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INSICUREZZA di Paolo Maroncelli
5 aprile 1999

    Il capitano osservò stupìto il tenente comandante Quill uscire dalla Sala Riunioni.

    Non era il solo.

    Fissò la porta della sala chiudersi dietro le spalle dell'andoriano, poi tornò a rivolgersi ai presenti cercando di sostituire lo stupore con un'espressione serena e conciliante.

    - Bene signori. La capacità di analisi di ognuno di voi è notevole, e le vostre opinioni saranno vagliate con estrema attenzione. E' tutto. -

    Gli ufficiali che avevano preso parte alla riunione sciamarono fuori dalla Sala Osservazioni e andarono a riprendere la propria postazione, chi in plancia, chi in altre sezioni della nave.
    Il capitano Knight osservò con la coda dell'occhio la dottoressa Selenjak avvicinarsi al comandante Kraar, ma abbandonò la scena per cercare con lo sguardo il tenente O'Broinn.

    - Mi segua in Sala Tattica, tenente. - disse Knight al giovane timoniere della nave, con un cenno della mano.

    Il tenente O'Broinn non riuscì a nascondere la sorpresa, e un'espressione intimorita e preoccupata riuscì comunque ad affiorare sul suo volto impietrito. Nonostante ogni sforzo, il canonico "sì signore" non uscì dalla bocca, e O'Broinn si limitò a seguire il capitano attraverso la plancia fino alla Sala Tattica, tentando invano di deglutire.

    Quando le porte della stanza si furono richiuse, lasciando all'esterno i rumori dell'attività in plancia, il tenente O'Broinn osservò il capitano dirigersi con decisione al replicatore.

    - Qualcosa da bere, tenente? - chiese Knight alla figura che se ne stava in piedi, rigida, di fronte a sé.
    - N-n-no, grazie capitano. - rispose O'Broinn.
    - Tè alla menta, freddo. - fu l'ordine al replicatore.

    Il capitano afferrò la tazza che si era materializzata sul ripiano del congegno, e prese posto dietro la scrivania.

    - Si sieda tenente, prego. -
    - S-sì. Grazie signore. -

    = Oh Dio! Avrei sicuramente fatto meglio a starmene zitto, in Sala Riunioni; è chiaro che il capitano voleva il parere degli ufficiali superiori, e non certo di un timoniere neo-promosso.....accidenti a me! Una nota di demerito dopo neanche tre giorni di servizio con il nuovo capitano..........fantastico...........forse riuscirò a farmi retrocedere prima della fine della settimana........=
    Questi i pensieri che turbinavano nella mente del tenente O'Broinn, mentre Knight si schiariva la gola dopo aver assaggiato un sorso di tè freddo.

    - Lei è molto giovane, tenente. -
    - C-c-come ha detto, scusi? Ah......ehm.....beh, sì; questo sulla Unicorn è il mio primo incarico operativo, signore. -

    O'Broinn concluse la frase deglutendo rumorosamente, tanto che il capitano non poté fare a meno di sorridere.

    - Tempo fa ero come lei..........Patrick, vero? -
    - Patrick, sì signore. Capisco, signore. -

    Knight rivolse al timoniere della Unicorn un sorriso caldo e comprensivo.

    - Ben inteso, certe caratteristiche caratteriali non si cambiano, purtroppo. La timidezza è qualcosa che ti porti dietro tutta la vita; l'auto-stima, invece, si può conquistare. -

    Continuando a mantenere una postura rigida, O'Broinn si limito ad assentire.

    - E lei dovrebbe avere motivi più che sufficienti per avere stima in sé stesso: è stato promosso molto in fretta, Patrick, e la valutazione che il capitano Sortyn ha registrato sulla sua scheda di servizio è più che lusinghiera. Cosa se ne deduce? -

    O'Broinn era confuso, e non sapeva proprio cosa dire. Si era già messo sulla difensiva, pronto ad affrontare un rimprovero, e questo discorso l'aveva decisamente spiazzato.

    - N-n-non saprei, signore. Forse il capitano Sortyn è rimasto soddisfatto del mio lavoro. -
    - Esatto! - disse Knight, illuminandosi. Poi riprese: - Non se ne potrebbe dedurre che lei è un bravo ufficiale? -
    - N-non credo stia a me giudicare, capitano. -
    - Sbagliato. Deve essere proprio lei a giudicare; non potrebbe esistere giudice più equo......e severo. Lei è proprio un bravo ufficiale, e deve rendersi conto del fatto che la sua professionalità è indispensabile alla nave almeno quanto quella dell'ingegnere capo, dell'ufficiale scientifico.........o del capitano. Dunque, ogni sua opinione è degna di essere presa in considerazione, e non si deve abbattere al primo rifiuto, o alla prima brutta figura; durante la mia carriera ho commesso errori veramente grossolani, ma l'ho fatto in buona fede e, soprattutto, con la consapevolezza di avere sempre fatto del mio meglio. Le viene richiesto di portare il dovuto rispetto ai propri superiori, ma deve cercare di lasciare fuori dalla mente il timore reverenziale. E' tutto chiaro? -
    - Sì signore. Penso di aver capito quello che vuole dirmi, ma non è facile. -

    Il capitano si alzò in piedi, lasciando la tazza sulla scrivania; si diresse verso O'Broinn e gli poggiò una mano sulla spalla, esibendo un sorriso amichevole.

    - Lo so. L'importante è provarci. -

    O'Broinn capì che il colloquio volgeva al termine, e si alzò in piedi.

    - Lo farò, signore. Grazie per la fiducia. -
    - Di nulla, tenente. Continui l'ottimo lavoro. -

    Il capitano porse la mano destra, e O'Broinn imitò il gesto, stringendola vigorosamente.



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