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CHECK-UP, CENE E VESTITI di Paolo Maroncelli - Llilya
9 marzo 1999

    U.S.S. UNICORN
    Infermeria

    - Come ha detto, scusi? -

    Erano già trascorsi trenta minuti da quando la dottoressa Selenjak aveva cortesemente, ma fermamente, invitato il capitano a raggiungere l'infermeria per la visita medica di routine.
    Buffo: proprio lui, così ligio al dovere e rispettoso dei regolamenti, aveva completamente dimenticato il check-up medico obbligatorio per tutti gli ufficiali che si imbarcano per la prima volta su una nave stellare della Federazione.
    Si spiegava anche quello strano sguardo che la dottoressa gli aveva rivolto poche ore prima, quando i due avevano conversato a proposito degli abitanti di Chamersis III, ma Knight aveva lasciato l'infermeria senza farsi visitare.

    Ad ogni modo, ora era sdraiato paziente su uno dei lettini e lasciava che la brava dottoressa utilizzasse su di lui tutta quella serie di sofisticati equipaggiamenti medici di cui la Unicorn era dotata.
    Era veramente divertente osservare la vulcaniana mentre leggeva i risultati delle analisi con un'aria e un'espressione serissima, come se le sue analisi fossero rivolte alla cura di una rara e mortale malattia. Probabilmente stava leggendo le analisi del sangue.........

    - Le ho chiesto un parere sull'abbigliamento che dovrei adottare per una cena con il tenente Newport, capitano -
    - Allora avevo proprio capito bene. - disse Knight a voce bassa ma udibile.
    Lasciò affiorare sul volto un leggero sorrisetto e continuò:
    - Dovrebbe essere più precisa, dottoressa. Non tutte le cene sono uguali, sa? -
    La dottoressa levò gli occhi dallo schermo della consolle medica alla quale stava seduta, e rivolse al capitano uno sguardo meditabondo, inarcando un sopracciglio.
    - La mia definizione di "cena" è piuttosto precisa, capitano.....e non vedo per quale motivo non debba esserla anche quella del tenente Newport. Si cena per nutrirsi, e a volte lo si fa in compagnia per discutere e conversare. Lei ha qualcosa da aggiungere? -
    Il capitano rise sommessamente e rispose:
    - Vede, non conosco ancora molto bene il tenente Newport, e non me la sento di parlare a nome suo. Posso dirle però quello che avrei fatto io se non fossi stato sposato e avessi avuto qualche anno di meno; beh, io avrei colto al volo l'occasione di invitare a cena una bella donna, dottoressa. -
    - Oh, già. Ho notato che gli umani attribuiscono spesso a gesti e parole connotazioni e significati sessuali, o comunque inerenti alla sfera riproduttiva; trovo questa analisi assolutamente illogica, e non credo sia questo il caso. -
    - E perchè no? - chiese Knight, continuando a sorridere.
    - La domanda esatta sarebbe: "Perchè sì?". Innanzitutto, la sfera sessuale riveste un ruolo importante nella vita di una persona, ma non ne può monopolizzare l'esistenza. In secondo luogo, so benissimo che negli esseri umani l'aspetto fisico contribuisce fortemente alla scelta del partner per la riproduzione; su Vulcano le cose funzionano in maniera molto diversa, ma dal momento che stiamo parlando del tenente Newport, continuerò a prendere in considerazione la psicologia umana. -
    Knight cominciava ad imbarazzarsi, e non tanto per l'argomento trattato (che la dottoressa stava affontando come avrebbe fatto un testo scolastico di biologia), quanto per il fatto che forse non aveva il diritto di fare ipotesi sulle motivazioni di Newport.
    Ma oramai la dottoressa era lanciata:
    - Il concetto di bellezza è relativo, capitano. E' dimostrato che per gli esseri umani esistono canoni di bellezza universali, ma la componente soggettiva può essere determinante. -
    Il capitano intervenne, interrompendo la dottoressa:
    - Sì certo; ha perfettamente ragione. La bellezza esteriore può non essere importante. Io non sono precisamente "bello", almeno secondo i canoni di bellezza universali che ha citato poco fa, ma ho comunque trovato una donna che mi ha amato e che mi ama tuttora.....e che, a sua volta, non potrebbe essere certo confusa con una ragazza Dabo. Ai miei occhi è comunque bellissima. Ciò non toglie che una ragazza graziosa come lei non passa certo inosservata, e il tenente Newport, per quanto mi risulta, è un uomo normale, che probabilmente vuole passare una serata piacevole.
    Non sono quì per dirle che le chiederà di sposarlo, né che avrà altre intenzioni che vadano oltre la cena, ma, per concludere, credo che dovrebbe indossare qualcosa di femminile, elegante e sensuale quel tanto che basta per appagare il desiderio di sentirsi apprezzata tipico delle femmine umane. -
    - Capitano, non è necessario che le ricordi ciò che è ovvio: io non sono umana. -
    - Sì, ma sono sicuro che il tenente Newport si aspetta che questa sera, lei lo sia. Quindi si sforzi di accontentarlo. Ma si ricordi: non dovete fidanzarvi, dovete semplicemente cenare. Tutto chiaro? -
    La dottoressa non aveva mai abbandonato l'espressione perplessa:
    - La risposta alla sua domanda è: no. Chiaro quel che basta per scegliere un abbigliamento appropriato, comunque. Grazie, capitano. -
    - Si immagini, dottoressa. E' un piacere esplorare l'animo umano con un vulcaniano; mi fa sentire veramente alieno! -

    La dottoressa tornò a scrutare lo schermo della consolle.
    - Si può rivestire ora. Lei è in perfetta salute. -
    - Grazie dottoressa. -
    Dopo aver nuovamente indossato la propria uniforme, Knight raggiunse la porta dell'infermeria e prima di uscire si rivolse nuovamente alla dottoressa:
    - E.......buona serata! -
    Le porte si richiusero prima che il capitano potesse osservare l'espressione della vulcaniana.

    Rimasta sola in infermeria, Selenjak si rese conto che il consiglio del Capitano le aveva provocato un disorientamento maggiore di quanto lei stessa non avesse previsto.

    Non aveva osato chiedere a Knight spiegazioni approfondite sui gusti degli umani, ma si era incuriosita nel sentire parlare di ragazze "Dabo" : una razza a lei totalmente sconosciuta, a meno che non si trattasse di una voce gergale di cui intuiva vagamente il significato.
    Knight le aveva consigliato un abito femminile, elegante e sensuale.

    Facile a dirsi, ma Selenjak non conosceva i gusti umani in fatto di abbigliamento e avrebbe preferito un'indicazione più precisa. E se magari fosse riuscita a trovare qualcosa del genere, poi non avrebbe condizionato la serata, inducendo Newport a pensare che il vestito fosse stato scelto per tentare di sedurlo ? Insomma, il suo ospite avrebbe apprezzato l'abito secondo semplici canoni estetici, o l' avrebbe preso per una sorta di invito sessuale ?
    Non aveva la più pallida idea di cosa sarebbe successo, né di come si sarebbe comportata nel caso in cui Newport l'avesse scambiata per una "Dabo", qualunque cosa fosse.
    Iniziò quindi a rimuginare sui discorsi di Knight sulle eventuali proposte di fidanzamento e sulle libertà concesse a un uomo "libero" che invita a cena una bella donna.

    D'un tratto, decise di uscire dall'infermeria per recarsi nel proprio alloggio.
    Seduta al tavolo, iniziò a fare le proprie ricerche:
    - Computer : mostrami una serie di immagini di abiti femminili terrestri contemporanei. Escludi le uniformi di qualsiasi genere, l'abbigliamento da lavoro e quello sportivo. Voglio visionare gli abiti considerati "eleganti e sensuali" -.
    - Dati insufficienti -
    - Come sarebbe a dire ? Perchè "dati insufficienti"?
    - Il concetto di eleganza non èsufficientemente oggettivo; inoltre i terrestri considerano eleganti abiti diversi a seconda delle occasioni; esistono abiti eleganti per le cerimonie, altri per gli incontri di lavoro, altri per i cocktails, per i matrimoni, per....-
    - Computer: annullare richiesta-.

    Disattivata la consolle, Selenjak, vicina a quello stato che i terrestri chiamano impazienza, decise di risolvere alla radice il problema, usando il comunicatore.

    - Tenente Newport ? Sono Selenjak; la disturbo ? -

    Newport, nel bel mezzo della sezione Ingegneria, stava parlando con alcuni addetti alla manutenzione; all'arrivo della comunicazione, tutti tacquero e la voce della Vulcaniana risuonò per gran oarte della sezione.

    - Dica pure, Dottore.- rispose Newport, preoccupato all'idea che la dottoressa volesse fargli fare qualche altro maledetto esame proprio mentre stava lavorando.

    - Ho deciso di accettare il suo invito a cena e vorrei indossare un abito femminile e sexy. Ne sceglierebbe uno di suo gradimento per me ?-

    Newport sgranò gli occhi e rimase impietrito giusto il tempo necessario per rendersi conto che l'intera squadra si stava guardando di sottecchi, e faticava sempre più a trattenersi dal ridere.
    Poi rispose:
    - Farò il possibile per aiutarla, Dottore. Ci sentiamo più tardi -
    e chiuse la comunicazione con la stessa velocità con cui sarebbe uscito dalla gabbia di un leone affamato.

    Infine, rivolgendosi ai suoi sottoposti, che evidentemente stavano per commentare la scenetta, soggiunse con un sibilo:
    - Non una parola, o vi faccio rifare il lavoro per dieci volte di seguito, e senza turni di riposo.-
    Poi uscì dalla sezione, sotto i pesantissimi sguardi dei presenti.
    Per la prima volta da molti anni, si sentì su punto di arrossire.



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