Diario del Primo Ufficiale Scientifico
Registrazione del Tenente Comandante Quill Voorr
Nella sezione scientifica, regnava un'atmosfera irreale.
I membri dello staf scientifico, lavoravano nervosamente, scambiandosi
occhiate e sussurri, e scrutando di sottecchi il Comandante Quill,
seduto alla sua postazione di lavoro.
Quello che attirava la loro attenzione e la loro perplessità, era lo
strano ed inusuale comportamento dell'Andoriano: egli, infatti, sembrava
essere a molti anni luce di distanza dalla sala, e giocherellava
stancamente con la propria console, lo sguardo assente, come uno
studente che partecipi controvoglia ad una noiosa lezione di
trigonometria spazio-temporale.
La cosa era resa ancora più strana dal fatto che era in corso un
esperimento al quale avevano lavorato per un discreto periodo di tempo,
e che se fosse andato a buon fine, avrebbe incrementato del 5.543%
l'efficenza della sub-matrice secondaria di memoria olografica ad
accesso casuale del sistema di distribuzione isolineare dei dati
all'interno del mainframe principale, collegato ... beh, insomma, gli
avrebbe fatto un bel pò comodo.
Ed invece... mentre le complesse simulazioni tentavano di prevedere se i
cambiamenti hardware/software avrebbero avuto i riultati sperati,
proprio durante la sessione di lavoro nella quale c'era più bisogno di
quella concentrazione e lucidità mentale a cui gli aveva abituati ed
addestrati il loro capo programmatore... Quill cincischiava.
Il fatto, già di per se non buono, era reso assai più negativo dal fatto
che Quill aveva il controllo della console principale, e avrebbe dovuto
orchestrare il lavoro di tutta la sezione, come aveva magistralmente
fatto durante l'attacco del virus informatico, qualche tempo prima.
Come logica conseguenza di tutto ciò, la simulazione stava andando
allegramente a rotoli, dal momento che le singole sottostazioni non
ricevevano i dati richiesti entro i tempi previsti, e quindi gli errori
si sommavano agli errori.
Ad un certo punto, il Tenente Drash attivò, dalla sua console, il
comando d'arresto di emegrenza dell'attività del simulatore, ed un
messaggio di "INTERRUZIONE ATTIVITA' DEL SIMULATORE ", iniziò a
lampeggiare, giallo su sfondo rosso, in tutti i monitor; questo parve
risvegliare Quill, che sussultò, come chi si sveglia da un colpo di
sonno, e fissò il monitor con aria perplessa.
"Signore", disse Drash, cercando di far prevalere la professionalità
sopra all'irritazione, "così non possiamo andare avanti. Non so cosa la
disturbi, ma sta rovinando il lavoro che abbiamo preparato sino ad ora!"
"Huh?" rispose Quill, guardando per la prima volta con attenzione la
propria console, "cosa... ah, per Zarquon!" esclamò, nel rendersi conto
della matassa ingarbugliata nella qule si stava trasformando il loro
prezioso progetto di ottimizzazione, "ma perchè non me lo avete fatto
notare prima?"
"Signore, con tutto il rispetto..." disse Drash, sempre più stizzito,
"lei non poteva non sapere che il suo cattivo controllo si sarebbe
ripercusso su tutti i sub-terminali collegati alla sua console!"
"Tenente Drash!" rispose Quill, punto sul vivo, "io programmavo questi
computers prima che suo padre... che cosa ha detto?"
Drash fu preso in contropiede; "prego, signore?"
"Che cosa ha appena detto, Tenente?" Quill aveva abbandonato il tono di
rimprovero, ed ora pareva pendere dalle labbra dell'umano.
"Beh, ecco..." il Tenente Drash era sempre più confuso; "ho detto che
lei non poteva non..."
"Non sapere! Io non potevo non sapere!!! Tenente Drash!" l'esclamazione
di Quill fu di almeno un paio di decibel superiore al normale; con due
rapidi passi afferrò lo stupefatto Drash per le spalle scrollandolo con
un sorriso smagliante; "lei è un genio, Tenente! un vero, autentico
genio! E può citare la fonte!"
"Eh?... ah.... uh... Io, veramente..." Drash non sapeva assolutamente
cosa fare, in quall'assurda circostanza.
"Tenente, Drash, le affido il compito di proseguire e portare a termine
la simulazione ed il progetto; ho piena fiducia nella sue capacità!"
con queste parole, uscì dalla sezione scientifica come se avesse il
diavolo alle calcagna, lasciando una decina tra i più rinomati cervelli
scientifici della nave, a girare a vuoto.
Quill si infilò nel primo turboascensore che vide; "Computer!
rintraccia il Capitano Sor... <ahem!> Knight!"
<IL CAPITANO KNIGHT E' ATTUALMENTE DI TURNO IN PLANCIA.>
"Allora portami da lui più veloce della luce!"
<LA VELOCITA' MASSIMA DI QUESTA UNITA' DI TRASPORTO...>
"MUOVITI, COMPUTER!!!"
Le porte di un perplesso turboascensore si chiusero, e Quill iniziò a
saettare verso il Ponte di Comando.
Il tenente comandante Quill schizzò fuori dal turboascensore e attraversò
a passo spedito il ponte di comando, fermandosi accanto alla poltrona vuota
che sarebbe dovuta appartenere al consigliere della nave.
Con la Unicorn che solcava placidamente lo spazio a curvatura sette,
l'attività del personale di plancia era ridotta a poco più di semplice
routine.
Il tenente Newport aveva appena riferito di un'oscillazione risonante in
uno dei relè del sistema secondario del deflettore di navigazione;
un'anomalia che solo lo zelo e la competenza della squadra tecnica avevano
permesso di portare alla luce. Trascurare o ignorare il malfunzionamento
avrebbe potuto causare la perdita improvvisa ed imprevedibile di tutto il
sistema di relè secondari; il che, in una situazione di emergenza, non era
sicuramente desiderabile.
A quanto pare, anche il tenente Newport si era reso conto della
pericolosità di questo difetto, banale solo in apparenza, tanto che
durante la comunicazione intercorsa tra plancia e sala macchine, il
capitano aveva colto elementi di stress e imbarazzo nella voce
dell'ingegnere capo.................
Ma questo era stato l'unico evento significativo degli ultimi 60 minuti.
Tutto il personale che in quel momento svolgeva servizio in plancia,
quindi, interruppe per pochi attimi la propria attività e seguì con lo
sguardo la figura del comandante Quill.
Pur non avendolo mai incontrato prima di imbarcarsi sulla nave, il capitano
sentiva che, tra i membri del nuovo equipaggio, l'andoriano era quello che
conosceva meglio. Quill, infatti, era spesso oggetto delle conversazioni
tra Knight e il capitano McGuinness: compagno di studi all'Accademia ma,
soprattutto, promotore del primo incontro tra Knight e quella che sarebbe
stata la sua futura moglie.
Quill aveva servito per un certo periodo sulla nave di McGuinness, la
Garrett, in qualità di Ufficiale Scientifico prima, e di Ufficiale
Esecutivo poi; McGuinness aveva sempre riconosciuto la competenza
professionale dell'andoriano, ma quando conversava con Knight non mancava
mai di ricordare, con una punta di nostalgia, i loro contrasti
caratteriali.
Pare che la forte personalità dell'andoriano, unita alla spiccata
intelligenza e spirito di iniziativa, lo spingesse a portare avanti i
propri studi, ricerche e linee d'azione senza consultare, a volte, il
proprio ufficiale comandante. Accusa, questa, sempre rigettata da Quill,
che di rimando sottolineava come l'eccessivo zelo del capitano McGuinness
gli impedisse di servire al meglio la Federazione.
Come Knight era solito ripetere: il buon senso sta nel mezzo. In effetti, a
volte McGuinness era eccessivamente pedante e rigoroso; lo era sempre
stato, anche all'Accademia. Di contro, Quill era pur sempre un
rappresentante del popolo andoriano, e anche se pareva che riuscisse
perfettamente a temperare, con la propria razionalità scientifica, tutti
quegli aspetti caratteriali che facevano del suo popolo una razza
impulsiva, sanguigna e fortemente emotiva, a volte qualche tratto sembrava
emergere.
Ora Knight avrebbe avuto tutto il tempo per valutare in prima persona
l'efficienza e il modus operandi di questo brillante ufficiale.
- Ho bisogno di parlare con lei a proposito della missione, capitano.
Ritengo di avere colto elementi importanti che potrebbero portarci a
modificare il nostro atteggiamento. -
L'andoriano si sforzava di apparire freddo e professionale, ma chiunque in
plancia aveva colto in lui una certa eccitazione, sia nel modo in cui aveva
fatto irruzione in plancia, sia nel modo in cui enfatizzava le proprie
parole e le accompagnava con ampi gesti delle mani.
Knight ebbe veramente l'impressione di avere davanti una persona che aveva
effettuato una scoperta di straordinaria importanza.
Il capitano si guardò attorno velocemente, con aria distratta, e fissò
l'andoriano per pochi attimi:
- D'accordo comandante; mi segua in Sala Tattica. A lei il comando, Numero
Uno. -
Le porte della Sala Tattica si chiusero alle spalle del tenente comandante
Quill, mentre Knight aveva già raggiunto la propria scrivania.
- Prego comandante, si sieda. -
L'andoriano prese posto davanti al capitano e dovette mordersi la lingua
per evitare di parlare prima di essere interpellato.
- Avevo intenzione di convocare una riunone, per definire i dettagli della
missione e consentire ad ognuno di esprimere pareri ed opinioni in seguito
ad un'analisi più approfondita dei dati a disposizione. Comunque, parli
pure comandante: pare che quanto ha da dire sia molto importante. -
- Senza dubbio, capitano. Il mio ragionamento è piuttosto articolato, e la
prego di seguirmi con attenzione.
Facciamo qualche premessa:
1) I Chamersiani sono in possesso di una tecnologia sufficientemente
sviluppata da realizzare un'opera come gli specchi orbitali intorno a
Chamersis II.
2) Su Chamersis II, non sono state rilevate forme di vita.
3) A quanto pare, il nucleo planetario di Chamersis II, è ricco di
preziose materie prime.
Mi segue? -
- Certo, comandante. Queste considerazioni erano già state fatte durante
la nostra ultima riunione. Lei dice che su Chamersis II non sono state
rilevate forme di vita, e questo è indubbiamente vero. Ricordiamoci però
che i rilevamenti hanno portato alla luce un piccolo mistero che ancora non
è stato risolto. -
- Io mi attengo ai dati a mia disposizione, capitano. Penso sia inutile
lasciarsi trasportare dalla fantasia e gettarsi in un mare di ipotesi più
o meno verosimili. Atteniamoci ai fatti e analizziamo la situazione: cosa
indica la premessa che ho esposto?
In primo luogo che i Chamersiani non sono in guerra con un'altra
razza, e che quindi la funzione degli specchi orbitali, non è offensiva.
In secondo luogo, nessun dato in nostro possesso sembra affermare che
Chamersis III abbia urgente bisogno di qualsivoglia materiale o elemento,
da giustificare un'operazione mineraria su scala globale come quella
apparentemente in preparazione di Chamersis II.
Seppure possa essere verosimile che i Chamersiani vogliano
sfruttare Chamersis II in qualche maniera attualmente a noi ignota, e
anche se si può accettare una certa "invasività" dei metodi Chamersiani,
dal momento che non vi sono tracce di vita che ne potrebbero venire
danneggiate, su Chamersis III lo sviluppo scientifico, e
conseguentemente medico, astronomico, matematico, umanistico, e così via,
esclude che i Chamersiani possano essere del tutto all'oscuro dei gravi
pericoli insiti nell'attivazione degli specchi orbitali.
In parole povere, i chamersiani non possono non sapere. -
Il capitano Knight meditò per pochi attimi sulle parole dell'andoriano e
replicò:
- Sì, è tutto giusto, comandante. Forse le sue valutazioni sulle esigenze
minerarie dei chamersiani sono un tantino azzardate, ma sul fatto che gli
scienziati locali non possano non avere previsto il disastro siamo tutti
d'accordo. Vada avanti. -
- Se assumiamo che le persone responsabili della creazione e della messa in
orbita degli specchi non possano non prevedere le conseguenze della loro
attivazione, dobbiamo accettare la logica conclusione che qualcuno, sia
esso un singolo individuo, o una collettività, sta deliberatamente portando
avanti un progetto che avrà come risultato finale la distruzione di
Chamersis III.
Da quello che sappiamo, su Chamersis III non esiste un governo planetario,
per cui, tutt'al più, si tratta di un'iniziativa presa da una sola
coalizione o organo politico del pianeta, e non dalla globalità. -
L'andoriano si interruppe e attese una replica del capitano.
Knight ascoltava con molto interesse le parole di Quill, e lo invitò con
un gesto della mano a proseguire il discorso.
- Questo semplice ma incontrastabile fatto, porta una interessante
considerazione da fare:
Considerato che la civiltà Chamersiana sta rischiando l'estinzione a
causa di un errore, magari volontario di una piccola parte della
popolazione (non è da escludere che si possa trattare addirittura di un
singolo individuo), mi pongo la questione se sia giusto o meno che il
nostro intervento debba essere completamente passivo, o se non sarebbe
forse meglio cercare di fare chiarezza su questa spinosa situazione, dopo
esserci assicurati che gli specchi orbitali non possano essere attivati a
sorpresa? -
Questa volta Knight replicò immediatamente:
- Fare chiarezza sulla situazione è il nostro obiettivo primario, su
questo non esiste ombra di dubbio.
La Federazione ha un forte interesse di carattere culturale nei confronti
di questa nuova e promettente civiltà, ed è ansiosa di trovare risposte
chiare a tutte le domande che il comportamento della popolazione locale ha
sollevato.
Tutto però rientra nell'ambito dello studio e della conoscenza. Si ricordi
che la nostra non è una missione di salvataggio, e il rispetto della Prima
Direttiva, in questo caso, è assolutamente vincolante. -
Knight ebbe l'impressione che almeno un paio dei quattro occhi
dell'andoriano non stessero osservando lui, bensì le scie delle stelle
alle sue spalle.
Quill riprese:
- Questo se l'installazione degli specchi costituisse una normale attività
volta al conseguimento di un risultato utile allo sviluppo della società,
in qualsiasi forma esso sia inteso.
E se ci fosse, invece, un fattore...esterno? -
Knight si rabbuiò.........trasse un profondo respiro e rispose
all'andoriano con voce profonda:
- Crede che non ci abbia pensato? Questa ipotesi ha aleggiato nell'aria
durante tutta la nostra ultima riunione, e ritengo che almeno il comandante
Dhek abbia preso in considerazione questa possibilità.
Sarebbe lo scenario più complesso e problematico che ci dovremmo trovare
ad affrontare, perchè probabilmente vedrebbe i chamersiani impotenti e
incapaci di fronteggiare una situazione completamente al di fuori della
loro sfera di comprensione.
Io ci penso comandante, non creda, e avevo intenzione di preparare
l'equipaggio a questa eventualità nel corso della riunione prevista per le
prossime ore. Mi fa piacere che anche altri membri abbiano preso in
considerazione questa possiblità.
Ma, come diceva giustamente poco fa, penso sia meglio non lasciarsi
trasportare dalla fantasia e prendere in considerazione, prima di tutto, le
ipotesi più probabili.
Certo.......quelle rilevazioni di Chamersis II in merito al piccolo campo
di smorzamento mettono una certa inquietudine, non c'è dubbio. -
Quill:
- D'accordo. Prendiamo in considerazione questa possibilità: che
l'installazione degli specchi nasca dall'intervento di un fattore esterno.
In questo caso non si può certo dire che l'azione sia la conseguenza del
"naturale" sviluppo della società. In questo caso l'interpretazione della
Prima Direttiva lascia aperti spiragli e offre margini di libertà che, in
condizioni normali, non sussisterebbero.
Ma esistono anche altre possibilità: pensi, ad esempio, se i dati in loro
possesso riguardo agli specchi solari fossero alterati.
E' pur strano, che una civilizzazione abbastanza avanzata come questa
corra un pericolo talmente grossolano, no?
In definitiva, ritengo che esistano troppe lacune, troppe incognite e
troppe discrepanze in questa faccenda per limitarci ad un semplice rango di
osservatori. Io propongo con forza una spedizione esplorativa, in
incognito, su Chamersis III.
E il tempo purtroppo è un fattore determinante, capitano; se ne rende
conto, credo: vediamo di raggiungere il sistema nel più breve tempo
possibile, ora che il Comando ci ha autorizzato ad ignorare le limitazioni
sulla velocità di curvatura. -
Knight si alzò in piedi e prese a passeggiare dietro la propria scrivania:
- No comandante; per ora non se ne parla......della spedizione, intendo. La
possibilità è già stata presa in considerazione, e la dottoressa
Selenjak è già al lavoro per offrirci un camuffamento efficace. Ma per
ora ci limiteremo a raggiungere il sistema e ad iniziare a raccogliere
quante più informazioni possibili, evitando che i primitivi sistemi di
rilevamento dei chamersiani si accorgano della nostra presenza. Prenderò
in considerazione l'idea di una spedizione solo se ne sussisterà la
necessità oggettiva.
Comunque avremo modo di ritornare sull'argomento alla prossima riunione,
durante la quale le sarà richiesto di esporre le sue brillanti intuizioni
anche al resto degli ufficiali.
Per ora credo sia tutto, comandante. -
L'andoriano si alzò in piedi e fissò Knight meditando tra sé e sé, e
pensando che forse la situazione avrebbe autorizzato la Unicorn ad
un'azione più risoluta.
Uscì dalla Sala Tattica seguito dal capitano, e imboccò nuovamente il
turboascensore.
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