Mentre un silenzio imbarazzato scendeva pietoso sul discorso saltellante
di O'Broinn, Quill si mosse verso l'umano, ed appoggiò una mano sulla
spalla del confuso timoniere; "L'umiltà è una virtù preziosa, da
ammirare e rispettare in qualsiasi razza senziente, Tenente O'Broinn..."
disse Quill, con una voce pacata e conciliante del tutto nuova per lui;
"Ma ogni cosa ha un limite, olte il quale diviene eccessiva, e quindi
nociva; se lo ricordi." Alzò quindi lo sguardo verso il resto della
squadra; "A questo punto, mi pare assodato che ci troviamo all'interno
di un ambiente artificiale, la cui funzione ed i cui costruttori ci sono
per ora ignoti..." Quill venne interrotto da un perplesso Bright;
"Domando scusa, Comandante Quill, ma c'è qualcosa che non riesco a
capire..." Bright stava fissando intensamente il suo tricorder, puntato
in direzione di uno dei grandi ovoidi sparsi per quello che O'Broinn
aveva chiamato "il cunicolo"; lo scienziato Boliano stava facendo
oscillare il tricorder dall'alto verso il basso, digitando di tanto in
tando qualcosa sulla piccola tastiera; "Sto tentando di analizzare
questi manufatti, ma i dati che ne ricavo mi paiono strani."
Quill si piazzò di fianco a Bright, e sfoderò a sua volta il tricorder,
sondando l'ovoide a lui più vicino; "Ah." disse dopo qualche secondo,
"Interessante."
"le spiacerebbe interessare anche noi, Comandante Quill?" disse Dhek,
con un misto di impazienza e piccatezza nella voce.
"Quello che ha lasciato perplesso il Tenente Bright, Comandante, è la
composizione di questi strani manufatti, che contrariamente a quanto
sembri a prima vista..." mentre diceva queste parole, Quill si era mosso
verso uno degli ovoidi, ed ora vi erra a pochi centimetri di distanza;
illuminato dalle torce del resto della squadra, alzò una mano guantata,
e colpì l'ovoide un paio di volte, provocando non il suono cupo e
rimbombante che tutti si aspettavano, data la grandezza del manufatto e
l'ampiezza della camera, ma un rumore ovattato, appena percettibile,
quasi avesse colpito una parete di gommapiuma; "Contrariamente a quando
sembri a prima vista, dicevo, non sono solidi."
NEL FRATTEMPO, SULLA SUPERFICIE DEL PIANETA
< - 00:00:03 >
< - 00:00:02 >
< - 00:00:01 >
< - 00:00:00 >
Finalmente l'attesa era finita.
Con l'ultima energia residua, la "Shyron Yurik" aprì un canale di
comunicazione d'emergenza verso la "Unicorn", trasmettendo i dati al
massimo della potenza rimasta.
<COMUNICAZIONE DALLA NAVETTA "SHYRON YURIK" ALLA NAVE MADRE "UNICORN".
SEGNALE DI PERICOLO. SEGNALE DI PERICOLO. PERSO OGNI CONTATTO CON LA
SQUADRA DI SBARCO. CONDIZIONI CLIMATICHE CRITICHE. RISERVE DI ENERGIA
AL 10% IN RAPIDA DIMINUZIONE. RICHIESTA DI SOCCORSO. RIPETO. RICHIESTA
DI SOCCORSO.>
MEZZO SECONDO DOPO, ALL'INTERNO DEL COMPUTER DELLA "UNICORN"
Il tempo si trascinava, per F'Rann.
Lenti e maestosi come ghiacciai, i secondi passavano, ciascuno lungo
come una vita.
F'Rann sorvegliava, computava, ma soprattutto aspettava.
Ad un certo punto, i sistemi di comunicazione ricevettero un segnale.
Era debole e disturbato, ma ancora inteleggibile. Proveniva dalla
superficie di Chamersis II. <Proviene da Quill!> l'associazline fu
immediata per F'Rann, e l'entità che era si era sostituita al computer
di bordo della nave si precipitò a leggere il messaggio, mentre ogni
cellula di gel-pack stava ribollendo d'impazienza.
Il segnale non era di Quill! Era un segnale automatico, lanciato dalla
"Shyron Yurik"!
Era... il segnale... il segnale di...
F'Rann urlò.
UNA FRAZIONE DI MICROSECONDO DOPO, SUL PONTE DELLA "UNICORN"
Per quanto sapesse essere poco consono al suo grado, il Capitano Knight
stava sonnecchiando.
Da molte ore non succedeva nulla che esulasse dalla solita routine, e
qualle lunga attesa stava iniziando ad annoiarlo in maniera
preoccupante.
La "Unicorn" stava placidamente orbitando intorno a Chamersis III, e
tutto quello che potevano fare, era aspettare che una delle due squadre
di sbarco di decidesse ad inoltrare un rapporto.
Per l'ennesima volta, Knight si trovò a fantasticare riguardo ad una
lunga sessione sul ponte ologrammi, quando la nave sussultò come una
balena fiocinata.
Il personale in piedi rotolò urlando per tutto il ponte, mentre le luci
tremolavano e lampeggiavano, ed il visore principale sostituiva il
panorama di Chamersis III con uno sfolgorio multicolore.
Knight si trovò istantaneamente sveglio, senza più alcuna traccia di
torpore, e per di più, ben abbrancato alla sua poltrona. "Che succede?"
sbraitò, con una voce forse un attimino più alta di quanto volesse.
"La nave non risponde più!" Il timoniere stava digitando frenetiche
sequenze di comandi sulla sua console, apparantamente senza risultato.
"Non mi risponde! ho perso il controllo!"
"Capitano, sto rilevando attività all'interno della sala motori. I
generatori di potenza ed i motori ad impulso stanno eseguendo la
procedura di energizzazione d'emergenza. Se continua così, tra 15.3
secondi la "Unicorn" attiverà la propulsione al massimo impulso.
Nonostante la situazione caotica, la voce del Filosiano era calma e
controllata, identica a quando snocciolava i rapporti di routine.
"COSA?" il Capitano ativò il suo comunicatore; "Sala motori! Che state
facendo? Interrompete subito l'erogazione d'energia!"
"Non possiamo, Capitano! I sistemi non rispondono! Non riusciamo a
fermarli!"
"Ci stiamo muovendo!" la voce del timoniere era quasi isterica; "La nave
si sta muovendo, Capitano! Non riesco a controllarla! Il timone non
risponde!"
Knight guardò istintivamente lo schermo principale; a tratti, tra un
baluginare di colori astratti e l'altro, la maestosa sfera di Chamersis
III, stava scivolando di lato... velocemente.
"Sala macchine!"
"Si, Capitano!"
"Interrompete immediatamente l'erogazione d'energia! fate saltare il
collettore principale se necessario, ma fermate la nave!"
"Capitano! Se danneggiamo il collettore principale, non saremo più in
grado di muoversi per parecchie ore!"
"Fatelo, vi dico!"
"Ai suoi or..."
< NO! > la voce risuonò in tutta la nave, immobilizzando il già
stupefatto equipaggio ed il personale di plancia a metà delle loro
preoccupazioni.
< La prego, Capitano, non lo faccia! La prego, la prego! >
Sul ponte, decine d'occhi si stavano guardando intorno; "Chi sta
parlando?" chiese Knight, rivolto all'aria.
Improvvisamente, lo schermo principale mostrò l'immagine di un'andoriana
immersa in un caledoscopico sfondo colorato e cangiante.
Il volto dell'Andoriana sembrava teso e preoccupato, sull'orlo delle
lacrime.
<Il mio nome è F'Rann, Capitano... Non mi fermi, la scongiuro! E' una
questione di vita o di morte!>
|