causa dei malfunzionamenti nei sistemi di controllo in sala macchine; se non si trattava di qualcuno a bordo della nave, allora qualche agente esterno stava influenzando la Unicorn.

    Il Capitano non riusci' a mantenere la calma, ed ogni frase fu pronunciata a voce alta, con una punta di concitazione che certo non contribui' a placare lo stato d'animo degli altri ufficiali di plancia.

    - F'Rann? Non la riconosco. Si identifichi con grado ed assegnazione! -

    <Ma perche' perde tempo, Capitano? Veloci......veloci........approntate subito una squadra di salvataggio! Quel poveretto.....quei poveretti potrebbero essere feriti, o forse..........o Santo cielo, presto!!>

    - 12 secondi all'attivazione della propulsione a impulso, signore. Rotta impostata per Chamersis II! - disse urlando il timoniere della nave.

    - Diamine, chi ha impostato la rotta? - chiese agitato Knight.

    - Io non.....non saprei, signore, ma non riesco ad effettuare nessuna modifica. Tutti controlli di navigazione sono bloccati! -

    Knight trasse un profondo respiro e riprese a parlare in direzione del visore principale senza riuscire a calmare il tono della propria voce. Chi diavolo era quel sabotatore? E di chi stava parlando?
    E se non si fosse trattato di un sabotatore, ma.....di un contatto esterno di un qualche tipo, qualcuno talmente potente da mettere in ginocchio i sistemi di controllo della Unicorn? Qualcuno che forse era coinvolto profondamente nella missione che l'equipaggio della nave stava tentando di portare a termine?

    - Plancia a Sala Macchine. Pronti a disattivare i sistemi di contenimento del collettore principale al mio comando; voglio una disgregazione controllata dei condotti periferici, ma tentate di salvaguardare i condensatori centrali. Escludete tutte le procedure automatiche e procedete in manuale! -

    - Ricevuto, signore! - rispose la voce del responsabile della sala macchine attraverso l'interfono.

    <NO, PAZZO! Non potremo piu' salvarli! Ma che razza di persona e'!!>
    L'andoriana pareva in preda ad una crisi isterica.

    La nave fu scossa da un tremito piu' violento degli altri, e il tenente Dephisol fu sbalzato dalla propria consolle e ando' a cadere violentemente a terra. Il Capitano dovette serrare le mani attorno ai braccioli della propria poltrona.

    - Sono una persona che non tollera intrusioni e imposizioni di alcun tipo. Cessate ogni attivita' di controllo nei confronti della nave e potremo parlare! -

    - 6.....5.....4......- scandi' il timoniere.

    - Sala Macchine: al mio via! - urlo' Knight agli altoparlanti.

    <VA BENE, VA BENE!! SI FERMI!>

    Vibrazioni e scossoni smisero di martoriare la plancia, e l'illuminazione torno' a farsi forte e intensa.

    - Sala Macchine a plancia. Abbiamo di nuovo il controllo della propulsione, Capitano! -

    - Confermato, signore. Il timone risponde. - ribadi' il timoniere.

    Piu' di una persona trasse un profondo respiro di sollievo, e qualcuno si trovo' sudato e tremante.

    Knight si alzo' in piedi, mentre la luce dell'allarme rosso continuava a pulsare lungo le pareti della plancia, e si rivolse al visore principale.

    - Sono il Capitano Edward Knight, della nave stellare....... -

    < ......della Federazione Unicorn. Si', lo so, lo so! Vede che stiamo perdendo tempo??!> rispose lo strano volto dell'andoriana. Pareva estremamente agitata.

    Knight tento' di mantenere la calma. - Con chi sto parlando? -

    <L'ho gia' detto, mi chiamo F'Rann, e sto tentando di farle capire che il Tenente Comandante Quill e' in grave pericolo!!>

    Il Capitano non aveva idea di cosa stesse parlando, ma il fatto che l'andoriana conoscesse Quill e facesse cenno ad una situazione di pericolo lo impose a riflettere seriamente sull'accaduto.

    - Signor Peters, notizie dalla squadra del Comandante Dhek? - chiese rivolto all'ufficiale tattico che aveva sostituito Krugar.

    - No signor..........aspetti un attimo! Ricevo una segnalazione di soccorso dal computer di bordo della Shyron Yurik. -
    Il tenente Peters scorse velocemente il testo della comunicazione e i dati telemetrici che erano stati trasmessi, poi riprese:
    - La navetta ha perso ogni contatto con la squadra di sbarco da 60 minuti, e sta subendo gli effetti di una violenta perturbazione atmosferica che ha indebolito gli scudi e ha provocato danni seri agli stabilizzatori.
    Scudi al 23% e riserve energetiche al 10%, in rapida diminuzione.
    Stando alle stime del computer, se la squadra non tornera' alla nave entro 23 minuti, la Shyron Yurik non sara' piu' in grado di ripartire, signore. La richiesta di soccorso e' prioritaria. -

    <PRESTO, non c'e' tempo da perdere. La squadra sul terzo pianeta se la puo' cavare benissimo anche senza la Unicorn in orbita!>

    = Ma come fa a sapere cosi' tante cose sull'equipaggio e sulla missione? = si chiese Knight, perplesso e preoccupato.

    - Signor Dephisol, la sua analisi. - chiese il Capitano al filosiano, che pareva non aver subito nessun danno fisico dall'urto violento contro il pavimento della plancia.
    - E' molto probabile che sia in atto una violenta tempesta di sabbia sulla superficie di Chamersis II, nella posizione designata per lo sbarco. D'altro canto, i modelli atmosferici elaborati dal computer lasciavano chiaramente intendere che fenomeni di questo tipo potessero essere piuttosto frequenti. Purtroppo, e' molto probabile che una tempesta di queste dimensioni possa proseguire ancora per parecchie ore, signore. -

    - Signor Peters? - disse Knight rivolto all'ufficiale tattico.
    - In queste condizioni, fare scendere una nave di recupero sarebbe pericoloso e potenzialmente inconcludente, signore. -

    <LO RIPETO: STATE PERDENDO TEMPO!!>

    Knight ignoro' l'andoriana.
    - Lo credo anch'io. - fu la sua risposta al tenente Peters. - Dobbiamo effettuare il recupero in prima persona. -

    Il Capitano attivo' il proprio comunicatore: - Knight a Krugar. -
    La voce del tenente Krugar risuono' dagli altoparlanti della plancia.
    - Qui' Krugar. -
    - Qual e' l'attuale situazione della squadra di sbarco? -
    - Ci accingiamo a lasciare il centro operativo per la vicina metropoli, signore. [Nota: questo post ha luogo pochi minuti prima de "Le luci della citta'", quando Newport & co. non sono ancora giunti a Vengim] -
    - Qualche altro problema con la fauna locale? -
    - No, signore. La situazione e' sotto controllo. -
    - Bene. Purtroppo abbiamo una situazione di emergenza su Chamersis II. Dopo lo sbarco, si e' interrotta ogni comunicazione con la squadra di ricognizione, e la Shyron Yurik e' in balia di una violenta tempesta che potrebbe seriamente danneggiarla. Siamo costretti a fare rotta per il secondo pianeta, nella speranza di poter recuperare squadra e navetta. Dica al tenente Newport che mi dispiace rischiare di vanificare la splendida manovra che ci aveva consentito di arrivare fin qui' senza destare il minimo sospetto; speriamo che i locali non siano in grado di rilevarci. Nel frattempo, avete i piu' ampi poteri decisionali. Tutto chiaro? -
    - Certo signore. Faremo del nostro meglio. -
    - Mi fa piacere sentirglielo dire, tenente. Knight, chiudo. -

    Il capitano si asciugo' una goccia di sudore con la manica della giacca e si rivolse al timoniere della nave:
    - Tracci una rotta per Chamersis II. -

    Il giovane timoniere fisso' sbigottito la propria consolle. - Ehm, e' gia' impostata, signore. -
    - Credevo che il timone fosse tornato sotto il suo controllo. -
    - Si', ma la rotta si e' nuovamente impostata........signore. -

    Sul visore principale, F'Rann aveva un'espressione truce e pareva voler fulminare Knight con lo sguardo.

    - D'accordo, guardiamarina. Massimo impulso. -
    - Massimo impulso, si' signore. -

    La Unicorn effettuo' qualche rapida manovra di allineamento: la sua enorme stazza ruoto' su se stessa di 90 gradi, spinta dai violenti getti dei reattori di manovra, e i motori a impulso, energizzati al massimo delle loro possibilita', catapultarono la nave in avanti. Un osservatore esterno l'avrebbe vista schizzare a folle velocita', bruciando migliaia di chilometri in pochi attimi.

    F'Rann aveva assunto un'espressione esasperata e adirata allo stesso tempo.
    < Chiedo scusa, ma non e' la stessa cosa che avevo intenzione di fare io? Con la differenza che ABBIAMO PERSO MOLTISSIMO TEMPO!! >

    - Cessare allarme rosso. - ordino' il capitano, per poi tornare a sedersi sulla poltrona centrale.
    - F'Rann, mi ascolti con attenzione, perche' voglio risposte precise a domande precise:
    1. Come e' riuscita ad ottenere il controllo della mia nave?
    2. Come fa a conoscere tanti particolari sul suo equipaggio e sulla sua missione?
    3. Dove si trova in questo momento? -

    F'Rann emise un sospiro e levo' gli occhi al cielo.

    <Io penso che dovrebbero essere altre le domande che dovrebbe porsi in questo momento, ma se proprio vuole continuare a perdere tempo con me anziche' studiare una tecnica per salvare la squadra di sbarco, rispondero' a tutto con una sola risposta:
    sono un'intelligenza artificiale, e in questo momento dimoro sulla Unicorn, all'interno del nucleo di elaborazione principale del computer. Anzi, a dire il vero sono io il computer!>
    F'Rann termino' la frase strizzando un occhio.

    Knight trasecolo'.
    - Che cosa?? -
    <E' proprio come le ho detto, Capitano. E mi dia pure del tu.>

    Il capitano balzo' nuovamente in piedi.
    - Signor Dephisol, cosa significa questa storia? -
    - Non saprei proprio signore. Qui' risulta tutto in ordine. Il computer risponde ed e' perfettamente funzionante. -
    <Certo che e' perfettamente funzionante, ci mancherebbe altro! Anzi, forse funziona meglio!>

    - Cioe'.......lei........tu stai dicendo che sei un'intelligenza artificiale, e che in questo momento hai il controllo di ogni sistema automatizzato della Unicorn? -

    <Esatto. Perche' non rendermi utile in qualche modo? Tralasciando il fatto che senza il mio aiuto avreste sicuramente avuto qualche.....difficolta' in piu'!> disse F'Rann esibendo un debole sorriso.

    - Signor Dephisol! - disse nuovamente Knight con una punta di isterismo. Il povero filosiano non aveva mai smesso di battere le dita sulla propria consolle, e per la prima volta da quando aveva preso servizio in plancia rispose con voce affannata:
    - Si', si', sto controllando, capitano! Vedo se un diagnostico di basso livello riesce a individuare qualcosa. -

    <Perche' e' cosi' agitato, Capitano. La mia presenza e' un beneficio reciproco: ora la Unicorn ha un computer migliore, e io posso godere del contatto con forme di vita organiche, e della compagnia del mio caro Quill.>

    - Gia', Quill. Lo hai nominato in prima persona, qualche attimo fa. Che rapporti hai con il Tenente Comandante Quill? -

    <Oh, beh, semplicemente, e' il mio creatore! A dire il vero non e' stato lui a definire per primo i miei algoritmi, ma e' sicuramente merito suo se ora posso pensare, giudicare, apprezzare, amare, gioire, arrabbiarmi, e tutte quelle belle cose che solo un essere senziente puo' fare.>

    - Dunque sei qui' per merito suo? -

    <Indubbiamente, capitano.>

    Knight dilato' le narici e si rabbuio'.

    <E' una persona eccezionale, e io gli devo tutto. Non riesco a immaginare la mia vita senza di lui. Dovete salvarlo!>

    - Non ti preoccupare, faremo di tutto affinche' la squadra di sbarco possa tornare sulla nave sana e salva. -
    Knight si fermo' per qualche attimo a riflettere fra se' e se', e riprese:
    - F'Rann, se hai accesso alle banche dati della nave saprai che la Federazione Unita dei Pianeti riconosce ad ogni forma di vita artificiale senziente gli stessi diritti di cui gode qualsiasi altra forma di vita organica. Devo ammettere che.....e' un piacere fare la tua conoscenza, ma devo chiederti di ripristinare immediatamente la funzionalita' nominale del computer della nave. -

    F'Rann assunse un'espressione sinceramente stupita.
    <E perche'? Tutto funziona alla perfezione, no?>

    - Veramente......no. Non mi piace che qualcuno prenda il controllo della nave senza la mia autorizzazione. -

    <Ma era una situazione di emergenza! Lei non ha forse fatto quello che volevo fare io?>

    - Ma IO sono il capitano, e sono io a prendere le decisioni e ad assumersene le responsabilita'. Se qualunque membro dell'equipaggio imponesse le proprie decisioni sugli altri, sarebbe il caos. Devo ribadire la mia richiesta. -

    <Beh, francamente credo che questo potrebbe essere traumatico per i sistemi della nave. Ormai sono quasi tutti ricalibrati per rispondere ai miei stimoli con le dovute specifiche; riprsitinare le vecchie funzionalita' richiedera' tempo, durante il quale l'efficienza dei sistemi sara' ridotta. Ora come ora, non possiamo permettercelo.>

    = Santo Cielo! Questo e' intollerabile! = penso' il capitano.
    Si sedette nuovamente sulla poltrona centrale e respiro' a fondo per fare chiarezza nella propria mente.
    - D'accordo. La situazione rimane inalterata fino a quando l'emergenza non sara' risolta. Poi, ne riparleremo........con te e con il Tenente Comandante Quill! -

    <Bene. Mi sembra un persona ragionevole, dopotutto. Ora concentriamoci sulla squadra di sbarco.>

    La Unicorn, nel frattempo, sfrecciava verso Chamersis II.



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