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UN CONSIGLIO DA (UN) AMICO di Luigi Russo
11 giugno 1999

    Quill prese con una mano lievemente incerta il bicchiere contenente il liquido azzurro, e ne sorseggiò un poco. "Credo che possa servirsi, Tenente.", disse.

    "Grazie... la mia Guinness va più che bene" O'Broinn cercava di rilassarsi il più possibile, ma lo stress per la manovra appena effettuata e il fatto di trovarsi davanti ad un ufficiale superiore, non lo aiutavano affatto.... Ed era anche sicuro che Quill se ne rendeva perfettamente conto....

    "Cosa posso fare per lei?" cercò di nascondere la tensione.

    Ancora una volta, Quill aprì la bocca per rispondere, ma la voce femminile si intromise nel discorso;

    <Ti sarei molto grata se badassi tu a lui, mentre sarete via dalla nave!> Il volto di Quill si rabbuiò, mentre con un ultimo sorso posava il bicchiere vuoto sul piano di cristallo; "Posso sapere che intenzioni hai?" disse, con voce alquanto dura, rivolgendosi all'aria.

    Improvvisamente, lo schermo del terminale si accese, e il volto di una giovane andoriana ne apparve.

    <Mi sto solo preoccupando per te, Quill... credevo di fidassi dell'Umano...>

    O'Broinn era rimasto con il bicchiere in mano e le labbra a metà strada verso il bordo di vetro. Con chi diavolo stava parlando l'andoriano? Non riusciva a capire perché il tono di Quill fosse così gelido nei suoi confornti, non gli aveva fatto nulla di male, dopotutto...

    Stava quasi per replicare stizzito (per quanto ne fosse capace), quando si rese conto che la rabbia di Quill non era diretta a lui, ma allo schermo del computer, o meglio, alla figura che era apparsa nello schermo.

    Voleva fare tante domande, ma era talmente sorpreso che non poté fare nient'altro che continuare a reggere il suo bicchiere, indeciso se bere oppure lasciar perdere definitivamente....

    "Ti rendi conto dei rischi che mi stai facendo correre, F'Rann? Questo potrebbe costarmi la carriera!" Quill, più che arrabbiato, pareva stressato, come se da qualche tempo un pensiero lo preoccupasse costantemente.

    <Il Tenente O'Broinn è diverso dagli altri.> disse la ragazza, guardando il giovane timoniere con un sorriso; <Di lui ci possiamo fidare. Non è vero, tenente?>

    Sentirsi chiamare in causa da quella figura sconosciuta, lo risvegliò dalla sua apatia... ma fu come se lo avessero preso alle spalle, perché non riuscì ad evitare di far cadere quasi metà della birra mentre cercava di posare il bicchiere sul tavolo lì vicino...

    "S-s-sì... in genere mi c-considerano affidabile.... M-ma poi di cosa... di che diavolo stiamo parlando... Oddio... Forse dovrei chiedere con chi... che... insomma cos'è quella cosa lì?" chiese alla fine rivolto a Quill.

    Il volto della giovane andoriana virtuale si imbronciò; <Umph! Bella considerazione! Grazie tante! Dopo tutto quello che ho fatto per aiutarvi nelle vostre astruse manovre di avvicinamento! Tzè!> Così dicendo, la ragazza voltò la testa da un lato.

    "(Sigh.) Tenente O'Broinn... le presento F'Rann. Lei è... ecco... una mia amica... per così dire."

    O'Broinn quasi non aveva ascoltato le parole dell'andoriano... Quando la donna sullo schermo aveva fatto riferimento alla manovra di avvicinamento, nella mente dell'irlandese era scattata come una molla...

    Mentre era nel ponte ologrammi, mentre provava e riprovava la maledetta manovra Newport (ormai l'avrebbe ricordata sempre così), quella sensazaione di essere seguito da vicino, di avere gli occhi di qualcuno che vigilavano sui suoi errori... ERA LEI!... era lei che lo aveva rassicurato mentre sconsolatamente lasciava il ponte ologrammi dopo l'ennesimo fallimento....

    ERA LEI! era sempre lei che lo aveva aiutato durante la manovra anticipando così bene le sue mosse alla consolle di navigazione.... era.. "....il computer di bordo...." mormorò quasi impercettibilmente.

    Il volto della ragazza tornò a guardare O'Broinn, con espressione battagliera; "Umph. I miei processi cognitivi sono dalle 2^15 alle 2^17 volte più veloci dei tuoi, entità biologica. In fondo, tu non sei...>

    "Ora basta, F'Rann! Non diventare sgarbata, per piacere!"

    Il volto nello schermo si raddolcì; <Le chiedo scusa, Tenente O'Broinn... posso chiamarti Patrik?>

    "No che non puoi, F'Rann! Devi sempre rispettare i gradi!" Scattò Quill.

    <Ma io non faccio parte della flotta stellare!>

    Quill alzò gli occhi al cielo (tutti e 4), mentre F'Rann tornava a voltarsi verso O'Broinn; <Allora? Pace?>

    Non lo avrebbe mai creduto possibile.... Si sentiva in colpa.... Lui... un essere umano che si sentiva in colpa per aver maltrattato una...una..una..macchina... se lo avesse raccontato ai suoi amici di Dublino gli avrebbero riso dietro...

    "Va bene... pace... Anzi... credo che ti...le..insomma mi scuso... non dovevo essere così maleducato.... In fondo non ti...non so bene con cosa..chi...sto parlando... dovevo fare più attenzione...." si passò una mano sul viso. Cominciava a sentire i sintomi di una fortissima emicrania....

    Fu Quill a prendere la parola; "F'Rann è una A.I. : Un'Intelligenza Artificiale sviluppatesi intorno al nucleo di un programma di compagnia... credo che abbia ereditato un carattere un attimino troppo premuroso, nei riguardi degli altri..." Quill scoccò un'occhiata d'intesa a F'Rann, che gli rispose con una smorfia.

    "Ora, mi... anzi, ci diresti per quale motivo hai deciso di rivelarti? Tu sai, che se il Capitano venisse a scoprire che ho messo a repentaglio l'integrità elettronica della nave mi manderebbe in una miniera vita natural durante, no?"

    <Io non farei mai nulla che potesse nuoverti, Quill... E' solo... Il tenente... volevo dire, Patrik mi è sembrata la persona più adatta, a bordo, ad accettarmi.> F'Rann guardò nuovamente O'Broinn... uno sguardo intenso, questa volta; "Presto tu scenderai su quell'orribile planetoide con Quill, Patrik, ed io non potrò seguirvi... volevo raccomandarti di non lasciarlo da solo, e di badare sempre che...>

    "Ehi! Aspetta un secondo, F'Rann! io posso cavarmela da solo, sai?"

    <Ne sei proprio sicuro, Quill?> rispose la ragazza. Nella mente di Quill, le immagini della profezia scorsero vivide come fiamme.

    Quill abbassò gli occhi.

    "Ehm" tossì O'Broinn "scusate se vi interrompo... ma... questa volta...ehm.. F'Rann, credo che ti sia preoccupata eccessivamente: avevo già promesso al Com. Quill che l'avrei seguito come un'ombra.... Non c'era certo bisogno che anche tu...ehm... me lo raccomandassi.... Anzi... ne avevo anche già parlato al Capitano." il viso del giovane irlandese diventò improvvisamente rosso fuoco, mentre lanciava un'occhiata discreta all'andoriano, per cercare di carpire una sua reazione al fatto che O'Broinn aveva parlato col Capitano delle sue preoccupazioni...

    "Comunque" riprese poi crecando di far finta di niente "non è mica detta che saremo io e Quill a scendere su quel pianeta... ci sono anche altri ufficiali qualificati per la missione..."

    <Volevo comunque sentirtelo dire. Ora sono un pò più tranquilla.>

    "Tenente O'Broinn..." disse Quill, dirigendosi verso la porta d'uscita; "Ora che abbiamo rincuorato la nostra premurosa... ospite..., sarà meglio che la metta al corrente delle procedure standard di una missione del genere; non credo lei abbia una grande attitudine alle missioni scientifiche in pianeti alieni, giusto?"

    "Giusto...." sospirò O'Broinn, rendendosi conto che quello che stava dicendo il comandante era perfettamente vero e che era anche il suo maggior timore: non riuscire ad essere d'aiuto... anzi magari essere più un peso che altro. "saro molto lieto di ascoltare tutto quanto possa dirmi su questo tipo di missioni.." aggiunse mentre si alzava per raggiungere l'andoriano.

    "Ma ripeto..." e questo lo disse più per lasciarsi aperto un piccolo spiraglio per continuare a sperare "è probabile che non saremo né io né lei a scendere su quel pianeta...." Lanciò uno sguardo a Quill e poi a F'rann, entrambi silenziosi. Deglutì rumorosamente e poi disse con tono incerto "....Almeno potrei avere un'altra Guinness, prima?"

    Una risata argentina provenna dallo schermo del terminale, mentre il replicatore tornava nuovamenta alla vita; <Tutto quello che vuoi, Patrik! Ma fai attenzione... ho sintetizzato dell'alcool etilico autentico, nelle vostre bevande...> F'Rann sembrava al settimo cielo.

    "Me ne sono accorto." disse Quill, anche lui un poco più sereno; "E mi stavo giusto chiedendo come mai da qualche tempo in qua, il cibo era finalmente accetabile... Finirai per farci divantare l'equipaggio più grasso della Flotta Stellare, testa dura!"

    Per tutta risposta, F'Rann fece la lingua a Quill, poi scomparve.

    Quill si voltò verso O'Broinn; "Lei finisca con calma la sua bevanda, Tenente... nel frattempo, io preparerò un programma didattico er noi due nella sala ologrammi 3. Mi raggiunga quando lo riterrà opportuno." detto questo, uscì dalla porta.

    O'Broin guardò la sua Guinness ancora quasi tutta nel bicchiere...

    Non aveva mai desiderato tanto che una bevanda non finisse mai....

    Terminata quella... avrebbe invece dovuto fare i conti con un'altra missione decisamente rischiosa e di cui non sapeva prativcamente nulla...

    Sospirò.... "Ma chi me l'ha fatto fare...." poi, con piglio tra il deciso e il rassegnato, bevve d'un fiato la sua birra, e posò il bicchiere sul piano del replicatore.... Attraversò di corsa la porta gridando (un po' troppo alto secondo gli standard federali, ma doveva essere effetto dell'alcool) "Com. Quill! Mi aspetti sto arrivando!"

    Mentre O'Broinn si lanciava attraverso la porta d'uscita, una voce sussurrò, all'interno della stanza; <Lo affido a te, Patrik...>

    F'Rann poteva solo sperare che il giovane umano l'avesse udita.



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