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RESPONSABILITA' di Paolo Maroncelli - Marco Dalmonte
16 febbraio 1999

    U.S.S. UNICORN
    Bar di Prora

    Dhek si avvicinò leggermente al volto del capitano, sporgendosi lentamente verso la parte opposta del tavolo:
    -Mi perdoni, Capitano,- sussurrò con fare misterioso - ma è sicuro di averci detto tutto riguardo la nostra missione? O meglio, è sicuro che le sono stati comunicati tutti i dati?-
    Knight parve esitare di fronte alla domanda del trill e agrottò le sopracciglia con fare stupito. Dhek si affrettò a concludere:
    -Non deve pensare male, signore, è solo che dalle esperienze che mi sono capitate nella vita, ho imparato che spesso i vertici mantengono alcuni segreti con le altre parti della piramide, a volte per proteggerli da responsabilità troppo opprimenti, altre volte per puro vezzo. Un buon osservatore, e un buon diplomatico, deve sempre fare attenzione ai particolari prima di agire. E visto che in questo frangente la nostra capacità di azione sarà limitata e condizionata dalle nostre osservazioni, mi domandavo se non ci fosse qualcosa che è stato omesso. Abbiamo bisogno di più certezze per stendere una valutazione esauriente..-

    Il capitano vuotò con un ultimo sorso la tazza di cioccolato caldo e si rivolse al proprio interlocutore:
    - L'unica cosa certa in questa delicata situazione è che non esistono certezze; ogni ipotesi è valida, e ogni interrogativo sollevato attende una risposta.
    Poco fa, in privato, il tenente Newport mi ha illustrato una teoria piuttosto interessante, che varrà senz'altro la pena discutere alla prossima riunione; lei stesso ha avanzato ipotesi valide e plausibili, anche se una delle due configura uno scenario decisamente complesso e problematico.
    - Senz'ombra di dubbio, capitano! E' proprio questo che ci inquieta dopotutto, giusto? - disse Dhek.
    - Sì, comandante; proprio così. E in questa faccenda la nostra è la parte del grande osservatore......del cronista che annota ed analizza. Sa comandante..........la mia ultima missione sulla Braben è stata tremendamente stressante: un impegno diplomatico su più fronti che ha dato fondo alle capacità del mio vecchio equipaggio, e ha prosciugato me stesso.
    Ma sono sensazioni splendide! Puoi intervenire direttamente.....sai che puoi fare qualcosa per rimuovere lo stallo......puoi cercare di cogliere i punti di forza e di debolezza del tuo interlocutore, e spingere il tasto giusto!

    Il viso di Dhek parve illuminarsi:
    -Ah, Capitano, condivido in pieno i suoi sentimenti! Non c'è nulla di più edificante che riuscire a ricomporre una frattura, a ristabilire una comunicazione interrotta e a condurre in porto un trattato senza l'uso delle armi, ma semplicemente grazie al buon senso e alla finezza. Le capacità relazionali sono un'arma assai potente, specie oggi che la Federazione intrattiene rapporti con migliaia di culture dalle caratteristiche e dai costumi diversi. Occorre rispettare l'alterità e mediare fra le parti in modo pacifico: questo è il segreto della pace.. Il nostro attuale incarico invece sembra assai diverso.. - finì Dhek. Knight prese la palla al balzo e continuò:

    Gli incarichi di osservazione invece sono terribilmente frustranti e deprimenti, e non perchè io sia un uomo d'azione......al contrario: odio la violenza e gli atti di forza..........ma perchè ci si trova spesso di fronte a situazioni come questa; il tipo di situazioni in cui ogni ufficiale della Flotta Stellare deve fare ricorso a tutto il proprio senso di responsabilità e prendere coscienza del mondo in cui vive. -
    Dhek abbozzò un sorriso e disse: - Ha utilizzato un linguaggio terribilmente ermetico, ma ho capito perfettamente dove vuole andare a parare: il rispetto della Prima Direttiva. -
    - Ha colto nel segno ancora una volta comandante. - rispose Knight.
    Si prese qualche secondo di pausa, poi riprese: - Fin da quando ho ricoperto il ruolo di Primo Ufficiale sulla Braben, mi sono guadagnato l'appellativo di "fanatico della Prima Direttiva".....cosa che ho sempre mal digerito, e non tanto perchè il termine volesse essere beffeggiatorio, ma perchè la Prima Direttiva non è una disposizione verso la quale si possa esprimere fanatismo; lo trovo estremamente irriguardoso.
    La Prima Direttiva è una delle maggiori conquiste della Federazione Unita dei Pianeti, segno di civiltà, progresso e rispetto per la vita; serve a ricordare a noi, gente progredita e tecnologicamente avanzata [parole pronunciate con ironia - ndPaolo], che non siamo i padroni della galassia......che non abbiamo diritto di vita e di morte sulle migliaia di forme di vita che hanno ancora molta strada da percorrere........e che non possiamo arrogarci il diritto di riparare a tutte le storture dell'universo, perchè il nostro punto di vista è comunque soggettivo, e non può essere imposto a chi non ne ha ancora sviluppato uno proprio. -
    Dhek sorseggiò il tè e tentò di concludere il ragionamento del capitano:
    - Ognuno ha il diritto di commettere i propri errori, perchè essi sono la radice della consapevolezza. -
    Il volto di Knight si illuminò: - Esatto comandante! Vedo che c'è perfetta unità di vedute tra noi due, e questa conversazione è stata molto stimolante. -

    -Sì, Signore, è stata davvero illuminante anche per me.- sorrise bonariamente il trill. Poi il suo volto registrò un cambiamento improvviso mentre riprese a parlare:
    -Rimane comunque il fatto che ancora non sappiamo cosa stiamo andando ad affrontare. E che lo vogliamo o no, potremmo anche trovarci immischiati in una faccenda che potrebbe legarci le mani: la Prima Direttiva è sempre stata un vanto e al contempo uno dei più grossi ostacoli per i membri della Federazione. Speriamo solo di non essere annoverati tra le vittime sacrificali di questa regola.-

    Il capitano si alzò e terminò il colloquio senza però riuscire a sorridere, come se le ipotesi del comandante Dhek sulla questione ancora lo turbassero:
    - Ci rivediamo in plancia, comandante. -
    - A dopo, capitano - replicò Dhek, altrettanto buio in viso.

    Il trill finì di bere il suo tè e rimase come ipnotizzato a fissare il fondo del bicchiere.
    "Un guscio vuoto" pensò. Rabbrividì improvvisamente e questo lo scosse dallo stato di torpore in cui era caduto. Aveva un brutto presentimento..



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