"C-certo, Signore. C-come posso a-aiutarla?"
"Mi segua. Le illustrerò il piano d'azione che seguiremo." Detto questo,
l'Andoriano si voltò ed iniziò a dirigersi verso il turboascensore.
Dopo un attimo d'esitazione, O'Broinn si affrettò a seguirlo.
Per tutto il tragitto all'interno del turboascensore, Quill rimase muto
e serafico come un Pensatore Filosiano, mettendo non poco a disagio il
giovane Umano; disagio che si rinforzò quando le porte del
turboascensore si aprirono nel ponte sul quale si trovava l'alloggio di
Quill.
%Qualcosa mi dice che non sarà una formale chiaccherata...% pensava
O'Broinn, adombrandosi; %Mi auguro che non abbia notato i miei scarsi
risultati al simulatore... dopotutto la manovra l'ho eseguita alla
perfezione, no?" ma più ci pensava, meno "perfetta" gli appariva la sua
performance, ingigantendo ogni minimo scossone alla stregua di un
disastro.
Il brusco sbalzo di temperatura scosse O'Broinn dai suoi pensieri;
l'alloggio del Comandante Quill era freddo... freddo ed avvolto in una
penombra che stridette come un coltello su una lavagna, al contatto con
la personalità solare di O'Broinn.
"Luce." Ordinò Quill; "T°c 24°C."
<TRLING!> Normalmente, il computer accusava la ricezione di un ordine
mediante un segnale sonoro, ma questa volta, il classico <BRLIP!> fu
sostituito da un suono più melodico, simile ad un accordo d'arpa.
Nel giro di pochi secondi, la penombra scomparve, sostituita da una luce
calda e morbida, ed un soffio d'aria tiepida e lievemente profumante
d'erba appena tagliata accarezzò O'Broinn, facendolo fremere.
Anche Quill parve accorgersi del cambiamento, ma il lieve inarcarsi di
una delle sue antenne denotava una contenuta perplessità.
<Gradisce qualcosa di fresco da bere, Tenente O'Broinn?> Una voce
femminile, gentile e melodiosa, anche se inequivocabilmente artificiale,
riempì l'aria tra i due ufficiali.
nell'udire la voce, O'Broinn fu ovviamente colto alla sprovvista, ma
solo fino ad un certo punto (dopotutto, era nell'alloggio privato del
capo programmatore...), ma rimase francamente sorpreso quando vide il
Comandante Quill fare quasi un salto all'indietro, ed irrigidirsi come
un gatto che rizza il pelo, con gli occhi (tutti e quattro) spalancati
dallo stupore.
"Uhm... C-c'è qualcosa che n-non va, Comandante?" chiese timidamente,
perplesso. Quill aprì la bocca per rispondere, quando un lieve ronzìo ed
uno scintillare, avvertirono i due che il replicatore aveva appena
materializzato qualcosa.
<Questo dovrebbe essere di vostro gradimento.> disse la voce.
I due ufficiali, uno più a disagio dell'altro, si diressero verso il
replicatore. Sul lucente piano cristallino, stavano due bicchieri: uno
basso e largo, di forma ottagonale, e contenente un liquido azzurro
brillante, l'altro di forma più classica, ricoperto da un sottile strato
di brina ghiacciata, che si stava già trasformando in minuscole
goccioline, pieno sino all'orlo di una bevanda nera come il petrolio, e
dalla ricca schiuma dorata.
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