Post precedente: "Il destino di Kraar"Post successivo: "Segreti"Primo post della missione: "Specchi di sabbia - parte I"Ultimo post della missione: "La fine"Missione precedente: "Base Stellare 137: Un Nuovo Inizio"Missione successiva: "Centro Medico Triven Soth"Apre una pagina adatta alla stampaPagina stampabile MISSIONE: Specchi di sabbia
 22 
CAMBIAMENTI di Paolo Maroncelli - Fabio Patricolo - Luigi Russo - Marco Dalmonte - Aristide Gorizia
21 aprile 1999

    U.S.S. UNICORN
    Ponte di comando, ore 18.20

    Il viaggio nel turboascensore fu rapidissimo; la cabina rallentò fino a fermarsi e le porte si spalancarono, rivelando l'ambiente caldo e confortevole della plancia di comando.
    Il capitano, scuro in viso, riguadagnò la poltrona centrale, che il Tenente Comandante Dhek aveva prontamente liberato.
    Tutto il personale di plancia lanciava occhiate discrete a Knight, e stentava a trattenere l'apprensione e la curiosità; Dhek, in particolare, aveva ripreso la propria postazione alla consolle operativa, ma si aspettava le parole del capitano da un momento all'altro.

    - Signor Dhek, rapporto. - chiese Knight.

    Era lui l'ufficiale più alto in grado, e l'assenza del comandante Kraar esaltava le responsabilità che le funzioni di Secondo Ufficiale comportavano.

    - Niente da riferire, capitano. Procediamo a curvatura 7 verso il sistema Chamersis. Tempo stimato di arrivo, 59 ore. Tutti i sistemi sono operativi e funzionanti. - fu la risposta asciutta e decisa del tenente comandante Dhek; evidentemente il trill aveva ben presente il peso della propria responsabilità.

    Knight deluse le aspettative di chi si aspettava un aggiornamento sulle condizioni di Kraar, e attivò il proprio comunicatore:
    - Plancia a Sala Macchine. -

    La voce dell'ingegnere capo risuonò in plancia attraverso l'interfono:
    - Quì Newport. -
    - Come vanno le cose laggiù, tenente? -
    - Tutto tranquillo, capitano; io e la mia squadra stiamo lavorando alle modifiche di cui abbiamo discusso poco fa in Sala Riunioni. Renderle operative non sarà un problema. -
    - Ottimo. Siamo in grado di mantenere un ritmo più sostenuto? -

    Il personale tecnico che in quel momento prestava servizio in Sala Macchine osservò l'espressione del tenente Newport: chino sul grande pannello di controllo che occupava buona parte della sala, l'ingegnere abbandonò la propria attività e raddrizzò la schiena; lanciò uno sguardo d'intesa ai propri colleghi di lavoro e lasciò affiorare un sorriso a trentadue denti sul volto:
    - I limiti indicati nelle specifiche di questo magnifico reattore sono ancora molto lontani, capitano! -
    Mentra parlava, Newport indicò con un cenno della mano che qualcuno prendesse posto ad uno dei pannelli diagnostici; credeva di sapere quello che sarebbe successo......

    Knight riprese immediatamente a parlare, senza pause né esitazioni:
    - Bene. Knight, chiudo. -

    La voce del capitano pareva fredda e spenta, quasi che un grosso peso gravasse sul suo spirito e lo affaticasse.
    - Signor O'Broinn, acceleriamo a curvatura 8 punto 5. Attivare. -

    = Si comincia a ragionare = fu la frase che attraversò la mente di buona parte del personale tecnico che, in Sala Macchine, alternava il proprio sguardo tra le consolle diagnostiche e il nucleo di curvatura, il quale ora aveva preso a pulsare con vigore.

    - Tempo stimato di arrivo? - chiese Knight al giovane timoniere della nave.
    - A curvatura 8.5.....30 ore e 28 minuti, signore. -

    = Poco più di un giorno. Dovremo compiere uno sforzo notevole per completare le modifiche ai sistemi. =

    Il capitano attivò ancora una volta l'interfono:
    - Knight a comandante Quill. -
    - Dica pure, signore. - rispose l'andoriano.
    Il tono della sua voce stupì non poco il capitano: pareva calma e rilassata, mentre Knight si sarebbe aspettato un Quill cupo e schivo; avrebbe avuto molte cose da chiarire con lui, ma quello non era proprio il momento adatto. Si ripromise di chiedere spiegazioni prima che la missione fosse entrata nella fase operativa.
    - Anticiperemo il nostro arrivo al sistema Chamersiano di almeno 29 ore, e temo di dovere chiedere a lei e alla sua squadra di accelerare i tempi per l'effettuazione delle modifiche che avevamo concordato. -
    - Uhmmm....va bene, capitano. Non ci dovrebbero essere grossi problemi. - disse l'andoriano con orgoglio.
    - Ottimo, e...........mi raggiunga in Sala Tattica, per favore. -
    Quill rimase in silenzio per qualche secondo, poi rispose:
    - Vengo subito, signore. -
    - Bene. Knight, chiudo. -

    Il capitano attese qualche attimo e si rivolse al tenente comandante Dhek, ma parlò a voce alta così che anche il resto degli ufficiali di plancia potesse sentire:
    - Purtroppo il disturbo del comandante Kraar è molto serio; serio al punto da non essere curabile con i mezzi attualmente a nostra disposizione. Si tratta di una recrudescenza della spiacevole esperienza che il comandante ha affrontato durante l'ultimo incarico di questa nave. Il dottor Selenjak è piuttosto ottimista sulle possibilità di guarigione, ma ha sottolineato la necessità di un intervento specializzato che solo un centro medico può offrire. La strada a nostra disposizione è obbligata: in questo momento il comandante Kraar è in stasi, e vi rimarrà fintanto che la Unicorn potrà fare ritorno in territorio Federale, a missione conclusa. -

    Lasciò trascorrere qualche secondo, affinché tutti i presenti potessero assimilare le sue parole; si alzò in piedi e si avvicinò alla consolle operativa, alla quale sedeva il tenente comandante Dhek. Gli poggiò una mano sulla spalla e si rivolse direttamente a lui:
    - Mi segua in Sala Tattica, signor Dhek. -
    - Sì, signore. - rispose il trill senza esitazione, lanciando un'occhiata ad un ufficiale che in quel momento occupava la postazione scientifica di poppa, e che si mosse per sostituirlo alla consolle.

    Prima di muoversi verso la Sala Tattica, il capitano scrutò con una rapida occhiata tutto il personale di plancia, valutando mentalmente nomi, gradi e caratteristiche personali. Il suo sguardo si posò infine sul timoniere della nave; lo squadrò per qualche attimo, poi abbozzò un sorriso e si rivolse a lui con aria amichevole:
    - Tenente O'Broinn.......a lei il comando. -
    L'irlandese assunse un'espressione stupita, ma non ebbe tempo per fare o dire nient'altro, dal momento che il capitano e il comandante Dhek stavano già raggiungendo la soglia della porta che conduceva in Sala Tattica.

    Deglutì rumorosamente e con passi lenti e misurati abbandonò la consolle di navigazione per raggiungere la poltrona centrale, sulla quale si adagiò timidamente.
    Da quella posizione la plancia aveva un aspetto completamente diverso...........

    [O'Broinn] Non era la prima volta che gli capitava di sedere su quella poltrona. Era già capitato qualche tempo prima, e ugualmente Patrick si sentì emozionato e un po' spaesato.
    La grandezza dell'incarico era tale da annebbiargli i sensi: ogni suono, ogni sguardo ogni contatto tattile era come a sé stante, staccato dal resto del corpo. Non aveva più un organismo unitario, ma organi separati e indipendenti, che comunicavano le loro sensazioni in maniera non organizzata, come se ignorassero ciascuno l'esistenza dell'altro.

    In questo caos dei sensi, O'Broinn era tuttavia consapevole del fatto che la sua reazione era spropositata rispetto alla reale importanza del fatto.
    In quei pochi minuti in cui il Capitano fosse stato assente non avrebbe dovuto fare proprio nulla: solo osservare e registrare... eventualmente segnalando le anormalità in modo che tutti gli ufficiali superiori potessero intervenire e guadagnare i loro posti in plancia.

    Si tese al pensiero di essere l'orecchio e l'occhio del Capitano, al momento. Si impettì scoprendo che da lui, anche se per poco, dipendeva la sopravvivenza della nave. Sorrise pensando al fatto che il Ten. O'Broinn, semplice timoniere, potesse essere il custode della sicurezza della USS Unicorn...

    Il sorriso che gli era spuntato in viso, morì rapidamente quando il pensiero corse a chi davvero era stato il responsabile della Sicurezza della Unicorn nei momenti di maggiore crisi.
    La mano destra strinse inconsapevolemnte il bracciolo della poltrona, mentre la sinistra furtivamente recuperava dalla tasca della sua uniforme un piccolo oggetto metallico.
    O'Broinn quasi si sorprese quando vide cosa la sua mano aveva tirato fuori da quella tasca...
    Osservò a lungo i riflessi di quell'oggetto prima di prendere una decisione che forse gli avrebbe creato qualche problema.

    Quasi nascondendosi agli occhi degli uomini che in quel momento occupavano la plancia, il timoniere indossò l'argenteo orecchino che gli era stato consegnato dopo la morte di Shyron.
    Non sapeva perché, ma sentiva che quel piccolo gesto gli avrebbe dato un po' più di sicurezza in sé stesso....

    Si guardò intorno timoroso... Poi, improvviso come un raggio di sole in una giornata di pioggia, un pensiero fece capolino nella sua coscienza, accompagnato da un lieve sorriso impertinente:

    "...e se pure qualcuno dicesse qualcosa sul mio.... nuovo look.... be'...che vada pure al diavolo!"

    [Quill] Quill rimase perplesso par alcuni istanti, dopo aver terminato di parlare con il capitano... da un rapido calcolo mentale, l'anticipazione di 29 ore sulla tabella di marcia, implicava forzatamente il superamento della velocità di curvatura 5, e seppur conoscesse assai poco il suo nuovo capitan, Quill immaginava che non fosse cosa che avrebbe fatto alla leggera.

    "A quanto pare, sono atteso dal Capitano", disse, rivolgendosi alo staff della sezione scientifica; "mi auguro di non metterci molto, ma nel caso, ripongo la mia fiducia nelle vostre capacità collettive, per la ricalibrazione del computer principale, in vista del nostro mascheramento proprio sotto il naso dei Chamersiani. Quando tornerò dalla convocazione, voglio trovare tutti quanti i valori di emissione elettromagnetica dei sistemi informatici di bordo ben al di sotto del limite che vi ho dato." Con queste parole, uscì dalla sezione scientifica, e si diresse verso il più vicino turboascensore.

    "Plancia." disse. Dopo alcuni istanti, stava sfrecciando in direzione dell'ufficio privato del capitano.

    "Ho una brutta sensazione..." mugugnò, mentre saliva i ponti interni.

    <SPECIFICARE NATURA DELLA SENSAZIONE NEGATIVA.> La voce del computer di bordo, fece sobbalzare Quill, che si stava immergendo nei suoi pensieri.

    "Parlavo in maniera figurata, cervellone cervellotico! Ho come l'impressione che il Capitano non mi abbia convocato per darmi una promozione..."

    <IPOTESI ACCETTABILE. IL MASSIMO GRADO RAGGIUNGIBILE PER LA FIGURA DELL'UFFICIALE SCIENTIFICO, E' TENENTE COMANDANTE. PER POTER ACCEDERE AI GRADI SUPERIORI...>

    "Conosco alla perfezione il regolamento per ciò che riguarda i gradi, computer, Grrrazie! Ti ho mai detto che hai la tendenza a sottolineare le cose ovvie?"

    <17 OSSERVAZIONI IN PROPOSITO GIA' SULLA SCHEDA.>

    "Io e te dovremo fare un bel discorso, computer..." disse Quill, mentre il turboascensore si fermava, e le porte si aprivano sul ponte di comando.

    "...Più tardi, se sarò ancora in carica."

    [Knight] Il capitano raggiunse la propria scrivania e si sedette sulla comoda poltroncina; gettò una rapida occhiata ai PADD che giacevano ordinatamente sul ripiano e scostò con un gesto garbato il terminale, affinché nulla si frapponesse fra lui e chi gli sarebbe seduto di fronte.

    Il comandante Dhek aveva un'aria serissima, e Knight non si fece ingannare dalla giovane età del suo attuale ospite. Dhek aveva vissuto in prima persona una serie di eventi chiave nella storia della Federazione, dalla conferenza di Camp Khitomer alla battaglia di Wolf 359; probabilmente aveva visto partire l'Enterprise di James Kirk!
    Il capitano era certo che l'enorme esperienza accumulata dal proprio Secondo Ufficiale avrebbe potuto essere messa a buon frutto in una situazione di emergenza.

    - Si sieda pure, Tomeron. Ma desidero aspettare il comandante Quill prima di venire al punto. -

    Dhek sedette alla poltrona vuota di fronte alla scrivania e prese ad osservare le stelle attraverso la finestra dello studio, mentre il capitano afferrò uno dei PADD e, dopo averlo fissato per qualche attimo, iniziò a picchiettare le dita sulla sua superficie liscia.

    Il trillo elettronico della porta distolse entrambi dalle proprie meditazioni.

    - Avanti. - disse Knight, attivando automaticamente il congegno di apertura.
    Il comandante Quill, immobile sulla soglia, salutò cortesemente entrambi gli occupanti dello studio ed entrò, lasciando che le porte si richiudessero alle sue spalle.
    Dhek realizzò di aver occupato l'unica poltrona di fronte alla scrivania del capitano, escludendo il divanetto accanto alla parete posteriore, e decise di alzarsi in piedi affiancandosi al proprio collega andoriano. Anche Knight pensò che sarebbe stato più opportuno alzarsi, e i tre si trovarono in piedi, a poca distanza l'uno dall'altro.

    - Vi starete chiedendo il motivo per cui ho convocato entrambi; è strettamente correlato con la situazione del comandante Kraar. -

    Knight mosse qualche passo e si lasciò la scrivania alle spalle.

    - La nave ha bisogno di un Primo Ufficiale; soprattutto in situazioni come quella che ci accingiamo ad affrontare, dove i contorni della missione sono nebulosi e indistinti, e l'equipaggio è investito di ampi poteri decisionali. In casi come questi, è estremamente importante che l'autorità sia equamente distribuita, per permettere a più soggetti di esprimere il proprio punto di vista in maniera efficace e compiuta. Non ho mai conosciuto un capitano della Flotta Stellare che non abbia commesso errori, e che abbia preso, sempre ed in ogni situazione, la decisione giusta. -

    Dhek e Quill ascoltavano con attenzione. L'andoriano sfruttò la breve pausa nel discorso del capitano per sottolineare il proprio assenso:
    - Sono d'accordo, signore. -

    Knight rivolse a Quill un'occhiata d'intesa e riprese immediatamente:
    - Se, come è ovvio, la scelta deve essere effettuata tra gli ufficiali che attualmente prestano servizio sulla nave, voi siete senza ombra di dubbio i migliori candidati, in quanto maggiormente qualificati fra gli ufficiali più alti in grado. -

    Dhek e Quill avevano alle spalle troppi anni passati tra le stelle per arrossire o imbarazzarsi come cadetti neo-diplomati, o per esibire orgoglio e autocompiacimento sicuramente inopportuni.
    - Capisco, capitano. - disse il trill anticipando il proprio collega.

    - Ma il posto è uno solo, e voi siete due! -
    L'aria era troppo pesante, e Knight tentò di sdrammatizzare con una frase leggermente scherzosa.
    - Quale criterio utilizzereste per la scelta? -

    Quill e Dhek si guardarono velocemente in viso, e fu il trill a dare una risposta sicura e senza esitazioni:
    - Credo che vada sicuramente tenuta in considerazione l'anzianità di servizio, capitano. E' molto importante che il Primo Ufficiale goda di un buon livello di affiatamento con il resto dell'equipaggio, a mio parere. -

    Knight rivolse lo sguardo al tenente comandante Quill:
    - Dunque il candidato sarebbe lei, comandante. -
    - Accetterò di buon grado ogni sua decisione; sappia che le responsabilità non mi spaventano, signore. - rispose Quill.
    - Già. Se c'è una cosa che il capitano della sua vecchia nave mi ha fatto notare, è che lei è una persona molto sicura di sé; in fondo McGuinness ha sempre apprezzato questa sua qualità, anche se spesso non lo ha dato a dimostrare. - aggiunse Knight sorridendo.

    Poi tornò a rivolgersi ad entrambi:
    - Ma ci sono anche altre valutazioni che non possono passare in secondo piano. Oltre che di un Primo Ufficiale, la nave ha bisogno di un ottimo Ufficiale Scientifico........quale è lei, signor Quill; temo che le due assegnazioni potrebbero risultare incompatibili. Il problema invece non si porrebbe con il comandante Dhek, che già ricopre un incarico operativo con eventuali mansioni di comando. -
    Knight si rivolse direttamente al trill:
    - Per lei si tratterebbe di salire uno scalino in un ambito che già le appartiene. So che il comandante Quill comprende le mie motivazioni. -
    - Ma certo, capitano. - si affrettò ad aggiungere l'andoriano.

    Knight riprese:
    - E comunque, penso sia chiaro che l'assegnazione è temporanea. Al nostro ritorno sarà il Comando della Flotta Stellare a valutare la situazione, nella malaugurata ipotesi che il recupero del comandante Kraar sia più lento del previsto. -

    - Lei è d'accordo, signor Dhek? -
    - Certo, signore. Accetto con piacere, e spero di riuscire a gestire nel migliore dei modi le maggiori responsabilità che mi troverò ad affrontare. -

    [Quill] Quill si rivolse al Trill (Dio mio, che orrendo gioco di parole! ^_^) "Non sottovaluti le sua capacità, Comandante: la sua superiore esperienza, derivata dalla sua unica condizione di Trill, la rendono senza dubbio l'elemento più consono per ricoprire l'attuale ruolo. Sono fiducioso che avrà bisogno di una quantità minima di aiuti (sotto forma di consigli, naturalmente) esterni, rispetto ad un ufficiale che non abbia seguito la scuola di comando, quale avrei potuto essere io.

    Poi, rivolgendosi al capitano, disse: "Ritengo che la sua decisione sia stata molto logica, funzionale, ed efficiente, Capitano...
    Ciononostante, la mia presenza in questo colloquio parrebbe superflua, avendo lei preso la sua decisione prima di convocarci... Posso formulare l'ipotesi che lei abbia qualche cos'altro da riferirci?

    [Dhek] Il capitano era certo che l'enorme esperienza accumulata dal proprio Secondo Ufficiale avrebbe potuto essere messa a buon frutto in una situazione di emergenza.
    - Si sieda pure, Tomeron. Ma desidero aspettare il comandante Quill prima di venire al punto. -
    Dhek sedette alla poltrona vuota di fronte alla scrivania e prese ad osservare le stelle attraverso la finestra dello studio, mentre il capitano afferro' uno dei PADD e, dopo averlo fissato per qualche attimo, inizio' a picchiettare le dita sulla sua superficie liscia.


    Il trill era incerto. Si domandava se la sua convocazione e quella del Comandante Quill avesse a che fare con quanto era accaduto al Comandante Kraar o con qualche nuova informazione riguardante la missione che il capitano avesse voluto comunicare strettamente a loro. O forse c'entrava quanto era accaduto al Tenente Krugar...
    Ascoltò in silenzio il rumore delle unghie del Capitano ticchettare sulla superficie di plexiglass del tavolo e si sorprese a pensare che era una delle abitudini (tic nervosi diceva lui) che aveva anche Shari...

    Il trillo elettronico della porta distolse entrambi dalle proprie meditazioni.

    <....snip.......>

    - Ma il posto e' uno solo, e voi siete due! - L'aria era troppo pesante, e Knight tento' di sdrammatizzare con una frase leggermente scherzosa.
    - Quale criterio utilizzereste per la scelta? -
    Quill e Dhek si guardarono velocemente in viso, e fu il trill a dare una risposta sicura e senza esitazioni:
    - Credo che vada sicuramente tenuta in considerazione l'anzianita' di servizio, capitano. E' molto importante che il Primo Ufficiale goda di un buon livello di affiatamento con il resto dell'equipaggio, a mio parere. -


    "Non molto logico proporre un metodo che avvantaggerebbe solo il proprio rivale per una promozione" lo rimproverò senza alcun risentimento la voce vulcaniana che albergava da tempo nella testa del trill. "Non logico.. a meno che non sia proprio questo l'obiettivo: evitare la promozione.."

    Knight rivolse lo sguardo al tenente comandante Quill: - Dunque il candidato sarebbe lei, comandante. - - Accettero' di buon grado ogni sua decisione; sappia che le responsabilita' non mi spaventano, signore. - rispose Quill.
    - Gia'. Se c'e' una cosa che il capitano della sua vecchia nave mi ha fatto notare, e' che lei e' una persona molto sicura di se'; in fondo McGuinness ha sempre apprezzato questa sua qualita', anche se spesso non lo ha dato a dimostrare. - aggiunse Knight sorridendo.

    "E' andata!" echeggiò una voce nel cervello di Dhek. I lineamenti del trill si rilassarono un poco dopo le parole del capitano, che parevano aver assegnato a Quill la promozione.

    Poi il capitano torno' a rivolgersi ad entrambi:
    - Ma ci sono anche altre valutazioni che non possono passare in secondo piano. Oltre che di un Primo Ufficiale, la nave ha bisogno di un ottimo Ufficiale Scientifico........quale e' lei, signor Quill; temo che le due assegnazioni potrebbero risultare incompatibili.
    Il problema invece non si porrebbe con il comandante Dhek, che gia' ricopre un incarico operativo con eventuali mansioni di comando. -
    Knight si rivolse direttamente al trill: - Per lei si tratterebbe di salire uno scalino in un ambito che gia' le appartiene. So che il comandante Quill comprende le mie motivazioni. -
    - Ma certo, capitano. - si affretto' ad aggiungere l'andoriano.

    "Cosa?" pensò il trill. Era stato completamente spiazzato. Tutto era accaduto così in fretta, così inaspettatamente che la rivelazione lo travolse con tutta la sua forza. "Ha scelto me.."

    Knight riprese:
    - E comunque, penso sia chiaro che l'assegnazione e' temporanea. Al nostro ritorno sara' il Comando della Flotta Stellare a valutare la situazione, nella malaugurata ipotesi che il recupero del comandante Kraar sia piu' lento del previsto. Lei e' d'accordo, signor Dhek? -
    - Certo, signore. Accetto con piacere, e spero di riuscire a gestire nel migliore dei modi le maggiori responsabilita' che mi trovero' ad affrontare. -


    Cosa poteva dire, d'altronde? Era quello che aveva aspettato da tempo, era la promozione (temporanea) che gli avrebbe aperto le porte per la carriera diplomatica. E allora perché si sentiva così agitato?
    "Dove sei Satek? Quando mi servi davvero non ti trovo mai..."

    Quill si rivolse al Trill (Dio mio, che orrendo gioco di parole! ^_^)
    "Non sottovaluti le sua capacità, Comandante: la sua superiore esperienza, derivata dalla sua unica condizione di Trill, la rendono senza dubbio l'elemento più consono per ricoprire l'attuale ruolo. Sono fiducioso che avrà bisogno di una quantità minima di aiuti (sotto forma di consigli, naturalmente) esterni, rispetto ad un ufficiale che non abbia seguito la scuola di comando, quale avrei potuto essere io.


    Dhek arrossì per un attimo e sorrise all'andoriano:
    -Grazie per gli auguri, Comandante Quill, mi creda se le dico che li apprezzo molto, specie perché vengono da una persona competente e in buona fede come lei.-
    Il trill gli porse la mano nel saluto andoriano e Quill ricambiò senza battere ciglio, ma visibilmente sereno dopo la decisione di Knight.

    Poi, rivolgendosi al capitano, l'andoriano disse:
    "Ritengo che la sua decisione sia stata molto logica, funzionale, ed efficiente, Capitano...
    Ciononostante, la mia presenza in questo colloquio parrebbe superflua, avendo lei preso la sua decisione prima di convocarci... Posso formulare l'ipotesi che lei abbia qualche cos'altro da riferirci?


    Dhek era così preso dalla notizia della sua promozione che quasi non aveva fatto caso al fatto. In un primo momento pensava che si trattasse di fair-play, un termine umano per indicare la correttezza per cui il Capitano Knight era famoso sulla Braben. Forse, aveva creduto il trill, ci ha convocato entrambi perché pensava che fosse giusto darci una notizia che riguardava tutt'e due, bene o male; e forse anche perché voleva vedere la nostra reazione.. e giudicare in proposito.
    Ma forse c'era qualcos'altro dietro al colloquio, qualcosa di cui valeva la pena parlare in privato. Di nuovo la sensazione di vuoto che lo aveva tormentato pochi giorni prima cominciò a mordere lo stomaco di Dhek come un serpente famelico.


    In sala macchine, nel frattempo...

    Nonostante tutto, il lavoro di un capo ingegnere é anche burocratico. Redigere rapporti sulle analisi dei consumi, sulle procedure di avanzamento e la qualificazione del personale. Cose del genere insomma e altre ancora. Nei primi tempi Newport aveva provato ad evitare le "scartoffie", come le chiamava. Poi dopo una settimana che si era ridotto ad un ritardo inaccettabile, si era deciso a chiedere l'aiuto di un sottoufficiale della fureria. Adesso aveva imparato a delegare i compiti più noiosi ma nonostante tutto, gli rimanevano attaccate fin troppe cose da controllare. Quando navigava da solo non aveva mai avuto a che fare con quell'aspetto del comando. Se l'avesse saputo prima, avrebbe insistito per non assumere una carica di comando. O meglio, avrebbe accettato di nascondersi sotto falso nome su Raisa. Una delle prime proposte che il servizio di protezione gli aveva sottoposto. E il famoso pianeta-vacanza era sempre più appetibile. A volte era meglio stare agl'ultimi posti della scala gerarchica. Se questo lo avesse salvato da quel tormento.
    Per evitare problemi aveva imparato a dedicare, un ora o due nel tardo pomeriggio, un pò di attenzione alla burocrazia. Tanto per non fare accumulare "carta".
    Dopo aver siglato l'ennesimo rapporto sui consumi del carburante provò per ancora una volta il desiderio di un caffé. Decise comunque di no. La tazza che giaceva abbandonata in un angolo del tavolo, era già stata riempita due volte e non voleva strafare. Aveva notato che era in quei momenti che il suo abuso di caffeina si manifestava. Non era il caso di esagerare.
    Quando, piacevolmente sorpreso, scoprì di aver finito, si inclinò all'indietro sulla poltroncina, sistemò le braccia dietro la testa e alzò i piedi sulla scrivania per rilassarsi qualche istante prima di tornare in sala macchine.
    In quel momento però,si fiondò ansimante nell'ufficio, il tenente Tripitaka.
    -Tenente Newort, questo non possono farlo!-
    Newport perse l'equilibrio e quando riuscì a recuperare chiese preoccupato:
    -Cosa non possono fare Tri? E chi?-
    -Lo sente il suono?-
    L'ufficio del capo ingegnere si trovava sulla balconata sul mezzo piano della sala macchina principale e l'unico rumore che arrivava, era il solito ritmare del nucleo di curvatura.
    -No, non sento niente. A cosa si riferisce?-
    -Il nucleo, lo sente? Il ritmo indica che stiamo andando almeno a curvatura otto!-
    Newport si rilassò. Chissa cosa credeva.
    -Certo che stiamo andando a curvatura otto. Otto punto cinque per la precisione. Il capitano mi ha informato un paio d'ore fa.-
    -Ma le hanno detto che terremo questa velocità per le prossime trenta ore?-
    -E allora? Siamo perfettamente in grado di mantenere questo ritmo. Il consumo di carburante sarà certamente apprezzabile ma niente che non possiamo di recuperare in poche ore. Quale sarebbe il problema?-
    -Il problema é che aumenterà il tasso di crescita del logorio dei cristalli di dilitio. -
    Ora in capo ingegnere aveva recuperato del tutto la sua dignità e rispose tranquillamente:
    -secondo il suo ultimo rapporto, il programma di ricristallizzazione prevede un ciclo tra diciotto mesi. Ancora non vedo quale sia il problema. Siamo perfettamente nella tolleranza di usura. Non cadremo in pezzi per una corsa un pò sostenuta-
    -Ma dopo uno sforzo simile dovremo anticipare di almeno sei mesi il ciclo di ricristallizzazione. Non possono fare questo al mio nucleo di curvatura!- Newport emise uno di sbuffo di sufficienza e riprese la posizione di prima. In quel momento entrò anche il tenente Morgan. Questa stava per dire qualcosa quando il capo ingegnere la fermò con una mano.
    -Al tempo, al tempo. Prima di tutto quello l'ì fuori non é il "suo" nucleo di curvatura, semmai é il mio nucleo di curvatura. E nemmeno questo é vero perché é il nucleo del capitano. E lui può farci quello che vuole. Anche fonderlo e farne un forno per pasticcini al burro se vuole. Non si preoccupi comunque per i cristalli, ne abbiamo almeno altri tre di riserva in magazzino. Non ci vuole nulla per sostituirli.-
    -Pfui!-
    Tripitaka non era convinto. La Morgan lo guardò inarcando un sopraciglio.
    -Non é così facile. È vero che abbiamo dei cristalli di riserva ma ci vuole tempo per fare una sostituzione efficace. Intanto si deve modulare il flusso di antideuterio per sintonizzarli con la frequenza di trasformazione dei cristalli. E per fare questo ci vogliono almeno tre ore...-
    -Conosco il procedimento, grazie...
    Newport cominciava a perdere la pazienza. L'insistenza di Tripika aveva un che di...immaturo ma il tenente non sembrava volersi fermare.
    -In più per il processo si deve aspettare che la camera di combustione si raffreddi abbastanza per consentire una lettura precisa. Un altro giorno almeno. Per riavviare il nucleo alla potenza ottimale poi, si deve poterlo riscaldare progressivamente per un certo periodo di tempo. Almeno altre tre o quattro ore. Non si può avviare un motore antimateria a freddo. È pericoloso-
    -Questo non é vero.- Intervenne Morgan. -È stato già fatto prima. E con successo pare.-
    -Cosa?!- chiesero insieme il capo ingegnere e Tripitaka.
    -Avviare a freddo un nucleo M/A. di curvatura. L'ho letto da qualche parte.-
    -Non può essere vero.- ribatté Tripitaka.-Se un tentativo del genere fosse stato tentato, é quasi sicuro che la nave sarebbe esplosa. Altrimenti avrebbero pubblicato i risultati io lo avrei saputo.-
    -Anch'io- concordò Newport -ne sarei stato al corrente. Dove di preciso ha letto di un nucleo M/A attivato a freddo Morgan, e quando sarebbe successo?-
    -E come funzionerebbe un procedimento del genere- incalzò Tripitaka
    -Non ricordo quando di preciso.- rispose la Morgan. -Dovrei controllare gli archivi. Ma sono sicura che é stato fatto con successo. Si tratta di provocare un esplosione controllata nel nucleo e contemporaneamente iniettare i componenti combustivi con una certa frequenza sincronica per evitare un sovraccarico. Non é facile ma si può fare.-
    Tripitaka non era ancora convinto.
    -E dove posso trovare delle specifiche ? -
    -Ehm..dovrebbe esserci una citazione nel manuale di uso alternativo, paragrafo venti o ventuno. Se non ricordo male era qualcosa che riguardava i vecchi sistemi propulsivi. Ma se si poteva fare allora, non vedo quali problemi ci possano essere con i sistemi di oggi.-
    Tripitaka si rivolse al capo ingegnere speranzoso.
    -Tenente nel frattempo che compio una ricerca non potrebbe chiedere al capitano di andarci piano? Tanto per essere sicuri.-
    Newport non sapeva che rispondere. Non voleva dare una delusione così palese a Tripitaka. Ne d'altro canto avrebbe potuto fare altrimenti. A parte il fatto che gli ordini non si discutono, a parer suo, il capitano aveva ottimo motivi per affrettare i tempi. Maledizione! pensò. Poi disse:
    -Caffe?-
    -Come prego?-
    -Volete del caffé? Io me ne faccio uno. Ne ho estremo bisogno.-
    I due rifiutarono gentilmente l'onore, conoscendo la forte qualità che il capo ingegnere aveva programmato nel piccolo replicatore da ufficio. E mentre se ne serviva abbondandemente, Newport continuò.
    -Non credo proprio di poterlo fare purtroppo. Il capitano ha molta fretta di concludere questa missione e credo sia convinto che se arriviamo prima, c'é la sbrigheremo presto.-
    La Morgan sembrava saperne qualcosa.-Credo che riguardi il primo ufficiale.- Newport annui. -Si, appunto. Lo hanno messo in sospensione criogenica per evitare che peggiori e il dottore dice che prima lo riportiamo in un centro specializzato e meglio sarà per lui.-
    A questa frase, Tripitaka inghiotti il rospo che sembrava avere ingogliato e si congedò.Newport lo vide uscire evidentemente deluso di non essere riuscito nel suo intento. Ma Tripitaka avrebbe dovuto imparare a prendere il suo lavoro in maniera meno personale.
    Morgan gli consegnò allora il rapporto di affidabilità dei sensori che aveva redatto e si accomodò sulla sedia per gli ospiti.
    -Se non sbaglio, in questo momento stanno decidendo chi dovrà prendere il suo posto. Il posto di primo ufficiale intendo-
    Newport si accomodò sulla poltroncina e cominciò a leggere il nuovo rapporto sorseggiando lentamente.
    -Vero. Probabilmente c'é una bella battaglia tra Ego ai piani alti. E se ho capito bene i componenti dello staff esecutivo, ognuno di loro starà affermando che é l'altro il miglior candidato per prendere la seconda poltrona sperando al contempo di essere il prescelto.-
    -Tipico comportamento della flotta. Sostieni i tuoi compagni ma pensa in cuor tuo di essere comunque il migliore. Come mai lei non é coinvolto nella corsa alla candidatura? Non fà parte anche lei dello staff? Da quello che so, la sua esperienza non é da meno degli altri.-
    Newport alzò gli occhi verso l'ingegnere Morgan. Poi alzo le spalle disinteressato.
    -Non é una cosa che mi riguarda. Mi fa piacere che lei pensi così bene di me ma il posto non mi attira. Il mio é un caso particolare e non ci tengo a sedermi su quella poltrona-
    -Si. Capisco. Ho sentito certe voci a proposito...-
    Newport riportò la tazza al replicatore e la fece sparire.
    -Me lo immagino quello che si dice in giro. Ma sa comé...-
    -Solo una domanda. Che ci faceva lei sull'asteroide RuR. Lì ci sono solo contrabbandieri e gentaglia del genere.-
    Il capo ingegnere rimase interdetto e le lanciò uno sguardo truce.
    -Non credo davvero che lo voglia sapere. Poi dovrei ucciderla.-
    Al che mostrò un sorriso ironico.
    La Morgan alzò le mani in segno di resa e sorridendo si alzò.
    -Va bene, va bene. Ora devo andare via. Vuol dire che me lo dirà quancun'altro.-
    -Ecco brava. Se lo faccia dire da qualcun altro. Che io qui ho da fare.-
    Dopo di che la osservò uscire ridacchiando.
    Finito il controllo, Newport mise in rete anche il rapporto della Morgan e lo rese disponibile per la consultazione. Poi per evitare che qualcun altro lo sorprendesse ancora in ufficio per un ennesimo rapporto, spense tutto e uscì anche lui dall'ufficio. Era il caso di tornare a fare del lavoro serio prima di concludere la serata. E con rimpianto pensò:
    -Era meglio se me stavo su Risa...Decisamente!-



Torna all'inizio della pagina